Bollette elettriche e tariffe: come scegliere quelle più convenienti sul mercato libero dell’energia senza far fumare il cervello? Ecco qualche consiglio, nella terza puntata del nostro vademecum. Qui la prima e qui la seconda.
di Cosimo Piovasco
Prima di capire come cambiare fornitore e come risparmiare nella scelta, occorre fare una premessa. Sottoscrivere un contratto di fornitura elettrica è più complicato rispetto alla scelta di una tariffa per lo smartphone.
Bisogna saper leggere una bolletta che è composta da molte voci, nonostante le semplificazioni introdotte dall’’Authority negli ultimi anni. Così come bisogna sempre stare attenti alle scadenze: spesso le offerte più convenienti durano uno o al massino due anni. Poi l’operatore presenta una nuova offerta, che è spesso più onerosa. Quindi bisogna anche abituarsi a cambiare fornitore, cogliendo le occasioni migliori ogni volta che se ne presenta l’occasione.
Cosa sapere prima di cambiare fornitore
Fatta questa doverosa premessa, passiamo alle prime mosse per cambiare fornitore. Come prima cosa è bene ricordare che gli operatori sul mercato libero possono fare offerte solo sulla componente che riguarda il costo dell’energia: in pratica, quanto si paga al chilowattora.
Le altre voci (trasporto, gestione del contatore, contributo alla commercializzazione) sono fissate dall’Arera, l’Autorità di regolazione Energia Reti Ambiente che oltre di luce&gas si occupa anche di rifiuti e servizio idrico. Al prezzo finale della bolletta vanno poi aggiunti tasse locali e Iva.
Sul mercato, al momento, ci sono centinaia di operatori, con offerte di tutti i tipi (prezzo fisso o variabile, sconti a periodo limitato, tariffe biorarie). Come scegliere, allora, la tariffa più conveniente? Si può utilizzare un comparatore oppure consultare sul sito dell’Authority il portale delle offerte. In entrambi i casi, sarà bene avere a portata di mano una bolletta per leggere il codice cliente da inserire nel comparatore. E ottenere così le offerte migliori anche a seconda delle zone di residenza.
Quali sono le differenze tra un normale comparatore commerciale e il portale offerta dell’Arera? Nel primo caso, vengono spesso richiesti dati personali nel compilare il prospetto che porta a individuare le tariffe più convenienti. Dati che vengono poi utilizzati come dati di mercato. Il portale dell’Arera non utilizza i dati personali.
I consumi variano in base allo stile di vita
Il nuovo obbligo di passaggio al mercato libero, come abbiamo detto, richiede un consumatore più “consapevole”: non deve solo fare lo sforzo di saper leggere al meglio la bolletta e studiare le nuove offerte. Deve anche capire che può risparmiare in base al suo stile di vita.
Una famiglia che passa per lo più il suo tempo fuori di casa può ricorrere a tariffe biorarie, con tariffe più basse nelle ore serali. Ore in cui concentrerà anche i suoi consumi più dispendiosi, tipo l’utilizzo di lavatrice e lavastoviglie. Sulla bolletta solitamente sono indicate le fasce orarie di maggior consumo.
Meglio un prezzo fisso o uno variabile?
Non è mai una scelta facile e dipende dalle abitudini del consumatore. Le offerte a prezzo fisso prevedono una tariffa bloccata per un periodo di 12 o 24 mesi, terminato il quale l’operatore farà una nuova offerta spesso meno conveniente. L’offerta variabile (o “indicizzata”) varia mensilmente in base all’andamento del mercato all’ingrosso. Con il prezzo fisso il consumatore pagherà la stessa cifra per tutto il periodo dell’offerta, mentre con il variabile è legato agli andamenti del mercato.
Gruppi d’acquisto, cosa sono e chi può aderire
C’è un’altra possibilità nel passaggio al mercato libero: aderire a un gruppo di acquisto di energia. Sono stati creati da associazione di consumatori per ottenere migliori condizioni di prezzo grazie ai cospicui pacchetti di clienti: in pratica, maggiore è il numero, più alto sarà lo sconto.
Il gruppo di acquisto seleziona le offerte e poi le propone agli aderenti che potranno poi decidere se sottoscrivere il contratto. C’è un altro vantaggio: chi gestisce il gruppo di acquisto, solitamente, si ripaga con una piccola percentuale sullo sconto ottenuto. Ma a differenza degli operatori non sono società a scopo di lucro o utility quotate in Borsa.
Un unico fornitore per elettricità e gas
Avere un unico fornitore di luce&gas (e magari con la comodità di ricevere un’unica bolletta) può essere un’occasione per risparmiare. Ci sono operatori che già lo fanno perché in questo modo possono a loro volta tagliare i costi grazie alle sinergie interne.
E’ chiaro che, in questo caso, si debbano conoscere non solo i propri consumi elettrici ma anche quelli del metano. Tra l’altro, non è escluso che questa modalità si diffonda maggiormente da qui in avanti, ora che è scattato l’obbligo di passaggio al libero mercato per l’elettricità.
(3-segue)
Mi ricordo quando già 20-30 anni fa gli utenti si lamentavano della difficoltà di leggere e capire le bollette. Ora è decisamente decuplicata la difficoltà nel poter capire le bollette. L’Arera non ha fatto altro che peggiorare parecchio il tutto, soprattutto da quando ha deciso che i prezzi delle tariffe devono essere riferite al prezzo all’ingrosso. Con l’alibi della trasparenza in realtà si è complicato davvero parecchio ora capire e confrontare le tariffe dei venditori. Anche perchè i venditori utilizzano sigle diverse per quanto riguarda il prezzo all’ingrosso, per il gas ce se sono almeno 3, e ognuna ha le sue differenze.
Poi c’è da dire che molti venditori non praticano purtroppo più la tariffa multioraria-biooraria.
Spesso nelle bollette non si capisce più dove è la parte di guadagno del venditore, in quali voci si profila il margine per il venditore.
Potrei dire altre cose ancora, riportare diversi dettagli in merito, ma non ho purtroppo tutto questo tempo.
Concludo dicendo che i componenti dell’Arera (organismo statale) non operano sicuramente in difesa degli utenti finali, al contrario continuano a complicare sempre di più la vita agli utenti finali.
Fino a qualche tempo fa il portale Arera era anche utile forse per fare dei confronti tra i vari venditori ora purtroppo no, sia per la complessità nelle lettura e comprensibilità delle tantissime voci, sia perchè spesso non è aggiornato, sia perchè riporta cosa assolutamente diverse rispetto alle offerte presenti nei vari siti dei venditori. Se prima i venditori dovevano essere molto attenti a quello che comuicavano alla’Area, ora sempre esattamente il contrario. Sarebbero davvero da prendere a calci in cvlo questi componenti dell’Arera, visto la loro totale inefficienza e quello che percepiscono mensilmente questi signori, percepisco parecchia cialtroneria li dentro…
Tutti i suggerimenti dell’autore sono molto utili per valutare un contratto di vendita dell’energia elettrica. Un solo punto non mi trova concorde, quando si afferma: ” Le altre voci (…, contributo alla commercializzazione) sono fissate dall’Arera, l’Autorità di regolazione Energia Reti Ambiente…)”.
Infatti, il costo di commercializzazione di due offerte web, scelte a caso, differiscono in modo evidente: Il contratto: “IREN Web self luce e gas” prevede dei costi mensili di commercializzazione di 10€/mese. Mentre, la tariffa “Enerweb coop” di Nova AEG prevede un costo di commercializzazione e vendita di 48€/anno.
Entrambe le tariffe prevedono costi fissi dell’energia, leggermente diversi, per cui la prima è da preferire in presenza di elevati consumi annui, mentre è da preferire la seconda in presenza di consumi inferiori. Nel mio caso, con un impianto di produzione da fonte solare e la valutazione dei dati storici di consumo, mi hanno fatto preferire il contratto di Nova AEG.
se non altro tra giugno e luglio avremo tutti una buona motivazione a “rivedere” i nostri fornitori (luce / gas) confrontarsi ⚔ seriamente – spero ! – con una grande fetta di mercato che può confluire sul regime “libero” (sembra un ossimoro !!)
Lo è, anzi dobbiamo essere chiari, è l’ennesima presa per i fondelli nei confronti dei consumatori finali. Perchè i media, le istituzione statali nascondono il fatto che i venditori da sempre cercano di mettersi d’accordo tra di loro, il famoso cartello, il trust, ovvero sotto una certa soglia di prezzi (spread) non si scende. Alla faccia delle libera concorrenza, del prezzo che si forma con l’incrocio tra la domanda e l’offerta, ma quando mai. L’abbiamo visto con la benzina, il gas, le assicurazioni, le telefonie mobili, ecc. ecc. Autentiche regimi fraudolenti nei confronti degli utenti finali.
Il mercato tutelato era un freno per questi venditori nel fare questi cartelli, ora hanno via libera assoluta nel farli, ecco perchè lo chiamano regime ‘libero’.
Parecchi anni fa tramite il Gruppo di Acquisto di Altroconsumo ho abbandonato la pessima Eni (gas) ed Enel (luce) con estrema soddisfazione sia economica sia commerciale, perchè in ogni caso il prezzo non è tutto: https://wp.me/pjP1E-pop
Giorni fa un’amica mi ha inviato le sue biollette del gas (A2A) con prezzi triplicati rispetto al 2023. Fatto un confronto con le mie, abbiamo appurato che lei aveva un prezzo fisso ed io variabile e di fatto pago meno di lei, tanto è vero che ha fatto variare il contratto.
Non intendo fare pubblicità, ovviamente, ma i nomi bisogna farli se si vuole dare informazioni concrete, per cui io ho Dolomiti Energia sia per il gas (prezzo variabile e compensazione CO2) e luce (tariffa bioraria ed energia 100% rinnovabile).
Non dico che abbiano il prezzo migliore, tuttavia come dicevo prima anche il lato commerciale per me ha il suo peso. Con loro, mai problemi, nonostante l’indagine dell’Antitrust di cui raccontava anche Vaielettrico: https://www.vaielettrico.it/prezzo-energia-indagine-antitrust-su-4-societa/
Iscrivetevi all’ azione di AltroConsumo che farà un bando a maggio e i risultati a luglio. Tutto gratuito e senza impegni aperto a tutti.
https://www.altroconsumo.it/gruppoacquisto/abbassalabolletta
Ritengo il tuo posto un tentativo misero di pubblicità per Altroconsumo e quel venditore, ti replico io invece che da 6 mesi ho invece abbandonato proprio quel venditore per vari motivi, non risponde alla corrispondenza, pessima organizzazione interna, tariffe superiori a molti altri venditori, e in precedenza ai tempi del Covid ha provato a non rispettare le normative statali con la proroga dei contratti automatica, e ho dovuto mandare una pec di reclamo e di diffida per poter ottenere i miei diritti.
Poi non mi sembra possa essere veritiero che rispetto al 2023 quell’utente ora abbia una bolletta con tariffe del gas triplicate, anche perchè tu affermi che aveva le tariffe fisse….Parecchia confusione e incoerenza in quello che hai scritto…