Bollette elettriche, si cambia. C’è un nuovo obbligo di legge, anche se non per tutti e – cosa ancora più importante – non da subito. Ma con il quale bisognerà fare i conti da qui alla prossima estate. Per cui è bene cominciare a ragionarci per tempo e capire se e come è possibile risparmiare sui consumi di casa, ricarica domestica dell’auto compresa. Ma di cosa si tratta?Vaielettrico ve lo spiega nella mini guida a puntate che inizia oggi.
Una liberalizzazione a tappe
di Cosimo Piovasco
Il governo ha stabilito che il 2024 sarà l’anno della completa liberalizzazione del mercato dell’energia: partita negli anni Novanta del secolo scorso con i decreti Bersani, l’apertura ai privati è stata introdotta a tappe. E nemmeno troppo velocemente, se si pensa che solo dal luglio 2007 le famiglie e le piccole imprese possono sottoscrivere contratti offerti sul “libero mercato”.
In realtà, i termini tecnici – come è ovvio – sono più precisi: dal 2007 è possibile passare al mercato “libero”, lasciando il mercato “tutelato”, dove le voci delle bollette elettriche sono tutte regolate dall’Arera (l’Authority che si occupa di energia, oltre che di rifiuti e del ciclo idrico).
E in cosa consiste la differenza tra chi – dal 2007 – è passato al mercato libero rispetto a chi è rimasto nel tutelato? Di fatto, il costo della materia prima. Nel tutelato è stabilito una volta al mese dall’Arera. Nel “libero”, gli operatori possono praticare sconti o tariffe bloccate per un determinato periodo di tempo.
L’obbligo scatta dal primo luglio
Ma con il 2024 si cambia. Un decreto del governo ha stabilito che la “possibilità” introdotta 16 anni fa di passare al mercato libero deve diventare un “obbligo”. Ma non da subito: ci sarà tempo fino al 1 luglio per decidere quale tra le tante offerte dagli operatori sottoscrivere per la fornitura di energia elettrica.
Attenzione: un obbligo che, ovviamente, riguarda soltanto coloro che dal 2007 non sono ancora passati al mercato libero, rimanendo in regime di “tutela. In buona sostanza, oltre 4,5 milioni di famiglie che dovranno preoccuparsi di studiare le offerte e sottoscrivere un nuovo contratto.
Come trovare l’offerta migliore
Fino ad allora i consumatori non devono preoccuparsi di nulla se non di fare ricerca su internet. Magari partendo dal comparatore messo a disposizione proprio da Arera (lo trovate indicato come “Portale offerte”): inserendo il codice utente che trovate sulle bollette elettriche si apre un possibile ventaglio di offerte, più o meno articolate, in base alla convenienza e alle abitudine di vita (per esempio: chi è fuori tutto il giorno per lavoro avrà convenienza a tariffe agevolate nelle ore notturne).
Le famiglie “vulnerabili”: chi sono?
In realtà, non tutti i consumatori saranno obbligati al passaggio al mercato libero. Non hanno alcun obbligo 4,5 milioni di famiglie indicate come “vulnerabili”. In pratica coloro che si trovano in una condizione personale che potrebbe rendere complesso l’operazione di passaggio al mercato libero.
E quali sono queste condizioni?
- Vivere in condizioni economicamente svantaggiate
- Presentare gravi condizioni di salute tali da richiedere l’uso di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate da energia elettrica
- Dimostrare disabilità ai sensi della legge 104
- Abitare in strutture di emergenza in seguito a calamità naturali
- Abitare su un’isola non connessa con la rete elettrica nazionale
- Avere un’età superiore ai 75 anni.
Chi rientra in questi casi non deve fare nulla: finché lo vorrà resterà con il suo contratto in regime “tutelato”, senza dover cambiare operatore. E le varie voci delle bollette elettriche, compreso il costo della materia prima, continueranno a essere stabiliti dall’Authority.
Un mini risparmio per i consumatori
Riassumendo: i consumatori, con il 2024, devono passare al mercato libero, ma l’obbligo scatta solo dal primo luglio. Ma anche dopo quella data, nessun timore di restare “al buio”: dopo aver diviso tutto il Paese in 26 aree sono state bandite aste tra gli operatori.
I vincitori gestiranno il servizio nelle singole aree dopo il primo luglio. Non ci saranno interruzioni né costi aggiuntivi: semplicemente ogni utente riceverà una comunicazioni in cui sarà avvisato di aver cambiato fornitore. Il prezzo della materia prima in bolletta sarà calcolato sulla base di quello offerto in sede di asta.
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Secondo i primi calcoli, con una parte degli operatori che hanno fatto offerte anche “in perdita” pur di aggiudicarsi le gare, per i consumatori arriverà un mini-sconto: in media, il risparmio sarà attorno agli 11 euro. E dopo questa prima fase partiranno le campagne degli operatori, con possibilità di nuove offerte vantaggiose. Ma siamo solo all’inizio.
(1-Segue)
A chi ci si rivolge in caso di disabilità per mantenere le condizioni del mercato tutelato?
Perfettamente d’accordo con l’Astuto e il Caprone. All’Orazio dico di non sperare nella convenienza economica,ma di temere i guasti eventuali.
Grazie per l’articolo interessante. Faccio peraltro notare che io consumo 1.900 Kwh all’anno, e il comparatore presente sul sito ARERA non è stato in grado di trovare una sola offerta migliorativa (sia utilizzando energia verde che no) rispetto al prezzo della soluzione di maggior tutela. Direi che il fallimento del mercato è assolutamente evidente.
Ci sono cose che non devono mai e poi mai finire in mano a privati ed io vi includo anche l’energia elettrica.
Abbiamo visto cosa è successo a dare ai privati:
– società autostrade;
– la sanità USA (per volontà di Nixon);
– l’acqua potabile;
– lo smaltimento dei rifiuti (speciali, pericolosi e non);
– e tante altre cose…..
I privati mirano ad una sola cosa: il profitto con tutti i mezzi (anche a rischio della salute e vita del prossimo).
Pertanto dare un servizio così essenziale come l’energia elettrica ai privati è come concedere ad una compagnia di furbi speculatori di fare soldi su di un bene di prima necessità, questi non faranno altro che cercare escamotage per lucrare il più possibile sottraendo ulteriori risorse alle famiglie ed all’economia di un paese.
In autostrade hanno succhiato l’osso finche lo stesso è crollato (ed i cocci ora vengono riparati con i nostri soldi), qui sarà il valzer dell’astuzia e degli inganni e delle spese occulte a sorpresa.
Al di là della convenienza economica di questa o quella compagnia, ciò che mi preoccupa è il servizio guasti. Ci sarà un unico gestore nazionale dei guasti oppure ogni compagnia avrà il proprio? Fino ad oggi il mio attuale fornitore Enel (servizio in tutela) è intervenuto sempre con grande tempestività. Ma cosa accadrà con il cambiamento che sta per arrivare?
Il fornitore non si occupa dei guasti, quello è il distributore, che rimarrà sempre lo stesso nella tua zona. Molto spesso è e-Distribuzione, ma dipende dalla zona in cui vivi.