
Bolletta della luce, una voce sempre più importanti se a casa (o in ufficio) si ricarica anche l’auto, elettrica o ibrida plug-in che sia. Ma come scegliere il fornitore più vantaggioso?
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Bolletta della luce, tra mercato tutelato e libero
Il consumo medio delle auto elettriche è stimato in 0,15 kWh/km. Con una percorrenza media annua di 10.000 km, si arriva quindi a un consumo di 1.500 kWh. Parte di questi vengono prelevati dalle colonnine pubbliche, ma in genere chi può ricarica soprattutto a casa, dove la tariffa è molto più economica. Ma come scegliere la migliore in assoluto? La liberalizzazione del mercato ha dato luogo al moltiplicarsi delle offerte. Per chi voglia passare dal mercato tutelato a quello libero dell’energia, oppure avendo già effettuato il ‘salto’, cambiare fornitore, la scelta è tutt’altro che semplice. Ecco i consigli del comparatore SOStariffe.it
Usare un comparatore: risparmi tempo e denaro
La prima regola è cominciare dal proprio consumo annuo di energia, che di solito è riportato in bolletta. A partire da questo dato ci si può avvalere di un comparatore online, come il tool di SOStariffe.it per le offerte luce (e gas). E individuare l’offerta più adatta al caso nostro. Si tratta di uno strumento gratuito, intuitivo nell’utilizzo. Il principale vantaggio è il risparmio di tempo: in seguito alla ricerca, un unico quadro sinottico ci restituisce in pochi minuti tutte le proposte più convenienti. Il confronto tra le varie offerte presenti sul mercato avviene sulla base dei dati forniti da noi, ricercando tra le promozioni del momento.
Bolletta della luce: tariffa monoraria contro multi-oraria
Occhio poi a controllare in quale fascia oraria si concentrano i nostri consumi. Se siamo soliti aspettare la sera per accendere la lavatrice o la tv, probabilmente è in quelle ore che ci serve più corrente elettrica. Le offerte luce si differenziano in relazione al costo orario dell’energia. Le tariffe monorarie ad esempio, propongono un prezzo della luce fisso per tutti i giorni della settimana e le ore del giorno. Le biorarie o triorarie, invece, dividono le ore del giorno in fasce: F1, F2 ed F3, assegnando un costo dell’energia diverso in relazione a ciascuna fascia in cui si è utilizzata. Se osserviamo la nostra bolletta ci accorgeremo di come variano nelle varie fasce orarie i dati relativi ai nostri consumi. E sarà più facile decidere di optare per una tariffa monoraria o multi – oraria.
Bolletta della luce: meglio le offerte a prezzo bloccato
Un’altra regola salva-euro, utile da tenere presente, è optare per le offerte a prezzo bloccato. Le tariffe della luce cioè che consentono di mantenere fermo il prezzo dell’energia per un periodo ‘di garanzia’ prestabilito di un anno o due. In questo modo si sarà al riparo anche dai rincari delle tariffe per 12,18 o 24 mesi a seconda della promozione scelta. Il prezzo dell’energia elettrica si esprime in euro per kWh. Oggi una famiglia media, di 3-4 persone, ha un fabbisogno di energia che si aggira intorno ai 3900 kWh annui. Per il gas invece le tipologie di offerte più convenienti sono quelle non indicizzate in base ai prezzi dell’Arera, l’Authority di regolazione del settore.
Preferire la bolletta e l’attivazione digitale
Per risparmiare sulla spedizione cartacea è sempre più frequente la scelta di richiedere l’invio della bolletta digitale. Leggendo la fattura direttamente online o ricevendola per email, tagliamo un costo fisso extra (anche se minimo). Stesso discorso per l’addebito delle fatture direttamente sul conto corrente: oltre ad evitare l’incombenza del pagamento tramite bollettino, risparmiamo la commissione di uno o due euro. Perché non sfruttare i vantaggi della rete anche per attivare una nuova offerta luce? L’attivazione di una promozione online è un’operazione semplice, gratuita e sicura. Basta avere con sé i documenti dell’intestatario del contratto e il cosiddetto codice POD della fornitura, che si legge su una bolletta. Sottoscrivendo in autonomia una nuova offerta inoltre, possiamo stare alla larga dalle eventuali truffe di intermediari disonesti interessati a gonfiare i prezzi reali pur di lucrare sull’affare.
A caccia delle offerte dual fuel
Una caratteristica delle offerte del mercato libero è la possibilità, a volte, di sottoscrivere al tempo stesso una tariffa luce e gas. Alcuni gestori consentono di scegliere tra l’offerta singola della luce oppure la tariffa dual fuel luce e gas. Un vero e proprio doppio contratto, insomma, che può riservare agevolazioni sul prezzo, sconti in bolletta anche raddoppiati. E voucher per gli acquisti online.
Una pioggia di vantaggi per i nuovi clienti
Il mercato libero si basa sulla concorrenza. I fornitori sono sempre intenti a conquistare nuovi clienti, ‘strappandone’ alle compagnie rivali. Per questo motivo chi decide di sottoscrivere un contratto con una nuova compagnia potrà godere di una serie di regali di benvenuto, sconti aggiuntivi e promozioni speciali. Ecco perché effettuare il passaggio a un nuovo fornitore può essere conveniente sotto vari punti di vista.
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Eh si, come dicevo prima è l’unica parte gestibile tenendo conto che la differenza la fa la qualità e il costo del servizio (penso soprattutto alle aziende). In partenza l’energia ha un costo identico per tutti.
Conta molto di più la scelta della formula più adatta al profilo di consumo e all’atteggiamento dell’imprenditore (esistono almeno per noi anche formule che mixano fisso e variabile tagliate “in orizzontale” o “in verticale) e la costante supervisione per intervenire velocemente quando opportuno (come in questa fase).
Importantissimo poi il lavoro che si può fare sull’efficientamento (che produce risparmi duraturi e sull’intero costo in bolletta).
Quindi riassumendo: più consulenza (compresa nel prezzo della fornitura) e meno confronto “secco” di prezzo dove il teorico risparmio non è detto si rivelerà tale nel tempo.
E poi avanti tutta con la mobilità elettrica!!!
Aggiungo che attualmente il costo dell’energia rappresenta mediamente il 35% del costo totale in bolletta e quindi il resto il 65%
È sbagliato guardare il prezzo al kwh , perché incide veramente poco sulla spesa finale, quello che è importante bloccare sono i costi di gestione ( spese di trasporto, oneri di sistema ecc…).
In tantissimi casi quello che tolgono alla spesa per la materia prima lo ricaricano sugli altri costi e così si va a spendere sempre di più. Occorre quindi cercare di bloccare sia materia prima che costi di gestione andando così a prevenire gli aumenti delle bollette facendo rimanere invariato nel tempo un’80% della bolletta.
E come si fa a bloccare le spese di trasporto – che dipendono da Terna e dai distributori locali – e gli oneri di sistema che dipendono dallo Stato? Se lei ha trovato il modo di farlo le mando subito una proposta per entrare nel mio team!
ma infatti, si può lavorare sulla parte variabile, su oneri e costi fissi temo di no. Non a caso le offerte delle varie compagnie si limitano a quella…
Due considerazioni da tenere presenti quando parliamo di costo dell’energia:
1. la “materia prima energia” rappresenta circa il 30% del costo in bolletta; solo su questa parte i diversi fornitori possono fare la differenza, il 70% sono oneri passanti. Partiamo inoltre dal presupposto
2. il costo dell’energia (quel 30% di cui parliamo) ha un prezzo di partenza identico per tutti i fornitori; è il PUN (Prezzo Unico Nazionale) che si forma di ora in ora nella borsa elettrica nell’incontro tra domanda (i fornitori) e offerta (i produttori di energia).
Cosa può fare una qualche differenza quindi? Il costo del servizio. Ma attenzione perché le bollette sono purtroppo l’equivalente di una giungla in cui ogni fornitore ci mette voci obbligatorie e voci facoltative. Ecco perché un comparatore è una falsa soluzione.
Altra considerazione: per quale motivo un prezzo fisso dovrebbe essere per definizione più conveniente di un prezzo variabile? Perché ci cautela rispetto a possibili aumenti? Certo, se i prezzi aumentano. Ma se invece i prezzi diminuiscono come è successo sistematicamente negli ultimi 2 anni e ben prima della pandemia che li ha fatti scendere ulteriormente?
Il prezzo fisso in questo caso ha garantito a chi lo ha scelto di pagare l’energia di più e spesso anche molto di più di un prezzo variabile che automaticamente si adegua alle diminuzioni. Inoltre un prezzo fisso di oggi è superiore ad un prezzo variabile perché implica un costo di copertura del rischio che in fasi di forte incertezza incide molto sul prezzo finale.
Quindi rifaccio la domanda. Ma veramente conviene sempre un prezzo fisso? I dati ci dicono che negli ultimi 10 anni nell’80% dei casi il costo di una formula variabile si è rilevato inferiore a quello di una formula a prezzo fisso.
Ancora una volta il comparatore “la fa facile” ma la realtà è un più complessa e richiede la consulenza / consiglio di una persona preparata e possibilmente trasparente anche solo per riuscire a confrontare correttamente i prezzi di offerte diverse. Questo vale per le famiglie e a maggior ragione per le aziende piccole o grandi che siano.
Enrico Demaria
Energy Consultant Repower
Si ma l’informazione principale che riguarda il costo sostenuto da tutti noi cioè della componente energia non viene menzionata per nulla, cioè tutte le varie tasse accise e balzelli vari sono fissi per tutti, l’unica cosa che cambia è il costo per kwh quindi più è basso più si risparmia.
Sono parzialmente d’accordo, in quanto agente dell’azienda Hera Comm. per valutre un fornitore non è sufficiente andare su interenet e interpellare SOS Tarfiffe, in quanto qui compaiono le aziende che pagano per entrare e non tutti i 640 stakeholder del mercato energetico italiano. Inoltre, in questo specifico momento di mercato, è opportuno guardare al consumo che abbiamo in un anno (probabilmente 3500Kh/anno sono un pò tanti, io in appartamento da 115 mq e 4 persone con piano a induzione, consumo 2500ca.) ma anche al favore di mercato che oggi vede il costo dell’energia prossimo ai 2€/cent contro tariffe fisse che si aggirano tra i 6 e i 7€/cent. Chiaro che questo vale, come giustamente avete sottolineato anche voi, pure per il gas. C’èè sempre la possivbilità, così come si fa per i mutui, passare da un prezzo fisso a uno variabile.