BMW i4: saprà sedurre anche senza il suono del 6 cilindri? Per capirlo, dopo la presentazione-stampa a Roma, l’ho messa alla prova in un breve test su strada. Dal centro a bordo di i4 eDrive 40 (versione “base”, da 60.900 euro, 250 kW, trazione posteriore) ho viaggiato fino al lago di Bracciano. Al ritorno ho guidato la versione M50 (prima BMW elettrica a fregiarsi del logo M, 73.000, euro di listino, 400 kW di potenza, trazione integrale). E ho voluto anche il parere di chi da anni vive il fascino dei motori endotermici: Lorenzo Moro, di Rollingsteel .
http://https://youtu.be/LahD-tUOivc
BMW i4 – A spasso con un fan sfegatato dei motori “caldi”
Peri capirlo, al di là dei meri numeri da scheda tecnica, ho voluto ascoltare le impressioni di guida di un vero appassionato di pista e motori a benzina. Di chi vive fino in fondo il fascino di un motore a combustione interna. E si muove lontano anni luce da quelle che ancora oggi fa fatica a considerare vere auto. Lorenzo Moro, direttore di Rolling Steel, nutre un amore viscerale per le auto sportive tradizionali. Si percepisce solo ascoltandolo. È l’uomo giusto per le prime impressioni su un’auto che vuole conquistare il pubblico delle BMW M. Nell’incontro stampa, come solito, ci danno sostanzialmente i numeri, peraltro sensazionali, di questa auto. Auto che, lo noti subito, nonostante non nasca da un foglio bianco per essere elettrica (condivide la piattaforma di Serie 4 Coupé), riesce ad ospitare un pacco batteria della capacità netta di 80,7 kWh, Mantenendo l’abitabilità delle sorelle endotermiche.
Non nasce elettrica, ma BMW ha fatto bene i compiti

Complimenti quindi ai tecnici BMW. Se qualche compromesso in termini di resa costruttiva inevitabilmente c’è, sono comunque riusciti nell’intento di progettare un’elettrica dall’aspetto convenzionale. Che sfrutta la piattaforma esistente senza alcun compromesso, almeno dal punto di vista dell’autonomia. E quali sono i compromessi? Beh, le proporzioni ad esempio sarebbero certamente state diverse, se si fosse partiti da un foglio bianco. E quasi certamente si sarebbero recuperati degli spazi che (ad esempio nel cofano anteriore) sono del tutto persi. L’auto avrebbe probabilmente avuto anche una migliore abitabilità, soprattutto per il passeggeri dei sedili posteriori, un po’ sacrificati (sempre nei termini di un’auto di questa categoria).
BMW i4 – Il look, quello di Serie 4 Coupé, sa essere rassicurarante
Due le versioni di BMW i4 alla partenza. BMW i4 eDrive 40 e BMW i4 M50. Entrambe montano lo stesso pacco batteria da 80,7 kWh netti utilizzabili. La prima monta un solo motore da 250 kW sull’asse posteriore ed è la più parca nei consumi. La seconda, forte dei suoi 400 kW e 795 Nm di coppia, stuzzica se non altro l’interesse del cliente BMW che si volesse avvicinare al mondo dell’elettrico. Al primo contatto con la versione eDrive 40 mi rendo subito conto di come, esternamente, l’auto sia in grado di mettere immediatamente a proprio agio il cliente. Il look, fatta eccezione per il frontale, caratterizzato dal tanto bistrattato nuovo enorme doppio rene, è quello di Serie 4 Coupé. Anche le dimensioni sono le stesse. E questo potrebbe essere un vantaggio. Strizzare l’occhio alla familiarità delle forme potrebbe essere vincente. Perché a volte tanta innovazione spiazza e c’è bisogno di ritrovare certezze. Le stesse che cerca l’amico Lorenzo Moro, appassionato di motori sportivi endotermici, il primo di noi due a mettersi alla guida.
Chi ama il logo M avrà un buon feeling con la i4?
Lorenzo mi parla della sua passione per i motori “rabbiosi“. Quelli che ti piace ascoltare mentre “urlano“. E lo immagino come il cliente tipo che BMW dovrà convincere. L’auto, ci dice, è prima di tutto un’espressione della meccanica. Ma qui di meccanica, almeno nel motore ce n’è poca, sospira. Certo, le prestazioni da “sparo” ci sono (non ci stupisce), ma si chiede come si comporterà l’auto dal punto di vista dinamico, in mezzo alle curve. E le curve presto arrivano. Non si può esagerare in una strada aperta al traffico. Ma il baricentro bassissimo (siamo oltre 37 mm sotto alla Serie 4 Coupé), unito all’ottima taratura delle sospensioni e al perfetto bilanciamento dei pesi, rendono la guida precisa e divertente. L’auto si controlla molto bene e, quando si esagera, “diverte con eleganza e assoluto controllo“. Certo, la massa (2.215 kg) si sente, non potrebbe essere diversamente, ma solo quando la porti al limite. Lorenzo apprezza molto anche la posizione di guida, che lo mette subito a suo agio.
Rombo firmato Hans Zimmer, ma un 6 cilindri…
Le modalità di guida sono tre: Comfort, eco e Sport. Certo in Sport, si nota, l’auto si fa davvero cattiva. Le reazioni di acceleratore e freno, ma anche quelle di reattività dello sterzo, sono dirette, immediate e controllabili millimetricamente. In Comfort, invece, si viaggia decisamente più rilassati. Ma, in quanto a capacità di filtrare le irregolarità del suolo, i4, anche quando in Sport, garantisce comunque un livello di comfort molto buono a bordo. Ma chi ama le auto sportive, lo sappiamo, soffre l’assenza di un buon sound, e di quel che c’è dietro. È un fatto emotivo ed è difficile pensare di farne a meno. Hans Zimmer ha “confezionato” un suono che, lungi dal simulare quello di un motore a benzina, è in grado di restituire la sensazione di velocità e accelerazione. Ma lo fa in un modo totalmente inedito. Personalmente l’ho trovato affascinante, ma non credo abbia convinto Lorenzo, perché di fatto è simulato. E se semplicemente ascoltassimo il sibilo degli inverter?
0-100 in 3,9 secondi: “Senti che piega l’asfalto…”
Non potevamo esimerci dal provare l’accelerazione brucante da fermo. Quel che mi ha davvero impressionato è il controllo con il quale questa avviene. Fin dai primi metri, anche su terreni a non perfetta aderenza. Espressione di un controllo della trazione molto avanzato e che garantisce quindi ottime doti di trazione anche in condizioni non ottimali. Per quanto possa valere la rilevazione dei consumi in prove così brevi, qualche dato lo abbiamo comunque rilevato. A 90 km/h costanti abbiamo registrato sulla versione eDrive 40 un consumo di 19,5 kWh/100km (temperatura di 10 gradi). Su M50, di ritorno dal lago di Bracciano, percorso a metà tra l’extraurbano e l’urbano (con velocità sui 60/65 km/h, intervallata da rotatorie e qualche semaforo) abbiamo registrato una media di 17,8 kWh/100km. Sembra promettere molto bene. Ci riserviamo ovviamente di effettuare dei test approfonditi quando sarà possibile.
BMW i4/ Il prodotto c’è, ora spargiamo la voce
Un’auto di questo tipo ha come target di vendita a mio avviso in primo luogo chi è già cliente BMW. E i presupposti ci sono quasi tutti. Al netto dei filosofismi legati alla percezione di cosa dovrebbe essere un’auto per emozionare e affascinare, anche una sportiva come questa ha infatti bisogno di essere spiegata e raccontata al cliente. Solo così sarà possibile evitare che i plus di un’auto elettrica per certi versi molto estrema si possano trasformare in limiti (almeno nella percezione del cliente). E su questo credo che anche in BMW debbano lavorare ancora molto. Il prodotto c’è. Ma molto bisogna ancora investire in comunicazione per farlo apprezzare.
Massimo Degli Esposti: a Jean Paul Mendoza. Le consiglio di usare la funzione di ricerca (CTRL+F) così da trovare rapidamente la parola chiave.
Direttore ho 25 anni. Vuole vedere che nel 2050 starò ancora girando con una sportiva termica? Magari alimentata da un carburante sintetico.
Ma con tanto piacere di guida derivante da basso peso, sound, distribuzione dei pesi ed un cambio.
Dello 0-100 in 3,9 secondi cosa me ne faccio? Siamo in strada, ci si diverte usando la testa.
122 cv di Lotus Elise sono un piacere impagabile.
Chi lo nega non ne ha mai guidato una 😉
Ps. Si probabilmente le vetture diminuiranno perché con gli stipendi da fame saranno sempre più un lusso.
Ahimè vireremo sulle moto per la vostra gioia.
Quando sarai sposato e magari con figli ce lo rivieni a dire…Lotus Elise…
per il momento:
Godi, fanciullo mio; stato soave,
stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo’; ma la tua festa
ch’anco tardi a venir non ti sia grave.
Alessandro D, intervento del 11 Marzo 2022 at 9:34: posso farle un applauso? Mi è capitato raramente di leggere unintervento così bello, documentato e ben sritto come il suo!
La ringrazio molto, ma mi permetta forse con un pizzico di immodestia di dirle che se così non fosse sarebbe grave, poiché occuparmi di competizioni, mezzi da corsa e Motorsport in genere è stato il mio lavoro per quasi 15 anni. Come dire che se non ne fossi capace, sarei un perfetto incompetente nel mestiere che mi ero scelto. 😂
Degli Esposri “I giovani virgulti che conosco io se ne fregano, e tutti i sondaggi lo confermano.” Io credo che i giovani virgulti non se le possano permettere, vista la precarietà della loro situazione economica, il che è un tantino diverso.
No, no. Sono disinteressati all’auto in quanto status symbol o oggetto di passione.Legga qui per esempio.
Io e lei abbiamo una lunga tradizione di disaccordi, potremmo non esserlo anche stavolta? Ovvio che no. Leggo alcuni passi: “balza all’occhio la minore incidenza dell’utilizzo da parte delle nuove generazioni della vettura di proprietà (-11 punti percentuali” Eh, lo credo bene….”Tra i motivi che spingono a utilizzare i servizi di sharing spiccano l’uso del bene slegato dalle ansie della proprietà e della sua manutenzione (segnalato dal 60% del campione) e le ragioni economiche (30%).” Appunto, le ragioni economiche…..”La propensione verso elettrico ed ibrido mal si concilia però con il budget che le nuove generazioni intendono destinare all’acquisto dell’auto: metà del campione si dichiara disposto a spendere “solo” tra i 6mila e i 15mila euro, mentre il 39% si dice disponibile a investire un capitale superiore ai 21mila euro.” Ecco, quando hai da spendere 15.000 euro probabilmente neanche le sogni, le auto di un certo tipo. Buona serata.
Ero adolescente negli anni 70, che oggi tanti rimpiangono (soprattutto chi non li ha vissuti). Noi ragazzi potevamo sperare al massimo in una 500 usata, i più fortunati in una 850 (ve la ricordate?) o una 127 (ve la ricordate?) usate anch’esse. Voglio dire che quanto a possibilità economiche, stavamo messi molto peggio di oggi. Tuttavia l’auto era un traguardo irrinunciabile, e ogni piccolo passo in avanti, per esempio un lavoretto estivo, si traduceva immancabilmente nell’acquisto di una macchinetta un pò meno usata. Per la laurea, il regalo della macchina era un must. Altro che ansie della proprietà e budget “limitato” a 21 mila euro (40 milioni di vecchine lire, ma chi li ha mai visti!).
Da possessore di serie 4 con 6L e in precedenza 2 serie 3 E90 ed E46 rigorosamente 6L posso dire che chi non ha mai guidato un 6L sia esso diesel o benzina non può capire.. Per guidato intendo migliaia di km e non il giretto dimostrativo.. Tra l’altro un 6L BMW diesel è quanto di più vicino ad un motore elettrico nell’erogazione oltre600 mm nm a poco più di 1500 rmp.. Zero vibrazioni e suono cupo e profondo, ripresa fulminea e l’allungo.. Sono motori autolimitati a 250 km ma che potrebbero andare ben oltre..con 0-100 in 4,7 secondi tempi da elettriche spinte.. Ad oggi tra questa e la sua omologa termica sceglierei ancora la termica, infatti è ciò che ho fatto 6 mesi fa! Quando le autonomie e il peso ( 400 kg in più della mia)saranno paragonabili alle termiche vedremo.. poi conoscendo BMW sarà comunque bella da guidare e ben fatta.
Concordo pienamente. Ti dirò di più: io ho avuto a disposizione un V8 da 5 litri e 306 cv (sono certo che hai già capito di cosa si tratta). Nella guida normale l’ago del contagiri faticava a superare i 1.500 giri, ma quando affondavi l’accceleratore si cambiava musica….per la mia esperienza sulle auto elettriche quello che non si riesce a trovare è proprio un anima: tutto accade in modo completamente asettico. E’ un pò come, passami il termine, fare l’amore con una bellissima modella. Purtroppo addormentata.
Mustang GT. Sound strepitoso.
Comunque anche il 6 cilindri in linea diesel di BMW deve essere tanta, tanta, tanta roba. L’ho avuto in passato un diesel molto cattivo (non così, ma davvero cattivo) e mi manca moltissimo, era proprio bello ignorante …
Quando dico “faticava a superare i 1.500 giri” intendo che l’abbondanza di potenza era tale che il motore muoveva l’auto da 5,15 metri praticamente al minimo, non che faticasse (volendo) a superare i 1.500 giri….
Non conoscevo RollingSteel. Sono andato a vederlo, primo articolo che ho letto su una moto , una Suzuki gsxr 1355 https://rollingsteel.it/moto/suzuki-gsx-r-1355-nerone-400-metri-di-follia-e-terrore/ scritto da un tale Jean Paul Mendoza.
Cito solo l’incipit: “Cos’é lo 0-100? Lo sappiamo tutti, sono i secondi che servono ad un mezzo per passare da 0 a 100 km/h, un semplice valore numerico ormai abusato da chiunque nel tentativo di trasmettere con immediatezza le prestazioni del proprio mezzo o per cercare di convincerci che il suo bidé elettrico è meglio di un’alta auto con un motore vero”.
Serve più coraggio da parte dei produttori se vogliono convincere gli appassionati. Serve la Cupra UrbanRebel, serve la MG Cyberster, servono subito auto divertenti e non solo da sparo. Altrimenti l’auto elettrica sarà l’auto dei pensionati che si stancano a cambiare le marce …
Se il tuo obiettivo era farci capire quanto è scemo Jean Paul Mendoza, ci sei riuscito perfettamente
BMW i4 : può sedurre gli amanti del 6 cilindri? Guardando il video direi proprio di no. Lorenzo Moso e Paolo Mariano sono come Schwarzenegger e De Vito nel film i gemelli, 2 persone geneticamente agli antipodi. E il video girato ne è la prova, col primo che vorrebbe provare a far capire al secondo il suo amore per il Jinba Ittai e il secondo che gli spiega la soddisfazione di fare centinaia di km con una minor impronta ambientale. Una coppia estremamente improbabile.
Ho beccato qualche articolo di Lorenzo Moso, se il mio vecchio nick era VaiDiesel, questo qui è VaiBenzinaEuro0, questo qui sembra me con molto più testosterone, questo fa sesso in una Mazda MX5 e ci mette anche il disegnino di come farlo (vero!), se gli dai un’auto comoda e silenziosa si va a suicidare contro un albero. Quando ti arrabbi con me, pensa quanto ti arrabbieresti con uno così:
https://rollingsteel.it/auto/mazda-mx-5-un-test-durato-un-anno/
https://rollingsteel.it/auto/caterham-seven-485r/
Purtroppo la coppia e l’accelerazione a uno così non dicono niente: lui è felicissimo della sua vecchia MX5 con 110cv e critica le versioni moderne più potenti da 160 o da 184cv, è uno che esce di notte da solo per il piacere di guidare, fa più complimenti lui all’auto di quanti ne abbia mai sentiti fare da un uomo alla sua donna, quando la guarda gli sbrilluccicano gli occhi.
Questa passione per le auto i costruttori la stanno ignorando del tutto: già lo facevano prima con le auto termiche, propinandoci sempre più suv, poi peggio ancora passando alle elettriche ed è un peccato perché in realtà, anche con l’elettrico, sarebbe fattibile già oggi tirare fuori qualcosa di molto divertente ed entusiasmante.
Questa serie M non scalda i cuori e sarà acquistata da un’altra generazione di utenti, quelli che acquistano l’auto solo per sfoggio ma poi la guidano più piano di una Zoe. Ho visto simili reazioni sui social anche per le Mercedes AMG e per le Abarth, piovono solo critiche ma non perché sono elettriche ma perché sono delle brutte copie dei modelli termici che vanno a rimpiazzare. Aspettiamo tempi migliori, verranno …
Sostanzialmente d’accordo con Enzo. Verranno tempi migliori. Però di base non è che sta M-elettrica sia brutta o “sbagliata”. Anzi! Ma può sedurre gli amanti del 6 cilindri? Secondo me ancora no, perchè giusto o sbagliato che sia non da agli “amanti del 6 cilindri” ciò che vogliono gli “amanti del 6 cilindri”. Perchè cerca di dargli qualcos’altro. Come uno che ti dice che vuole le lasagne e tu gli dai le tagliatelle al salmone. Caspita, squisite! Ma io volevo le lasagne. La cosa più divertente, a mio avviso, è che potrebbero avvicinarsi parecchio, e magari andare anche oltre. Ma come giustamente dici, quantomeno in questa prima fase, il dialogo è tra due mondi geneticamente agli antipodi e che purtroppo, lo vedo sempre di più anche in altri contesti di discussione, non hanno molta voglia di ascoltarsi a vicenda. Io continuo a vedere un sacco di opportunità in pospettiva. Aspettiamo tempi migliori, verranno …
Quanti sono gli amanti del 6 cilindri? Una nicchia. E sempre più piccola, stando ai messaggi che arrivano dalle nuove generazioni. Io aggiungo: fortunatamente. Fortunatamente i giovani hanno una visione più razionale della mobilità e anche molta più attenzione per l’ambiente. Spero (e sono convinto) che i costruttori guardino a loro, anzichè inseguire le nostalgie di noi reduci del ventesimo secolo. Verranno tempi migliori quando nessuno penserà più agli amanti del 6 cilindri.
Vedremo Massimo. La vita è strana. Certe passioni nascono anche perchè si inventano degli strumenti atti a farle esplodere. Lei avrebbe mai detto, 30 anni fa quando manco si pesava che potessero esistere, che il modo sarebbe diventato matto per dei “microscopici telefoni-computer da cincischiare con le dita”? Non sto dicedno che lei non possa avere ragione, ma la vita è strana. Tanto per dire… Quando c’era Tomba eravamo tutti sciatori, quando è arrivato Valentino siamo diventati tutti motociclisti…
Non è che i vari aspetti del discorso non si possano congiungere. E soprattutto non è che si porta avanti un dialogo costruttivo demonizzando i gusti degli altri.
E chi li demonizza? Dico solo che sono già oggi (e lo saranno sempre più) una nicchia. Il futuro non si costruisce su quelle. Oggi gli appassionati di ippica si ritrovano all’ippodromo; ma le città e i sistemi di mobilità non sono più a misura di cavallo.
-E chi li demonizza?-
Forse ogni tanto un pochino anche lei, dai, sia sincero… 🙂 Dai, poco poco… 😉
-Il futuro non si costruisce su quelle-
«È difficile fare previsioni, soprattutto sul futuro» (Niels Bohr)
Ammetto che potrebbe anche avere ragione però.
-Oggi gli appassionati di ippica si ritrovano all’ippodromo-
Sacrosanto. E se questo è il pensiero di fondo è assai probabile che le auto sportive (e sicuramente le moto) faranno la fine dei cavalli. Ci vedremo all’ippodromo qualche volta? mi farebbe molto piacere, sono sincero.
Ma siccome stiamo parlando di vetture sportive e siccome la domanda al principio di tutto è “può sedurre gli amanti del 6 cilindri?” o si parte dal presupposto che li si vuole sedurre davvero o francamente mi sfugge il motivo per cui BMW debba impiegare tempo e risorse per mettere in vendita una tal vettura. E in ultima analisi anche chiedersi (se questo è il trend) perchè il caro signor Paolo (che ringrazio nuovamente) debba farsi l’innegabile sbattimento di andare da Riva del Garda a Roma per provare qualcosa di cui, sotto sotto, si paventa la sostanziale inutilità.
Partirei da un presupposto che gli amanti del 6 cilindri dimenticano: entro il 2050 i carburanti fossili saranno messi al bando. Come l’amianto, il DDT o le armi biologiche. Mi stupisco sempre che non se ne rendano conto e continuino a ragionare come se l’elettrico fosse solo una vaga alternativa.
-Partirei da un presupposto che gli amanti del 6 cilindri dimenticano: entro il 2050 i carburanti fossili saranno messi al bando.-
Se lei ha avuto la cortesia di leggere bene i commenti che ho sempre fatto, si sarà reso sicuramente conto che per argomentare le mie tesi non ho mai e poi mai tirato in ballo questioni tipo il sound iconico del 6 in linea, l’insostituibile piacere del motore aspirato, il fascino dei carburatori soffiati, la leggenda delle aste e bilanceri o “come faremo senza la fasatura variabile o la distribuzione desmodromica”.
Mai una volta. 😉
Lo so e non mi riferivo a lei, bensì ai cinguettii fra Enzo e il signor “cessi elettrici”
Il problema però è che qui parliamo di una serie M. Mi spiego: se oggi i giovani sono più interessati al confort, all’ecologia e ai veicoli alti, c’è la VW ID4. Chi è interessato alle performance prende la BMW serie M a benzina. Se costruisci una BMW serie M elettrica, ti stai rivolgendo a loro, perché la generazione ecologista ed amica dell’ambiente non è interessata alla serie M.
Questo switch non è banale. Se si parla di Jaguar, Bentley, Rolls Royce, Porsche Panamera lo switch è più semplice: sono granturismo veloci e lì le “rinunce” sono minori. Se si parla di BMW Serie M, Alpine, Abarth, Ferrari, Lotus, McLaren, Lamborghini, Murray, etc. etc. è un altro pianeta: lì devi dare alle persone “l’equivalente” del benzina, altrimenti devi cambiare nome. Se BMW avesse chiamato questo modello serie H e non serie M nessuno avrebbe detto nulla, ma chiamarla serie M è un’eresia. Non a caso le bevande vegetali di soia, riso, avena e mandorle non possono chiamarsi più latte, perché latte non sono, si scegliessero un altro nome.
Non è affatto una critica al mondo elettrico ma al produttore. Lo conferma il fatto che Lotus pare abbia intrapreso la strada giusta, quella auspicata dagli appassionati. Lotus pare abbia capito e su di lei la critica sarà certamente molto più favorevole: certo, ha dovuto cambiare filosofia perché non era tecnicamente possibile fare auto leggerissime, ma sicuramente lo sforzo c’è e sarà apprezzato.
Quest’auto, invece, non si sforza per nulla. Il doppio rene davanti fa tristezza perché non ospita alcun radiatore, che senso ha? Effetto “instant classic”? Tanto valeva a questo punto mettere dietro 4 tubi di scappamento fake, non collegati a nulla.
La venderanno? Certamente, ma coloro che la compreranno lo faranno solo per apparire, chi guida oggi una vera BMW serie M è invece considerato un pilota.
@Enzo: “…Il doppio rene davanti fa tristezza perché non ospita alcun radiatore, che senso ha? Effetto “instant classic”? Tanto valeva a questo punto mettere dietro 4 tubi di scappamento fake, non collegati a nulla….”
Spettacoloso…sono pienamente d’accordo.
In una geometria non euclidea ellittica le “linnee dritte” (geodetiche) che sembrano parallele (come 2 linee dritte sulla crosta terrestre) si incontrano in 2 punti. Uno l’abbiamo trovato, da qualche parte ci sarà il secondo 😁😂
Lo troveremo, ma dobbiamo trovarlo prima che Massimo ci banni entrambi 😀 😀 😀
come vedi, è stato recepito solo “bidè elettrico”..
Grazie mille Enzo, sembri aver capito la passione che mi/ci scorre nel sangue.
Per quanto riguarda la MX-5 è un po’ come quando parli con qualche tuo amico con dei figli – giustamente – ti dice “guarda, finché non ne hai uno non puoi capire”.
La MX-5, come molte altre auto di questo genere, non è un’automobile, non è una macchina, non è nemmeno un mezzo di trasporto: è un’esperienza.
P.S. Moro, con la R, direttore di rollingsteel.it e collaboratore di Auto
Benvenuto sul nostro sito. Le ricordo che si chiama Vaielettrico e parliamo di auto elettriche.
Beh, gli ha appena dato dello scemo e adesso gli dà il benvenuto. Complimenti davvero
Ho perso il filo. A chi avrei dato dello scemo?
@Jean Paul … La capisco benissimo, ho una Abarth 124 e prima ho avuto 2 Nissan 350z Roadster … E con la 124, anche se non è una MX-5 pura, so bene di cosa parlate … Chi non le hai guidate non può capirci …
non si tratta se le han guidate o no: il problema è che non le hanno mai capite..
concepiscono le auto solo come mezzo da A a B, PUNTO
non c’è spazio per il divertimento o l’emozione: verte tutto sulla capacità della batteria.. basta leggere il commento qui di daniele cl per capirlo: mi sembra un amico che all’epoca, quando fumavamo entrambi, mi chiedeva una marlboro e ne prendeva 2. braccine corte..
e non c’è spazio nemmeno per gli argomenti tutt’altro che banali di alessandro d, che scrive usando buonsenso.
rispondendo a massimo, talmente nicchia che se arriva una ferrari lamborghini bugatti ecc, i giovani virgulti scappano impauriti dal rombo e nauseati dalle emissioni pestilenziali.. non chiedono la sgasata o incitano a una tirata prima e seconda.. nonono
Forse più o meno è così. 2012 quando presi la Yaris invece di una micra a GPL sapendo di spendere 4.000€in più subito e un tot a km nell’utilizzo non penso di essere stato con le “braccine corte” e, in famiglia, lo facemmo anche per il “gusto di guida”, tanto è vero che io su 130.000km attuali ne avrò fatti 10.000. Ce la rubavano i figli.
Ma capisco il vostro entusiasmo e passione per le vostre auto.
Ma è come la passione per i cavalli, non sono mica stati eliminati, è sport. OK. E chi oggi ha delle moto da 20.000€ e più? E’ passione, sfogo (il compagno di mia figlia!). Non si parla più di “mobilità” (gli scooter anche scooteroni sono storia a parte). Questi motoroni vengono usati perlopiù il finesettimana. E’ sport come per me è la bicicletta e non ho avuto il “braccino corto” a spendere 4.150€ per una look 795…che sono 89kg e un bradipo a pedalare. E’ sport, è passione, anche per la mia bici non si può parlare di “mobilità”. E’ un’altra cosa.
I giovani virgulti che conosco io se ne fregano, e tutti i sondaggi lo confermano. Infatti si sitma che il numero di auto circolanti in Italia si ridurrà da 40 milioni a 24 milioni entro il 2040. Ci sarà un motivo?
E’ vero che il trend è negativo ma è anche vero che siamo vittima di un cartello di fatto dei produttori. Nessuno ci propone più auto sportive accessibili, un ragazzo che prende in mano una rivista di auto, le sfoglia, legge i prezzi e sa già che mai potrà permettersele perché mai dovrebbe sognare un’auto sportiva? Meglio pensare ad altro e non illudersi. In passato, invece, piccole sportive pepate accessibili esistevano e vendevano anche bene.
Non è un caso che negli USA, dove i prezzi sono ancora contenuti e la benzina costa poco, i grandi motori non sono mai spariti, anzi, se l’elettrico ha avuto fortuna è perché Musk è nato negli USA e non a Torino, diversamente ci avrebbe proposto una Panda elettrica a 40000 euro.
Per farvi capire come noi siamo figli di un Dio minore e ci vogliono far pagare tutto e a caro prezzo, vi invito a guardarvi cosa c’è in altro paesi non a 30000 euro, non a 20000 euro ma a 11500 euro (da noi forse prendi la Dacia con i paraurti non verniciati). 11500 euro, tanto per farvi toccare con mano quanto poco conoscete di ciò che succede nel resto del mondo.
Inizio io, vediamo se vi stupisco. Gruppo Geely, ovvero Volvo e Polestar (l’elettrica migliore secondo Matteo Valenza), quindi non proprio degli scarpari. In Cina hanno presentato la Geely Binrui Cool, motore 1.5 benzina, 181 cv, cambio 7 marce doppia frizione. Cercate in internet le foto (non sbagliate, cercate il nuovo modello), guardatevi gli interni, guardatevi le dimensioni, il cruscotto, etc. Una cosa così in Italia te la venderebbero a 35000 euro e oltre. Chiaro che in Cina puoi ancora avere la passione per i cavalli e per le auto sportive, in Italia se solo la Dacia Spring possiamo permetterci chiaro che ci passa pure la voglia di comprarle le auto.
tutti i sondaggi sono come tutti gli studi che dicono che il calabrone non può volare.. ma nella realtà vola senza problemi. quindi chi sbaglia? il calabrone o lo studio? ai poster l’ardua sentenza..
Aspetta un po’, che forse auto del genere in 45 anni di patente qualcuno di noi le ha guidate. Ho un rispetto enorme per chi trova soddisfazione nella tecnica e utilizzo di auto del genere. Desmodromico, cilindri dispari nei motori stellari, V 180 gradi vs boxer, ciclo Atkinson, screamer o big bang, il V di moto guzzi cha aveva le bronzine…sono cose affascinanti. Qui si parla di mobilità, non di emozioni. Io, ad esempio, sono sempre stato motivato dal minimizzare gli sprechi, fin da giovane. A 20 anni girai tutte le cartolerie di Forlì per cercare un portamine da 0,5mm che sprecasse (alla fine) il minimo di mina e in quegli anni mio zio di Como mi fece provare la sua lancia fulvia 1600 HF (aveva anche il 1300). Era a carburatori e dovevi “tirarci” se no andava un giorno sì e l’altro pure in officina (per quello che mi diceva mio zio). Per me fu un incubo, ripeto per me che ero giovane, 10.000 lire al mese e ogni tanto ero io a mettere la benzina nel 128, 7 anni dopo il 1973, sprecare benzina per me era una bestemmia. Ma vi capisco. Però le “soddisfazioni”, “emozioni” dovremmo relegarle alla “seconda auto” da usarsi per godimento ed anche sfogo (a volte necessario).
conoscevo un imprenditore
che indossava sue orologi
un Rolex che costava parecchi milioni e un Seiko al quarzo da 200 mila lire
alla domanda del perché due orologi mi disse
uno è preciso , l’altro è un opera d’arte
spero che presto le auto con motore a scoppio diventino come i Rolex dell’imprenditore
per il bene delle persone e del pianeta
Purchè restino in garage (e il Rolex starebbe meglio in un cassetto)
Contanti o cash?
Chiedilo all’amico di Nello
Ah ecco mi sembrava. 😂😂😂😂😉😉😉😉
In realtà era il mio capo più di 30 anni fa
Era stato un dirigente della voxon se non ricordo male
Comunque spero che si sia capito quello che volevo dire
Una punto non é un Rolex ..giusto?
Prima arriveranno Seiko,pardon ev ,in grado di sostituire la punto ..
Meglio sará per tutti
-L’auto, ci dice, è prima di tutto un’espressione della meccanica. Ma qui di meccanica, almeno nel motore ce n’è poca-
Bisogna partire da questo presupposto se si vuole parlare a degli “appassionati”. Ridurre tutto a software ed elogiare la semplicità dell’insieme è come decantare le lodi del Tofu e del Seitan agli amici del club della grigliata. Il bello è che, secondo me, le prosettive ci sono e sono enormi, colossali. Con le batterie giuste e un’adeguata rete di ricarica credo che si vedranno cose divertenti. Speriamo arrivino presto. Grazie per l’articolo.
Bello l’accostamento auto elettrica uguale Tofu-Seitan, ovvero alimenti che dobbiamo indignare con la stessa faccia con cui da bambini mandavamo giù le medicine. La maggior parte delle persone la pensa proprio così, senza peraltro avere mai provato un’auto elettrica.
Ma guardi che, ribadisco, io sono assolutamente convinto che con le batterie giuste (sperando che arrivino) si potranno veramente “pensare” delle vetture favolose. E che non saranno “stupefacenti” solo nello 0-100 a ruote dritte. Io continuo a pensare che a livello di “godimento” un domani sarà possibile avere delle soluzioni a due o tre marce, sequenziali robotizzate, che ti danno il piacere di “guidare davvero” senza tra l’altro per forza dover ipotizzare motori da 1000 cavalli per avere una velocità massima soddisfacente. Comunque (per esempio) il motore elettrico non preclude a priori la goduria di sentir lavorare un Torsen in percorrenza o in uscita di curva… E quante altre cose? mica siamo obbligati a buttar via la meccanica. Il tutto, aggiungo, con motori in grado di offrire allungo pressochè infinito senza per questo preoccuparci (ca va sans dire…) di spaccare in una scalata assassina qualche valvola contro un pistone causa fuorigiri. il tutto a rumore quasi zero (mi piace tantissimo l’idea di amplificare a dovere la frequenza elettromagnetica prodotta da motori e inverter) e incidentalmente con inquinamento locale pari a zero. Ma io sono un po’ “matto”: mi basta pensare a una “batteria” di due o tre motori elettrici a flusso assiale uniti sullo stesso albero per far partire analogie “ideologiche” col Wankel. Mi perdoni se mi ripeto, ma io vedo autostrade dove altri vedono sentieri. Certo, finchè ad un appassionato si parla di argomenti (lecitissimi, giustissimi, scarosanti, anche interessantissimi) come il recupero di energia, il totale silenzio, l’assenza di manutenzione e tutto il repertorio… semplicemente gli si sta parlando in un’altra lingua. Quanto al peso… Giusto per correttezza… Comunque sia una M4 pesa sui 1700 kg l’un per l’altro. Ok, 300 kg non sono pochi, ma il confronto non è fra un Catterpillar e una Elise.
Sono in disaccordo sulle 2 o 3 marce. Se porteranno piacere di guida e faranno avvicinare qualche restio, benvengano, ma a livello tecnico non hanno alcuna ragione di esistere. Facendo riferimento a https://www.vaielettrico.it/capire-i-veicoli-elettrici-5-coppia-potenza-e-velocita-base/
e il grafico Velocità/Coppia puoi vedere che la coppia alle ruote ha un tratto iniziale orizzontale definito dalla coppia motore e dal riduttore. Poi, dopo quella che viene detta “velocità base”, la coppia è limitata dal tratto ad iperbole dovuto alla potenza massima del motore. Il tratto orizzontale è tanto più alto quanto più è il rapporto di riduzione, il tratto iperbolico non dipende dal riduttore. Il riduttore influisce sulla velocità massima. La ZOE ha riduttore 9,33 e ai 140km/h il motore va a 11.360 RPM (spero di non ricordarmi male).
La Tesla 3 ha un riduttore analogo, circa 9, fa i 240km/h…il motore va a più di 19.000RPM. Che vantaggi avrebbe un cambio? Riduttore maggiore = maggior coppia a bassa velocità ma troppa coppia fa slittare le ruote e va limitata. Se sei capace e la tecnica lo permette, di fare una elettronica e motore che vada a 20.000RPM, il cambio non serve a nulla. In Formula E l’hanno eliminato dopo i primi 2 anni. Per la ZOE gli 11.360RPM essendo un motore a 4 poli corrisponde una frequenza di 378Hz, gli inverter da 400Hz esistono da che io ero un baldo giovine (35-40 anni fa). Il cambio è solo un attrezzo rubaenergia. Potrei essere smentito dalla storia ma non credo.
Daniele CL
Sicuro che il motore Tesla arrivi a 19.000?
Ho un ricordo che arrivi intorno ai 16.000 (molto lontano dal regime di potenza massima che è poco più di 8.000 per l’anteriore e poco meno di 7.000 per il posteriore).
Comunque non cambia la sostanza …
Diciamo che ha un fischio inquietante, anche se non “romba”.
Ho ripreso i miei conti vecchi
Tesla 3 RWD
riduzione 9:1
pneumatici 235/45 R18 circonferenza di rotolamento 2,1m (precisi)
Vel max 240km/h qui potrei aver preso il dato chissà dove
da cui
240km/h fanno 1904 RPM ruota che x 9 fanno 17.142 RPM motore
se fossero i 225km/h sarebbero quello che ricordi tu circa 16071RPM.
Per un motore elettrico i dati di Potenza @RPM e Nm @RPM hanno poco senso. La Coppia è da 0 fino agli RPM in cui si raggiunge la P max (P = Coppia x NdiGiri, Coppia in Nm e NdiGiri in Rad/sec) dopodichè abbiamo l’iperbole e la P rimane costante.
Le limitazioni riguardano la gestione del motore e sono date dai driver.
La forza di spinta alla ruota mi risulta essere circa 11.300N, costante fino a circa i 75km/h e dovrebbe essere in grado di far slittare le gomme anche ai 70. Non ho esperienza in merito…purtroppo. 😒😢
Nei miei vecchi conti ho ritrovato che per ZOE ai 140km/h il motore gira a 11163RPM e non 11360 come mi ero ricordato più sopra, ahi ahi ahi
Caro Daniele,
potrei mettermi a scrivere per un paio di giorni ma lei è una persona talmente garbata che non si meriterebbe una tale mancanza di rispetto da parte mia. 🙂
Proverò ad essere “liofilizzato”. Sapendo che non ci riuscirò.
Da un punto di vista puramente “tecnico” e “numerico”, lei ha ovviamente ragione. Poi però c’è anche la pratica.
Se parliamo di guida sportiva, la possibilità di variare in maniera sensibile (a volte drastica) e “a comando” il rapporto finale non ha solo influenza sulla prestazione pura, ma anche sulla dinamica di guida. Questioni tipo l’ingresso curva, la percorrenza e l’uscita di curva, la gestione del sovrasterzo e del sottosterzo, per assurdo anche la possibilità di provocare una parziale perdita di aderenza del retroreno… eccetera… tutti aspetti che esulano dal buon senso e a volte anche dalla prestazione pura ma che appunto fanno la differenza tra una guida divertente ed una solamente efficace. La litania di tutti gli “appassionati” di mia conoscenza che hanno provato mezzi elettrici è più o meno la seguente: bella, pratica, comoda… ma da guidare è noiosa e non rende sensazioni dalle ruote perchè manca il cambio.
Ammetto senza problemi che tante cose si potrebbero raggiungere in gran parte tramite una adeguata logica di gestione del freno motore (le famose “palette” al volante che sono spuntate anche su diverse elettriche) ma rimango dell’idea che una banale ma adeguata trasmissione potrebbe essere la ciliegina sulla torta.
-Il riduttore influisce sulla velocità massima-
Appunto! e dice poco? 🙂
-La Tesla 3 ha un riduttore analogo, circa 9, fa i 240km/h…il motore va a più di 19.000RPM. Che vantaggi avrebbe un cambio? –
che forse con un secondo rapporto più lungo magari farebbe senza fatica i 280 o anche i 300? non mi dica che “non serve”, lo so perfettamente da solo. 😀 ma stiamo parlando di auto sportive.
-Se sei capace e la tecnica lo permette, di fare una elettronica e motore che vada a 20.000RPM, il cambio non serve a nulla-
D’accordo fino ad un certo punto. Teoricamente inappuntabile, ok, l’allungo è tendente a infinito. Non si discute. Ma la “ciccia” sta in basso, nella parte iniziale della curva. Non sto dicendo che una vettura con un motore da 20k giri e una marcia sola andrebbe “male”, sto dicendo che da un punto di vista “dell’appassionato” una siffatta vettura con due marce forse andrebbe “meglio”.
-In Formula E l’hanno eliminato dopo i primi 2 anni.-
Una premessa: personalmente ritengo che la Formula E, così com’è fatta, sia il peggior regalo che si possa fare allo sviluppo della mobilità elettrica. Non mi dilungo troppo sui motivi per non risultare fastidioso.
Le chiedo però perdono a mani giunte, ma tutto ciò mi fa capire che lei in maniera del tutto legittima ha una visione parziale del fenomeno “guida in pista”.
Le assicuro che non vuole essere una critica. Mi pare di ricordare che lei è appassionato di speleologia. Ecco, diciamo che se mi mettessi a parlare io di speleologia direi un rosario di cose inesatte. Spero che le sia chiaro che non le voglio mancare di rispetto.
Se lei dice così, mi fa capire che non coglie assolutamente un aspetto fondamentale della Formula E, e cioè la conformazione dei circuiti su cui corrono. Si tratta di piste che mediamente hanno una lunghezza inferiore ai 3 km (giusto Roma arriva a 3300 metri) e caratterizzati da uno sviluppo estremamente “tortuoso”, con curve secche e non di rado addirittura a 180°. Tralasciando che tale conformazione giova essenzialmente agli spettatori paganti e alle riprese televisive, a livello dinamico discendono sostanzialmente due considerazioni.
1) su tali piste anche volendo NON si raggiungono velocità tali da rendere necessario un secondo rapporto, specie tenendo conto delle specificità di un motore elettrico
2) questi circuiti sono “disegnati” espressamente per privilegiare l’accelerazione in uscita da curve lente e “penalizzare” la guida sul misto veloce. Che, per inciso, è quella dove si vede la differenza tra un pilota e un campione.
In pratica per pure ragioni di spettacolarizzazione idealmente si costruisce il circuito “attorno” alla vettura quando invece in linea di principio (se ragioniamo come si è sempre fatto fin qui) dovrebbe essere esattamente il contrario.
Perfino il GP di Monaco, che di suo è già tortuoso assai, nella versione di Formula E è stato accorciato ad un lungo kartodromo.
Ripeto, potrei andare avanti a parlarle di questioni tecnico-sportive per ore, ma lei non si merita tanto astio. 🙂
Mi prendo ampia possibilità di sbagliarmi, ma torno a ripetere: non si prenda la Formula E come parametro perchè a mio umilissimo avviso è il parametro totalmente sbagliato se in tema di mobilità elettrica vogliamo parlare di “sport al servizio dello sviluppo”.
Ma a tal punto che a mio avviso è sbagliato addirittura nei fondamentali visto che si tratta di gare di velocità e non di durata. Mi fermo pechè è meglio.
Tutto ciò per dire cosa? Che secondo me se si vuole parlare a un certo tipo di clientela bisogna usare altri argomenti
Poichè tale “clientela” non viene a scrivere su Vaielettrico, si pensa quasi che non esista. In realtà c’è ed è numerosa, la buona notizia è che gli argomenti per convincerla ci sarebbero eccome.
@Alessandro D: grazie delle considerazioni e mi meraviglia che si ricordi che da giovane io fui uno speleologo (di cui ero e resto ampiamente ignorante). Della guida sportiva e soddisfazioni varie non ne so una mazza. Si (ma ci potremmo dare anche del tu) immagini che a me non dà fastidio l’effetto scooterone della yaris, anzi, sapere che va al numero di giri migliore per l’efficienza del motore mi soddisfa.
E si figuri che sono amareggiato dei cambi a “doppia frizione”.
Per cui ripeto, riguardo alle “marce”: “…Se porteranno piacere di guida e faranno avvicinare qualche restio, benvengano…”.
La Tycan ha il cambio.
Io mi riferivo alle auto normali, quelle da famiglia, da andare a lavorare, far la spesa, portare i figli, gita fuoriporta del fine settimana, quelle che non ambiscono ad andare ai 280km/h (ho una ZOE limitata elettronicamente ai 140, il NIU è limitato ai 75, potevo sbloccarlo con modifica originale della casa agli 88km/h, non l’ho fatto).
Le mie considerazioni tecniche si basano sul fatto che, come si può vedere nel grafico di https://www.vaielettrico.it/capire-i-veicoli-elettrici-5-coppia-potenza-e-velocita-base/
in un auto termica tra una marcia e l’altra c’è un’avvallamento, in una elettrica col cambio non ci sarebbe, il grafico sarebbe identico ad una monomarcia. Non ho la più pallida idea se in formula E avessero rettilinei più lunghi avrebbero necessità di un cambio per far girare meno il motore elettrico. So solo che noi abbiamo termiche che vanno a 6500RPM e in Formula1 vanno a 18.000RPM.
In un piccolo motore, per aumentare la coppia a bassa velocità sarebbe interessante l’uso di un cambio. In un motore potente, con coppia elevata, aumentare il riduttore vorrebbe dire avere una coppia alle ruote esageratamente in eccesso.
La peugeot 3008 da 1500kg, 130Cv, 6 marce manuali fa lo 0-100 in 11,9 sec (la 8 automatica che ha il mio amico 12,6sec)
La ZOE, 136Cv, 1503kg, 0-100 in 9,5sec.
Però sono d’accordo, l’accelerazione non conta nulla sulle “sensazioni di guida”. Se con un cambio a qualche rapporto accontentano un maggior numero di utenti, benvenga!
-Io mi riferivo alle auto normali, quelle da famiglia, da andare a lavorare, far la spesa, portare i figli, gita fuoriporta del fine settimana, quelle che non ambiscono ad andare ai 280km/h-
Ma ovviamente se parliamo di quello ha ragione. Se invece vogliamo rispondere alla domanda ” BMW i4 : può sedurre gli amanti del 6 cilindri?” allora dobbiamo usare altri argomenti. Con cui evito di tediarla oltre a quanto ho già fatto. 😉
@Alessandro D.: sono d’accordo e certamente se BMW o altri vogliono “sedurre gli amanti del 6 cilindri” non devono venire da me a cercare idee per il marketing🤷♂️
Complimenti a BMW. Sembravano i più contrari all’elettrico e invece stanno sfoderando macchine elettriche a raffica. E che macchine.
Contrari all’elettrico? Cosa intende?
Erano contrari, quando hanno fatto uscire i3 e i8 dieci anni fa l’hanno fatto controvoglia LOL
Intervista di “Auto Motor Peace” del 13/1/2022 a Frank Weber Direttore prodotto BMW: “Una cosa per noi è certa: abbiamo ancora bisogno di un motore a combustione all’avanguardia per alcuni anni per ridurre efficacemente le emissioni di CO2 nel settore delle autovetture a livello globale. Ecco perché stiamo lavorando su una nuova generazione di motori: benzina, diesel, sei cilindri, otto cilindri”.
Ma non significa essere contrari all’elettrico. Guarda la Germania: sta violando la legge e distruggendo le sue risorse idriche pur di consentire a Tesla di costruire auto elettriche eppure la stessa Germania contemporaneamente dichiara che il 2035 non è la data di fine vendita del termico ma una data indicativa, seguendo le orme dell’Italia.
Dire che serve ANCHE un motore a combustione non è un’eresia. Poche ora fa Musk ha detto che abbiamo bisogno di più petrolio e più nucleare eppure lui ha tutto da guadagnare se col caro petrolio di oggi le persone passano all’elettrico.
Toyota che tutti dicevano essere nemica dell’elettrico ha tirato fuori un suv elettrico con la migliore batteria al mondo (o almeno una delle migliori).
Tutti i brand, tranne quelli votati ad una nicchia di clienti altospendenti (come Jaguar), sanno che non è possibile oggi immaginare a breve uno switch off termico-elettrico, tra i brand “generalisti” chi dichiara che lo farà, come Renault, in realtà non fa altro che spostare i suoi clienti sugli altri brand del gruppo che continueranno a fare termico (Dacia). Ford ha separato elettrico e termico così nessuno l’assilla più con le domande su quando sarebbe giunta la fine del termico, Audi ha detto che smetterà di vendere auto termiche dal 2033 (… vedremo …), VW dal 2035. Qual è la differenza tra loro e BMW?