Bluecar chiude anche a Indianapolis il car-sharing elettrico avviato nel 2015. Dopo Parigi, la società del gruppo Bollorè alza bandiera bianca anche negli Usa.
Bluecar: dopo l’addio a a Parigi sempre più in crisi
Il motivo della cessazione è il solito e BlueIndy l’aveva anticipato giù a fine 2019 in una mail inviata agli 11 mila iscritti al servizio: “La difficile decisione di chiudere il servizio è legata al mancato raggiungimento di un livello di attività che lo rendessero economicamente sostenibile“. Il progetto era stato reso possibile da un investimento complessivo di 50 milioni di dollari. Di questi, 41 erano stati messi a disposizione da Bollorè, 6 dalla città dell’Indiana e 3 dall’utility locale dell’energia, Power & Light. All’amministrazione locale BlueIndy 45 mila dollari all’anno per l’occupazione degli spazi dei parcheggi e altre attività di supporto. Chiuse Parigi e Indy, il car-sharing del gruppo francese resta attivo a Singapore con BlueSG, a Los Angeles con BlueLA e a Torino con BlueTorino.
Bollorè, un pioniere partito troppo in anticipo
Bisogna comunque dare atto a Bollorè di essere stato un pioniere nel car sharing elettrico, anche se il suo errore è di essere partito troppo presto. Peraltro con un servizio che un po’ in tutto il mondo lavora in perdita e non a caso è sostenuto o dalle amministrazioni locali o dalle Case auto. Nelle settimane scorse hanno fatto il giro del mondo le immagini delle prima Bluecar dismesse da Indianapolis e finite in una discarica (video sotto).
Ma già un anno e mezzo fa aveva destato scalpore il fatto che le Bluecar dismesse da Parigi fossero state liquidate a 3.700 euro l’una. Una svendita informale nel grande parcheggio dismesso di un’altra nobile decaduta, la Matra, a Romorantin. Dove ora un’imprenditrice locale, Charlotte Caravec, liquidava lotti da 50 Bluecar ciascuno (guarda l’articolo). È un epilogo che dispiace, dato che alla nascita della Bluecar hanno dato un contributo fondamentale due aziende torinesi come Pininfarina e Cecomp.
Un grande omaggio al inititiva di Vincent Bolorre che porta avanti oltre il carsharing la filiera delle batterie Litio Polimero e delle supercapacita
L’introduzione di un car sharing del ampiezza di quella di Parigi non e stata ancora raggiunta in nessuna parte del mondo e per noi Francesi e stato rivoluzionario quanto lo e stato l’introduzione del minitel nel 1982 con consegna gratuita del terminale a casa davanti la porta del entrata!