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Blitz di Greenpeace a Roma per improvvisare una ciclabile

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Gli attivisti di Greenpeace a Roma

Blitz di Greenpeace a Roma, per convertire temporaneamente parte di una trafficata strada della periferia nord-est in una pista ciclabile.

Blitz di Greenpeace: città per le persone, non per l’auto

GreenpeaceCon questo gesto clamoroso Greenpeace ha voluto denunciare le carenze delle città italiane sul fronte della mobilità sostenibile. Attiviste e attivisti hanno anche aperto uno striscione con il messaggio “Città per le persone non per le auto“. «Se vogliamo mettere un freno alla crisi climatica e all’emergenza dell’inquinamento atmosferico dobbiamo ridurre drasticamente le emissioni dovute ai trasporti. Puntando su mobilità che sia davvero sostenibile, a emissioni zero e accessibile a tutta la cittadinanza», dichiara Federico Spadini, che ha guidato il blitz i Greenpeace. «In questo preciso momento storico dobbiamo ripensare le nostre città per renderle meno impattanti sull’ambiente. E anche più capaci di affrontare eventi climatici estremi sempre più frequenti e violenti. Per fare questo occorre però l’impegno degli amministratori locali, insieme a quello del governo. Destinando i “Recovery funds” solo a progetti pensati per la salute delle persone e del Pianeta, e non per finanziare attività nocive e inquinanti».

Greenpeace

Mobilità sostenibile: tante promesse, pochissimi fatti

Le città italiane sono invase dalle auto, un problema diffuso su tutto il territorio nazionale. Ma un esempio particolarmente critico arriva da Roma, città in cui secondo Greenpeace ogni anno si perdono in media 166 ore imbottigliati nel traffico. E dove, su un totale di 5,3 milioni di spostamenti quotidiani, oltre 3 milioni avvengono in auto e moto. Questo anche perché il trasporto pubblico è carente e i servizi di sharing e le infrastrutture ciclabili non arrivano quasi mai alla periferia.

GreenpeaceAd oggi, dei 150 km di ciclabili transitorie promessi dalla giunta, ne sono stati realizzati solo 13,6. E rispetto all’annuncio della sindaca Virginia Raggi relativo al bando dei diesel dal centro città entro il 2024, pochissimo è stato fatto. La Capitale continua ad avere gravi problemi di aria inquinata, con concentrazioni di biossido di azoto che spesso superano i limiti di legge. Nei giorni scorsi i volontari di Greenpeace si sono mobilitati in 20 città nell’ambito della campagna #RESTART. Chiedendo che i fondi pubblici per la ripartenza siano investiti in trasporto pubblico, riqualificazione delle periferie e mobilità alternativa.

Greenpeace

— Leggi anche:  Modena, 300 euro all’anno se vai al lavoro in monopattino (ed e-bike)

 

 

 

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4 COMMENTI

  1. Obiettivo Vision Zero

    Dopo Oslo chiusa alle auto è Helsinki l’altra città con zero incidenti mortali che coinvolgono pedoni e ciclisti e una qualità dell’aria inimmaginabile.
    Ora vogliono arrivare a zero feriti.
    https://www.youtube.com/watch?v=ISWJwuNXDIw&list=PLN5KqDDPFOGPJElKQzaARMPAzoyA10Xt8&index=29

    È solo questione di tempo

    Dilagano le proteste in Europa dei giovani Fridays For Future.
    Oggi fanno le battaglie contro i cambiamenti climatici e per salvare il bosco di Dannenröder.
    Coalizzati nel raggiungere obiettivi comuni attraverso la Rete della Conoscenza, Unione degli Studenti e i Link di coordinamento universitario di tutte le Università d’Europa.
    Tra qualche anno voteranno e i Verdi rappresenteranno la maggioranza democratica in gran parte dei parlamenti degli stati europei prima tra tutti la Germania.
    Definiranno al Bundestag e al Consiglio Europeo le nuove priorità e gli indirizzi politici dell’Unione europea.

  2. Condivisibile iniziativa
    In Corea del Sud fanno superstrade con piste ciclabili COPERTE con pannelli fotovoltaici

    provate a immaginare le tangenziali cittadine e il Grande Raccordo Anulare di Roma
    fatti così
    le periferirie romane , il litorale e l’università a portata di bicicletta elettrica

    https://www.youtube.com/watch?v=LuYsYLqjUtU&feature=emb_logo

    è ora che con l’avvento della bici elettrica , la bici diventi un modo di muoversi come un altro
    soprattutto nelle città congestionate come Roma
    e non un oggetto da usare solo il sabato e la domenica a fini ricreativi

    message in a bottle
    my 2 cent di sviluppo sostenibile

    • Tutte orientate al tempo libero , parchi
      aree archeologiche

      poche che collegano le periferie dormitorio della città che sono fuori dal GRA ..
      ripeto è ora che le piste ciclabili escano dalla nicchia ricreativa e entrino
      nei mezzi da usare tutti i giorni andare a lavorare e lavorare anche a decine di km
      la bici elettrica e i monopattini OGGI lo permettono
      il covid19 lo imporrebbe

      e in questo Greenpeace ha perfettamente ragione

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