Cosa ha causato il black out in Spagna? C’è chi ha puntato il dito contro le rinnovabili, in questi giorni arrivate a soddisfare fino al 100% della domanda elettrica. E chi ha accusato il governo spagnolo perché ha deciso di chiudere le centrali nucleari entro il 2030. Nella confusione delle ore successive al più grande black out mai avvenuto in Spagna si spara nel mucchio. Ma l’indagine su quanto avvenuto non potrà che partire da eventuali malfunzionamenti della rete. E da che cosa li ha causati.
Interpellati da Vaielettrico.it, manager e dirigenti delle utility italiane preferiscono non commentare. Aspettano di capirne di più: anche se il nostro Paese non è stato coinvolto (a differenza di Francia e Portogallo) sono ovviamente molto interessati. Per capire dove stanno gli errori e farne eventualmente tesoro.
Black out in Spagna: anche la Ue invia a Madrid un gruppo di tecnici: “E’ l’episodio più grave avvenuto in Europa da due decenni”
Così come è interessata l’Unione europea, perché punta ad avere una infrastruttura energetica che sia sempre più connessa ma anche più resiliente. “Questo blackout è il più grave da quasi due decenni in Europa e stiamo monitorando attentamente la situazione“, ha affermato il commissario europeo per l’Energia Dan Jørgensen. Secondo il Financial Times – che cita un funzionario Ue – anche Bruxelles invierà “un gruppo di esperti per indagare sull’incidente. E formulare raccomandazioni per migliorare la resilienza della rete“.
Ma uno dei manager ci mette su una pista. “Se si guarda ai grandi black out che si sono verificati nel mondo negli ultimi anni, sono sempre stati dovuti a problemi tecnici causati da incidenti o disattenzioni nella gestione della rete. Non penso che ci siano responsabilità da parte degli impianti rinnovabili o delle centrali nucleari“.
In effetti, l’elenco dei black out più gravi degli ultimi 35 anni evidenzia un comune denominatore: inconvenienti sulle linee di trasmissione. Uno di questi episodi è avvenuto in Italia, il 28 settembre del 2003: 56 milioni di italiani rimasero al buio tra le 12 e le 24 ore, a seconda delle aree geografiche.
Black out in Spagna: il governo di Madrid apre una inchiesta ma esclude un ruolo delle rinnovabili
Prima l’incidente: per l’abbondante nevicata, un albero cadde sui tralicci al confine con la Svizzera, interrompendo la linea. Poi l’inconveniente tecnico: una reazione a catena a causa del sovraccarico delle linee di cui i tecnici si accorsero in ritardo e scarso coordinamento tra i gestori di rete dei due Paesi.
In questo prime ora, prima che parta la commissione di inchiesta, il governo spagnolo ha comunque precisato alcuni punti. Prima Eduardo Prieto, amministratore delegato di Red Electrica (l’equivalente spagnolo di Terna), dopo aver conferito con i vertici dei servizi segreti, ha escluso che ci sia stato un cyber attacco. “Siamo in grado di concludere che non si è verificata alcuna intrusione nel nostro sistema di controllo della rete elettrica“.
Poi il premier socialista Pedro Sanchez ha escluso che si sia trattato di un “eccesso di produzione da parte delle rinnovabili”. Al momento dell’incidente, l’insieme delle fonti green (solare, eolico e nucleare) stavano garantendo il 76% delle domanda. Sanchez ha anche risposto alle critiche dell’opposizione di centrodestra per la decisione di chiudere le centrali nucleari. “Il nucleare non è stato più resiliente”, ha detto il premier. “Se avessimo avuto una maggiore dipendenza dall’energia nucleare, la ripresa non sarebbe stata così rapida”. Il riferimento è al fatto che l’energia prodotta dai reattori nucleari non è “modulabile”.
Le rinnovabili sono entrate in gioco, con una perdita di potenza, solo dopo i primi due guasti.
E allora cosa è accaduto? Con quanto riferito dal capo di Red Electrica – e grazie all’aiuto di Andrea Garramone, lettore di Vaielettrico.it che ci ha scritto – possiamo ora ricostruire alcuni punti fermi.
1) Alle 12.33 la rete ha evidenziato una perdita di potenza.
2) Quasi subito la rete si è autostabilizzata e ha recuperato funzionalità.
3) Circa 1,5 secondi dopo la rete ha presentato una seconda perdita di potenza.
4) Circa 3,5 secondi dopo, si è interrotta la connessione Spagna-Francia, per instabilità della rete.
5) La rete è stata colpita da una massiccia perdita di potenza da fonti rinnovabili.
6) La rete è collassata.
In sostanza, da quanto raccontato dal capo di Red Electrica, le rinnovabili sono entrate in gioco, con una perdita di potenza, solo dopo i primi due guasti.
Per la cronaca, il black out potrebbe influire sulla reputazione dei gestori della rete. Ma non avrà ripercussioni relative sulle bollette degli spagnoli: il prezzo medio dell’elettricità il giorno dopo il black out era il più basso d’Europa.
Un’analisi interessante e direi equilibrata l’ho trovata in questo video
https://youtu.be/xxy9aQEWol0?si=ej6-TqXNEmUDccc6
Ciao Antonio, ok video introduttivo (forse con qualche scivolone sul discorso dell’inerzia), poi se vuoi provare ad approfondire ti propongo questa intervista:
https://www.pv-magazine.it/2025/04/30/il-blackout-iberico-non-e-colpa-del-solare-e-questo-e-certo/
premesso che secondo me la causa va inquadrata “per definizione” come un problema di rete, e non delle fonti energetiche che la rete deve gestire, aggiornandosi di continuo nel tempo per stare dietro agli aumenti di potenza e ai cambiamenti tecnici
c’è però un particolare che sta stuzzicando il bar-sport:
il secondo calo improvviso di potenza, che ha superato le capacità di correzione locali, con perdita in cascata di sincronizzazione sulle altri parti della rete e distacco di sicurezza di buona parte degli impianti energetici, è stato riferito di una linea verso la Francia
in Francia all’orario del black-out la centrale nuculare di Golfech ha operato un distacco dalla rete improvviso automatico dei generatori di 2 reattori, potenza totale 2,6 GW, potrebbe essere una conseguenza della perdita di sincronizzaizone della rete spagnola, oppure potrebbe essere stata la causa ?
Buongiorno, molto interessante quello che scrive. Una indicazione, meno precisa, che ci è arrivata anche da un altro lettore. Mi può indicare la fonte? merci
fonte EDF, una parte buffa è che che ha redatto il comunicato ha corretto l’orario da 12:30 a 12:34, invece di 12:33, come a dire: ” il black-out è delle ore 12:33, quindi non siamo stati noi” 🙂
https://www.edf.fr/la-centrale-nucleaire-de-golfech/les-actualites-de-la-centrale-nucleaire-de-golfech/actualite-de-l-unite-de-production-ndeg1
fonte Le Figaro
https://www.lefigaro.fr/societes/la-centrale-nucleaire-francaise-de-golfech-possible-victime-de-la-grande-panne-d-electricite-en-espagne-20250429
correggo, la potenza distaccata è stata di 1,3 GW (non 2,6 GW), i generatori di un solo reattore, perché il secondo era già spento per manutenzione
https://www.radiototem.net/la-centrale-nucleaire-de-golfech-coupee-un-lien-avec-la-coupure-en-espagne-et-au-portugal
PS: sono il primo a dire che è presto per capire, e che probabilmente troveranno una sfortunata concausa di più eventi e mancanze
grazie mille. concordo, ma ci sta anche che potrebbe essere stata una concatenazione di eventi. Meglio così, se serve per migliorare il protocollo…;)))
un’altra sfumatura che mi pare di leggere, comica, non solo mettono le mani avanti nel non essere la causa, e fin qui, ma negano anche che la centrale francese si sia distaccata dalla rete per i disturbi dati dal black-out in Spagna, l’orario spaccato al minuto sarebbe una “coincindenza” 🙂 🙂 🙂
come se ammettere che le loro centrali in caso di disturbi di rete si possono distaccare e spegnere e poi necessitano di giorni per essere riportate a potenza, ferisse l’orgoglio fallico francese (o i piani di finanziamento pubblici per eventuali rinnovi del parco francese)
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PS: come ripetono i tecnici, l’accoppiata nuculare (non abbastanza a modulabile) e rinnovabili (in parte non programmabili) è problematica;
nel caso della Francia (mix 60% + 30%) in modo amplificato
in Francia hanno passato marzo e Aprile tesi già prima del black-out, avevano dovuto operare almeno 13 grossi distacchi di emergenza per non avere un crollo della loro rete, quasi tutti i distacchi li hanno fatti sulle rinnovabili, ma leggevo anche qualche centrale, oltre alle modulazioni parziali di potenza, e misure straordinarie sui prezzi
oltre al trucco di usare la capacità di modulazione delle nazioni vicine, cioè quando in Francia la produzione delle centrali supera i consumi, non potendo smorzare velocemente i reattori, aumentano istantaneamente le esportazioni di energia, si vede bene nei grafici (immagino offrendo bassi prezzi, visto che le eccedenze vengono offerte ormai negli orari meno pregiati in cui tutte le nazioni hanno consumi non al picco), e sono le nazioni vicine a dover modulare il doppio le loro centrali a metano;
ma anche questo sistema sta andando in crisi in momenti della primavera, con le confinanti Spagna e Germania con molte rinnovabili
in pratica pare che qualunque rete moderna che non abbia moltissimo idroelettrico e che voglia far scendere il metano sotto al 20% o eliminarlo, necessiterà di molti accumuli, oltre che di digitalizzazione spinta dei nodi
che le centrali nucleari fossero un vantaggio in questo, al punto da giustificarne i costi elevati, è una bufalissima dei pubblicitari, invece sono parte del problema se messe nelle reti moderne
mi sembra ovvio che il problema non sono state le rinnovabili..
mi sembra meno ovvio farci un articolo contro i “pensieri impuri”: se si deve rincorrere ogni “voce” che possa creare paura vs ev non ne uscite più.
aldilà che ancora sono al vaglio tutte le ipotesi (sabotaggio/hacker compreso), dopo un solo giorno di cosa si può parlare se non di congetture varie e assortite?
se ne è parlato diverse volte ma è sempre stato “sbolognato” come un non problema. evidentemente, invece lo è: reti antiquate non in grado di supportare (sopportare) il maggior volume richiesto. si è tornato al draghesco “volete la pace o i condizionatori accesi?”
PS ho letto commenti dove si denigra il programma dove il tale ha detto.. personalmente evito programmi che offendono la mia “suscettibilità”.. 😉🤷♂️
L’attacco contro le rinnovabili è solo per la maggior parte ideologico , il sistema va migliorato ovviamente perché che l’energia arrivi da rinnovabili o qualsiasi altra fonte è il sistema che deve essere all’altezza
“C’è chi ha puntato il dito contro le rinnovabili”
La mamma dei prosciutti e dei meloni e sempre in cinta.
Stamattina c’era il “solito” Tabarelli su RAI 1
che diceva che era colpa delle rinnovabili che rendono la rete instabile
e che sotto intendeva che gli iberici erano stati degli “incauti” (fessi) a investire così massicciamente in rinnovabili negli ultimi anni
peccato per loro che sono anni che pagano l’elettricità quasi la metà di noi ..
chissà cosa pensa Tabarelli del governo Spagnolo che ha stanziato 700 milioni di eur per le batterie stazionarie ,
che servono proprio a ottimizzare la rete ;
investimenti 85% pubblici , gara che si concluderà entro la fine dell’anno
poracci sti “spagnoli” vogliono pure chiudere il nuculare perchè costa troppo ..
doh!
Dov’era Tabarelli nel 1973…quando per crisi in zone produzione e transito idrocarburi ci trovammo prezzi decuplicati e razionamenti ? E non per poche ore !!
Aggiungo che con il coinvolgimento della centrale nucleare di Zaporizzja nel conflitto… Chi sarebbe felice di avere un “bersaglio” così devastante a portata di tiro di armi nemiche?
Ultimamente non mi fiderei più della classe governante russa , così come loro non ci trovano più “amichevoli” noi ..anche se siamo costretti a pensare a difenderci a tutti i livelli…tra guerre “fredde”, “calde” e “non convenzionali” (quindi anche a pensare alla sicurezza della popolazione e delle attività nei pressi di centrali, depositi etc); un conto è se ci distruggessero un campo fotovoltaico o eolico…in conto l’ esplosione di un deposito idrocarburi (ne sanno parecchio a Calenzano) o addirittura una centrale nucleare (SMR o convenzionale non farebbe gran differenza)
credo siano sovvenzioni (per i costi di investimento) per BESS tanti ma di taglia non tante grande
per quelli di taglia grande, che già sono competitivi per ripagarsi velocemente con l’uso, di solito sono aste senza sovvenzioni, offrendo invece tariffe per i vari servizi a prezzi fissati con contratti di lunga durata 🙂
Si credo che siano stanziamenti “mirati” magari li useranno proprio per le situazioni critiche che si sono manifestate qualche giorno fa
se ci pensate , In Spagna c’erano dei semafori dotati di pannelli e batterie che hanno continuato a funzionare ..
Se la Spagna ha seguito lo “schema” Portoghese
cominciando a installare fotovoltaico in edifici pubblici , scuole, pubblica amministrazione , ospedali , cimiteri ..
e se come dicono quel tipo di attività ha reso gli edifici a impatto energivoro negativo (producono più energia di quanta ne consumano)
è logico istallare questi primi accumuli proprio lì
comunque il bando Spagnolo è aperto a tutti i tipi di accumuli
non solo quelli chimici ,
mi viene in mente l compressione di CO2 della startup nostrana Energy Dome
se pensate che il FMI (Fondo Monetario Internazionale) nel 2022 ha stimato che l’Italia ha erogato 63 miliardi di dollari (secondo lega ambiente molti di più)
anche per noi ..
certi investimenti sarebbero “spiccioli” anche se reiterati tutti gli anni
8 Miliardi in 10 anni sarebbero una bella “cifretta”
per un cambiamento energetico radicale del nostro paese
la differenza tra prostiuirsi al fossile o al nuculare e attivare un sviluppo con posti di lavoro vero a costi accettabili
my 2 cent
Se fossero state le FER, come filosofia, in Germania dovevano stare al buio da 5 anni.
Invece in Spagna, CON le centrali nucleari hanno avuto il blackout. In Germania SENZA centrali nucleari hanno le luci accese.
Vorrà dire qualcosa.
Come curiosità:
in Spagna a partire dal 14 Aprile, i gestori delle centrali avevano quasi fermato 5 reattori su 7 per ragioni economiche portando il loro contributo da 6 gw a soli 2 gw.. perchè con i prezzi dell’energia Spagna di primavera lavoravano in perdita
dopo il black-out, le rinnovabili erano ancora funzionanti, in parte ricollegabili e in parte mai sconnesse, e le centrali a gas sono tornate ad essere finzionanti tempo, mentre le centrali nucleari necessitano di vari giorni per il riavvio
quindi speriamo che un problema di rete non capiti in Francia, che normalmente va al 60% con le centrali, o per giorni andranno a ruba le candele
Senza centrali nucleari in Germania ma con centrali a lignite accese, il peggior carbone a disposizione e le peggiori emissioni di CO2 in Europa.
Eppure hanno 160GW di rinnovabili installate tra eolico e solare in grado di coprire il doppio della richiesta, eppure emettono tantissimo
Vorrà dire qualcosa.
Resta il fatto che in Germania la corrente c’è, senza un solo reattore acceso.
Mentre in Spagna con 6 centrali nucleari (che quando vogliamo sono il motivo per cui la corrente costa metà che da noi) sono rimasti al buio.
A me dice tanto una simile situazione. Ossia che il problema è la rete, non la fonte.
Ma per alcuni non è cosí.
Che sono in Germania e non in Spagna o Italia…un conto è la potenza teorica…un conto è l’ effettiva .
Anche sul mio tetto ho un FV sovrabbondante in estate ma appena sufficienti nei mesi invernali
Frasi fatte da bar sport : oggi la Germania sta producendo 179g CO2 eq /kWh, una delle migliori in Europa, la peggiore è la Sardegna con 481g assieme a Polonia e Serbia. Mi domando quale sia il bisogno di sparare cose a caso senza documentarsi prima, si evitano figuracce.
beh, contestualizziamo un po’ meglio:
ALLE 12:30 DI OGGI stava producendo 179g di CO2 eq/kWh.
Una delle migliori d’europa (anche se quasi 10 volte peggio di quella francese alla stessa ora)
Mentre ALLE 6:00 DI OGGI era a 453g CO2eq/kWh.
Una delle peggiori d’europa, circa 30 volte peggio di quella francese alla stessa ora
È una fortuna che alle 6:00 ci sia bisogno di meno potenza rispetto che alle 12:30 (50GW invece che 68GW, secondo i consumi odierni), tuttavia mi domando se chiudere le centrali nucleari PRIMA di quelle a lignite sia stata una buona idea
Sarà che la lignite ce l’hanno in casa, mentre l’uranio lo devono importare?
Se la vedi da questo punto di vista il capitale rimane in Germania.
data l’età media degli impianti in Europa (e Germania), i frequenti problemi legati a manutenzione o raffreddamento in periodo siccitosi anomali… magari han preferito correre rischi (e spese) minori, chiudendo prima le nucleari… oltre che, come scrive @Bob, avere “in casa” la lignite… (visti gli errori strategici a fidarsi di fornitori esterni…)
il dato MEDIO tedesco del 2024 è stato 321 gr CO2 / kwh; cioè stanno scendendo di emissioni a velocità record, in una manciata di anni
il dato MEDIO o instantaneo Francese mostrato sul web è taroccato al ribasso, poi è da discutere di quanto, mi spiego:
gli studi scientifici stimano la filiera nuculare a circa 50-160 gr/kwh, cioè meno impattante del metano, ma più delle rinnovabili
i costruttori delle centrali invece dichiarano 6-12 gr/kwh, (come una pala eollica, che però è un sistema infinamente più semplice ed efficente, i conti non tornano)
in Europa le istituzioni (Unece e in cascata i siti-web con contatori di co2) hanno accettato come dato ufficiale quello dichiarato dai costruttori, che potrebbe essere sottostimato di un fattore 10
inoltre dell’energia prodotta dalle centrali, solo 1/3 va in elettricità, 2/3 la usano per scaldare l’ambiente direttamente, non tramite la Co2, perché sono ancora centrali con turbina a vapore, come le centrali a carbone, anzi le nuculari sono meno efficenti del carbone perché lavorano a temperature più basse
mentre le centrali a metano già operano su un sistema più moderno (turbogas di derivazione aeronautica, e al limite una turbina a vapore la aggiungono in coda)
che commento sciocchino, in Germania le rinnovabili sono arrivate a circa 57% del mix, al 100% ci arriveranno ma tra qualche anno, mica oggi
la progressione verso tutto rinnovabili in Germania è comunque rapida, hanno già eliminando nuculare e stanno eliminando lignite e carbone, e solo per ultimo toccherà al metano
studia un po, tiè:
2019
– 71 TW-h nucleare
– 155 TW-h carbone e lignite
2024
– 0 nucleare
– 94 TW-h carbone e lignite
https://energy-charts.info/charts/energy/chart.htm?l=it&c=DE&interval=year&year=2019
https://energy-charts.info/charts/energy/chart.htm?l=it&c=DE&interval=year&year=2024
Hai dimenticato di dire che questa diminuzione di nucleare e carbone nel periodo che hai considerato (2019-2024) è enfatizata da una diminuzione della produzione elettrica complessiva di 49 TWh dovuta presumibilmente a:
1) deindustrializzazione (cause geopolitiche e non)
2) maggiori importazioni dall’estero (nel 2019 hanno esportato 34 TWh più di quanti ne abbiano importati, nel 2024 ne hanno importati 25 più di quanti ne abbiano esportati)
3) in piccola parte dall’efficientamento energetico!!! Yuppi!!!
In un periodo storico di elettrificazione dei consumi mi sarei aspettato un aumento della produzione elettrica, non una diminuzione.
Inoltre i dati che hai mostrato indicano abbastanza chiaramente che avrebbero potuto essersi già sbarazzati del carbone o quasi, ma che invece si sono accaniti prima contro il nucleare malgrado sia una tecnologia inclusa nella tassonomia green dall’UE.
I numeri che ho mostrato vengono da ElectricityMaps, fateci un giro ogni tanto, è molto esplicativo.
in Germania aggiungono 20 GW all’anno di rinnovabili,
correggendo la potenza nominale per i fattori di utilizzo, è come se aggiungessero 5-6 GW di centrali nuculari ogni anno
cioè al ritmo attuale di installazioni di rinnovabili, la chiusura delle vecchie centrali viene recuperata in un lampo
forse hanno anche scelto di dare il tempo alla filiera del carbone (lavoratori e industrie) di scalare gradualmente,
inoltre non si aspettavano la crisi energetica del nuculare francese e del metano del 2022, altrimenti avrebbero prolungato le ultime centrali in spegnimento per forse altri 2 anni
le centrali nuculari hanno costi notevoli, e in parte vale anche per quelle già costruite se conti la produzione di scorie, le manutenzioni straordinarie; inoltre in germania nel 2011 hanno discusso pubblicamente la questione “costo assicurazione”, che è un altro costo implicito, e anche fatto un esperimento (fallito) sul modulare velocemente e più di frequente la potenza di un reattore.. spaccarono in breve tempo il sistema di moderazione di una centrale, in pratica rischiando un incidente serio
energy-maps ha un “problemone” sui dati di emissione tarocchi del nuculare.. che da bravo propagandista furbetto è il motivo per cui lo consigli: perchè colora fittiziamente la Francia di verde (emissioni Co2 basse), invece dovrebbe essere gialla come tanti altri Stati con emissioni già ora pari e presto saranno anche inferiori alla Francia
a parte questo, buon sito..lo usavo prima di scoprire il sito energy-charts, che preferisco, ha dati di molti altri tipi
La Germania tiene accese le centrali a carbone per un solo motivo, evitare di mandare a casa decine di migliaia di lavoratori.
Al momento tutta la filiera è locale e non puoi spegnere di colpo le centrali senza considerare un impatto mostruoso sull’occupazione, per questo secondo me i Verdi, a discapito dell’ambiente, hanno chiuso le centrali nucleari.
Faranno un’uscita graduale per dare modo agli attuali occupati di convertirsi o andare in pensione nel corso dei prossimi 20 anni.
Le cause sono ancora poco chiare, ma per ora non c’è un vero motivo di pensare che siano legate né alle FER né al nucleare.
Per favore evitiamo allusioni basate sul nulla solo perché vuoi usare una tecnologia che non ti piace come capro espiatorio.
Altrimenti mi tocca ricalcare la tua fallacia logica e dire:
“Se fosse stato il nucleare, come filosofia, in Francia dovevano stare al buoi da 40 anni”
Guarda le dichiarazioni del “partido popular” e poi sarà chiaro perchè faccio certe allusioni.
Quando uno prende la palla al balzo, pretestuosamente e senza prove per attaccare, in modo ideologico la risposta non può essere che dello stesso tono.
Azione e reazione. È fisica elementare.
Ok, allora non ti avrei risposto in modo così perentorio SE SOLO nell’articolo o nel tuo primo commento ci fosse stato un richiamo ad un commento del Partido Popular.
Per come stanno le cose, mi pare che tu non abbia affatto “preso la palla al balzo”.
L’hai colpita dopo che ha fatto 4 rimbalzi oltre la linea del campo al fine di tirarla in faccia ad un tizio tra il pubblico che potrebbe forse avere qualcosa a che fare con il tuo avversario!
Sicuramente ci vorrà molto tempo prima di sapere cosa è successo, o quantomeno avere una spiegazione ufficiale convincente (che non è detto sia la verità dei fatti rilevati).
Sicuramente ha il “pregio” (pur nel rispetto dei morti da eventi conseguenti) di richiamare una grandissima attenzione a come stanno le reti europee (elettriche e non solo: idrauliche, trasmissione dati etc) che costituiscono il sistema “cardiocircolatorio, linfatico e nervi” del nostro continente.
Inviare tecnici europei ad analizzare, imparare e suggerire provvedimenti comuni e coordinati per realizzare tutti quanti i necessari adeguamenti alle reti collegate o addirittura condivise può essere un passo avanti verso resilienza e sicurezza maggiori.
Che si sia trattato di errori nei sw gestionali degli impianti, di qualche difetto strutturale o -spero di no- nell’attacco voluto di qualche entità malevola non è detto che si venga a sapere pubblicamente (un “allaccio abusivo” a fini sabotatori, un qualche esperimento con cannoni laser o microonde puntati su qualche struttura bersaglio .. ce ne sono alcune nuove di lunga gittata, tra l’altro anche a disposizione della marineria britannica per colpire droni e missili); l’importante è che tutti i nostri gestori di rete prendano immediati provvedimenti per eliminare o limitare i rischi.
Quanto alle fonti energetiche additate (le povere F.E.R. ! Che paura che fanno ! ) magari potrebbe essere l’occasione per dotare effettivamente e con grande dispiegamento sistemi BESS in ogni distretto e magari in ogni struttura “sensibile”(come ospedali o aziende ) in modo da non ritrovarsi l’intera nazione “ferma e al buio” preistorico; scommetto che ogni cittadino dotato di impianto FV con accumulo a casa (e auto elettrica – con V2G/V2L magari ? ) ha avuto molte meno difficoltà rispetto agli altri (già successo durante la stagione degli uragani in USA).
Ci stiamo sempre più inoltrando in un mondo diverso da quanto conosciuto fino ad ora, pieno di ricorrenti e violenti fenomeni climatici (che innescano ulteriori gravi conseguenze come frane e smottamenti, che trascinano via anche reti elettriche ed idrauliche ) e quindi è il momento di pensare ognuno nel suo (casa, azienda, ente pubblico locale o nazionale) cosa è bene fare per prevenire o contenere i danni….
leggevo di un’azienda spagnola che aveva impianto FTV con accumulo che ha continuato a lavorare durante il black-out, oltre agli ospedali che però invece hanno usato generatori diesel, in tal caso sperimentando una piccola interruzione di corrente
hanno funzionato anche i (pochi) semafori che avevano pannelli FTV e piccola batteria
Vorrei fare una precisazione sul funzionamento degli impianti fotovoltaici con accumulo; per gli impianti connessi alla rete e non dotati di opportuna linea EPS di backup (la stragrande maggioranza), in mancanza di energia elettrica sulla rete, l’inverter blocca la produzione di energia fotovoltaica dai pannelli e anche l’eventuale energia accumulata nelle batterie, in sostanza l’impianto fotovoltaico e le batterie non funzionano cioè è come se non esistesse.
Il motivo di tutto ciò è semplice ed è legato alla sicurezza, se l’impianto continuasse a funzionare anche in caso di interruzione della fornitura elettrica (ad esempio per lavori sulla linea), l’impianto potrebbe immettere corrente in rete e quindi mettere in pericolo eventuali tecnici che vi stanno operando.
Gli impianti fotovoltaici con o senza accumulo ma che hanno a livello impiantistico una linea EPS separata con contattore in grado di staccare la linea principale (del contatore) e di attivare la linea EPS per alimentare l’utenza (abitazione, uffici ecc.), sono gli unici impianti che in caso di assenza di energia elettrica possono funzionare in maniera autonoma (ad isola).
Bravo Marco..doverosa precisazione…visto che, come hai specificato, la maggioranza degli accumuli non è concepito come “stand alone”..
Magari può incoraggiare a creare una linea EPS proprio per evitare sempre più possibili blackout di rete (e non solo a fini di risparmio energetico)