Birra Ichnusa, tutta da energie rinnovabili


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Una birra ad energia pulita? La Ichnusa del gruppo Heineken che grazie all’accordo con Engie Italia avrà a disposizione uno degli impianti da rinnovabili più potenti d’Europa. Capacità installata di 8,6 MW per produrre circa 15 GWh. Si coprirà così il fabbisogno energetico del birrificio di Assemini, nel Sud della Sardegna. Un grande traguardo che arriva dopo le polemiche di alcuni sindaci, tra cui  paradossalmente il primo cittadino di Assemini, sulla norma per accelerare gli impianti nelle zone industriali. Una polemica che sembra fatua visto che le aziende hanno necessità di energia pulita e a un costo minore. Nello stesso comune l’anno scorso Lidl ha inaugurato un impianto che soddisfa la metà del suo fabbisogno.

Impianto e birrificio alle porte di Cagliari

In un comunicato Engie Italia oltre a dare le dimensioni ,indica le tempistiche: «L’impianto fotovoltaico sarà completato nei primi mesi del 2026». E sottolinea che  sarà «uno dei più grandi progetti fotovoltaici on-site del gruppo Heineken in Europa».

La Sardegna brucia, ma il bersaglio sono le rinnovabili

Traguardo importante: «Si coprirà il 100% del fabbisogno di energia elettrica del birrificio. Uno strumento virtuoso che consente autoconsumo diretto e garantisce significativi benefici sul costo di produzione di energia. Engie Italia e Heineken Italia hanno sottoscritto un Power Purchase Agreement (PPA) della durata di 15 anni».

Sardegna pannelli fotovoltaici

Non mancano le dichiarazioni di soddisfazione dei rispettivi vertici con Alexander Koch, amministratore delegato del Gruppo Heineken, e Monica Iacono, Ceo di Engie Italia,  che hanno sottolineato l’importanza di strumenti come i PPA come leve fondamentali per lo sviluppo di nuovi impianti da fonti rinnovabili, capaci di soddisfare gran parte del fabbisogno energetico dei processi produttivi.

Rinnovabili: troppo odio, si blocchino i violenti

Progetti come questi sono importanti in una Regione come la Sardegna dove l’opposizione contro le rinnovabili sta assumendo toni  ridicoli e spesso violenti come confermano i quattro attentati dell’ultimo anno. L’ultimo contro un progetto di imprese locali con risvolti benefici per le comunità interessate e all’interno di un’area da riqualificare: una ex cava (leggi).

Ma si è protestato, coinvolgendo pure un prete, anche contro una pala eolica in una zona industriale (leggi). Non è molto comprensibile la protesta di alcuni sindaci contro la norma che velocizza gli impianti nelle zone industriali (leggi). Per non parlare degli amministratori del Comune di Macomer, che patrocinano un incontro  dove si mettono insieme i virus bovini con le rinnovabili.  Novax e Nowatt.

I movimenti sardi sono completamente contrari alle rinnovabili come si legge nello striscione

Nonostante ci siano tanti amministratori, come quelli della comunità energetica andata a fuoco, che credono nelle rinnovabili. Lo confermano questi numeri diffusi in questi giorni:  60 comuni e 19 enti locali sardi tra unioni di Comuni, Province, Comunità montane e consorzi industriali, potranno usufruire di un finanziamento da destinare alla realizzazione di uno studio di fattibilità finalizzato alla costituzione di comunità energetiche da fonti rinnovabili.

  • LEGGI ANCHE: Sardegna, festival di bufale contro le rinnovabili: dal virus bovino agli incendi e  GUARDA IL VIDEO

 

Visualizza commenti (8)
  1. I sindaci protestano in modo irragionevole? Es aree industriali cave e cose simili? Ma noo, volevano forse essere coinvolti nell’affare, qualche posto di lavoro ecc

  2. apperò, impianto FTV ad alto rendimento, se produce 15.000 MW-h annui con 8,6 MW potenza nominale, cioè:

    1744 KW-h annui x KW potenza installato,
    capacity factor = 1744/8760 ore annue = 20%

    con questa resa allora è tipicamente un impianto con pannelli bifacciali e inseguitori solari su singolo asse di rotazione, praticamente il nuovo standard “normale” per gli impianti montati a terra

    visto l’abbinamento a una industria, penso disposti con asse di rotazione messo in direzione sud-nord, cioè i pannelli ruotano da est (al mattino) a ovest (sera)

    è la configurazione che fornisce buona potenza già di primo mattino e sino al tramonto, invece di concentrare la resa nelle ore centrali, permette di ridurre integrazioni di energia prelevate da rete e/o di usare un sistema accumulo di energia meno grande

  3. Finalmente una buona notizia dalla Sardegna.
    E potrò continuare a bere la birra Ichnusa che tra l’altro è molto buona.

      1. Di Sardo è rimasto il personale, il luogo di produzione e l’acqua che per il 90% e forse più fa la birra. Non mi sembra poco

        1. C’è un servizio di report sulla birra che ti consiglio di guardare.

          Per quanto riguarda l’acqua ritengo che anche Ichnusa utilizzi acqua distillata a cui aggiunge il corretto mix di sali minerali per ottenere sempre lo stesso gusto. Questo vuol dire che basta un campione di acqua sarda per riprodurre in modo identico la Ichnusa anche in Malesia. A questo aggiungi che tutti gli altri ingredienti, in primis il grano, non credo siano autoctoni viste le quantità che producono.

          Personalmente preferisco i micro birrifici che danno davvero lavoro a realtà locali e usano prodotti locali, ovviamente il prezzo non sarà mai basso quanto quello di una birra di una grande multinazionale ma per le mie 2 birre al mese va benissimo.

          Detto questo bevete quello che volete!

          1. Infatti non ho scritto di Malto o Luppolo, non ne conosco la provenienza. Ma sono sicuro che l’acqua é locale, così come tutta la produzione.

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