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Il Birò diventa “personal commuter”, riciclabile all’80%

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birò borsa
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Il Birò, chi si rivede. Estrima e Mandalaki si sono alleati per dar luce a un progetto di mobilità elettrica innovativo. Che combini “funzionalità e sostenibilità in un unico prodotto“. Così nasce Birò O2. Svelato in Galleria Rossana Orlandi nella Design Week milanese, è pronto per debuttare su strada.

Parola d’ordine: stop dipendenza dai fossili

Un aspetto critico della questione ambientale è dato dal ciclo di vita delle materie plastiche. Gli autori del progetto ci ricordano che “31 anni ci separano dall’avere più plastica che pesci negli oceani“. Per tale ragione, lo sforzo creativo si è incentrato sull’individuazione di strumenti e di metodi per contenere la dipendenza dai materiali di origine fossile, riducendo la produzione di plastica vergine. In particolare lo studio di design Mandalaki ha analizzato il prodotto e studiato con i fornitori quali elementi si potessero riciclare. Al posto dell’ABS ad alta densità, si sono impiegati materiali plastici ottenuti dai rifiuti lasciati durante la manutenzione stradale, quali coni e insegne.

L’80% è da plastica riciclata

Gli elementi di scarto, tramite macinazione, hanno dato origine a una polvere fine che, sottoposta al processo di stampaggio rotazionale, ha poi permesso di fabbricare numerose parti. Si annoverano specialmente le componenti del frontale e del retrotreno, tra cui spicca il portellone posteriore. Ciò ha fatto sì che Birò O2 abbia ben l’80% della propria struttura realizzata con plastica riciclata. Si tratta della percentuale più alta rispetto a quella presente su ogni altro veicolo attualmente in commercio, secondo i produttori. E il progetto ha ancora probabilmente margini di miglioramento, poiché elementi come sedili, tachimetro, volante e portiere sono realizzati con plastiche non riciclate, prevalentemente PVC termoformato. Al momento, però, il 100% di riciclabilità non è raggiungibile per questioni di sicurezza.

Estetica caratterizzante e originale

Poiché i valori del concept sono la purezza e la sostenibilità, i designer hanno messo a punto una livrea fortemente poetica. Ispirandosi alle correnti dei venti e degli oceani, che rappresentano “il flusso vitale del nostro pianeta“. Il motivo decorativo è stato generato attraverso un processo di grafica computerizzata e un particolare uso del colore. L’unicità della Birò O2 by Mandalaki è enfatizzata anche dalla tiratura limitata in 31 esemplari. Numero simbolico, richiamo al breve orizzonte temporale che ci separa dalla dissoluzione dell’ecosistema marino.

Configurabile in libertà, si parte da 12.295 euro

Gli allestimenti disponibili sono due: Winter Version (dimensioni 1740 mm x 1030 mm x 1565 mm) e Big Version (dimensioni 1835 mm x 1030 mm x 1565 mm). I prezzi partono rispettivamente da 12.295 euro e 13.524 euro (IVA e spese di spedizione escluse). Per quanto riguarda i contenuti tecnici, questi ricalcano sostanzialmente gli stessi della Birò “tradizionale”. La velocità massima è di 45 km/h nella versione L6e con potenza combinata dei due motori elettrici da 3,2 kW, valori che salgono a 60 km/h e 3,8 kW nella versione L7e. Si può inoltre scegliere la batteria a bordo, in base alle proprie esigenze di mobilità.

Autonomia: versioni da 55 e 100 km

L’accumulatore rimovibile Re-Move offre una capacità di 3,28 kWh e un’autonomia di 55 km (tempo di ricarica 2-4 ore). Il generatore fisso Maxi, al contrario, garantisce una capienza di 4,93 kWh, mentre il raggio d’azione sale fino a 100 km (tempo di ricarica 3-6 ore). C’è pure la batteria da 90 km esclusivamente per la versione quadriciclo pesante L7e. Resta però invariata la natura del prodotto, ossia l’essere un “personal commuter piccolo, pratico e intelligente“, ideale per il pendolarismo silenzioso in città. E senza rinunciare al divertimento di guida. Questa versione speciale costituisce un passo importante verso la mobilità totalmente sostenibile.

– leggi anche: Ma perché non incentivare le macchinette elettriche?

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