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Bilancio di metà 2022: top e flop

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Agli italiani piacciono le piccole / 500e e Smart le elettriche più vendute nel 2022.

Bilancio di metà 2022: chi vince e chi perde tra le marche che vendono in Italia modelli elettrici. La Fiat prevale, pur avendo un solo modello, la 500e.

Bilancio di metà 2022: 7 marche sopra quota mille

Premessa: l’Italia resta un mercato marginale in Europa, con numeri di immatricolazioni e quote di mercato lontani da Germania e Francia. La stessa 500e vende da noi meno della metà di quanto ottiene nei mercati citati. Pesano molti fattori: diffidenza ancora diffusa nei confronti dell’elettrico e anche un meccanismo di incentivi che, escludendo le società, va a scartamento ridotto. Non solo: i risultati di vendita derivano sì dalle preferenze dei consumatori, ma anche dalla disponibilità di macchine da consegnare. La Volkswagen, per esempio, sconta risultati deludenti anche per una sconcertante mancanza di auto. La stessa Tesla, pur conservando il 3° posto, viene da un trimestre non certo esaltante., a livello globale e locale. E il motivo è lo stesso, comune anche a Dacia. Si produce poco e quel poco si preferisce mandarlo nei mercati che tirano. Morale: nella prima metà dell’anno solo sei marchi superano le mille consegne, proprio poco.

bilancio di metà 2022Tra le francesi si salva solo la Peugeot

Chi vince? La 500e è sicuramente un successo, e non soltanto in Italia. Così come la Smart, che regge (grazie soprattutto alle vendite su Roma) nonostante che i due modelli in vendita non siano certo di primo pelo. Va indietro la Renault, che con tre modelli (Zoe, Twingo e Megane) supera di poco le 2.300 immatricolazioni. Con la Twingo che vende meno di un terzo rispetto al 2021 e la Zoe meno della metà. Male anche la Citroen, che con 251 immatricolazioni non entra neppure tra le top 20. A salvare l’onore delle francesi ci pensa la Peugeot, al 5° posto assoluto con 1.813 auto vendute, tra e-208 e e-2008. Tra i marchi premium tedeschi, invece, BMW e Mercedes superano Audi, che pure era partita in largo anticipo, ma ora sconta lo scarso successo proprio del primo modello, la e-tron. La rincorsa a Tesla, comunque, è ancora lunga: le tre marche assieme hanno venduto meno del brand americano, 2.225 auto contro 2.551.

bilancio di metà 2022
La tabella dell’Unrae con le vendite nel primo semestre modello per modello.

Bilancio di metà 2022: le vendite di 65 modelli EV

Non è stato un semestre esaltante neppure per le coreane Hyundai e Kia, che non vanno oltre le 1.250 immatricolazioni. E la Nissan, che a lungo è stata leader di mercato, con la Leaf si è dovuta accontentare di poco più di 400 auto vendute, in attesa dell’impatto che avrà la Aryia. Quanto alle cinesi, considerate lo spauracchio dell’auto elettrica, al momento l’unica marca a raccogliere risultati significativi è la MG, con 286 immatricolazioni. E, soprattutto, con notevole sforzo a livello commerciale per creare una rete di vendita all’altezza dei marchi più venduti, in particolare nelle grandi città. Per ora sono marginali invece i risultati raccolti da un’altra cinese piuttosto attesa come la Seres con la 3 (21 macchine vendute) e dall’italo-cinese DR EVO (33). Deludente, infine, la Lexus, con appena 56 clienti per la sua UX. Tutti i dati qui sul sito Unrae.

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33 COMMENTI

  1. Al momento credo che andremo avanti ancora un paio d’anni con la nostra attuale automobile; poi vorrei passare a una full electric. Quello che più mi frena in ogni caso non è il costo d’acquisto (esiste anche l’usato) ma il fatto che mi sembra che senza avere a disposizione un posto dove ricaricarla durante la notte (possibilmente a una tariffa decente) un’auto elettrica sia molto difficile da gestire e – soprattutto- con costi paragonabili a quelli di un buon diesel.
    Purtroppo le esigenze di mia moglie, che fa l’informatrice e macina circa 40-50k km all’anno con utilizzi anche verso i 300km in un giorno solo non possono essere compatibili con scene del tipo esco la mattina a cercare una colonnina che non c’è.
    Di questo problema (intendo del fatto che chi sta in città raramente ha a disposizione un posto auto dove eventualmente installare una colonnina/wall box personali) sento discutere assai raramente.

  2. Il prezzo di acquisto è un ostacolo non di poco conto perché esclude a priori i milioni di lavoratori dipendenti con buste paga fino ai 1400/1500 al mese a cui una banca non approverà mai un finanziamento da 400-500 al mese per un auto se in presenza di mutuo o affitto. Poi che i costi di gestione siano nettamente inferiori siamo d’accordo ma alla banca questo non interessa. Contano le garanzie che il cliente offre sulla restituzione del prestito

  3. Ovvio con gli incentivi da fame hanno accoppato le auto elettriche e beneficiato le ibride, se va avanti così le auto elettriche in Italia per fine anno avranno perso il 50% rispetto l’anno scorso, questo e quello che vuole questo governo, a proposito in Germania hanno tolto gli incentivi alle ibride dandole solo alle EV, ho come l’impressione che in Italia chi dirige la baracca siano i petrolieri amici dei nostri governanti e di Stellantis invece in Germania il gruppo Volkswagen, noo non è così…..

      • Perché nella fascia delle auto economiche c’è troppo divario di prezzo, infatti secondo me dovrebbero mettere gli incentivi solo sulle auto elettriche che costano meno di €35000. Nella fascia media il problema del prezzo non c’è infatti Tesla che fa un’ottima EV vende sera problemi.

      • Perché hanno fatto i vari bonus edilizi fino al 110% se è provato che mantenere una casa ben isolata termicamente costa molto meno? Non dovrebbero “vendersi” da soli questi interventi ?

      • Capisco che la pubblicità serve, però ultimamente da mobile il sito è diventato molto meno fruibile.
        Senza polemica, a mio modesto parere è un po’ troppo invadente.

        • Ma che problemi ha Sig. Massimo? Le sue risposte sono sempre saccenti e scontrose. Lei è antipatico di suo o lo fa per darsi un tono? Le do ragione sull’argomento pubblicità ma trovo scorretto il suo modo di porsi nei confronti di chi, in fin dei conti, leggendola le paga lo stipendio.

          • Lei può pensare quello che vuole di me, ma l’informo che non percepisco stipendio.I ricavi pubblicitari ci servono esclusivamente per mantenere in vita il sito.

          • Devi sapere che i possessori dei trabbicoli elettrici si sentono e si credono moralmente superiori, perche a loro dire vanno in giro senza inquinare l’ambiente. Di conseguenza sfoggiano un linguaggio saccente e apertamente scontroso verso coloro che osano mettere in dubbio i diktat\dogmi ambientali o su qualsiasi altra cosa?

    • Ma anche due schiaffoni mentre fanno il pieno alla panda multijet, vedi come corrono a comprare l’auto elettrica. 🙂

      Giusto aspirare al meglio, ma poi c’è anche la realtà da “spurgare”.
      Mettere il diesel a 10 euro al litro è bello a dirsi, poi però bisogna fare i conti con l’economia che nell’immediato si fermerebbe inesorabilmente, peggio che fosse un altro lockdown.
      Il “tanto peggio-tanto meglio” non è mai una soluzione realistica.

    • Ma soprattutto non è carino per chi proprio non ha alternative alla macchina che ha sotto il sedere, che sta spendendo una follia per andare a lavorare e tira la cinghia, come evidentemente lei non ha bisogno di fare. Non tutti i guidatori termici sono no watt

  4. Scusate questi pensieri in libertà..
    1) Gli Automobilisti stanno capendo CHE ci sono pochissime differenze tra una auto nuova ed una usata prodotta 3-5 anni fa: ad esempio entrambe sono Euro 6.
    2) Gli Automobilisti stanno capendo CHE comprare auto usate recenti permette di risparmiare un mucchio di soldi.
    3) Gli Automobilisti NON credono più alle trovate di marketing CHE propongono le case automobilistiche: ad esempio le mild hybrid a mio avviso non è un miglioramento tecnologico.
    4) Le case automobilistiche offrono POCHISSIMI modelli di autoveicoli innovativi e moderni: continuano ad adattare telai & scocche senza riprogettare nulla partendo da un foglio bianco.
    5) Le case automobilistiche ISTALLANO e FANNO PAGARE componenti costosi ma ormai inutili tecnologicamente: pensate ad esempio “al bloccasterzo con la chiave di avviamento”, quando oggi tutti usano il telecomando per aprire e chiudere l’auto e tutte le chiavi delle auto contengono anche un trasponder.

    • Opinione interessante che trova riscontro nei dati di vendita in Italia. Molto usato, poco nuovo, pochissime auto esotiche ed acerbe come EV ed Phev

      • Molto usato…. guardi però le statistiche di vendita dell’usato nei primi 4 mesi del 2022. Il 51% auto con più di 10 anni e il 15% tra i 6 e i 10 anni, quindi non certo euro 6.
        C’è da porsi qualche domanda, ma chi acquista un’auto con più di 10 prima cosa guidava? una vettura ancora più “vecchia” o non si può permettere una vettura più recente?
        Auto di 10 anni fà, tranne gli ADAS, vetture almeno di segmento C in poi sono agli stessi livelli di guidabilità e comodità delle attuali, in fondo come dimostrano i fatti dove le famiglie investono sempre meno nelle auto gli usati anche se datati sono sempre più appetibili e certo con un divario elevatissimo di qualsiasi elettrificata pur con gli incentivi. Comunque saranno obbligati a sostituirle, rimane sempre il solito sistema ricattatorio della classe politica che impone blocchi del traffico che, anche spesso senza nessuna rilevanza scientifica, obbligano una famiglia a passare all’elettrico indebitandosi pesantemente

        • Non c’è nessun obbligo di passare all’elettrico “indebitandosi pesantemente”, in che Paese vive Lei?

          • Visto che lei dovrebbe essere “una persona che se ne intende”, apparte i restyling quanti sono i modelli nuovi che verranno presentati nel 2023 che non sono elettrificati? Forse i soli modelli deli segmenti più piccoli dove il divario di costo sarebbe troppo elevato, ma anche in questi segmenti il cosiddetto MILD HYBRID inizia a farla da padrone Se acquistava ad esempio una panda a benzina nel 2019 versione pop di listino costava 10.500 euro. Adesso la entry level che è elettrificata, dato che con il solo motore a benzina non è più commercializzata, parte da un listino di 15.000 euro. Ora le domando, io vivo in Italia con i prezzi fatte dalle case Italiane, lei dove vive, o cerca di diventare sgradevole nelle sue risposte come il suo collega Massimo? Dati dalla rivista che lei conosce molto bene di Gennaio 2022 dove sono state vendute in ITALIA ( paese dove vivo ) 9.466 panda, non dico che siano tutte benzina visto che è presente in gamma anche le versioni a GPL o Metano, ma chi le ha acquistate a benzina ha speso almeno 3.000 euro in più rispetto ad un analogo modello non elettrificato di circa 2 anni prima. Quindi se per lei 3.000 euro sono FUFFA temo che per chi può permettersi una panda che è OBBLIGATO a prenderla elettrifica non lo sia

  5. Salve.
    Vedo che non ci sono ancora commenti su questo articolo.
    È mia opinione che la marginalità dell’elettrico in Italia sia dovuta ad alcuni fattori.
    1° il costo dell’auto che comunque è importante e fortemente drogato, per così dire, dalla presenza o meno di incentivi ( statali o da parte del produttore ).
    2° la rete di ricarica praticamente inesistente , rispetto ad altri paesi europei.
    3° la ricarica a casa , che è presente praticamente solo in abitazioni indipendenti ( che sia derivata o meno da impianti fotovoltaici è un discorso a parte ) oltre ad essere sufficiente solo per effettuare rabbocchi non ricariche ( lo standard di potenza installata in una abitazione media è ancora 3,3kW ).
    4° il costo manutentivo e per costo intendo quello di una sostituzione quando la garanzia finisce , non la manutenzione ordinaria che sicuramente a livello meccanico è molto meno costosa ma ho qualche dubbio per la parte elettrico-elettronica , che nel caso si blocchi ti porta via molto tempo per la diagnosi e la risoluzione del problema ( in ambito manutentivo c’è un acronimo, MTTR , mean time to repair, che indica il tempo medio per riparare un guasto, più componenti ci sono , più sono interconnessi, più tempo ci vuole per capire il problema e conseguentemente per risolverlo ). Parliamo di personale qualificato che al momento non c’è e che non si formerà adeguatamente se non quando , ma questo è un mio parere, non ci sarà almeno un buon 20% di auto elettriche circolanti , a prescindere poi dai costi formativi e di attrezzature d’officina.

    • Carmine, mi permetto di di risponderti per la mia esperienza (in famiglia siamo in 3 adulti con 2 auto elettriche: cui abbiamo percorso 32’000 in 8 mesi) :
      1) non mi esprimo: noi abbiamo goduto degli incentivi statali e Lombardi del 2021
      2) La rete di ricarica è adeguata italiana è adeguata agli attali volumi di traffico: non abbiamo rinunciato a nessun viaggio e gli extra tempi di ricarica sono trascurabili. Esistono alcuni comuni e piccole aree geografiche che sono “senza colonnine” se uno abita li DEVE PER FORZA ricaricare a casa!
      3) NON ti capisco: passare da 3,3 kW a 4,95 costa meno di 200€ una tantum.
      Comunque: in una notte (9 ore) caricando a 2,3 kW (1 resta per la casa) sono comunque 20 kWh che permettono di percorre ad una Tesla + di 120 Km a 130 km/h in autostrada.
      4) NON ti capisco nuovamente: la garanzia standard (anche sulla piccola Twingo) di motore, inverter e batteria è di 8 anni o 160’000 Km

      • 3) e se alzi il contatore a 6kW (6.6 reali) puoi caricare a 16A invece che a 10A, ovvero a 3.7kW invece di 2.3kW, e in 12 ore notturne di tariffa bioraria (dalle 19 alle 7) sono 44kWh immessi. A 15kW/100km di consumi sono 300km di autonomia aggiunti in una notte. Il tutto contando che l’uso medio giornaliero di un’auto è di 50km (che a 3.7kW si caricano in sole due ore).

  6. Per iniziare ad avere numeri importanti bisognerebbe avere almeno 10k auto elettriche pure al mese immatricolate, ad oggi i numeri sono ancora si marginali, purtroppo!

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