Il petrolio ha i giorni contati, la domanda resterà piatta fino al 2030 e poi comincerà a scendere, colpita dalla crescita del trasporto elettrico. Ora lo dicono anche i grandi gruppi petroliferi: lo ha appena fatto British Petroleum nel suo ultimo report.
Il fronte di Big Oil contro la transizione verde comincia a mostrare le prime crepe. Anche eccellenti. Come BP, secondo cui la domanda di petrolio raggiungerà il picco entro il 2030 e non si riprenderà più. Anzi, andrà soltanto a scemare, per dimezzarsi nei successivi 20 anni.
Lo aveva anticipato qualche mese fa l’Agenzia internazionale per l’energia. Ma era stata subito tacciata di essere ormai “ideologicamente” contraria ai combustibili fossili. E criticata per non voler vedere l’aumento della domanda a livello globale non solo di petrolio, ma anche di carbone.

Secondo il report di British Petroleum, da qui al 2030 la domanda di petrolio rimarrà piatta
Sarà più difficile ora muovere le stesse accuse a British Petroleum, visto che si tratta di uno dei principali operatori al mondo nella ricerca e produzione di idrocarburi.
Bp, nel suo studio appena pubblicato, supera a sinistra la stessa Agenzia internazionale dell’energia: è vero che il picco del petrolio verrà raggiunto nel 2030, ma da qui a alla fine del decennio la domanda rimarrà piatta.
Entro il 2030 – secondo l’outlook del gruppo britannico – la domanda globale di petrolio sarà di poco superiore ai 100 milioni di barili al giorno, secondo le previsioni di BP. Ma entro il 2050, la cifra scenderà a 75 milioni.
Il calo avverrà principalmente per la riduzione dei consumi nel settore dei trasporti. Non solo per la crescita di veicoli elettrici in circolazione ma anche per l’uso di carburanti alternativi

A sostenere la domanda di petrolio sarà il settore della plastica nonché l’industria tessile
A sostenere i consumi non sarà più il settore della mobilità, ma l’industria della plastica (fortissima la crescita in Cina, per esempio), nonché l’industria tessile in tutte le economie emergenti. Ma saranno quantità più modeste rispetto ai derivati del petrolio per il trasporto che non riusciranno a limitare il calo della domanda complessivi. Nella plastica e nel tessile, comunque, l’utilizzo del petrolio non genera emissioni di CO2, mancando la combustione.
Ma non è solo questo. Il capo economista di Bp, Spencer Dale ha lanciato un allarme alle autorità, ma anche al mondo economico, per accelerare al più presto verso la transizione: “Più tempo ci vorrà perché il mondo si muova verso una transizione energetica rapida e sostenuta, maggiore sarà il rischio di un aggiustamento costoso e disordinato“.


Saudi Aramco la pensa diversamente.
Aramco dice l esatto opposto e visto e considerato che è ripartita la ricerca strenua in tutto il nord africa di nuovi giacimenti credo proprio che a dire il vero sia Aramco. Il petrolio non solo non calerà ma aumenterà ancora di più la sua influenza nel mondo. La transizione ecologica è solo una baggianata.
In Aprile e Maggio metà dell’energia elettrica usata in Italia veniva da “baggianate”. Ben vengano, le “baggianate” così
Questo suo commento contrasta con la scienza e con le nostre convinzioni. Baggianata per baggianata, il prossimo finirà nel cestino
Quale scienza, mi scusi?..sulle convinzioni vostre non discuto perché in effetti ne avete molte…calerà il petrolio e menomale..ma non si dice degli enormi investimenti e avviamenti di estrazione di gas naturale che è l’ unico.che ci potrebbe dare vantaggi ecologici più veloci che aspettare le auto elettriche ma sicuramente saro tacciato come un retrogrado.
Più che retrogrado lei ha deciso di farci ridere a crepapelle…
Noi abbiamo il vizio di informarci. Ci provi anche lei https://www.iea.org/reports/world-energy-investment-2024/overview-and-key-findings. Se non ha tempo le estrapolo un dato: gli investimenti mondiali in energia pulita saranno quest’anno esattamente il doppio di quelli in tutte le fonti fossili (gas, petrolio e carbone) messe assieme. E sa perché? Perché quello che scrive lei sul gas ecologico è una grossolana falsità.
gli investimenti mondiali in energia pulita saranno quest’anno esattamente il doppio di quelli in tutte le fonti fossili messe assieme. E sa perché?
PERCHÉ GLI INVESTIMENTI IN ENERGIA “PULITA” SONO FINANZIATI, DETASSATI, MENTRE LE FONTI FOSSILI SONO IPERTASSATE.
E sa perchè? Perchè le fonti fossili distruggono l’equilibrio del Pianeta, quelle rinnovabili no. (anche senza l’urlo in maiuscolo penso che il concetto sia alla portata di chiunque)
@federicofacchinettimilano
“PERCHÉ GLI INVESTIMENTI IN ENERGIA “PULITA” SONO FINANZIATI, DETASSATI, MENTRE LE FONTI FOSSILI SONO IPERTASSATE.”
Quindi non sai niente dei 63 mld di $ del 2022 e dei 45 mdl di euro del 2023 che lo stato italiano ha dato a chi ci vende idrocarburi, gas compreso… ma ci può stare: i nostri media strombazzano ogni euro speso per la transizione ecologica e tacciono delle decine di miliardi regalate a chi ci vende idrocarburi
Aramco mente e va contro l’evidenza (comprovata dal metodo scientifico e dall’aumento dell’energia rinnovabile)
Ricolleghiamoci al post precedente, che recitava “passare all’elettrico fa perdere soldi di accise allo Stato Italiano (e non solo)”: in ogni caso i petrolieri sapranno come guadagnarci sempre dalla vendita dell’oro nero, io non mi preoccuperei certo per loro.
Le accise ci sono anche nell’energia. Basta aprire una bolletta dell’energia per vedere la voce “accise”, certo, in quelle accise non stiamo ancora pagando la guerra in Etiopia, ma comunque ci sono…
lo stato SOVVENZIONA i fossili in primis
quindi le accise sono un “giroconto”
le rinnovabili oggi non hanno più bisogno di nessun incentivo
tranne una normativa chiara , su dove c.aspiterina metterle , senza che il primo pirla che passa di li ti dica di smontare tutto ..
o ti impedisca con sceneggiate ANACRONISTICHE di iniziarli i lavori
A parte che non sono un semplice giroconto, lei non ha idea dell’uso che lo Stato fa delle accise. Se crede che vengano regalate ai petrolieri si sbaglia di grosso, vada a vedere a cosa servono.
Siamo tutt’orecchie. Ma non ci faccia sorridere…
Ma basta con la castroneria della guerra in Etiopia, per favore!
https://www.wired.it/article/accise-benzina-guerra-etiopia-fact-checking/
Una buona notizia solo se guardiamo il bicchiere mezzo pieno. Siamo come uno a cui hanno diagnosticato un tumore al polmone e che per i prossimi 20/30 anni pianifichi di fumare 2 pacchetti di sigarette al giorno. C’è poco di che stare allegri.
Io ho risparmiato almeno il primo barile. 1040 Km fatti con MG4 carica da FV 75%- rete 25%.
Difficile che tornerò mai a comprare auto termiche. Ma freniamo gli entusiasmi che è solo il 1° mese