I più grandi gruppi legati all’estrazione e vendita di combustibili fossili hanno speso fino a 5,6 miliardi di dollari per sponsorizzare grandi eventi sportivi, dal calcio alla Formula uno, dal golf fino allo sci. Una attività che serve a Big Oil per ripulirsi l’immagine legandosi a eventi altamente popolari nello sport e seguiti dal grande pubblico in tutto il mondo
Lo chiamano “sportwashing”: è una della attività preferite da Big Oil. Usare il campionato di Formula Uno o il circuito master di golf per ripulirsi l’immagine. Lo sport come arma di distrazione di massima, vito che scelgono eventi a grade partecipazione televisiva.
E ci investono non poco: secondo il think tank New Weather Insistute, al momento, sono in corso fino a 5,6 miliardi di dollari di sponsorizzazioni o partnership strategiche con i grandi circuiti degli sport professionistici da parte dei grandi gruppi del petrolio o del gas naturale. Negli Stati uniti così come in Europa.
Il think tank ha elaborato fino a 200 contratti di questo tipo, in parte ricavando i numeri da dati ufficiali, in parte ricavandoli da accordi simili di cui si conosce il valore finanziario. Sono stati presi in esame sia gli accordi per grandi eventi, sia sponsorizzazioni di società sportivi e contratti con grandi campioni.
Big Oil usa lo sport per “distogliere l’attenzione pubblica dal loro ruolo sul cambiamento climatico”
Per indicare esempi concreti c’è solo l’imbarazzo della scelta: si va dal campionato di calcio creato praticamente dal nulla due anni fa in Arabia Saudita – primo produttore al mondo di petrolio attraverso il colosso Aramco – alla sponsorizzazione della Champions League, attiva fino a pochi anni fa, da parte della società russa Gazprom.
La conclusione del New Weather Institute è molto diretta: “Le aziende produttrici di combustibili fossili stanno cercando di associare quello che producono, il cui solo inquinamento atmosferico si stima uccida oltre 5 milioni di persone all’anno, a grande sport e ai suoi impatti positivi sulla salute”.
Non solo: “Lo fanno per molte delle stesse ragioni per cui le aziende del tabacco sponsorizzavano lo sport prima che fosse ampiamente vietato: per mostrarsi sotto una luce positiva e normalizzare le loro attività agli occhi di miliardi di appassionati di sport.
Conclusione: “Questi tipi di accordi di sponsorizzazione acquistano la cosiddetta ‘licenza sociale’ per operare, nel tentativo di distogliere l’attenzione dal loro ruolo nell’alimentare la crisi climatica e nel danneggiare la salute umana”.
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Signori mettiamoci in testa che nessun investitore nelle Big oil, grande e piccolo che sia, sarà mai disposto a rinunciare anche ad un solo centesimo del suo dividendo. Se chiedi loro della transizione ti dicono si ok si deve fare, ma non provare a fare capire loro che devono diminuire i loro introiti, ti manderanno al diavolo.
Investitori?
Sento odore di Parmalat nell’aria…
Solo per “sdrammatizzare” un pó, eh.. ma sponsorizzare un campionato di Formula 1 (non quello delle monoposto elettriche, ovviamente..) non mi sembra una grande strategia di greenwashing 😉
Fino agli anni ’90 Big Tobacco e Big Oil assieme sponsorizzavano di tutto.
Proibite le sponsorizzazioni di Big Tobacco, è rimasta Big Oil a sponsorizzare di tutto.
Un po’ di pazienza e verranno proibite anche queste sponsorizzazioni – qualcosa già si muove: https://www.vaielettrico.it/laia-pubblicita-benzina-fossili-crociere/.
Big OIl e Tobacco storiacamente erano/sono assititi anche dalla azienda di PR (pubbliche relazioni, con cui si intende in modo dichiarato organizzaizione sia del lobbing che delle campagne pubblicitarie e mediatiche) Hilton e knowlton
che è la stessa che organizzava e organizza le campagne nucelariste
questa estate in una discussione sulle campagne mediatiche italiane nucleariste avevo messo dei link al loro sito italiano in cui si vantavano abbastanza in dettaglio di come agivano, era istruttivo per chi è a digiuno delle campagne mediatiche e di lobbing
e li collegavo all’epidemia di decine di canali youtube che stanno facendo disinformazione in italia sul tema energia apparentemente in modo organizzato (possibile sponsorizzazione non dichiarata), es “ingegneria italia”
tempo 5 giorni dopo e le pagine in italiane che linkavo sono state rimosse, ed ricordo erano tornati più commenti con disinformazione nelle discussioni a tema energia qui su vaielettrico
magari è stata una coincidenza, oppure un loro social media manager si è accorto delle citazioni durante le verifiche di routine su google delle parole a tema
è il magico mondo della pubblicità ai tempi dei social media, che si affianca alle pubblicità più tradizionali come quelle nello sport o in TV, le agenzie pubblicitarie incaricate cercano di presidiare e influenzare con la loro “narrazione” fittizia della realtà o facendo “damage control” delle informazioni negative, più spazi possibili, compresi portali e blog web
io non vedo nulla di male che una società produttrice di petrolio o gas faccia della pubblicità e sponsorizzi eventi sportivi o altro; io farei pubblicità anche a un carroarmato pur di venderlo!!! non ne vedo un problema.
finché è pubblicità dichiarata si può capire
a me disturba di più quando si fanno campagne di influenza non dichiarate, facendo “parlare” personaggi più o meno noti senza avvisare che sono retribuiti, o con altri giochetti simili