Una barca elettrica finanziata da un crowdfunding. E’la storia di Betty Boat, idea di Stefano, un giovane creativo che sogna la navigazione ad emissioni zero nei laghi e fiumi italiani.
Per sostenere gli artigiani 4.0 e i creativi della mobilità elettrica per fortuna c’è il crowdfunding, la colletta on-line per dare sostanza ai sogni di chi ha idee innovative o in linea con la filosofia di chi le sostiene attraverso una donazione. E’ il caso di Betty Boat, una barca elettrica frutto dell’ingegno di Stefano Garzi, titolare di LIN-Laboratorio Idee Nautiche, velista, 30 anni e da 5 nel mondo dei cantieri. Per metterla in acqua il ragazzo chiede 10mila euro attraverso un sito dedicato dove spiega l’idea, informa sulle caratteristiche tecniche della barca ed elenca le piccole ricompense per i sostenitori del progetto.
Un’impresa molto social non solo per l’utilizzo delle tecniche digitali ma pure per aver coinvolto anche gli studenti dell’Istituto Onnicomprensivo Rosselli Rasetti in tutte le fasi: dalla progettazione alla realizzazione del prototipo. Sono della partita anche i Comuni di Castiglione del Lago e di Magione, in provincia di Perugia, che si affacciano sul lago Trasimeno e sono interessati sia alla difesa ambientale sia alla valorizzazione turistica dello specchio d’acqua da dove si vuole partire con Betty Boat per poi espandersi in altri corsi d’acqua interni nazionali.

La motivazione di Stefano è imprenditoriale ed ecologica: “E’ necessaria una nautica più consapevole rispetto alle tematiche ambientali. In sempre più laghi è vietata la navigazione con i motori a combustibile perché giustamente c’è da combattere l’inquinamento – sottolinea Stefano – Betty Boat è il nostro contributo. Partiamo dal prototipo per poi realizzarla e infine metterla in acqua”.
Le caratteristiche tecniche
Betty Boat, il progetto grafico è dello studio movimento creative label, sarà lunga 2,50 metri e larga 1,40 metri, la portata è di 2 adulti e 1 bambino mentre il peso complessivo è sui 50 chili. Il motore avrà una potenza di 480W e pesa 8,8 chili, la velocità massima sarà di 10Km/h (circa 5 nodi) e garantirà una navigazione per 40-50km e sarà governata attraverso un joistick. Insomma leggera e facile da manovrare. Le batterie “saranno basate sulla tecnologia AGM per ridurre i pesi, sono le più idonee e meno delicate nel sopportare numerosi cicli di scarica profonda – spiega Stefano -. Si garantisce un’autonomia di 4/5 ore che il cliente può aumentare scegliendone di più performanti”.
Convertire anche i pescatori
Betty Boat è una piccola barca per le gite e le escursioni, ma Stefano non pone limiti: “C’è la possibilità per i pescatori professionisti della barche storiche del lago di progettare imbarcazioni motorizzate elettriche e così espandere il progetto”.
se non c’era movimento creative label di mezzo sarebbe stato un bel progetto.
Ma purtroppo non ci si può fidare.
in bocca al lupo per tutto.