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Beffa Pnrr: la Capitaneria ferma le navi green, vietato navigare

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Cold ironing
Cold ironig in Norvegia con l'alimentazione da terra delle batterie

La beffa del Pnrr nella repubblica delle banane: lo Stato finanzia le navi a batteria, ma una capitaneria di porto le dichiara illegali. Eppure sono di uso comune in tutta Europa. Anche in Italia ci sono navi che tranquillamente accendono le batterie in porto. E i traghetti, senza nessun problema, sono accessibili alle auto elettriche.

cold ironing
Un traghetto alimentato con l’energia elettrica in Norvegia

Affondati i 500 milioni del Pnrr per rendere sostenibili le navi

Lo abbiamo scritto a suo tempo: su 500 milioni del Pnrr destinati a rendere meno velenose le navi (sono sorti perfino comitati di cittadini in ogni città portuale contro i fumi tossici) solo un terzo è stato assegnato (leggi qui).

Dalla padella alla brace perché per quelli che sembrano solo cavilli burocratici rischiamo di perdere anche i fondi già assegnati. E bisognerebbe capire se poi paga chi prende certe decisioni, visto che la Grimaldi ha una flotta di navi che in porto spegne i generatori e accendono le batterie. Lo abbiamo documentato a Ravenna, a bordo di una delle navi (leggi qui).

La beffa: vietato usare le batterie

A Shiiping Italy, in articolo poi ripreso dal Fatto Quotidiano, l’amministratore delegato di Liberty Lines Carlo Cotella ha spiegato come la compagnia attiva in Sicilia sia stata l’unica ad aver speso i fondi del Pnrr per armare 9 Hsc ibridi diesel-elettrico, varati dai cantieri navali di Vigo, finanziati con 21,5 milioni dal Pnrr. Soldi del contribuente.

Nautica elettrica
Energia elettrica per le navi

E il manager spiega anche che le batterie si usano «in approdo e in partenza e, non appena i porti saranno dotati di colonnine di alimentazione, anche in soste lunghe». Chiaro l’obiettivo: evitare di avvelenare con fumi cancerogeni i cittadini.

Un progetto lodevole che ha messo insieme l’australiana Incat, la Rolls Royce per i motori olandesi di Est-Floattech per le batterie ma soprattutto con la certificazione di Rina. Carte in regola.

Cold Ironing per la compagnia francese

Non per la Capitaneria di porto che ironicamente, sottolinea il manager «ha gli uffici nello stesso pianerottolo di quelli ministeriali da cui avevamo avuto l’approvazione del progetto e il riconoscimento del contributo. E tuttavia ha eccepito la presunta carenza di una normativa che permetta l’uso delle batterie, non considerandole un sistema di accumulo caricato durante la navigazione diesel, quali esse sono, bensì un motore a sé».

Nautica elettrica
Al porto di La Spezia anche le grandi navi possono spegnere i motori in porto

Per navigare con i soldi del Pnrr sventola la bandiera portoghese

In questa Repubblica delle banane si assiste pertanto al paradosso che si spendono soldi pubblici per ridurre l’inquinamento del 30% ma si è costretti ad usare solo il motore diesel. Solo veleno e in più il peso delle batterie ovvero più consumi.

Le prime due unità battano bandiera italiana. Ma per la Gennaro C.G., che collega Trapani e le Egadi, si è issata la bandiera portoghese per poter navigare con il sistema ibrido.

Il teatro dell’assurdo: «A Lisbona, che, oltre a essere Unione Europea come l’Italia, non è esattamente secondaria nel panorama della marineria internazionale – spiega il manager –  il progetto dei nostri Hsc è stato accolto entusiasticamente e ritenuto del tutto confacente alla normativa internazionale, a partire dalla Solas in materia di sicurezza».

Beffa anche a bordo di Bluferries

La beffa è doppia visto che il problema  riguarda anche il traghetto ibrido  Sikania II della compagnia Bluferries, società del polo logistica del Gruppo FS attiva nel trasporto marittimo sullo Stretto di Messina, beneficiaria di milioni di euro dal Pnrr.

Sikania II, il traghetto ibrido della Bluferries

Un brutto capitolo: è pieno il mondo di traghetti ibridi ed elettrici che si fanno trasporto pubblico. Anche in Italia nei laghi, come abbiamo documentano nel nostro convegno a Riva del Garda dove navigano tre traghetti ibridi (leggi qui).

C’è quindi qualcosa che non torna, se con il Pnrr arrivano 700 milioni di finanziamento per elettrificare le banchine, e vengono bloccati. Urge un intervento delle autorità per capire il senso anzi il non senso di questa decisione.

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3 COMMENTI

  1. Fulgido esempio che rappresenta non certo da solo, le capacità della repubblica italiana sempre incapace di anticipare i cambiamenti ma certo ben conscia di come ostacolarli. Repubblica di sudditi, ben rappresentati da chi hanno votato

  2. Io capisco che ci siamo delle norme che possono entrare in contrasto con cose nuove che prima non c’erano. Ma forse quella banda di stipendiati che girano a Roma e regioni varie , potrebbero darsi una mossa per cambiare quattro righe di regolamenti fatti molti anni fa , hanno veramente rotto i fusibili!

  3. l’Italia non è più il Paese dei Navigatori ….. forse dei Santi ( tutti i cittadini vittime di una cricca di pericolosi truffatori di vita)

    mi sa che a forsa di “fuga all’estero dei cervelli” bisognerà portarci pure “i corpi”…

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