Batterie, via alla fabbrica Volkswagen in Germania. E anche Tesla…

batterie Volkswagen

Volkswagen ha ufficialmente avviato a Salzgitter, in Germania, la produzione delle sue prime celle “unificate” per batterie, segnando un passaggio chiave per l’industria europea dell’auto elettrica. Una mossa che potrebbe presto fare anche Tesla, intenzionata a produrre celle in Europa.

Il nuovo impianto, gestito dalla controllata PowerCo, rappresenta un tassello centrale nella strategia del Gruppo tedesco per ridurre i costi, rafforzare l’autonomia industriale e contenere la dipendenza dai fornitori asiatici.

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La gigafactory di Salzgitter entra in funzione con una capacità iniziale di 20 GWh all’anno, destinata a raddoppiare in una fase successiva. A pieno regime, il sito sarà in grado di alimentare circa 250.000 veicoli elettrici all’anno, diventando uno dei poli più importanti per la produzione di batterie in Europa. I lavori erano iniziati nel 2022 e oggi l’impianto viene indicato come la base su cui Volkswagen costruirà il proprio ecosistema europeo delle batterie.

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Batterie “home made” per tutti i gusti

Al centro del progetto c’è la cosiddetta “cella unificata”, un formato prismatico standard (256 x 24,8 x 106 mm) pensato per essere utilizzato su larga scala da tutti i marchi del gruppo, da Volkswagen a Audi, passando per Skoda e Cupra. L’obiettivo è chiaro: standardizzare per ridurre i costi, senza rinunciare alla flessibilità. Le celle possono infatti integrare chimiche diverse, dalle LFP alle NMC, adattandosi a modelli e segmenti differenti, dalle compatte elettriche alle auto di fascia più alta.

Questa scelta industriale ha anche una forte valenza strategica. Volkswagen punta a rafforzare la sovranità europea sulle batterie, un nodo cruciale per il futuro della mobilità elettrica. A differenza di altri impianti europei gestiti da gruppi asiatici, le celle prodotte a Salzgitter sono state sviluppate localmente, con l’intento di controllare una parte sempre più ampia della catena del valore. In un contesto in cui la Cina resta dominante nella produzione globale di celle, il Gruppo tedesco segue una linea simile a quella di BMW, che ha investito nel riciclo delle batterie in Baviera.

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Un modello per l’Europa

Salzgitter non resterà un caso isolato. L’impianto tedesco farà da modello per le future gigafactory di PowerCo, in particolare quella di Valencia, in Spagna, e quella di St. Thomas, in Canada. In Spagna, la produzione sarà destinata a modelli compatti come Volkswagen ID. Polo e Cupra Raval, attesi sul mercato europeo nel 2026. Veicoli chiave anche per la diffusione dell’elettrico nei Paesi del Sud Europa, Italia compresa.

Nonostante questi investimenti, Volkswagen continuerà comunque a rifornirsi anche all’esterno: circa il 50% delle celle proverrà ancora da partner come il cinese Gotion.

Secondo l’amministratore delegato Oliver Blume, l’avvio della gigafactory di Salzgitter rappresenta «un segnale tecnologico forte per l’Europa» e consolida l’indipendenza del gruppo nella competizione globale. Una dichiarazione che va letta anche alla luce delle tensioni geopolitiche e delle politiche industriali europee, sempre più orientate a sostenere la produzione locale di tecnologie strategiche.

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La gigafactory PowerCo in Canada

E in Germania ci “riprova” anche Tesla ?

In questo scenario, anche Tesla guarda all’Europa con rinnovato interesse. Il costruttore americano dovrebbe avviare la produzione di celle a Grünheide, vicino a Berlino, a partire dal 2027. Il progetto, annunciato già nel 2020, era rimasto in sospeso, ma secondo la stampa tedesca è tornato d’attualità, con le prime assunzioni già avviate.

La capacità iniziale sarebbe limitata, circa 8 GWh all’anno, sufficiente per equipaggiare 2.000 veicoli a settimana, a fronte di una capacità produttiva dello stabilimento molto più elevata. Un primo passo, però, verso una maggiore integrazione verticale e una minore dipendenza da fornitori come CATL e LG, un tema centrale anche per il mercato europeo dell’auto elettrica.

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