Home Tecnologia & Industria Batterie per EV: anche la Francia ci crede, noi…

Batterie per EV: anche la Francia ci crede, noi…

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Il presidente Macron (qui in un carro di Carnevale) sembra indicare la strada.
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Dopo la Germania, anche la Francia investirà sulla produzione di batterie per EV, auto elettriche. In cinque anni 700 milioni. Italia, se ci sei batti un colpo.

Due nuove fabbriche, in Francia e Germania

Il nostro splendido isolamento si estende anche alla mobilità del futuro. Il presidente Emanuel Macron è stato chiaro: l’Europa non può permettersi di dipendere dall’Estremo Oriente, Cina in testa, per auto elettrica e guida autonoma. “Come presidente della Francia non posso essere felice di una situazione che vede il 100% delle batterie della mia auto elettrica prodotte in Asia“, ha detto.

E così i 700 milioni si aggiungeranno al miliardo già stanziato dalla Germania a novembreper la produzione di batterie per EV. Soldi che, messi a fattor comune con i fondi europei (guarda), frutteranno almeno l’apertura di due fabbriche, una in Francia e una in Germania. Oltre a rafforzare altre iniziative già in itinere. E consolidando così la leadership franco-tedesca nell’automotive, già oggi indiscussa. Leadership che si riflette in milioni di posti di lavoro, su una e sull’altra sponda del Reno.

Vola via l’Airbus delle batterie

E l’italia, dicevamo? Al momento non pervenuta. Non si ha notizia di iniziative particolari, né pubbliche, né privati. La UE a Bruxelles aspetta a braccia aperte uno straccio di proposta. Già nel 2017 è stata varata la Action Plan per far decollare una European Battery Alliance (EBA, qui l’articolo). La strategia è riassunta in una nota rilasciata a suo tempo dalla Commissione europea, che precisa schemi operativi e nuove modalità di finanziamento. Il 24 gennaio si è aperta una call con un budget di 114 milioni nel quadro dell’EU Research and Innovation Programme Horizon 2020 for battery related topics. Sarà seguito nel 2020 da un altra call per altri 70 milioni. Il tutto sotto la regia del vice-presidente della Commissione (e responsabile per l’Energy Union), Maroš Šefčovič, molto vicino a quella che è già definita l’Airbus della batterie. Ancora una volta a guida franco-tedesca.

 

 

 

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