Il n.1 di Lyten, Dan Cook, a destra, con le celle litio zolfo in mostra durante un evento.
Batterie litio zolfo: Stellantis punta su Lyten, azienda californiana, per accelerare lo sviluppo delle applicazioni del Lyten 3D Graphene nell’automotive.
Batterie litio zolfo: più leggere e con maggiore densità energetica
Ormai non passa giorno senza che un big dell’automotive annunci di avere investito in una società che si occupa di innovazione nel settore batterie. Sembra di essere tornati ai tempi d’oro della Silicon Valley, quando sulle start-up del digitale piovevano miliardi di dollari da tutto il mondo. E l’Olivetti puntò su un certo numero di società, ma rifiutò di investire in Apple, non credendo nelle idee di Steve Jobs. A differenza delle batterie tradizionali agli ioni di litio, le batterie al litio-zolfo di Lyten non utilizzano nichel, cobalto o manganese. Con un’impronta di carbonio inferiore del 60% rispetto alle migliori batterie oggi disponibili. L’approvvigionamento delle materie prime e la produzione può avvenire localmente, in Nord America e in Europa, rafforzando la sovranità regionale. Rispondendo alle esigenze delle aziende di avere batterie leggere, ad alta densità energetica e non a rischio di interruzioni della supply chain.
Carlos Tavares guida il Gruppo Stellantis fin dalla fondazione.
Più autonomia con minor peso, la scommessa è questa
Stellantis investirà tramite il suo fondo di venture capital creato nel 2022. “Siamo molto soddisfatti che Stellantis Ventures dimostri di credere fortemente nei nostri supermateriali per la decarbonizzazione Lyten 3D Graphene”, spiega Dan Cook, n.1 di Lyten. “Tra le innovazioni dei prodotti per l’automotive che subiranno una trasformazione grazie al Lyten 3D Graphene ci sono le batterie al litio-zolfo. Potenzialmente sono in grado di offrire una densità energetica più che doppia rispetto alle batterie agli ioni di litio. Materiali compositi leggeri per i veicoli che aumenteranno il carico utile e nuove modalità di rilevamento che non richiedono chip, batterie o cavi”. Gli fa eco il n.1 di Stellantis, Carlos Tavares: “Avendo visitato Lyten insieme al nostro CTO Ned Curic e al Responsabile di Stellantis Ventures, Adam Bazih, siamo rimasti impressionati dal potenziale di questa tecnologia, per contribuire a una mobilità pulita, sicura e accessibile”.
La sfida della batterie, leggi anche: Amprius, le batterie al silicio che raddoppiano l’autonomia
Balle! Le parole sono una cosa, i fatti sono altro. Quando Tavares farà produrre veramente auto “nuove”, ne riparliamo. Per ora le sue elettriche costano di più pur avendo una batteria di capacità inferiore (vedi ad esempio 500, opel corsa e peugeot, ecc. rispetto alla Mg), questo è un fatto. Poi vedremo dove le mette le batterie litio zolfo…
Ehh già… per Porro il problema nelle aree alluvionate sono le auto elettriche.
Giornalismo da TITOLI per lettori polli. Che poi parliamo di un giornalista?? ma dai…
Ammesso e assodato che il problema dell’alluvione è legato al cambiamento climatico e alla mancanza di casse di compesazione (fatte in Veneto dal buon Zaia che su questa ci ha azzeccato alla grandissima)….
… ma bisogna discutere del sesso degli angeli?
Voglio dire… se ti è andata sotto acqua l’auto elettrica la fai controllare e poi la rimetti in servizio (cosa molto probabile).
Se ti è andata sotto acqua l’auto termica la butti via.
Dunque Porro si occupa di una cinquantina di auto elettriche piuttosto di qualche centinaio di auto termiche + motorini + motozzappe + tosaerba + altro ed altro ancora.
E c’è anche qualcuno che prende in considerazione la cosa?
Cioè…??? cadono le torri gemelle e andiamo a vedere il problema delle polveri sui climatizzatori di New York?
“S’è svejiato!” – Il risveglio del carbonaro.
Che sia rimasto favorevolmente “impressionato” è un bene.
Però adesso qualcuno che gli dica che l’idrogeno H2.. non esiste!
Balle! Le parole sono una cosa, i fatti sono altro. Quando Tavares farà produrre veramente auto “nuove”, ne riparliamo. Per ora le sue elettriche costano di più pur avendo una batteria di capacità inferiore (vedi ad esempio 500, opel corsa e peugeot, ecc. rispetto alla Mg), questo è un fatto. Poi vedremo dove le mette le batterie litio zolfo…
Ehh già… per Porro il problema nelle aree alluvionate sono le auto elettriche.
Giornalismo da TITOLI per lettori polli. Che poi parliamo di un giornalista?? ma dai…
Ammesso e assodato che il problema dell’alluvione è legato al cambiamento climatico e alla mancanza di casse di compesazione (fatte in Veneto dal buon Zaia che su questa ci ha azzeccato alla grandissima)….
… ma bisogna discutere del sesso degli angeli?
Voglio dire… se ti è andata sotto acqua l’auto elettrica la fai controllare e poi la rimetti in servizio (cosa molto probabile).
Se ti è andata sotto acqua l’auto termica la butti via.
Dunque Porro si occupa di una cinquantina di auto elettriche piuttosto di qualche centinaio di auto termiche + motorini + motozzappe + tosaerba + altro ed altro ancora.
E c’è anche qualcuno che prende in considerazione la cosa?
Cioè…??? cadono le torri gemelle e andiamo a vedere il problema delle polveri sui climatizzatori di New York?
Nelle zone alluvionate come va con l’elettrico?
https://www.nicolaporro.it/alluvione-la-beffa-delle-auto-elettriche-mettetele-in-quarantena/?utm_source=partner&utm_medium=link&utm_campaign=porro&utm_source=partner&utm_medium=link&utm_campaign=porro
“S’è svejiato!” – Il risveglio del carbonaro.
Che sia rimasto favorevolmente “impressionato” è un bene.
Però adesso qualcuno che gli dica che l’idrogeno H2.. non esiste!