La Commissione Ue investirà 852 milioni di euro per sostenere sei progetti innovativi nella produzione di batterie per veicoli elettrici. Il finanziamento vuole rafforzare l’autonomia industriale europea e a ridurre le emissioni nel settore dei trasporti. Gli investimenti che dovranno portare alla produzione della “batteria europea” interessano progetti che verranno realizzati in Germania, Francia, Polonia e Svezia.
Nonostante il fallimento del primo tentativo, l’Unione europea non si arrende. Partita con grandi ambizioni, la fabbrica Northvolt in Svezia è stata fermata per una serie di errori che serviranno da esperienza. La “batteria europea” potrebbe arrivare da uno dei sei progetti selezionati; distribuiti tra Germania (due), Francia (due), Polonia e Svezia.
Batteria europea, i fondi – che potranno arrivare fino a 3 miliardi di euro – sono destinati a Germania, Francia, Polonia e Svezia
Come si vede manca l’Italia, a dimostrazione di come nel nostro Paese manchi un progetto industriale sulla mobilità elettrica e sulla sua filiera. Del resto, non sorprende visto il governo Meloni preferisce impegnarsi in una campagna contro le scelte europee sulla nuova mobilità piuttosto che investire nelle tecnologie del futuro.
Tornando ai progetti selezionati, va rimarcato che si concentrano sull’espansione della produzione locale di celle per batterie con una capacità complessiva stimata in 56 gigawattora (GWh) l’anno. L’avvio delle attività è previsto entro il 2030 e si stima che, nei primi dieci anni di operatività, contribuiranno a evitare l’emissione di circa 91 milioni di tonnellate di CO₂ equivalenti.
I fondi andranno a coprire sia i costi di investimento iniziali che quelli operativi, ma saranno erogati in modo progressivo, al raggiungimento di specifiche tappe progettuali. I progetti selezionati dovranno firmare i contratti di sovvenzione con l’Agenzia esecutiva europea per il clima nel terzo trimestre del 2025. Oltre ai sei progetti selezionati per il finanziamento, altri progetti promettenti ma non sufficientemente maturi potrebbero ricevere assistenza per lo sviluppo del progetto dalla Banca europea per gli investimenti (Bei).
La batteria europea oltre il flop di Northvolt
Il piano di investimenti arriva in un momento delicato per l’industria europea delle batterie. Northvolt, startup svedese supportata da numerosi fondi pubblici e privati, non è riuscita a sviluppare una produzione su larga scala efficiente. Le difficoltà operative e i costi troppo elevati hanno portato aziende come BMW a cancellare o ridimensionare gli ordini.
Secondo alcuni analisti, un sostegno pubblico più strutturato avrebbe potuto evitare la crisi di Northvolt. Invece, la mancanza di competitività rispetto a colossi asiatici come CATL e LG Energy Solution – capaci di offrire batterie più economiche grazie a economie di scala e tecnologie consolidate – ha finito per affossare il progetto.
Sette criteri per scegliere i progetti più promettenti
L’invito a presentare proposte per il bando “Innovation Fund Battery 24” ha raccolto 14 candidature da otto Paesi europei, 13 delle quali ammissibili. La selezione finale si è basata su sette criteri chiave: innovazione tecnologica, potenziale di riduzione delle emissioni, maturità operativa, finanziaria e tecnica, replicabilità, contributo alla sicurezza dell’a
pprovvigionamento e efficienza economica.
L’Europa che “bolle” dice al mondo: “Avanti tutta sul clima”
I sei progetti vincitori hanno superato una valutazione indipendente condotta da esperti e si candidano a diventare poli strategici per la transizione energetica europea.
Questo bando rappresenta solo un tassello di una strategia più ampia. Il Fondo per l’innovazione, alimentato dalle entrate del sistema ETS , ha già destinato circa 12 miliardi di euro a oltre 200 progetti tra il 2021 e oggi, con l’obiettivo di favorire tecnologie a basse o zero emissioni.
Il sostegno specifico alla filiera delle batterie rientra in un’iniziativa dell’Unione europea che mira a mobilitare fino a 3 miliardi di euro per consolidare un’industria delle batterie completamente europea.
- LEGGI anche Batterie auto a stato solido? “Le vedremo fra dieci anni” e guarda la VIDEO intervista
Il governo sembra come quei farabutti che continuano a percepire la pensione della nonna deceduta da anni.
L’Italia è morta, per quello il governo si vanta che conti di più a Bruxelles e nel resto mondo: le statue si erigono per i personaggi famosi defunti.
Non voglio difendere il governo ma mi pare che anche dall’opposizione non arrivi nulla, solo polemiche per l'”aumento” del pedaggio autostradale di €.1 ogni 1000Km o altre amenità estive poco interessanti, sul fronte delle politiche industriali zero assoluto e questo è molto più preoccupante di un governo che rema contro, qui abbiamo un intera classe politica che rema contro.
// manca l’Italia, a dimostrazione di come nel nostro Paese manchi un progetto industriale sulla mobilità elettrica e sulla sua filiera \\
Cosa ne è stato del “consorzio” europeo sulle batterie di cui l’Italia faceva parte ?
https://www.vaielettrico.it/batterie-del-futuro-tanta-italia-nella-european-alliance/
Concordo in pieno con Mario é un mondo al Contrario
900 miliardi in armi e 900 milioni in batterie, è ridicolo, per avere speranza di recuperare il terreno perduto nella transizione ecologica (sistemi di accumulo, fotovoltaico, eolico, rete di distribuzione e relative filiere), dovrebbe essere l’opposto.
Tranquillo tanto rispetto a quelle cinesi falliranno come la nortwolt … c’è una buona probabilità che la UE butterà via ancora un po di nostri soldi.