GREE2MOVE è il progetto del Politecnico di Torino per sviluppare nuove batterie al potassio che potrebbero sostituire quelle al litio nell’accumulo stazionario di energia. Il progetto è finanziato dal Fondo Italiano per le Scienze Applicate-FISA. E’ partito il 1° novembre scorso ed è diretto da Federico Bella, docente presso il Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia-DISAT.
GREEN2MOVE (Green potassium batteries manufacturing processes: towards sustainable gigafactories) si focalizza sulla sperimentazione delle nuova tecnologia per realizzare accumulatori su scala industriale di batterie al potassio con prestazioni simili a quelle al litio. E si rivolge ad applicazioni quali le batterie integrate in edifici abitativi ed industriali per stoccare energia prodotta da fonti rinnovabili.
Oltre ad utilizzare il potassio, elemento facilmente reperibile in Italia e in Europa, le nuove batterie utilizzeranno circa il 50 per cento di biomasse di recupero, come scarti dell’industria cartaria e biodiesel. La produzione si svolgerà in ambiente acquoso, mentre quella del litio lavora utilizza solventi liquidi ad alto impatto ambientale. I componenti così realizzati verranno disegnati e assemblati in modo da facilitare il disassemblaggio e il riuso a fine vita.
Grazie al finanziamento ottenuto per la durata di 4 anni, il Politecnico di Torino potenzierà i suoi laboratori di sperimentazione con l’acquisto di nuovi macchinari, come i ciclatori che simulano il ciclo di vita dei dispositivi. Sarà inoltre costituito un team di lavoro dedicato, con nuove posizioni per dottorandi provenienti da ingegneria, chimica, scienza dei materiali e design; competenze cruciali per il futuro industriale dell’Europa.
I risultati del progetto entro il 2028 e prime gigafactory di batterie al potassio in Europa dal 2030
Il Gruppo di Elettrochimica del Politecnico di Torino vanta già collaborazioni internazionali come quella con il più grande progetto bandiera europeo sulle batterie, Battery2030+. E’ pioniere in Italia della tecnologia al potassio, a partire dal 2020 quando il ricercatore Daniele Versaci assemblò il primo esemplare di cella funzionante. Al politecnico di Torino insegna anche Silvia Bodoardo, responsabile della task force sulle batterie Electrochemistry Group@Polito e Direttrice del Centro Studi per l’impulso alla Ricerca Europea.
Il progetto si concluderà entro il 2028 ed è finalizzato alla costruzione di gigafactory per la produzione di batterie in Europa a partire dal 2030.
«Per la prima volta ci affacciamo ad un progetto che unirà le nostre capacità consolidate di ricerca e sviluppo alla sfida del mondo industriale – commenta Federico Bella – Sostenibilità di processo, scale-up, e interazione con le aziende italiane saranno gli ingredienti fondamentali dai quali partiremo».
La risposta italiana / europea a Group1 (https://group1.ai/)
ma in quel grafico per batterie litio si intendo LFP o MC ?
comunque il fatto che “abbastanza buono” ha fondato il team di ricerca è una garanzia che queste batterie verranno prodotte
In effetti non si capisce bene.. Visto che il testo iniziale confronta le KIB con le LFP ci si aspetterebbe che anche il grafico si riferisca a questa chimica.. Invece le non meglio precisate LIB del grafico hanno sí diversi vantaggi e svantaggi effettivi delle LFP peró viene loro attribuito anche quello delle prestazioni a basse temperature che nella realtá non è esattamente il loro forte 🙄
@Redazione
mi pare che non è più rintracciabile l’articolo di ieri sul costo delle auto elettriche, forse non gli è stata assegnata una categoria per farlo apparire in uno dei sottomenu
l’articolo è nella sezione -> Academy – > Stanza dell’ingegnere
Si sa già che le batterie al potassio avranno un piacevole profumo di banana.
Saranno quindi radioattive 🤣