Batterie agli ioni di alluminio: promessa o realtà?

Le batterie del futuro potrebbero utilizzare gli ioni di alluminio. L’alluminio costa meno, si trova ovunque e non dipende da miniere rare. Sembra il materiale perfetto. Ma è davvero così? Vaielettrico risponde. Per scriverci: info@vaielettrico.it

 

“Ma in cosa differiscono davvero le batterie agli ioni di alluminio da quelle al litio? Potrebbero davvero diventare una valida alternativa per auto elettriche in futuro?” Stella.

 I vantaggi delle batterie agli ioni di alluminiobatterie ioni alluminio

L’alluminio è il terzo elemento più abbondante sulla Terra e costa molto meno del litio. Da qui nasce l’interesse crescente verso batterie che lo utilizzano come materiale principale. Il primo vantaggio è la disponibilità: l’alluminio si trova ovunque, non dipende da poche miniere e si ricicla facilmente. Ciò riduce i costi e rende la filiera meno vulnerabile alle tensioni geopolitiche.

Un secondo punto di forza è la sicurezza. Gli elettroliti impiegati in queste batterie sono meno inclini al thermal runaway, cioè agli incendi dovuti a surriscaldamento, un problema ben noto alle celle agli ioni di litio.

Infine, sul piano teorico, un singolo ione di alluminio può trasportare tre elettroni, contro il singolo elettrone di un ione di litio. Questo significa che, almeno sulla carta, le batterie agli ioni di alluminio potrebbero immagazzinare più energia in meno spazio e garantire una durata maggiore, poiché subiscono un degrado più lento nei cicli di carica e scarica.

I limiti tecnologici ancora da superare

Se i vantaggi sembrano promettenti, le difficoltà non mancano. La densità energetica reale delle batterie agli ioni di alluminio è oggi molto inferiore rispetto a quella delle celle al litio: in un’auto elettrica, permetterebbero percorrenze di pochi chilometri.

Un secondo ostacolo è la complessità chimica. Gli ioni di alluminio, molto carichi, possono danneggiare le strutture interne dei materiali che li ospitano, generando reazioni indesiderate e riducendo la stabilità. A questo si aggiunge il problema degli elettroliti, spesso troppo costosi o corrosivi per un impiego industriale.

Infine, la gestione dell’anodo rappresenta una sfida chiave: depositare e dissolvere l’alluminio senza creare dendriti o strati passivi richiede un controllo chimico ancora lontano dalla perfezione.

Le prospettive della ricerca e le prime applicazioni

Nonostante i limiti, la ricerca non si ferma. Università e laboratori di tutto il mondo stanno sperimentando nuovi materiali bidimensionali, elettroliti alternativi meno costosi e soluzioni per dispositivi di piccole dimensioni.

Un esempio arriva dall’India, dove un team di ricercatori ha realizzato una batteria flessibile agli ioni di alluminio, capace di funzionare anche piegata: un passo interessante per l’elettronica indossabile e i dispositivi portatili.

Nel settore automotive, invece, serviranno ancora anni di sviluppo. Le batterie agli ioni di alluminio oggi restano una promessa da laboratorio, affiancata da altre linee di ricerca, come le batterie allo stato solido e quelle al sodio, che puntano a ridurre la dipendenza dal litio senza compromettere prestazioni e sicurezza.

In conclusione, le batterie agli ioni di alluminio non sono ancora pronte per l’auto elettrica, ma rappresentano una direzione di ricerca strategica per un futuro più sostenibile.

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