E’ una gara contro il tempo quella che impegna tutti i principali costruttori sulle batterie a stato solido, considerate il Santo Graal della mobilità elettrica. Con il lancio del primo prototipo da strada, Mercedes Benz sembra avere un’incollatura di vantaggio. Cerchiamo di capirne di più in questo viaggio nello stato dell’arte della rivoluzionaria tecnologia.
di Filippo Pagliuca
[prima puntata]
Il mondo delle batterie è in continua evoluzione e giganti come CATL, BYD, Tesla e LG competono per migliorare efficienza, autonomia, tempi di ricarica e sicurezza. Ma, oltre a questi colossi, nuovi protagonisti stanno emergendo con una visione audace: le batterie allo stato solido.
Aziende come NIO, Mercedes-Benz e Toyota stanno investendo molto in questa tecnologia, considerata da molti il futuro della mobilità elettrica. Mercedes-Benz ha portato su strada la sua prima vettura equipaggiata con una batteria allo stato solido: un prototipo dell’EQS, che promette di cambiare le carte in tavola.
Il prototipo EQS con celle Factorial Energy
Mercedes-Benz, in collaborazione con Factorial Energy, ha sviluppato un innovativo pacco batterie allo stato solido. Dopo i primi test di laboratorio condotti a Stoccarda alla fine del 2024, la tecnologia è stata integrata in una EQS modificata, avviando le prove su strada nel febbraio 2025.
L’azienda ha sfruttato l’esperienza nella produzione di serie e le competenze derivate dalla Formula 1, trasferendo soluzioni avanzate dal mondo delle corse alla mobilità elettrica. L’auto, opportunamente adattata, è stata equipaggiata con tutti i sistemi necessari al funzionamento della nuova batteria.
Perché lo stato solido cambia le regole del gioco?
A differenza delle batterie agli ioni di litio, che utilizzano un elettrolita liquido per consentire il passaggio degli ioni tra anodo e catodo, le batterie allo stato solido adottano un elettrolita solido che funge esso stesso da conduttore ionico.
Questo riduce drasticamente le perdite energetiche, migliorando l’efficienza complessiva e aumentando la sicurezza del sistema. La nuova batteria sviluppata da Mercedes offre una densità energetica fino a 450 Wh/kg, permettendo una autonomia superiore del 25% rispetto a una batteria standard dello stesso peso e alle stesse dimensioni. Migliora così l’efficienza del veicolo nel suo insieme.
Queste batterie, inoltre, non temono gli estremi. A differenza delle soluzioni attuali, che possono soffrire in climi rigidi o torridi, le batterie allo stato solido offrono prestazioni stabili in un’ampia gamma di temperature. Il separatore solido – spesso realizzato in materiale ceramico o in polimero conduttivo – elimina i problemi di volatilità dell’elettrolita – infiammabile – e la formazione di dendriti, cristalli metallici che, nelle batterie tradizionali, possono perforare il separatore e causare cortocircuiti.
Innovazione ingegneristica per stabilità e durata

Uno degli aspetti più critici delle batterie allo stato solido è la variazione di volume dell’anodo di litio-metallo durante i cicli di carica e scarica, che può compromettere l’integrità della cella. Per affrontare questa sfida, Mercedes ha sviluppato un innovativo supporto flottante per le celle, dotato di attuatori pneumatici in grado di compensare le variazioni dimensionali e garantire la stabilità meccanica della batteria. Questa soluzione brevettata permette di massimizzare la durata della batteria, riducendo il degrado delle celle nel tempo.
La durata in termini di cicli, sebbene promettente, è ancora inferiore rispetto alle migliori batterie agli ioni di litio, che possono raggiungere fino i 4.000 cicli nel caso delle batterie LFP. Infine, i costi attuali delle batterie allo stato solido restano elevati a causa della complessità dei materiali e dei processi produttivi.
La ricarica: un salto nel futuro della mobilità elettrica
Le batterie allo stato solido offrono tempi di ricarica notevolmente ridotti rispetto alle tradizionali batterie agli ioni di litio. Molti studi evidenziano che queste celle sono in grado di ricaricarsi fino a sei volte più velocemente, consentendo di ottenere un’autonomia di 300 km in meno di 10 minuti. Questo salto ridurrebbe drasticamente il divario con i motori a combustione, rendendo i veicoli elettrici non solo sostenibili, ma anche incredibilmente pratici per la vita di tutti i giorni.
Mercedes-Benz, con il prototipo EQS equipaggiato con batterie allo stato solido, si posiziona come pioniere di questa rivoluzione tecnologica. Se i test su strada confermeranno i risultati di laboratorio, entro l’inizio del prossimo decennio potremmo assistere all’introduzione di veicoli elettrici con oltre 1.000 km di autonomia, ricariche ultra-rapide e un livello di sicurezza mai raggiunto prima.
Il trasferimento delle tecnologie dalla Formula 1 alla produzione di serie è la dimostrazione che il futuro della mobilità sostenibile è una realtà in continua evoluzione.
(1-segue)
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La cosa che mi “spaventa” di questi annunci è che ottengono il risultato opposto per la popolazione. Continuare a parlare di batterie a stato solido aumenta l’attesa, forti del “tanto a breve ci sono quelle a stato solido.” “non compro la bev ora che poi mi ritrovo con batterie vecchie”. E così via… 🙁
(non dico che non dovrebbero annunciare. E’ proprio una constatazione di come ci si appigli a tutto pur di avere una scusa per non cambiare.)
Più che allo stato solido sono ALLO STATO SOLITO, soliti annunci di roba che sarà pronta tra anni e anni per prendere tempo.
😂😂 👌
Un pò come annunciare Roadster, FSD, Optimus, Robotaxi e mille altre cose in arrivo “a breve” o “in a few weeks” per tenere sempre alto il valore azionario, no?
Almeno MB lo annuncia con un più realistico “entro l’inizio del prossimo decennio”.
Francamente è una buona notizia che alcune case produttrici (di auto o di batterie) si stia avvicinando al “Sacro Graal” della mobilità elettrica ossia la ricarica velocissima tanto desiderata dagli stacanovisti del volante.
Per tutti gli altri automobilisti (“normali”) penso sia più interessante veder calare il costo delle batterie (e quindi delle vetture BEV ai prezzi delle simili ICE) e la diffusione territoriale dei punti di ricarica…
Personalmente.. passare 10 o 30 minuti di sosta in autogrill in autostrada non cambia molto… visto che la mia sosta media è sempre e comunque 25/30 minuti (se l’auto fa prima di me & moglie .. poi ci tocca tornare a spostare l’auto)..
Ovviamente queste batterie a stato solido saranno sicuramente ottime per le auto più sportive… e non solo di marchi super premium stile Ferrari o Lamborghini.. visto che il prezzo inizialmente elevato non sarà un problema per chi può spendere cifre importanti.
Ma se ti fermi a caricare e trovi le colonnine occupate che fai, allunghi la sosta e ti metti in fila?
Chiedo a chi ha esperienza
Chi ha esperienza sa bene che non è necessario fermarsi alla colonnina per vedere se è libera o occupata: lo vede dalla App, che ti dice anche dove si trova la colonnina libera più vicina. Visto che lei non è nuovo di questo sito, potrebbe risparmiarsi le domandine da finto tonto
grazie Massimo …
a “Franco” poi posso suggerire di non aspettare l’ultimo punto di rifornimento disponibile ma magari scegliere il primo sull’itinerario che sta percorrendo… riservando al secondo HPC il ruolo di “riserva”
A star calmi e preparare strategie di rifornimento si impara con decenni di viaggi “al buio” con le moto (in era pre-cellulare e pre-navigatore) e magari all’ estero (ricordo di un’avventura con 1 solo litro di benzina in Ungheria post caduta “muro” 😱, poi risolta con fortuna …).
Poi “Franco” potrebbe scoprire che tra chi viaggia in BEV c’è una solidarietà maggiore… mi è capitato a volte di “cedere il posto” o di sentirmi chiedere se avevo fretta di ricaricare e ripartire… Gentlemen Drivers dei tempi moderni
Vero. Va comunque detto che, soprattutto nel caso autostradale, è una cosa che può capitare nei gorni “caldi”.
A me personalmente è capitato solo una volta in A14. La FtX successiva era troppo lontana e non mi andava di uscire verso una colonnina perdendo ulteriore tempo.
Abbiamo atteso “in fila” ben 5 minuti.
Nessuna tragedia.
Nel caso dei supercharger, da circa 1 anno o poco più, il navigatore tesla ti dice anche il numero di posti previsti liberi ed eventuali auto in arrivo al suc. Ricordo una volta, SUC di Trento, che mi diceva che avrei avuto 1 auto davanti. E… l’avevo proprio davanti dal casello al SuC 😀 Più preciso di così! 😀
la segnalazione persino delle auto “in fila” in arrivo al SUC te la invidio proprio 😂…
sulla mia BEV a mala pena vedo parte delle colonnine disponibili (neppure tutte quelle esistenti in zona😒)
Se esco dalle zone conosciute ricerco con NextCharge etc (e poi… TariffEV per verificare con quale app pagare di meno).
Il santo graal per definizione non esiste! Se la storia dovesse seguire lo stesso andamento che si è avuto con le attuali chimiche al litio, ci vorranno altri 10 anni prima di vedere prezzi competitivi per queste millantate batterie allo stato solido. Ovviamente chi produce batterie fa proclami di continuo, perché deve attrarre investimenti.
Entro il prossimo decennio? Mercedes rischia di arrivare 2-4 anni più tardi rispetto all’agguerrita concorrenza, ormai in molti puntano alle prime top di gamma con batteria a stato solido nel 2028.