Sono diverse le modalità per ricaricare l’eBike e non fermarsi nel timore di finire in riserva: tra le soluzioni (più furbe) anche le auto elettriche V2L
A molti ciclisti appassionati di eBike sarà capitato di rinunciare a completare un tour impegnativo per paura rimanere finire la carica. Le tacche della batteria scendono in maniera inesorabile e l’arrivo è ancora distante. Il percorso, specie se si fanno dei tour non circolari, potrebbe nascondere più di un’insidia come una strada in salita, uno strappo impegnativo. Qui serve subito una premessa.
La velocità con cui una batteria si scarica può dipendere da diversi fattori, tra cui condizioni di guida, temperatura, manutenzione e problemi hardware. La pressione dei pneumatici e il peso del ciclista aumentano lo sforzo del motore e quindi il consumo. Temperature estreme (sia calde che fredde) riducono le prestazioni della batteria, così come un uso eccessivo delle marce più potenti. Infine, problemi hardware come celle danneggiate o un cortocircuito nel cablaggio possono essere la causa. La durata di una batteria agli ioni di litio per una bicicletta elettrica è in genere compresa tra 500 e 1.000 cicli di carica. Ciò significa che con una carica completa al giorno, una batteria può durare dai 2 ai 5 anni prima che la sua capacità si riduca significativamente. Ecco una piccola guida per battere l’ansia e arrivare a braccia alzate all’arrivo.
La batteria “borraccia” e quella di ricambio
La soluzione più semplice è quella di dotarsi di una batteria “borraccia” che si può montare appunto al posto del contenitore per l’acqua. Non tutte le eBike per la geometria del telaio supportano però questo tipo di batteriaaggiuntiva. Per fare un esempio il PowerMore 250 permette di collegare in modo ottimizzato una batteria aggiuntiva da 250Wh alle bici elettriche Trek compatibili Bosch aumentando l’autonomia tra una ricarica e l’altra. Sempre la Trek propone il Range Extender TQ HPR da 160 wattora che estende l’autonomia dei modelli Fuel EXe o Domane+ SLR. Il primo costa online sui 400 euro, il secondo viene offerto sul sito ufficiale a 549 euro. Ci sono poi ovviamente delle batterie “borracce” non ufficiali, il cui costo online varia dai 150 ai 300 euro. Il consiglio è però di farsi predisporre sempre il collegamento con il motore o con la batteria principale da uno specialista.

Anche una seconda batteria è una possibile soluzione. Qui però ci sono problemi di peso e costi. Una seconda batteria va portata in una borsa da manubrio o da sella e il peso supera quasi sempre i 3 chili. I costi non sono indifferenti. Per fare un solo esempio: la batteria Bosch Powerpack 500 13.4Ah 500Wh tra le più usate costa online sui 300 euro. In subordine si può portare dietro il caricabatterie nella versione fast charger, un dispositivo più piccolo e leggero, che in alcuni casi si può anche sistemare in una borsa da telaio. Con l’idea del caricabatterie on board vediamo le soluzioni per la ricarica in viaggio.
Le colonnine di ricarica
A differenza che per le auto, ci sono stati pochi incentivi per realizzare una rete di colonnine per le eBike, un salvagente per chi si trova in difficoltà a metà di un percorso. Anche la loro individuazione non è semplice. Le principali app (Strava, Komoot, BikeMap) hanno una funzione per individuare le colonnine in un percorso. Non sempre però gli elenchi sono aggiornati. Spesso si incontrano colonnine non segnalate fatte installare da qualche amministrazione locale che ha utilizzato dei finanziamenti, ma poi si occupa poco della manutenzione. Come quasi sempre succede, la provincia ciclisticamente più attrezzata è l’Alto Adige che sul sito Altoadige.com elenca tutte le stazioni di ricarica per bici elettriche sul territorio a cui si aggiungono quelle dei Bike Hotel.

Le power station
Traslando il concetto e la versatilità delle power bank per i cellulari, si può ipotizzare l’utilizzo di una power station per ricaricare una eBike. In questa modalità la power station ha però il difetto che ci deve raggiungere o attendere a bordo in un’auto o di un camper. In questo caso un prodotto adatto alle eBike è ad esempio Voltab, il primo generatore portatile completamente elettrico, lanciato dalla startup torinese Reefilla. Con una potenza di 4,2 kw e una capacità di 3,1 kwh, Voltab pesa soltanto in 19 chili, facile da trasportare anche grazie alle ruote tipo trolley. In condizioni ottimali, il dispositivo è in grado di fornire energia sufficiente per più cicli completi di ricarica o per alimentare fino a 6 e-Bike, a seconda della capacità della batteria. Voltab è in consegna dal settembre 2025 ad un prezzo di lancio di 2.999 euro in due versioni: quella classica con due prese Schuko e una con una presa Ev, in grado di ricaricare anche la batteria di un’auto per spostamenti brevi.

Ricaricare l’eBike dall’auto con il Vehicle to Load
L’alternativa alla power station è un’auto elettrica che abbia la tecnologia Vehicle to Load (V2L) adatta per alimentare dispositivi come eBike , pc portatili epiccoli elettrodomestici. Anche qui facciamo un esempio: tutta la gamma Byd mette a disposizione una potenza fino a 3 kW collegabile a più dispositivi. Byd assicura che l’attivazione è semplice tramite un adattatore e il funzionamento è prolungato: fino a 23 ore e 59 minuti, anche con veicolo spento. Va detto che la ricarica bidirezionale è disponibile anche su alcuni modelli a marchio Hyundai, MG, Dacia e Renault.
di: Davide Banfo


