Basta con le tifoserie pro e contro l’elettrico, chiede Massimiliano: A mia moglie con i km che fa una EV converrebbe, a me no, guardiamo ai dati”. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it

Basta con le tifoserie, a mia moglie una EV conviene, per me sarebbe un suicidio
“Leggo spesso i vostri articoli con molto interesse. La mia impressione è quella di vedere due curve da stadio, due schieramenti talebani che non entrano mai nel merito delle questioni in modo neutro. Ho letto di automobilisti contro l’elettrico a prescindere, che fanno 50-100 km al giorno prevalentemente in città. E, visto che due volte all’anno vanno in vacanza lontano, si pongono il problema della gestione dell’auto elettrica relativamente per esempio alle colonnine per ricaricare. Nel campo opposto leggo di personaggi che sostengono di fare centinaia di km al giorno senza alcun problema né di costi ne di tempi. Mi pare evidente che qualcosa non torna. Certo che per mia moglie, che fa una media di 40 km al giorno, un’elettrica può avere un senso, specialmente se calano i costi delle auto nuove. Nel mio caso, 700 km al giorno di media con programmi di viaggio molto incerti e il mio costo orario di 60€/ora, un’elettrica sarebbe un suicidio“.
I miei colleghi con la Tesla viaggiano con me: troppo tempo perso in ricariche
“I miei colleghi con la Tesla vengono sempre in macchina con me. Altrimenti non facciamo in tempo a fare tutto e ci tocca pure dormire fuori. Nei miei conti 20 minuti per ricaricare mi costano 20 euro solo per il tempo, più il costo della ricarica. Un altro punto è che la mobilità non sarà solo elettrica. Se per l’elettrificazione del settore automotive si sono investiti decine di miliardi di dollari, attualmente crescono investimenti in altre direzioni. Dai carburanti alternativi per motori termici ai sistemi a cella combustibile. Credo che nei prossimi 7 anni il panorama mondiale cambierà radicalmente, per cui il valore residuo delle attuali auto a combustione o elettriche sarà molto vicino allo zero. Se questo sarà vero, i calcoli di sostenibilità di investimento su qualsiasi auto nuova attuale sono totalmente sbagliati. Non entro nel merito della sostenibilità ambientale del settore. Sarebbe un argomento piuttosto complesso, che richiederebbe approfondimenti sia tecnici che etici che normalmente sono per addetti ai lavori“. Massimiliano Dal Pont
Basta con le tifoserie? In Italia è un’utopia…
Risposta. Purtroppo gli italiani si sono fatti convincere da una politica malata che occorre sempre schierarsi, da un parte o all’altra. E i social non fanno altro che radicalizzare questo atteggiamento, anche su argomenti come la scelta di un’auto che richiederebbe motivazioni più razionali. Abbiamo scritto più volte, anche pochi giorni fa, che l’elettrico è per molti, ma non per tutti e non siamo certo talebani che vogliono imporre il loro punto di vista a tutti i costi. Vedremo se le tecnologie citate da Massimiliano avranno veramente successo. Facendo presente che è vero che la ricarica richiede più tempo del rifornimento di benzina, ma con le soluzioni giuste può essere anche molto più economica. Infine: il tema ambientale non riguarda solo gli addetti ai lavori, chiama in causa tutti noi, come dimostrano gli ultimi accadimenti in Toscana. E abbiamo il dovere, tutti, di informarci e capire che cosa nel nostro piccolo possiamo fare.
– L’auto elettrica ha 5 enormi problemi (ma forse non sono quelli che pensate voi): il NUOVO VIDEO di Paolo Mariano
Una cosa non capisco ma queste perdono che fanno 700 km al giorno quando cavolo trovano il tempo di lavorare , perché una giornata lavorativa è di 8 ore i 700km nelle migliori condizioni sono altre 8 ore metti fermo per pasti che sono 3 colazione pranzo e cena altre 2 ore le 8 che servono per dormire sono 26 ore , o non rispettano il CS, o non dormono quindi sempre di corsa abbassando la qualità di vita e abbassando la qualità lavorativa.
Una soluzione al problema di Massimiliano, dei suoi colleghi teslari e di chi come lui fa 700km al giorno per lavoro… ma fanno solo 700km o si fermano ogni tanto?
La domanda retorica serve solo per dire che chi utilizza l’auto elettrica deve ripensare il modo di fare rifornimento: non si carica per strada, ma a destinazione.
Certo, mi rendo conto che oggi non è ancora fattibile, per cui il sig. Massimiliano dovrà aspettare ancora qualche anno (sempre ammesso che dove si ferma a lavorare invece la possibilità non ci sia già), ma in futuro si farà: vai dal cliente e mentre lavori ricarichi.
Esempio concreto: mia moglie per lavoro è dovuta andare a Caselle To (280km tra andata e ritorno), con la Zoe… arrivata ha messo l’auto in ricarica, ha fatto il suo lavoro, è tornata a casa. Senza troppi problemi.
Ieri ho scritto che ci vorrebbe tempo a parlare di alcune fallacie logiche,
oggi prendo un momento per vederne una:
“nei prossimi 7 anni il panorama mondiale cambierà radicalmente” OK
” il valore delle auto a combustione sarà vicino allo zero” OK
” o elettriche ” NON OK – inserimento prima fallacia logica
” i calcoli di sostenibilità di investimento sono totalmente sbagliati” NON OK – doppia fallacia
ormai lo sospettano anche i sassi che le auto a combustione nei prossimi anni andranno a svalutarsi e probabilmente il loro carburante a rincarare
ma l’argomento qui viene “rigirato” associando a questo destino di obsolescenza (dopo 120 anni di onorata carriera delle auto a pistoni) anche le auto elettriche, nonostante siano all’inizio della loro diffusione, che richiede tempo, e nel mezzo di continui investimenti dei costruttori
profettizza che in pochi anni sarebbero già superate da altra tecnologia emergente ad oggi solo oggetto di non precisate misteriose ricerche, forse il teletrasporto
tecnologia che sarà sviluppata e immessa massicciamente sul mercato non tra 50 o 100 anni, ma già 7 anni… apperò.. sempre più veloci queste transizioni tecnologiche
come spiegare queste cupe e non meglio spiegate previsioni per le BEV? mha..forse tra 7 anni non si potrà più ricaricare l’auto, ecco, si svaluterà in quanto non più usabile, perché non ci sarà più la corrente elettrica, non verrà più prodotta, verrà superata dall’ “Energia del brodo di pollo” distribuita porta a porta in comode buste di plastica
Ecco a me questa argomentazione fa sorridere, ma comunque ha infilato una frase che ripete che un’auto nuova elettrica si svalurebbe in modo anomalo, invece di continuare a fare il suo servizio anno dopo anno e con più proprietari, che è uno dei tormentoni anti-bev classici; può anche essere cosa illogica, ma te la ricicciano in continuazione
Concordo su tutto, anche sul teletrasporto. 🙂
Purchè faccia un po’ di VROOM VROOM e le derapate a 4G.
Sarebbe da aggiungere quale sarà il valore residuo delle vetture con batterie attuali fra 7 anni. Anche quello potrebbe essere prossimo allo zero alla luce delle tecnologie attese, più densità, meno costo, ancora più sicurezza. Il quadro è molto dinamico mi sa
Sebbene ci sia chi soffia sul fuoco da una parte e dall’altra, il problema della tifoseria nasce esclusivamente dal blocco del 2035 per le auto a benzina e diesel: questo blocco genera il problema. In Cina il blocco non c’è e il problema non c’è (le elettriche volano), non c’è una controinformazione all’auto elettrica. Noi europei, il Giappone e alcuni stati USA abbiamo previsto questo blocco (chissà se durerà …) e questo è il risultato ovunque: controinformazione, tifoseria, pregiudizio e crescita dell’elettrico che rallenta (Europa), che neanche parte (Giappone) o addirittura decresce (USA). Unica eccezione i paesi ricchissimi (Norvegia e Svizzera).
E’ chiaro che se dici alle persone, che neanche sanno bene cos’è l’elettrico e come funziona, che tra 12 anni non potranno comprare più un’auto a benzina, queste si fanno un’opinione oggi, con le poche notizie che hanno, e non è un’opinione positiva, vivendo la scelta come una imposizione. E con questa predisposizione negativa impiegheranno più tempo a rivalutare la loro posizione e a cambiare idea. Se invece l’Europa si fosse limitata a organizzare degli incentivi e dei disincentivi sulla base delle emissioni di co2 in un approccio tecnologicamente neutro, la reazione sarebbe stata ben diversa.
Logica vorrebbe infatti che l’Europa tassasse solo la co2, quindi applicasse accise alla co2 prodotta. Come?
– compri un’auto a benzina o elettrica che il produttore certifica essere stata fabbricata emettendo tot co2: paghi un’accisa/ecomalus proporzionale alla co2 emessa
– ricarichi l’auto: paghi un’accisa proporzionale alla co2 emessa e che emetterai (nel caso delle auto a benzina o diesel)
– una accisa analoga andrebbe applicata anche ai beni di consumo collegati ad una elevata emissione di co2 o di climalteranti (ad esempio la carne proveniente da allevamenti intensivi).
Questo è un approccio tecnologicamente neutrale che penalizza per davvero le emissioni di co2. Si è invece scelto un approccio diverso, ideologico, che ha imposto il bando (divieto di vendita dopo il 2035) perfino delle auto plugin e bevx. Totale follia. Difficile pensare non si sarebbe creata una resistenza (che è qualcosa che va anche oltre la tifoseria) a seguito di queste scelte …
Sarà…
ho preso l’elettrica anche per il timore che in un tempo relativamente breve la termica sarebbe stata sottoposta a vincoli d’uso sempre più problematici.
Quanto la presi mi pare non ci fosse ancora la data del 2035 (che fra l’altro non significa nulla riguardo l’uso).
https://www.qualenergia.it/articoli/qualita-aria-circolazione-auto-cosa-prevedono-nuove-norme-italiane/
Solo io con questa preoccupazione?
La gente deve fare la propria battaglia non contro l’EV (evento a parere mio ineluttabile) ma contro prezzi di acquisto e di ricarica troppo elevati.
//…o addirittura decresce (USA)//
Questo non mi risulta.
“…EV sales surged past 300,000 for the first time in the third quarter, a nearly 50% increase over last year.”
(https://electrek.co/2023/10/12/ev-sales-7-9-us-market-volvo-mercedes-hyundai-gain/)
Io ho preso elettrica solo per il fatto che un altra auto a combustione non aveva nessun senso, visto che in casa c’era, quindi o elettrica o mi tenevo quella che avevo, e devo dire che per timore ho tenuto la diesel, che poi ho venduto dopo sei mesi per inutilizzo, un auto da 17 anni e 300.000km .
Comunque il blocco è sulle vendite non sul loro utilizzo da qui al 2050 ci sono 27 anni quindi con due auto copri il periodo temporale, se sei uno che la cambia ogni tre anni ti dovrai ridimensionare dopo il 2035 😉
Peccato che ha chiuso la mail con una serie di proclami che seguono un po’ di bufale da tifoso, o da chi si informa su canali conun po di bias, dopo aver fatto la premessa “che brutte le tifoserie”
oggi non ho voglia di debancare questa parte, invece trovo interessante lo spunto sul micro-settore dei consulenti/tecnici in trasferta di lavoro, per alcuni anni finché reggevo il ritmo ne ho fatto parte
Più che non poter fare pause, perché dovranno pur mangiare e andare in bagno, ipotizzo che vogliono sentirsi liberi di fare pausa dove preferiscono o dove è più comodo
e comunque le pause di viaggio e i pranzi/cene non si contabilizzano con la stessa tarifa di quando si è in fronte al cliente, cosi come il tempo speso a preparare la trasferta, la strumentazione, lo studio, i corsi di aggiornamento, portare l’auto dal meccanico, le telefonate e mail di lavoro, etc
programmarsi in un punto con colonnina Fast è più fastidiso, specie se costringesse a mangiare in un ristorante un po’ anonimo in autogrill, invece che in una trattoria fuori dall’autostrada, e magari sono in auto in 2 o 3 a doversi accordare tra loro e qualcuno si impunta
Secondo me niente di irrisolvibile quando ci sarà la volontà da parte della loro azienda o di loro stessi se sono liberi professionisti
Il caso particolare dei tecnici e consulenti in trasferta e di fretta, è vero, è un poco prematuro per passarli al 100% su mezzi elettrici, ma si smussa nel giro di pochi anni, banalmente con un mix tra:
– colonnine fast in numero crescente sull’autostrada, e magari ricarica AC presso la sede aziendale di partenza e presso le abitazioni
– Bev che stanno allungando la loro autonomia (circa +8% all’anno) e velocizzando le ricariche
– costi di ricarica che si assesteranno (all’estero sono già più bassi), cosi da essere di incentivo
– se non si vuole rinunciare a mangiare in trattoria, qualche concessione all’elasticità mentale su come organizzare delle pause nei viaggi e renderle utili anche ad altro, banalmente anche tempo di studio (con un pc portatile) in vista del lavoro/consulenza da svolgere, o di smistamento telefonate/mail lavorative, che spesso occupano almeno un’ora al giorno
volendo, senza sentirsi costretti, si parte 20 minuti prima, e un po’ di lavoro di ufficio (o di affari propri se si è liberi professionisti) si può fare in una pausa
è tempo spostato, non aggiunto; varia la percezione che ognuno ne da, costrizione o opportunità
OKkio che 700 km al giorno sono 150’000 in un anno:
Ovvero taxi, NCC, corriere o fake .
Meditate gente 🤔
Che fortuna che ho avuto… e continuo ad avere…è proprio bello viverla la vita
Il nostro amico avrebbe scritto alcune cose sensate se non fosse poi caduto nella tanto criticata tifoseria.
Chiedo scusa, Massimiliano, una mia curiosità, ma, se me lo volesse e potesse dire, lei ed i suoi colleghi che tipo di lavoro fate, tale da costringervi a 700 chilometri di media al giorno?
Grazie e mi scusi ancora.
Calcolando “solo” 200gg di lavoro all’anno, sono 140.000km all’anno, chi non li fa?
i giorni pari tagliano i cavi della fibra ottica
i giorni dispari vengono chiamati a riparare i “guasti”
E’ per questo che non possono sgarrare sulla tabella di marcia, sennò si incasina il giro
É vero che si é creata una tifoseria spaccata tra i pro e i contro le BEV…. solo che i contro hanno sempre e solo argomentazioni trite e ritrite, smentite più volte e senza un ben che minimo supporto specializzato o di esperti qualificati… solo per sentito dire in TV (da evidenti giornalisti di prezzolati o di qualche pseudoingegnere di parte) o su qualche video you tube.. tutti ormai abbiamo capito che fai migliaia di visualizzazioni se metti un titolo CONTRO LE BEV… perché i termici sono sempre alla ricerca di argomentazioni che fan star bene la loro coscienza…
“700 km al giorno di media con programmi di viaggio molto incerti e il mio costo orario di 60€/ora, un’elettrica sarebbe un suicidio” prendiamo atto. Lei rappresenta lo 0,01% della popolazione italiana. Spero tanto intendesse 700 km ogni giorno in cui fa un viaggio e non tutti i giorni in cui lavora. Perchè 700 km al giorno di media per 220 giorni lavorativi, sono 154.000 km all’anno. E dichiara di prendere 60€ all’ora, spero che lei lavori almeno un paio di ore dopo averne trascorse 6 in macchina per fare i 700 km, significa che guadagna 105.000€ lordi all’anno. Questo non fa di lei l’italiano medio, con una percorrenza 15 volte superiore alla media (forse, chissà, non era chiaro) e un reddito quadruplo.
Ci entri nella sostenibilità ambientale e ogni tanto guardi le previsioni del tempo, con gli allerta meteo e l’ordinario straordinario e anche qualche foto satellitare della Pianura Padana, ascolti qualche podcast interessante sulla sostenibilità durante i suoi viaggi bladder iron.
PS: i 20 minuti le costano 20€ più il costo della ricarica: evidentemente lei non paga il gasolio/benzina, se sente la necessità di precisarlo per la corrente. Sicuro sicuro di essere imparziale?
E’ vero in Italia tutto finisce in tifoseria. Oggi l’unico elemento a cui si possono attaccare è il costo iniziale dell’auto, altri non ce ne sono, ma fa parte del processo. Il motivo per cui alle colonnine l’energia è così costosa è dovuta dal fatto che hanno pochi clienti e devono ripagare gli investimenti fatti.
Non parliamo poi di chi parla e non ne ha le competenze o vede solo quello che vuole vedere per facili argomentazioni populiste come il povero Porro e ancor più misero Salvini. No comprendono che la missione è quella non solo di abbattere le emissioni di co2, ma anche di liberare i loro padani, tra cui io, dall’inquinamento più incalzante d’Europa.
“Non entro nel merito della sostenibilità ambientale del settore.”
Ovvio, perchè perdere tempo a parlarne? Meglio ragionare solo sul proprio singolo portafoglio. Questi argomenti sono per la sensibilità di tutti, non per “gli addetti”. Noi tutti siamo addetti del nostro pianeta. Magari prevedere un modo di lavorare che non richieda 700km al giorno? Che poi son 6 ore almeno ogni giorno, ci pensa mai?
Se lavora 8 h al giorno e guadagna 500€ difficilmente troverà un lavoro più redditizio
Spero però possa detrarre i costi di viaggio, perché altrimenti con 154.000 km all’anno tra carburante e usura del veicolo non so quanto gli rimane in tasca.
Se fa 700km al giorno mi chiedo come fa a lavorare 8 ore…
Me lo sono chiesto anch’io. Visto che per un viaggio non di lavoro di poco più di 500 km ho impiegato poco più di 5 ore e mezza, compresa una pausa di ristoro.
Collauda auto? 🙂
Rigorosamente non elettriche.
ciao caprone manicheo ,siamo circondati da piccola gente con piccole menti , purtroppo dovendo fare i conti di fine mese anche dotati di piccoli portafogli , ma questo non e’ colpa loro . se ti hanno tolto il saluto chiedi a loro quale aria salubre si respira nei dintorni del petrolchimico e se qualcuno ha qualche problema di salute particolare , o mentale ……
Il merito delle tifoserie va a tutta quella parte di interessi economici che non ha esitato ad aprire il portafoglio per denigrare l’elettrico (in tutti i modi, manca solo che gli addossino anche la colpa del covid).
Ricordiamoci che qualche annetto fa le maggiori compagnie petrolifere statunitensi spesero un miliardo di dollari per screditare l’elettrico.
Poi qui in italia grazie a giornalisti e politici a mio avviso di non eccelsa qualità (sciacallo verde in prima fila) la questione è finita in tifoseria da bar degli avvinazzati (e secondo me di questo passo finirà pure in rissa).
Purtroppo vivo nei pressi di un petrolchimico (dove molte famiglie hanno qualche parente che ci lavora) e dopo aver acquistato la vettura elettrica qualcuno mi ha tolto il saluto, mio figlio ha chiesto di non essere più lasciato davanti alla scuola ma in un posto defilato ecc.
Ma io aspetto solo che qualcuno apra la bocca.
Mi dispiace molto per lei e per la sua situazione, ha provato a considerare di cambiare zona dove abita? Potrebbe andare in campagna dove c’è aria pulita e tra le altre cose magari potrebbe installare un impianto fotovoltaico sul tetto
La ringrazio molto Luigi per la il suo interessamento, sono 14 anni che ci provo ma andando a disturbare le comodità della coniuge (e della sua famiglia di origine) sono costantemente boicottato.
Vivo già in campagna, una campagna sfortunata ed avvelenata e vorrei andarmene in collina.