Basta con le app. E ricariche meno esose!

Basta con le app. E ricariche meno esose! Lo sfogo di Massimo, un lettore stufo delle complicazioni e dei prezzi che guastano la vita in elettrico. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it 
basta con le app
(Credit foto: Bancomat.it).

Basta con le app, non se ne può più, voglio pagare col bancomat

“Scrivo in risposta all’articolo ‘L’auto elettrica è viva e vegeta’. In cui un lettore ed utilizzatore di auto elettrica(come me!), suggerisce di scaricare altre APP per poter risparmiare sui costi di ricarica, e Voi contenti assecondate.
Ma ci vogliamo rendere conto che di tutte queste App non se ne può più? Per fare davvero smuovere gli automobilisti dal lasciare i combustibili classici, bisogna fare sostanzialmente DUE COSE secondo me: 1) Adottare tutte le colonnine di possibilità di pagare con carta Bancomat (senza tante App e probabilità che ci si trovi in punti dove non c’è connessione). Cosa che oltretutto l’Europa da poco OBBLIGA, ma come sempre si fanno orecchie da mercante; 2) Rendere i prezzi delle ricariche elettriche competitivi rispetto ai classici carburanti. Attualmente, specialmente per chi ricarica alle fast in autostrada, sono da vergogna!“.

basta con le appE dateci un unico tipo di connettore per la ricarica

Ed aggiungo anche un altra criticità. Specialmente per chi come me utilizza una vettura che è munita di un sistema di ricarica per quelle “veloci” obsoleto (CHAadeMO), sempre meno frequente sulle nuove vetture. Anzi, direi assente.
Quindi dico ai costruttori:  perché non utilizzare un UNICO TIPO DI CONNETTORE? Per fare il pieno di benzina, beati loro, non devono scervellarsi. Cose secondo me SEMPLICI, ma che non si vogliono fare! Cordiali salutiMassimo Russo

basta con le appBasta con le app? Viviamo in un mondo complicato…

Risposta. Tutti noi vorremmo vivere in un mondo più semplice, ma poi ci confrontiamo con una realtà ben diversa, spesso incomprensibile, a volte schizofrenica.
I problemi in questo caso sono di due tipi: il metodo di pagamento e il prezzo in sé. Sul primo tema, fortunatamente, stiamo guadagnando in semplicità: le ricariche fast che accettano bancomat e carte di credito sono sempre di più. Mentre si sta diffondendo un sistema ancora più semplice, adottato per primo da Tesla, con il cosiddetto plug&play, in cui non c’è bisogno di alcuna card o bancomat.
Quanto al tema delle tariffe, viviamo in una giungla in cui ognuno si salva come può. Con il paradosso che con le app citate (Northe, Wroom, Freshmile ecc.) spesso paghi nei grandi network meno di quanto spendi con le app di chi quelle colonnine le gestisce. Tipo Enel X o Be Charge. Questo è, che ci piaccia o no.

Visualizza commenti (35)
  1. …il vero problema di voi che vi barcamenate tra app, colonnine, cavi di ricarica, luoghi dove caricare…e la corsa allo sconto sulla ricarica a mò di barboni con la tesla da 60.000 euro……è che vi siete fusi il cervello.

  2. Con carta di credito pago 100, con un altro operatore tramite la sua app pagherei 60, con un altro operatore ancora tramite la sua app potrei pagare 50. Bene, io scaricherei quest’ultima app per beneficiare di uno sconto di addirittura il 50% rispetto al costo diretto con carta di credito. Con i carburanti di origine fossile io me lo sono sognato per oltre 33 anni di poter avere la possibilità di pagare la metà il pieno e non è mai successo, invece con l’elettrico e le sue app/rfid tutto questo è possibilissimo. Quindi EVVIVA LE APP! Poi io spesso vado anche oltre caricando al Supercarger pagando meno della metà col sistema semplicissimo e velocissimo del plug&charge. Mai più da un benzinaio!

    1. …parla chi ha il portrafoglio e tempo da perdere…..magari anche la villetta con il garage…..ma la realtà comune non è la tua.

      1. Purtroppo non ho il portafoglio pieno (se è questo che intendi), nè tantomeno tempo da perdere, ma neanche la villetta (viviamo in appartamento), e neanche il garage (come detto più volte non ho la possibilità di ricaricare a casa). Ne avessi azzeccata una! Manco per sbaglio. Probabilmente in generale spendo meglio il mio tempo e le mie risorse, meglio di te sicuramente, evidentemente.

  3. Il connettore NACS è bello, leggero, e regge elevata potenza: mi piacerebbe quello, come standard mondiale.

  4. Qualcuno può spiegare al lettore che se non vuole usare le app può sempre comprare le relative card rfi che rendono la vita molto semplice: basta scegliere quale usare.. come con le carte di credito, o i bancomat

  5. La visione del lettore è un po antiquata: il connettore unico esiste da anni ormai.
    Tipo 2 per le AC, CCS Combo 2 per le DC. E ogni auto ha questi.
    Purtroppo (per lui) il chademo della prima ora ha perso la sfida. Immagino che esistano adattatori comunque.

    Se avessimo dovuto aspettare che i costruttori si mettessero d’accordo sul connettore prima di produrre saremmo ancora qui ad aspettarle, le macchine elettriche.

  6. pACO_rabaNNE

    Signori,
    il buon Fellicò sarà pure un disco rotto, ma ha completamente ragione.
    Anche io sostengo che uno dei maggiori ostacoli alla diffusione della mobilità elettrica sia il modo in cui l’utente è costretto ad usufruire dei servizi di ricarica alle colonnine.
    Pochi centesimi di risparmio non valgono i patimenti che si è costretti a subire tra 11 app, né si può pretendere che tutti siano dei “nerds” a cui queste cose non pesano affatto.
    Sul fatto che la “BABELE” sia voluta non mi pronuncio.
    Il discorso dei prezzi (indubbiamente alti), poi, è comunque slegato dalla “BABELE” di cui sopra.

    1. Leonardo (R)

      Ma non è logico: se pochi centesimi di risparmio non valgono i patimenti che si è costretti a subire tra 11 app, basta usarne soltanto una.

      1. Ne basta anche una a volte per farti perdere la pazienza e non solo per problemi di connessione, tecnici…

        1. Leonardo (R)

          In effetti, mai avuto problemi col POS 😭
          In compenso grazie ad app immature mi è capitato, più di una volta, di ricaricare gratis.
          Ma ora che stanno maturando gli errori sono decisamente meno frequenti.

  7. Roberto Pallaoro

    Credo che il grosso passo in avanti sarà quando ci sarà una vera concorrenza e il plug&charge, a quel punto farai un contratto solamente, magari unendolo con quello di casa, e provvedi alla connessione con una semplicità disarmante.

  8. Non sono d’accordo con il definire “giungla” il poter utilizzare più app e tariffe. Attualmente, grazie a questa “giungla”, è possibile risparmiare anche il 50%. Magari ci fosse la stessa possibilità anche alle pompe di benzina! Chi vuole pagare semplicemente con la stessa app ovunque può farlo (perdendo tanti possibili risparmi).

    1. Mario, in casa nostra, ci muoviamo solo con BEV, dopo aver pensato al futuro, con anni di risparmi, e sacrifici, ora ho la fortuna di poter caricare a casa… e quando ho bisogno di caricare mentre sono in viaggio o chissà dove, magari passano mesi, tra una ricarica a pagamento e l’altra…
      Io concordo con la necessità di avere una semplificazione, non ho tempo/voglia di correre dietro le app. (attualmente no ho installate 11 diverse, che per cosa ho scritto prima, praticamente non uso mai) per portarmi a casa qualche euro di risparmio, la volta che devo caricare, e non mi sembra nemmeno sano a livello neurale… possiamo sprecare tempo/energia per capire con quale app ricaricare? Non sta nè in cielo nè in terra… poi per carità uno lo fa ed eccome… in quanto sappiamo che ogni soldo risparmiato è un soldo guadagnato…

    2. Massimo Russo, santeparole, hai non ragione straragione!!! Demenziale oltrettutto non aver previsto le colonnine con il sistema di pagamento con carta. Comunque da quel che ho letto queste colonnine dovranno per legge prevedere il sistema di pagamento con carte di debito/credito.
      Per i connettori se ne discute da un decennio, adesso c’è la disputa tra NACS e CCS2, per quanto mi riguarda meglio il connettore US rispetto a quello europeo sia per le dimensioni ridotte sia per la capacità. E se è migliore quello degli US (Tesla) sarebbe il caso che anche l’Europa in questo caso si adeguasse. Troppo tardi ormai? No, il mondo elettrico è solo all’inizio, quindi non ci sono grossi problemi per potersi adeguare. Basta mettere da parte l’orgoglio e la politica, sempre se non ci sono royalties rilevanti da pagare per il NACS. Anche perchè mi risulta che l’Europa sia indiestro pure sul Plug & Charge.

    3. Alessandro D.

      Non me ne voglia, ma quanto afferma mi par quasi una sindrome di Stoccolma.

      Un risparmio è tale nel momento in cui si paga qualcosa di meno rispetto ad un prezzo di mercato sostanzialmente equo.
      Qui siamo in presenza di un bene/servizio che è venduto a prezzi artificiosamente alti e che altrettanto artificiosamente vengono abbassati (ma mai fino a raggiungere un valore equo, visto il PUN) tramite formule alchemiche e di utilizzo difficile e quasi disncentivante.
      Rallegrarsene… è da sindrome di Stoccolma, mi perdoni davvero.

      1. Eugenio Davolio

        Se uno ci si compiacesse e ci si struggesse dentro in tale giungla, avresti ragione, Alessandro.
        Ma io nel commento di Mario colgo invece solo volontà di lotta per sopravvivere all’iniquità del prezzo delle ricariche che tu giustamente stigmatizzi, non compiacimento.
        Avere più app non è certamente la soluzione migliore, ma, stante l’attuale giungla dei prezzi italiani — che è la VERA giungla, dove è inspiegabile come sia possibile che un’app di un altro paese europeo permetta di ricaricare alla metà del prezzo praticato dal proprietario italiano di una colonnina —, avere più app risulta essere il “survival kit” necessario per chi ricarica con una certa frequenza presso colonnine pubbliche.

  9. Caro Massimo. Il problema è che i distributori di carburanti sono regolamentati dal Governo e le colonnine per la ricarica sono abbandonate DAL GOVERNO a se stesse.

    Io penso che lo fanno apposta perchè Salvini, che pare abbia convinto anche Giorgia, vuole tenere in vita le auto termiche e quindi fa di tutto per rendere difficile la vita alle BEV.

    Tu hai assolutamente ragione e te lo dice chi da molto tempo sostiene quello che tu stai giustamento invocando.

    Noi dell’elettrico abbiamo bisogno solo di una cosa: poterci rifornire con la stessa semplicità con cui ci rifornivamo di carburante. Ci vuole tanto a capirlo?

    Eppure quando io continuavo a ripetere che occorreva che ogni colonnina fosse dotata di POS e anche di lettore di banconote in modo da poter funzionare SEMPRE anche in assenza di connessione e quindi SENZA alcuna APP (e bada bene che lo dicevo pur esseredo un vecchio inforrmatico) sono stato paragonato ad un disco rotto che ripeteva sempre le stesse cose.

    Quando ho affermato che gli abbonamenti erano un assurdo, sono stato contraddetto ed ora che l’Europa, NON IL NOSTRO GOVERNO, sta cercando di mettere un poco di ordine i nostri politici se ne infischiano.

    Che senso ha incentivare le BEV all’acquisto, e poi penalizzarle rendendo il più difficile possibile il loro uso?

    E faccio notare che per incentivarle all’acqusto lo Stato ci rimette dei soldi, mentre se volesse regolamentare ill funzionamento della distribuzione di elettricità lo potrebbe fare solo con delle leggi e quindi SENZA COSTI.

    Sono tutte considerazioni che fanno concludere che la BABELE è VOLUTA!!!

    1. Leonardo (R)

      Con tutto l’affetto spero di poterti dire che continui a sembrare un disco rotto.
      Sulla ricarica siamo nella stessa situazione in cui ci si trovava agli albori della telefonia mobile, con tariffe assurdamente alte, “scatti alla risposta”, ricaricabili su cui si pagavano extra i costi di ricarica.
      Eppure oggi abbiamo tutti uno smartphone in tasca, mentre la telefonia fissa è diventata anacronistica, al massimo a casa ci preoccupiamo di avere una connessione ad Internet.
      È chiaro che questo periodo non sia particolarmente bello, specialmente in Italia dove ci sono “stranezze” aggiuntive rispetto a quello che possono capitare in altri Paesi europei. Di certo c’è che qualsiasi mossa per rallentare sarà resa vana col tempo perché il passaggio alla mobilità elettrica è una necessità che diventerà sempre più impellente col passare del tempo, è difficile immaginare che si potrà mai tornare indietro.

      1. Prima di pensare a possibile o non possibile ritorno indietro, preoccupati di andare avanti b :-))

      2. Che nel futuro, così come è avvenuto per i telefonini le cose cambieranno non c’è dubbio; ma se vogliamo favorire la transizione, qualcuno dovrebbe pur cercare di mettere ordine in quel settore in maniera da non fare impazzire Massimo e tanti altri.

        Non credo comunque che si possano paragonare le colonnine ai telefonini perchè per essi è possibile e forse anche utile che ci siano degli abbonamenti con un unico gestore.

        Le colonnine invece devono poter essere utilizzate TUTTE e quindi abbonarsi ad un unico gestore richiede accordi di roaming e complessità.

        Se invece le colonnine fossero la COPIA dei distributori sarebbe molto più corretto; così come fino a ieri si caricava il serbatoio, oggi si caricherà la batteria. Tutto QUI.

        1. Leonardo (R)

          È questo l’errore principale del ragionamento: le colonnine non potranno mai essere la COPIA dei distributori, così come i cellulari non sono la copia dei telefoni fissi, le fotocamere digitali non sono la copia delle macchine fotografiche con pellicola, i computer non sono la copia delle macchine da scrivere, gli smart TV non sono la copia dei televisori a tubo catodico, le automobili non sono la copia delle carrozze a cavallo e così via.
          Anche soltanto il modello di business non può essere lo stesso: oggi con un’auto termica si deve andare al distributore di benzina anche quando si è a casa propria, mentre con le auto elettriche si carica a casa e in futuro sempre più facilmente in condominio, e poi magari a destinazione nel parcheggio dell’albergo o della residenza di destinazione, con ricariche diffuse e a bassa potenza. Restano i charger in stile Tesla, che anche questa volta ha fatto forse l’analisi di mercato più corretta di tutti, e ha installato pochi supercharger sulle direttrici principali in tutti i mercati in cui vende auto, senza POS e tramite app: chiamali scemi.

          1. “le colonnine non potranno mai essere la COPIA dei distributori”
            Intende forse dire che i distributori di carburanti non diventeranno mai anche distributori di correne elettrica???
            Parrebbe contro logica, ma in realtà l’aggiunta delle colonnine nei distributori di carburante è facile possa avvenire visto che è previsto nel PNRR un fondo di almeno 700milioni dello Stato italiano per le installazioni entro il 2025, prevedendo circa 20.000 installazioni, con agevolazioni maggiori appunto per i distributori carburanti. Probabilmente non arriveranno a farne nemmeno un quarto, ma la previsione sarebbe questa.
            Personalmente ritengo che fra una decina di anni, quindi dal 2035, fondi o non fondi, le installeranno comunque. Nel 2050 presumo saranno pure obbligati a farlo per non chiudere l’attività.
            Vedo invece molto più complesso e quindi improbabile riuscire a prevedere installazioni di colonnine nei condomini (soprattutto quelli meno recenti e vecchi che in Italia sono la stragrande maggioranza) e nei parcheggi antistanti, per vari motivi, non solo burocratrici, di normative urbane, di sicurezza, spazi, contenziosi legali, ecc.
            L’utente sopra comunque parlava del tempo di transizione. Forse per lei il pagamento con pos/carta di debito-credito è già obsoleto, ma per la maggioranza degli italiani no, e non lo sarà sicuramente per altri 10 anni. E se l’acquirente di un’auto elettrica dovrebbe forse essere più evoluto, come si vede le lamentele su questa assenza ci sono comunque, in parecchi sentono la mancanza. Di conseguenza non aver previsto le colonnine con la possibilità del pagamento con la carta, è stata una scelta un pò demenziale. A maggior ragione poi considerato che il governo italiano ha previsto l’obbligo a partire da aprile 2024 per le nuove colonnine e l’obbligo di adeguamento entro il 2027.
            All’utilizzo esclusivamente dello smartphone da parte della stragrande maggiornza dei possessori di un’auto elettrica, ci arriveremo appunto fra una decina d’anni forse, a patto però la finiscano di incasinare le offerte con formule cervellottiche, o con app che ti obbligano magari ad aggiornare di settimana in settimana, riempendoti oltrettutto di pubblicità indesiderata, oppure peggio con app malfunzionanti o fuori servizio.

          2. Leonardo (R)

            No, principalmente intendo dire che non tutte le stazioni di servizio vanno bene per le elettriche.
            Le stazioni di servizio sulle arterie principali, magari con chiosco bar sono perfette, al contrario quelle nel nulla decisamente difficili da rendere appetibili e profittevoli (certamente uno può andare e passarsi quei 20-30 minuti leggendo mail o altro su internet come farebbe sul divano di casa, ma potendo scegliere sono meglio le altre).
            Io dico che il modello di business è diverso perché occorre ripensare il modo in cui si fa rifornimento (con soste più frequenti ma non in posti ameni dove ti prende soltanto la tristezza), mentre i distributori di prossimità, quelli che riforniscono i residenti, non hanno grande spazio di business perché chi può caricherà preferibilmente a casa, in condominio, durante la notte su prese lente e vicine a casa quindi il business sarà decisamente più ridotto rispetto all’attuale.

    2. ” Il problema è che i distributori di carburanti sono regolamentati dal Governo ” Non credo. Da decenni ormai il prezzo è libero.

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