Alessando non sopporta più i detrattori del mondo elettrico che affollano il sito con i loro commenti, spesso provocatori. Sono troppi, dice, e ci chiede di “spegnerli”. Ma noi non lo faremo e spieghiamo perché. Inviate i vostri quesiti e le vostre riflessioni a info@vaielettrico.it.
Non dategli una tribuna per denigrare la sostenibilità
“Vi scrivo per farvi i complimenti per il servizio, veramente interessante e proattivo.
In secondo luogo vi chiedo meno visibilità (almeno nel vostro forum) a tutti i detrattori del mondo elettrico.
Mi spiego meglio, nel vostro forum ormai sono insopportabili gli utenti scontenti del mondo elettrico, utenti che vorrebbero tornare indietro, utenti convinti che l’elettrico sia inquinante.
Vi chiedo una cortesia: BASTA continuare a dargli spazio.
Mi sembra proprio una polemica strutturata a destabilizzare il passaggio all’elettrico, un modo per affossarlo invece che conoscerlo meglio.
Basta!!! Il mondo dell’ endotermico sta finendo, è giusto che questi jurassici inizino a cercare l’asteroide che è prossimo a colpirci invece che subbissarci con le loro fisime CONTRO le fonti rinnovabili.
Suggerisco ai signori di pubblicare le proprie proposte al sito www.vaiinquiniamo.it oppure www.chissenefregadelfuturo.it
Respirino i gas che ci sparano in faccia
Nelle auto basterebbe installare la marmitta (per quelle vetture che ancora la montano) davanti e non di dietro, in maniera tale da obbligare ognuno a respirarsi quello che produce invece che scaricarlo in faccia al prossimo: allora forse anche in Italia qualcosa cambierebbe„. Alessandro Benoldi
Ma a noi non piace il pensiero unico
Risposta – Caro Alessandro, il pensiero unico non ci è mai piaciuto e spero che non piaccia nemmeno a lei. E’ vero che i detrattori del mondo elettrico sono tanti, forse troppi, anche fra gli assidui frequentatori di questo nostro sito; non lo dica a noi, che dobbiamo comunque leggerli uno ad uno e spesso contestare.
Ma non farei di ogni erba un fascio: ci sono quelli che ci frequentano con spirito costruttivo, restando comunque della loro idea; quelli che sono contro “senza se e senza ma” e tuttavia sottolinano problemi reali, anche se li ingigantiscono; quelli che fanno i bastiancontrari per risollevare la propria vacillante autostima. Forse qualcuno emigrerà verso il sito NO ELETTRICO, preannunciato dal suo fondatore. Ma non ci conti.
- Le fake-news dell’Italia che odia l’elettrico: la nostra VIDEO-INTERVISTA al prof. Nicola Armaroli
Dimostriamo che sbagliano, anzichè censurare
Tutti i detrattori seriali, però, rappresentano un’ostilità che purtroppo è ancor più diffusa là fuori, nell’opinione pubblica aizzata dalla cattiva politica e dalla cattiva informazione. Chudere porte e finestre per non sentirli, qui nella nostra comfort zone, non serve a molto: la grande partita che ci sta a cuore si gioca là fuori; se non cambia l’aria là fuori, sarà perduta.
Ci sono anche i “troll” ma quelli lei non li vede, perchè li cestiniamo. Prima di desistere, di solito ci insultano invocando il pensiero libero e democratico. Dimenticando però di essere in casa nostra, con i piedi sul tavolo e le dita nel naso.
Concludendo: qui tutte le idee hanno pari dignità e quindi libero accesso. Anche quelle palesemente sbagliate: dimostrarlo è molto più efficace che censurarle.
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Sig Emanuele, non c’è nessuna imposizione.. la legge “vietava” uso il passato perché i retrogadi hanno fatto fare dietro front … vietava di “vendere” dal 2035… non le vietava di viaggiare con il suo bel diesel .. quindi vedove vede l’imposizione?
Restiamo a costruire pistoni mentre il mondo va di statori e motori elettrici.. se questo é lo sviluppo…
A volte immagino un mondo in cui Dio punisce le persone dando loro esattamente quel che chiedono. Una sorta di inferno in cui uno va su un sito, legge un articolo, e i commenti sono tutti uguali e sono solo del tipo “sì sono d’accordo”, “bell’articolo”, “condivido in toto”, “10 minuti di applausi”, etc. etc. Non una voce dissonante, non una precisazione, non un diverso punto di vista. Un monocolore, come una tribuna da stadio dove tutti in coro urlano lo stesso inno, dove c’è un’unica verità, un dogma, dove a scuola gli insegnanti sono tutti uguali in tutte le classi e insegnano tutti allo stesso modo. Un mondo distopico dove esci e trovi solo cloni di te stesso che parlano come te, vestono come te, pensano come te e vanno in vacanza proprio dove vuoi andare tu (così che devi prenotare con 3 anni di anticipo per fregare gli altri te stesso).
Mai come in questo caso, in verità, ci troviamo davanti ad una realtà frastagliata e in continua evoluzione. Intanto non esiste il “garage” (ovvero le auto di famiglia) perfetto per l’italiano ma quello perfetto per te ovvero, sulla base delle tue esigenze, le auto che meglio coniugano le esigenze della famiglia. E siccome siamo diversi, abbiamo esigenze diverse e diverse possibilità di acquisto, è chiaro che il “garage” ideale cambia da famiglia a famiglia. Quanto spendi per cambiare auto, quanti km fai, dove li fai, quanto è servita la tua zona, quanti kW può erogare il tuo impianto in garage, etc. Ed è palese che man mano che i prezzi scendono, la qualità migliora, la velocità di caricamento anche e così la capacità della batteria si ha un allargamento della base delle auto elettriche. Che oggi non sono ideali per tutti. E lo dice anche VaiElettrico che, per prima, riporta pro e contro della guida in elettrico. C’è chi ha una visione coincidente con quella di VaiElettrico, chi invece pensa che certi contro citati non esistono o non sono un vero problema e chi invece pensa che i contro sono più di quelli riportati. Ognuno con le sue fonti, con i suoi ragionamenti, con le sue stime e proiezioni, sulle quali ci si confronta.
Certo, poi serve anche la capacità di confrontarsi e lì è un po’ come a scuola, si vede subito chi ha studiato e chi no, ma non c’è niente di male ad ammettere di non sapere qualcosa, altrimenti il confronto a che serve?
Anche io sono contrario alla censura (a meno che non si tratti di troll superspammante, ovviamente). Posso ovviamente suggerire ad Alessandro di applicare il “poter della rotellina”. C’è gente che vive della gloria di ottenere una risposta o focalizzare una discussione. Quando leggi il suo nome scrolli e passi oltre.
Trovo più allucinante chi, come il 99% dei possessori di auto elettriche, fino all’altro ieri girava con una 1.9JTD e poiché da qualche mese ha una elettrica si permette di chiamare JURASSICI gli altri oppure parlare di asteroidi. Chi si esprime in questi modi e ragiona così è esattamente un ultras come quelli che definiscono le auto elettriche “lavatrici con le ruote”.
La risposta dlela redazione la trovo sensata, anche se spesso non condivida alcuni articoli o commenti.
Personalmente non sono contrario all’auto elettrica, ma non mi piace e non la comprerò fino a quando:
I tempi di ricarica e le autonomie non saranno adeguate al mio stile di vita
La rete di distribuzione dell’energia non sarà capillare (non ho voglia di mettermi la colonnina in garage e ho un’auto per strada).
le tecnologie non sarà adeguatamente matura e uniforme tra marchi, quindi fino a quando non ci saranno standard più o meno comuni.
I marchi che a io compro non produrranno un’ampia gamma di modelli che non siano esperimenti per ricchi, e parlo della triade tedesca premium.
Cosa ci sarebbe di così fastidioso in chi la pensa come me?
Una sola, veramente fastidiosa: “non ho voglia di mettermi la colonnina in garage e ho un’auto per strada”. Poi si lamenta se la chiamano jurassico? Spero vivamente che il Comune le metta un bel divieto di sosta su entrambi i lati della strada.
Semplicemente se dovessi mettere la colonnina in garage dovrei rifare l’impianto elettrico al palazzo, dato che ho un sub contatore su una impegnativa di 22KW che copre circa 28 garage, e mi costerebbe migliaia di euro.
Ad ogni modo la sua risposta è imbarazzante e infantile esattamente come la lettera del signore. Poi vi lamentate che molti vi ritengano un pochetto esaltati.
Non metta la colonnina in garage, si tenga la sua auto termica, ma lasci lo spazio in strada a chi il garage non l’ha.
“… non la comprerò fino a quando […] La rete di distribuzione dell’energia non sarà capillare (non ho voglia di mettermi la colonnina in garage e ho un’auto per strada).”
Questo della immaturità della rete di colonnine di ricarica sarebbe un otiimo argomento se lei non avesse un garage, perché ad oggi tutti (e Vaielettrico.it in primis) sconsigliano l’acquisto di un’auto elettrica a chi non può ricaricare nel proprio garage (o almeno sul posto di lavoro).
Ma lei dichiara che un garage ce l’ha, e molto probabilmente la rete di distribuzione dell’energia elettrica è già così capillare da averlo raggiunto.
Mi pare allora contraddittorio porre una tale condizione per valutare l’acquisto di un’auto elettrica, ma non (voler) vedere che è già soddisfatta e addirittura dichiarare di non volerne comunque approfittare.
Grazie e buona notte.
Sig. Dubbioso, è una domanda che spesso ho rivolto anch’io; mi riferisco al chiedere con cosa si sono spostati fino ad oggi. Ma soprattutto, e questa sarebbe la vera prova di coerenza che apprezzerei, se qualcuno di loro mi dimostrasse che in tempi non sospetti si era fatto promotore di qualche seria campagna contro il traffico. Ma ancora: quante volte hanno fatto avanti e indietro il turbo Diesel nei WE per recarsi al mare e rientrare in giornata.
Perchè lo stato delle autostrade lo conosco.
Questo è e rimane un sito pubblico, nato (così hanno scritto) per promuovere la mobilità elettrica: se promuovi (informi, incoraggi, pubblicizzi) di norma lo fai a chi non ha questi mezzi. se lo fai solo per quelli che già hanno una bev, hai fallito la “missione”..
per cui, visto i lamenti degli elettrici, direi che la redazione ha 2 strade davanti: rendere il sito a pagamento (come auspicato da tanti) così di partenza si elimina chi dovrebbe essere informato ma potete cantarvele da soli, o si toglie la possibilità di commentare.. perché di stupidità, offese varie e “io sono meglio” ne leggo a quintali provenienti dai bevvisti (mod. compreso): quindi diamoci un taglio con la piangina..
parlando per me, io da sempre mi adeguo agli interlocutori: se pensate che dica caz…., sapete perché.
Mettere sullo stesso piano chi non ha una BEV ma vuole, anche criticamente, informarsi e coloro che “non c’è corrente per tutti”, “l’inquinamento non esiste” o “usate i generatori Diesel per caricare i vostri giocattoli da ricchi” non è altro che il tuo manifesto, il buttarla in caciara. Distorci le risposte, usi tutti gli strumenti, consapevolmente o meno, della disinformazione e delle fallacie logiche.
Ernesto, fuori dai denti: ma cos’è che vuoi? “Diamoci un taglio con la piangina” mentre fai la piangina? Ti adegui agli interlocutori? A quali, ai troll?
Qualcuno ti ha già detto che qui non attacca. Argomenta. Proponi. Chiedi. Scrivi elenchi puntati, scrivi un articolo, fai ricerche, dimostra.
Altrimenti sei solo chiacchiere e distrattivo.
piangina si proprio piangina: tutti ce l’hanno con noi, i giornali, le trasmissioni, i governi, la gente, tavares, di meo, toyoda.. poveri cuccioli
quindi guido, sei un nuovo milanesio? andyamar? daniele cl?
sembra proprio di si..
non sto dando (ulteriore) voce a quanto auspicate in altri commenti oltre a questo articolo?
un posto tutto vostro al riparo dalle brutte persone inquinanti coi brum brum?
un posto dove potrete discettare delle vostre uuiiii e dei mali che affliggono il mondo ma senza dovervi mettere in gioco.
perché non tollerate nessun altro.. a mala pena enzo ma solo per percularlo.
quindi di morali da chi vede solo le pagliuzze altrui ma non le travi proprie anche no.
quando leggerò tuoi commenti negativi ai bevvisti “risponditori seriali” che fanno continuamente quello che attribuisci a me, potremo parlare di, fino ad allora valgono le mie ultime 2 righe sopra.
ma davvero non vi leggete? 😱
“Argomenta. Proponi. Chiedi. Scrivi elenchi puntati, scrivi un articolo, fai ricerche, dimostra.”
Quando leggerò tuoi commenti positivi o negativi a bevvisti o iceiani rispondenti alle mie ultime 2 righe sopra, allora potremo parlare di.
Fino ad allora sei solo chiacchiere e distrattivo.
a dirla tutta, sei tu che mi hai commentato,..
ho scritto la mia, la redazione lo ha passato e qualcuno ha sentito il bisogno di commentare. semplice
non ho il bisogno di etichettare ne di avere approvazione: scrivo quello che penso. spesso vengono criticati i miei “modi”, ma sono il riflesso di chi ho di fronte e la risposta alla insulsaggine di centinaia di commenti letti. 🤷♂️
Beh, lei a me ha augurato una “salute mentale serena”. Quindi neppure lei ha argomentato di fronte a tesi che non le piacciono.
E ricevi risposte adeguate ai tuoi commenti (nati da insulsi commenti, parole tue) da innumerevoli commentatori, specchio riflesso di quello che scrivi.
Buona parte dei miei commenti nasce solo dall’esigenza di non lasciare scritte le s….e sesquipedali senza adeguato contraddittorio: niente di personale, anche perchè tu sei un nessuno senza nome e senza volto, si commenta per gli altri che leggono.
“Beh, lei a me ha augurato una “salute mentale serena”. Quindi neppure lei ha argomentato di fronte a tesi che non le piacciono.”
NO. E’ lei che non ha risposto al mio commento in cui le dicevo che ha invocato la censura di Vaielettrico anzichè argomentare. Se lo rilegga: https://www.vaielettrico.it/stop-alle-termiche/#comments
Buongiorno Sig. Baccarini😊😊😊; è sicuro che il termine “sesquipedale” si adatti a quello che voleva esprimere sul mio conto?
Perché forse ne ha assunto un’accezione un pò troppo estensiva, almeno a mio giudizio. Ma continui pure, che vuole che sia? Non me la prendo.
In ogni caso, ribadisco la mia opinione, costi quel che costi in termini di invettive che riceverò: no all’obbligo!
Se la tecnologia di batterie e motori elettrici si sarà rivelata vincente in termini di efficienza e di costi (a 360 gradi) si imporrà da sola.
Un cordiale saluto.
“In ogni caso, ribadisco la mia opinione, costi quel che costi in termini di invettive che riceverò: no all’obbligo!” guardi che su questo aspetto siamo assolutamente concordi: detesto le imposizioni. Solo che con il livello di immaturità (molto pilotata, una immaturità naturale non sarebbe così devastante) che abbiamo in Italia (e in Europa) si sarebbe imposta troppo tardi. Green pass? Odioso, assurdo, antidemocratico ma purtroppo necessario. Togliamo il codice civile e il codice penale e ci affidiamo al buon senso e alla morale dei cittadini?
Dal 1997 al 2022 sono trascorsi 25 anni e ad ogni introduzione di nuovo Euro X per le emissioni è stato un piagnisteo, ma alla fine la migliore ICE esistente gira volta e prilla emette 120 grammi di CO2 al chilometro, la peggiore BEV alimentata dalla rete italiana emette 350gr di CO2 per ogni kWh prelevato dal contatore di casa e quindi 70 gr di CO2 considerando un consumo autostradale (fonte: ISPRA)
Metà della sua frase “si sarà rivelata vincente in termini di efficienza e di costi” è già superata, da anni. E può soltanto migliorare (all’aumentare delle rinnovabili).
Per l’altra metà c’è ancora da lavorare e parecchio, su questo non si discute, ma ricordo che una Panda base costa 15.500€ e questo non ha nulla a che fare con le BEV.
emanuele
Ho capito adesso che la risposta “E ricevi risposte adeguate ai tuoi commenti (nati da insulsi commenti, parole tue) da innumerevoli commentatori, specchio riflesso di quello che scrivi.” è finita sotto al suo commento e invece io stavo rispondendo ad ernesto perchè in quel momento la sua non c’era ancora (evidentemente era in coda di moderazione) e quindi era uno scambio a due. Limite della piattaforma che non gestisce indentazione corretta nei commenti dopo il quarto livello.
Non era riferito a lei il sesquipedale e io ad ernesto do del tu, a lei do del lei. Non cambia il resto della mia risposta.
Guido, questo ermanuesti vogliono togliere anche l’obbligo degli specchietti retrovisori, delle cinture di sicurezza, degli air bag, delle marmitte catalitiche, delle zone di deformazione dello chassis, dei limiti di velocità e se ti trovano sulle strisce pedonali, ti arrotano, perché non è responsabilità loro se ti sei messo sulla loro traiettoia missile urbano.
Sono tutti cittadini modello e vanno fieri della loro libertà. Tu non provare a pretendere nemmeno libertà pari alla loro, perché loro sono nettamente migliori di te e non vogliono condividere in alcun modo la “loro” libertà con la tua.
Concordo.
Ahaha guido, di cosa ti sei offeso nei giorni scorsi?
Perché ti ho immaginato a fare il rasoio di occam con le merendine? Era una burla 🤣
O ti senti frustrato perché mi esprimo senza ostentamenti vari “da ciò 6 lauree e devo farlo notare”?
Quantrillizzati che la vita è una e non te la cambierà aver studiato a memoria il manuale tesla..
“niente di personale, anche perchè tu sei un nessuno senza nome e senza volto, si commenta per gli altri che leggono.”
Buongiorno a tutti.
L’elettrico non è una soluzione che può andare bene a tutti (e questo perfino la redazione non ha difficoltà ad ammetterlo) e allo stato attuale ha molti di problemi da risolvere, che IMHO, non lo rendono una tecnologia matura o implementabile su larga scala a breve termine. In più la decisione dell’UE — dove certo nessuno ha problemi a cambiare auto o ad installare pannelli fotovoltaici — è una forzatura che colpisce la tasca e lo stile di vita di milioni di persone e l’infrastruttura in Italia non esiste ancora. E’ così difficile capire che ci siano gli scettici? Per costoro, a partire dalla lettera che pubblicate, volano epiteti come “jurassico”, “dinosauro”, “sparatore di boiate” e via discorrendo… non è che così si convinca qualcuno eh, si polarizza soltanto. Tutti siamo a favore di un ambiente meno inquinato, ma il pianeta è uno solo: se io cambio l’auto, e il mio puzzolente dieselone finisce in Africa a 600km in linea d’aria dalla Sicilia, non è che abbiamo risolto qualcosa (leggete “la via africana dei mezzi da rottamare” 14 milioni di vetture in solo tre anni: fonte repubblica.it). Ora so già che mi direte che bisogna fare ANCHE uno smaltimento accorto dei mezzi e bla bla.. ma non credo in un un mondo popolato da unicorni rosa: i paesi in via di sviluppo sono i primi inquinatori e hanno un trend di inquinamento in crescita pazzesco, vogliono crescita economica, sviluppo in-sostenibile e benessere; nei paesi poveri e nella parte povera della popolazione europea l’elettrico è inaccessibile; la Cina è avanti nell’elettrificazione soltanto perché a Pechino l’aria è talmente irrespirabile che anche solo spostare l’inquinamento lì è un grande risultato.
Cosa possiamo fare? Per me bisogna investire in trasporti pubblici capillari ed ecologici, metropolitane nei grandi centri urbani, passare il traffico merci su rotaia, incentivare lo smartwork… sono tutte soluzioni molto più efficaci per ridurre l’inquinamento e a minore impatto economico per la famiglia italiana media, senza aspettare tecnologie che non si sa quando verranno (nuove batterie al ferro o autonomie fantascientifiche). My two cents.
“allo stato attuale ha molti di problemi da risolvere, che IMHO, non lo rendono una tecnologia matura”, proviamo a spostarci di lato e guardare le cose da una prospettiva differente. Con la premessa che uso un tono molto secco ma non ce l’ho certo con lei personalmente, quindi non si senta sotto accusa da parte mia che sono un perfetto nessuno.
Come si può giudicare una tecnologia che provoca circa 65.000 morti ogni anno, nella sola Italia, come conseguenza indiretta data dagli effetti collaterali del suo carburante? E contribuisce ad aumentare la temperatura dell’atmosfera finché verrà raggiunto il punto di scioglimento del permafrost che libererà nell’aria quantitativi tali di metano che provocheranno l’IRREVERSIBILE aumento della temperatura mondiale con conseguenze devastanti per la vita umana?
La dobbiamo considerare “matura”? Sul serio sarebbe quella “matura”? Matura nel senso che ha dato tutto quello che poteva dare ma non puoi prescindere dal fatto che si tratti di una combustione di un carburante in quantità finita detenuto da una parte di mondo assai instabile politicamente?
Nel 1997 si è deciso di fermarci prima che fosse troppo tardi. Passati 25 anni è successo ben poco. Lo si è dovuto imporre.
Molte delle cose che lei dice fanno già parte dei “piani” per la riduzione: si parla sempre e solo di elettrificazione della mobilità che è UNO dei tanti fronti: forse perchè tanti di noi vedono l’auto come prolungamento fallico? Se davvero nel 2030 la UE vorrà impedirci di vendere o affittare casa se non sarà di una classe energetica decente, ci toccherà infinitamente di più che “costringerci” a comprare un’auto elettrica nel 2045 o nel 2050…
Eppure siamo qui a parlare solo ed esclusivamente di BEV.
Domani Putin si alza e lancia un missile su tutti gli oleodotti europei, che facciamo?
Tutto quello che lei propone va fatto INSIEME al togliere le macchine a combustione. Non sono alternative, sono complementari.
Credo che sia il punto che continua a sfuggire ai più: le elettriche sono UNA delle soluzioni complementari necessarie affinchè si riesca a raggiungere un obbiettivo. Se soltanto non si attuano TUTTE le azioni, l’intero piano fallirà. Insieme a noi.
E l’Italietta (politica, giornali, media in generale, tuttologi della domenica) purtroppo clientelare, semplicemente stupida, in malafede, poca importa quali siano le ragioni, rema in direzione opposta.
Prima o poi si prenderà la direzione giusta: se prima, magari ce la caviamo a saltare sul cavallo del vincitore, se tardi, ci accontenteremo di raccoglierne lo sterco per poterci scaldare nell’inverno successivo.
My 0,5 cents.
Buonasera Guido,
non prendo le questioni sul personale, anzi mi fa piacere confrontarmi civilmente e mi pare che al netto di qualche troll e toni che spesso si alzano, bene o male in questo sito si riesca a farlo. Parliamo esclusivamente di BEV perché il sito si chiama vaielettrico.. quindi una certa focalizzazione tematica è nell’ordine delle cose.
Ora chiarisco cosa significa per me che non è una tecnologia matura, però è necessaria una premessa: distinguiamo ciò che è certo da ciò che è probabile e da ciò che è in-credibile (ovvero non è né certo né probabile). Certi sono i fatti, probabili possono essere le opinioni degli esperti basate sui fatti, in-credibili sono le opinioni dell’uomo della strada. Va bene così? Mi sembra una premessa ragionevole.
Cominciamo a dire che gli esperti non sono concordi, altrimenti si dà l’impressione che gli esperti siano da una parte e gli ignoranti dall’altra e vivaddio non è così.
Ho visto il video del prof. Armaroli, che chiaramente è un entusiasta dell’elettrico e traspare da una certa tendenza a gonfiarne gli aspetti positivi. Tanto per dire Carlo Rubbia e Franco Prodi, due nomi a caso ma non gli ultimi scemi del villaggio, sono scettici sulla relazione di causalità tra effetto antropico e cambiamento climatico. Forse noi esseri umani ci diamo troppa importanza.
– Le riserve di litio si troveranno, le stiamo cercando… Probabilmente le troveremo presto, ma non si sa se e quando.
– Il cobalto sta scomparendo dalle batterie per auto… Probabilmente lo farà, ma non si sa esattamente se e quando. Per ora (fonte Amnesty international) per un cellulare servono 15 Grammi di Cobalto e per un’auto 15 Kg. Non so quanto veloce possa essere il processo di azzeramento di questo componente nelle auto.
– Le batterie evolvono? Sì, ma non si sa quando lo faranno al punto da superare significativamente i limiti di quelle attuali né precisamente come.
– Il sodio sostituirà il litio? Probabile, per impieghi stazionari molto probabile, per la mobilità al momento non si sa se e quando.
Al netto di ciò che è probabile, e quindi è una previsione di un esperto, magari anche un po’ entusiasta, allo status quo mi pare che certezze non ne siano state date e che gli “evidenti vantaggi” siano tutti spostati su di un piano futuro ed incerto.
Nel suo intero ciclo di vita l’auto elettrica inquina meno di una termica. Ci sta, non ho difficoltà ad ammetterlo. C’è chi dice che il pareggio sia a 80000 km, chi dice a 50000. Dipende sempre dal peso che si da ai singoli inquinanti. Comunque siamo nello stesso ordine di grandezza, il miglioramento è nella migliore delle ipotesi del 50% su tutto il ciclo di vita, non è poco ma nemmeno è un miracolo. Quando leggo “a zero emissioni” mi sale il sangue al cervello, essere preso per i fondelli così spudoratamente non lo reggo. E’ propaganda.
Poi l’impatto attuale delle auto europee sul totale di Co2 emessa a livello mondiale è circa dell’1%, è facile fare i conti. Siccome in Europa e USA abbiamo bruciato carbone selvaggiamente per 150 anni, allora l’82% della Co2 oggi esistente è colpa nostra, ma più che pentircene non so cosa potremmo fare, visto che attualmente i miglioramenti che riusciremmo ad apportare sono insignificanti sul totale delle emissioni — parlo solo dell’automotive, sia chiaro.
Infine l’elettrico al momento esclude tutta una fascia di popolazione incapiente, che oltre ad avere già i suoi bei problemi ad arrivare a fine mese, tra poco si troverà pure appiedata per via di una imposizione ideologica che alza significativamente il costo della mobilità privata. Mi pare discriminazione in base al censo. Non darei priorità a questo passo se dipendesse da me.
Delle tante osservazioni che potrei farle su evoluzione delle batterie, rimozione del cobalto, disponibilità di litio, riduzione dei costi di produzione, emissioni tendenti a zero con la diffusone delle fonti rinnovabili (sono certezze storiche e statistiche, non probabilità) mi preme solo ricordarle che le posizioni di Nicola Armaroli sono le stesse espresse nel rapporto IPCC dell’ONU, redatto dai 1.300 istituti scientifici più accreditati al mondo. Rubbia e Prodi sono degnissimi studiosi, ma purtroppo fanno parte di una infima minoranza del mondo scientifico. Non avrei dubbi a scegliere fra le due posizioni.
Dopo aver sentito l’opinione sul nucleare di Armaroli, non avrei dubbi neppure io.
Ecco, al lettore non si concede neppure il beneficio del dubbio.
Incredibile! Non le basta il beneficio di esprimere le sue idee, vuole anche il beneficio di impedirci di esprimere le nostre. Ma come ragiona certa gente?
Il “beneficio” di esprimere le mie idee?
Lo considera un beneficio?
Che mi viene concesso dal forum?
Mi chiuda l’accesso, allora.
Non me ne farò un problema.
Nel 2035 sarà difficile che io sia ancora in vita.
A quell’epoca e nell’immediato seguito sarà sufficientemente evidente e dimostrato se, come sostenete voi, il diritto alla mobilità individuale sarà rimasto inalterato, con automobili vendute per poche migliaia di euro, energia elettrica a 0,01 euro per Kwh, tutta proveniente da fonti eoliche, solari e idrauliche, oppure se si sarà concretizzato lo scenario opposto. Con automobili per pochissimi, costo dell’energia elettrica lievitato e differenziato in relazione all’utilizzo (domestico e per autotrazione) con impossibilità per buona parte del paese di ricorrere alle fonti rinnovabili.
Detto questo, se lo ritiene opportuno, mi chiuda pure l’accesso al forum.
Lei legge gratis una quindicina di nuovi articoli ogni giorno e sempre gratis può divertirsi a spalare cacca su quello che scriviamo lavorandoci su dall’alba al tramonto (anzi a mezzanotte e oltre). Non lo ritiene un beneficio? E se è così, allora, perchè chiede a noi di chiuderle l’accesso (così potrà strillare alla censura) e invece non rinuncia ad approfittarne?
Buongiorno Sig. Degli Esposti.
Sull’ultimo capoverso dell’intervento del Sig. Ciccio (esclusione dalla mobilità per una larga fetta della popolazione) non ha nulla da obiettare?
Cordiali saluti.
Ho letto di contratti vincolanti di fornitura all’ingrosso, per lunghi periodi di tempo (25 anni), di energia elettrica da fonte fotovoltaico a USD 0.017 / kWh.
Se ne faccia una ragione senza offendersi perché si sente preso in giro da tutta la filiera planetaria dell’energia, dallo Stato, financo dall’ultima ruota del carro rappresentata dal benzinaio: l’energia elettrica da fonti rinnovabili ha un costo irrisorio rispetto a quanto ci hanno fatto pagare nell’ultimo secolo qualsiasi forma di energia e continuano a farci pagare oggi.
Siamo tutti presi per il naso da un secolo.
Questo è il vero problema della transizione. Non l’energia, non la tecnologia, ma il gattopardesco e spasmodico prendere tempo per riuscire a trovare il nuovo trucco per continuare a prendere per il naso lei e me senza che ce ne accorgiamo. Ha presente gli argomenti
– non c’è abbastanza elettricità
– non c’è abbastanza litio
– non c’è abbastanza cobalto
– i poveri bambini che estraggono cobalto
– non hanno abbastana autonomia
– inquinano più delle benzina e diesel messe assieme
– prendono fuoco appena ti giri
– non basteranno mai le colonnine
– Greta di Mordor
– …
“Lei legge gratis”. Ohibò, questa mi giunge nuova. Ero convinto che i lettori pagassero con i loro dati, e con la visione della pubblicità. Non vi facevo una ONLUS.
Lei è anonimo, ci provoca da anni e che dati ci ha rilasciato? Ha proprio sufato, sa?
È notizia di oggi che in Cina hanno messo in commercio la prima auto con batteria agli iodi di sodio nata dalla collaborazione fra Jac Motors e Volkswagen (cercate in rete e trovare la notizia).
“Cominciamo a dire che gli esperti non sono concordi, altrimenti si dà l’impressione che gli esperti siano da una parte e gli ignoranti dall’altra e vivaddio non è così.”
Verissimo. Parto da una iperbole: il caso Montagnier. Anche gli esperti (Nobel per la medicina) possono toppare clamorosamente (negazionista Covid e sostenitore dell’omeopatia compresa quella in diluizioni inferiori al numero di Avogadro).
Seconda premessa: il peer-reviewed, parliamo esclusivamente di quel tipo di ricerche lì. Se non ricordo male (ma dovrei ricercarmi la fonte), ci sono state circa 3500 ricerche di entri indipendenti (di 190 nazioni) che confermano il cambiamento climatico antropico e circa 100 che non lo confermano. Attenzione: che NON lo confermano, non che lo negano. E non è la stessa cosa. Prodi e Rubbia ricadono in questo caso (sempre se non ricordo male, purtroppo non ho le fonti, le lessi tantissimi anni fa e non ricordo dove, quindi se lei ha qualcosa che mi smentisce ben venga).
Se anche fosse, cioè se il 97% delle ricerche fosse sbagliato, che si fa, si rischia per il 3% di probabilità? Male che vada, avremo ripulito il mondo e ci saremmo affrancati dalla dipendenza energetica di alcuni paesi…
“Il cobalto sta scomparendo dalle batterie per auto…” Le tre auto elettriche più vendute al mondo sono la Model Y RWD, la Model 3 RWD e la BYD Song, tutte con batteria LFP. Ed è notizia giusto di ieri sera della prima macchina con batteria al sodio.
“Quando leggo “a zero emissioni” mi sale il sangue al cervello, essere preso per i fondelli così spudoratamente non lo reggo. E’ propaganda.” Vaielettrico è sempre attento e parla di “zero emissioni locali”.
“Poi l’impatto attuale delle auto europee sul totale di Co2 emessa a livello mondiale è circa dell’1%, è facile fare i conti.” nessuno lo nega. In altri commenti feci un esempio limite: bilancia a due piatti, una stella di neutroni per piatto, in equilibrio. Arriva un bambino e appoggia il suo peluche su uno dei due: la bilancia perde l’equilibrio e si rovescia.
“Infine l’elettrico al momento esclude tutta una fascia di popolazione incapiente” vero, purtroppo, ma dato che la Panda base costa 15.500€ non mi pare che il problema sia il costo delle BEV, ma il costo delle auto. I carmaker hanno dormito solennemente, hanno delocalizzato e si sono concentrati su pochi produttori di componenti, praticamente hanno messo il proprio scroto nelle mani di quei cattivoni che ora diciamo che vogliono conquistarci.
Le Yaris vengono consegnate senza blindspot e Cruise perchè non hanno i componenti, è colpa delle BEV?
Il problema è reale, ma non è che disincentivando chi ha i soldi, ha il garage, fa pochi chilometri si risolverà il problema degli incapienti, si ritarda solo la diminuzione di prezzo. Tesla sta facendo beneficienza, sta facendo fuori la concorrenza o semplicemente gode del fatto di avere aumentato i volumi e ridotto i costi al punto da potersi permettere di avere lo stesso margine di prima vendendo a meno? Se ci riesce Tesla, ultima arrivata, perchè non ci riescono gli altri? Sono tutti incapaci? O si sono messi nell’angolo da soli perchè hanno costruito processi che oggi non funzionano più e non vogliono cambiarli e si stanno attaccando con le unghie ai politicanti ciechi?
@Massimo
Sono felice che le batterie evolvano rapidamente, prima scenderanno di prezzo e miglioreranno le prestazioni, prima l’auto elettrica diverrà una vera alternativa alla termica per tutti. Non mi piace discutere dando per acquisite tecnologie probabili. Vedremo, certo non sto a gufare. Come ho scritto in un altro post, se arriverà il nucleare pulito o “non tanto sporco”, quello cambierà veramente le carte in tavola e zittirà tutti. Per ora i costi delle batterie incidono talmente tanto sul TCO da rendere i BEV poco convenienti o irragiungibili per alcuni.
@Guido
Conosco abbastanza bene i test e la metodologia statistica da poter dire che l’ipotesi nulla è sempre l’assenza di cambiamento. Gli esperimenti raccolgono evidenze tramite le quali si rifiuta l’ipotesi nulla di clima che non varia (ovvero le evidenze suggeriscono che il cambiamento climatico ci sia) oppure non si rifiuta l’ipotesi nulla (le evidenze non sono tali da riconoscere un cambiamento). In questo processo lo studioso fissa una probabilità di errore (lo standard è il 5% di probabilità di errore) e trae delle conclusioni con un certo livello di significatività. Quindi dovremmo avere una prevalenza di studi che hanno raccolto evidenze secondo cui il clima cambia, rispetto ad una minoranza di studi che non possono affermarlo. Lo so, sembra uno scioglilingua, in questo momento non riesco a scriverlo meglio. Detto questo non sono un esperto di climatologia e non so citarti dei lavori specifici, per quello che ho capito la teoria della minoranza è che il cambiamento climatico siamo noi esseri umani a considerarlo catastrofico, perché magari per noi lo è, ma il pianeta ha continuamente cambiato clima nel corso della sua storia e continuerà a farlo indipendentemente da noialtri. In un orizzonte temporale di milioni di anni, non ho alcuna difficoltà a crederlo.
Se vogliamo parlare male dei carmakers con me sfondi una porta aperta, i vampiri se esistono lavorano nella progettazione delle auto. Come hanno fatto con un mercato saturo e in contrazione ad aumentare i profitti? Anzitutto si sono concentrati sulla fascia alta e più redditizia del mercato: i mega Suvvoni megatammarri che hanno costi di gestione spropositati e margini di guadagno enormi. Per quelli non esiste crisi e tra l’altro gli incentivi statali non hanno fatto altro che azzerare gli sconti e trascinare verso l’alto i prezzi di tutte le auto.
Poi c’è una complessa e subdola strategia multitasking in atto già in atto da tempo, ma ancora osservabile, di cui queste sono le direttrici principali — IMHO, ca va sans dire:
primo fattore: l’integrazione dei componenti. Es: collettori (in plastica, non riparabili) che includono l’intercooler; alternatori (non riparabili) raffreddati ad acqua; fari intelligenti a led multibeam supercazz (non riparabili) che includono lavafari, impianto di raffreddamento e chip di bordo; volanti multifunzione (non riparabili) che manco un’astronave….
Secondo fattore: l’obsolescenza programmata, ovvero l’uso di materiali con un ciclo di vita breve. Non è complottismo eh.. con la tecnologia attuale è possibile prevedere con estrema accuratezza la durata di ogni componente: un collettore o una coppa dell’olio in plastica sono studiati per durare al massimo i 5 anni che salvano la faccia del marchio.
Terzo fattore la joint (s)venture con le società finanziarie. Per comprare un’auto si compra un finanziamento. Sono sempre sorpreso di come sia consentito pubblicizzare un prezzo di vendita di un’auto che poi in realtà non esiste, perché se uno avesse i soldi per pagarla in contanti il prezzo lieviterebbe automaticamente di migliaia di euro.
Quarto fattore la dipendenza dal costruttore. I vari programmi fedeltà, valore garantito etc. non hanno altro scopo che tagliare fuori i riparatori esterni e continuare a drenare soldi dai clienti dopo aver finalizzato l’acquisto.
Quinto fattore: il marketing. Magari se non martellassero i cittadini con una pubblicità di auto ogni due pubblicità di altro, qualcuno non sentirebbe il bisogno impellente di cambiare auto e vivrebbe felice con la sua fiat panda del 2000 con la quale fa 5 km al giorno.
Le auto moderne sono deliberatamente progettate per durare i 5 anni di bandiera senza dare alcun problema, ma al contempo per avere una riparazione difficile e antieconomica, il più possibile appannaggio della sola casa madre e per diventare intenibili dopo tale periodo. Due fari mercedes attuali costano 4000 euro. Il tagliando (olio e filtri) di una maserati Levante sta 1000 euro, visto coi miei occhi. Il proprietario della suddetta Maserati ha detto che per fare un viaggio in Sicilia ci mette 1000 euro di carburante… è follia allo stato puro.
Ne ho anche per i BEV …. altrimenti non scriverei qui!
La macchina elettrica consuma 4 volte meno energia del termico? Sì, certo, se diamo per buona l’efficienza fantascientifica del solo il rendimento del motore e non calcoliamo l’efficienza del processo di produzione e trasporto della corrente a monte… e comunque, badate bene, i confronti vanno fatti A PARITA’ DI PESO. Ma una batteria pesa 750 kg. Ora ditemi se ha senso per spostare una persona di 75 kg portarsene appresso 750 di batteria! E’ questo ciò a cui mi riferisco quando dico che è una tecnologia immatura.
Ci siamo mai chiesti perché le auto non sono upgradabili? Perché non hanno componenti/connessioni compatibili tra marchi diversi? Perché non si promuove lo swap anziché la rottamazione? L’auto elettrica è radical chic? Non lo so. E’ da benestanti (…in Italia)? Oggi sì, senza ombra di dubbio. Ha diverse criticità, e fosse solo per il discorso box auto, svalutazione nel tempo, costo di accesso esclude una larga fetta di cittadini dalla mobilità. Non si può imporre un tale cambiamento dall’alto.
Se aspettiamo i costruttori stiamo freschi, quelli tra poco capiscono che conviene più vendere 10 Ferrari che 10000 Panda.
Ora io non è che voglio fare il comunista — lungi da me! — ma in una logica in cui prevale il profitto è molto difficile che l’ambiente entri in gioco sul serio.
Perdonate la lunghezza del post. Cari saluti
La lunghezza del post è un bel problema. Ma non importa arrivare alla fine per porle una domanda: dove ha letto di una batteria da 750 kg? Un camion o un traghetto? Qui invece parlamo di auto: mi porti un solo esempio.
Non so se posso pubblicare link. La mia fonte è questo sito: https://axlewise.com/electric-car-battery-weight/
Che mi dà come peso medio generale 450 kg, come media per le Tesla 544 kg e come peso massimo ben 1326 kg per un Hummer EV (che pure è in vendita).
Non ritrovo la fonte dei 750kg, che sicuramente erano riferiti ad un SUV. L’ho letto qualche giorno fa, ma non ricordo dove precisamente. Comunque la model S P100d ha una batteria da 625 kg stando a Wikipedia.
La batteria di una 500 elettrica da 42 kWh pesa 285 kg, nel rage perfetto delle batterie più comuni con capacità attorno a 50 kWh e peso variabile da 250 a 300 kg. Tesla Model x e Model s, e altri modelli con super batterie da 100 kWh sfiorano i 600 kg. Ma le Tesla più vendute, la Model Y e la Model 3 stanno sotto il 500 kg. Se mi parla di Hummer, le dico che ha ragione, ma parliamo di camion.
Guardi, io sono e resto elettroscettico, non ho trovato argomenti solidi al punto da farmi cambiare idea: i nodi per me importanti restano al pettine, sebbene abbia imparato varie cose leggendo vaielettrico.
Finquando fate informazione per spiegare agli utenti se un EV è adatto per loro, li aggiornate sulle novità e sfatate bufale, per me — elettroscettico lo ribadisco — fate un’operazione meritoria.
IMHO allo stato dell’arte un BEV non è una soluzione per tutti e ha molte criticità. Queste non vanno minimizzate ma risolte, né vanno perculati gli scettici, che magari non tutti, ma in gran parte avranno pure le loro valide ragioni per esserlo. Detto questo non ho molto da aggiungere quindi la saluto cordialmente.
“IMHO allo stato dell’arte un BEV non è una soluzione per tutti e ha molte criticità. Queste non vanno minimizzate ma risolte, né vanno perculati gli scettici, che magari non tutti, ma in gran parte avranno pure le loro valide ragioni per esserlo.”
Che non sia una soluzione per tutti (sia oggi che domani, ci sarà sempre l’eccezione) lo si dice dal primo giorno.
Che si minimizzino i problemi si tende a farlo, anche mancando di obbiettività, per cercare di ridimensionare la massimizzazione dei problemi fatta da chi è esterno.
Il perculamento degli scettici io non l’ho mai praticato, ma pratico rabbiosamente il perculamento degli scettici arroganti, fenotipo alla Umberto Eco, certe cose non si possono proprio leggere sbattute in faccia con disprezzo e ignoranza saccente (bell’ossimoro): lì si sveglia il fakenazi che è in me e mi trattengo solo in rispetto della redazione.
” Quindi dovremmo avere una prevalenza di studi che hanno raccolto evidenze secondo cui il clima cambia, rispetto ad una minoranza di studi che non possono affermarlo.” in realtà gli studi vertevano sulla causa antropica del cambiamento, quelli minoritari negavano la causa antropica, non il cambiamento. Gli studi sui carotaggi danno indicazioni abbastanza precise sull’evoluzione storica delle temperature nelle ultime decine di migliaia di anni e statisticamente non siamo all’interno di una fluttuazione ciclica sia per intensità che velocità del cambiamento che ha una direzione precisa verso l’innalzamento delle temperature con quello che comporterà (scioglimento permafrost, sempre lì torniamo). Chi si prende la responsabilità di lasciare la Terra in mano a topi e scarafaggi?
No, no, Ciccio, ben venga questo post. Ce ne fossero di più.
Ho motivi di ritenere che abbia colto nel segno.
Ciccio
“Ora ditemi se ha senso per spostare una persona di 75 kg portarsene appresso 750 di batteria!” a parte i 750kg che abbiamo già appurato essere errati, si è mai chiesto quanto pesa il complesso serbatoio (con 30kg di carburante) + radiatore + trasmissione + marmitta + motore + cambio + frizione + alternatore di una generica macchina con un 1.6? Perchè il motore+riduttore di una Tesla pesa 28 kg e il peso di 600kg di batterie include l’involucro e il condizionamento.
Ragioniamo per delta di peso. Si potrebbe scoprire che da una parte abbiamo 350 kg e dall’altra 600, quindi la frase corretta sarebbe “Ora ditemi se ha senso per spostare una persona di 75 kg portarsene appresso 250 in più rispetto a una ICE”. E la cosa si ridimensiona considerevolmente, non trova?
Buongiorno Ciccio, eccellente esposizione, la Sua.
Sono sincero.
… Ho trovato la fonte dei 750 kg e l’auto a cui si riferivano: Audi Q8 E-tron: 1532 libbre. Nel tradurlo ho approssimato le libbre a mezzo kg, invece il calcolo corretto dà 699 kg.
@Guido
“in realtà gli studi vertevano sulla causa antropica del cambiamento, quelli minoritari negavano la causa antropica, non il cambiamento.”
Sì, è così, ha ragione.
E’ anche corretto il suo discorso sul delta di peso se parliamo di confronti di peso ed efficienza tra BEV e ICE, io ho voluto più che altro sottolineare che non ha senso andare in giro (magari a fare la spesa) con SUV pesantissimi, termici o elettrici che siano. Non avrebbe senso nemmeno costruirli, ma sono la maggiore fonte di profitto dei costruttori, quindi non ci sono speranze. Ho cercato di fare un quadro ampio della direzione che sta prendendo la mobilità privata (IMHO) pilotata da costruttori-sanguisuga e da un europarlamento i cui membri di sicuro vivono in un’altra galassia rispetto alla classe media italiana, per cui promuovono provvedimenti che più che lungimiranti a me sembrano ipocriti e demagogici.
La spiegazione dell’aggressività degli elettroscettici secondo me è che percepiscono/percepiamo la “transizione ecologica” come una bandiera per imporgli/imporci un sacrificio economico ed un cambiamento di abitudini, nella direzione di un generale ridimensionamento della mobilità e di un costo crescente di accesso all’auto. E’ dura rinunciare a ciò che si dà ormai per scontato (poter fare rifornimento in pochi minuti per fare 1000 km di fila, non pianificare nulla, non doversi preoccupare di trovare stazioni di ricarica, partire in qualunque momento si voglia, trovare un’auto usata decente a poche migliaia di euro etc.) e per quanto sia vero che c’è una componente di ansia e che per molti il sacrificio nemmeno esisterebbe, questo viene percepito come una imposizione. Ci metta pure che la tecnologia presta il fianco a molte critiche (i tempi di ricarica quelli sono, l’autonomia quella è, l’infrastruttura non esiste, il costo d’accesso è alto, la perdita di valore pure etc. etc.) e magari un pincopallo che si informa superficialmente diventa subito complottista e vi smadonna dietro. Si può capire, ma per fortuna non gliele mandate a dire.
Faccio un esempio — non voglio scatenare una guerra — è un esempio di argomento controverso.
Quanta corrente servirebbe se passassimo tutti all’elettrico?
– elettroscettico della domenica:
Mio cugggino fa l’elettricista, ha detto che serve una cabina dell’alta tensione per ogni palazzo, con cavi di rame da due metri di diametro e che bisogna demolire mezzo quartiere.
– elettrofilo militante:
Ignorante! Puoi caricare con la presa di casa, basta la piattina da 1mmx2 con una presa schuko volante calata dal balcone.
– elettrofilo informato:
Non è un vero problema, facendo i calcoli servirebbe un aumento di elettricità del 25% al massimo e abbiamo 28 anni per raggiungerlo.
– elettroscettico informato (io…come altri)
Il problema del calcolo di cui sopra è che è una media. E quando si progetta una rete di distribuzione, qualunque essa sia, la si dimensiona sui picchi, non sulla media. Altrimenti siamo in mano alla fortuna per non avere interruzioni di servizio.
Io cerco di informarmi, mi pare che il problema della produzione della corrente esista (assieme ad altri) e sia complesso da risolvere.
Non sarei troppo ottimista e non lo minimizzerei. IMHO sempre.
@emanuele
Grazie!
Manca la risposta di chi le cose le fa: Eccola Terna guarda al 2050: ecco i conti dell’Italia green (e in auto elettrica). Le basta? Aggiungo: Starace (Enel) “Siamo già nell’era dell’auto elettrica” oppure: Starace (Enel): “In 4 anni addio alla dipendenza dall’elettricità fossile”
“– elettroscettico informato (io…come altri)
Il problema del calcolo di cui sopra è che è una media. E quando si progetta una rete di distribuzione, qualunque essa sia, la si dimensiona sui picchi, non sulla media. Altrimenti siamo in mano alla fortuna per non avere interruzioni di servizio.” ci pensi un attimo: se l’attuale rete è dimensionata per sopportare il carico diurno, perchè non dovrebbe reggere il carico notturno? Sul sito Terna trova i grafici con il consumo per fascia oraria. Vale per almeno un terzo dei futuri utilizzatori di BEV. Io mica ho aumentato la potenza contatore e come me tanti altri non l’hanno fatto, non è strettamente necessario, se ricarichi di notte. Tesla, per esempio, ha una semplice impostazione che gli dice “carica fuori picco”, cioè nella fascia F3. Quanto ci vuole a metterla in tutte le future BEV? O meglio: quanto ci vorrebbe. E quanto ci vorrebbe a definire lo standard V2G?
Noi, base della piramide, siamo insignificanti formichine se lassù qualcuno non muove.. i decreti.
Buonpomeriggio sig. Massimo.
Ho premesso che non volevo polemizzare ma solo fare un esempio di argomento controverso.
Dal primo link che mi ha mandato, cito testualmente l’ing. Marchisio: “Più difficile da gestire è invece il profilo di potenza nei momenti di picco della richiesta. Questi, se non vengono gestiti in modo smart, rischiano di generare degli impatti significativi sulla rete. Per gestire il sistema, in sostanza, potrebbe essere necessario ricorrere più del necessario alle fonti fossili integrative.”
Che mi sembra esattamente quello che ho scritto io. Il resto è della serie “in futuro avremo le colonnine dappertutto e quasi tutta l’energia verrà da fonti rinnovabili”. Va bene. Non posso discutere di cosa accadrà nel 2050. La saluto con una citazione: “in the long run we are all dead”. Cari saluti
È vero che nel lungo periodo saremo tutti morti, ma non è un buon motivo per lasciare a chi resta un mondo distrutto. No?
Non prenda solo quello che le fa comodo o che le piace leggere: l’ingegner Marchisio dice anche “un milione di auto sono 2 TWh, 10 milioni 20TWh e così via. Per i 4 milioni di BEV e i 2 milioni di PHEV, che consumano anche benzina, previsti dal Piano Nazionale Energia e Clima, il PNIEC, al 2030 noi stimiamo 10 TWh di energia elettrica all’anno. Queste sono le stime degli scenari alla base dei nostri piani
strategici energetici. Rispetto al fabbisogno nazionale di 320 TWh dell’ultimo anno ante Covid, questo numero è significativo ma facilmente gestibile. Non è un numero che preoccupa.”
Quanto alla rete: “Un’ auto, oggi, ha mediamente una capacità di accumulo di 50 kWh, fino agli 80-90 kWh delle Tesla. Nello scenario PNIEC che citavamo in precedenza, si è stimato un fabbisogno di accumulo al 2030 per circa 10 GW complessivi (6 GW utility, più 4,5 GW diffusa) con una capacità energetica associata di circa 50 GWh (quindi con un rapporto energia/potenza medio pari a circa 5 ore). Se la capacità necessaria è 50 GWh, e le auto hanno una capacità di 50 kWh ciascuna, vuol dire che un milione di auto elettriche hanno la stessa capacità di accumulo di tutto l’accumulo che ci serve al 2030. Solo un milione di auto elettriche“.
@Guido
Nel momento in cui ci fossero milioni di veicoli elettrici in circolazione, potenzialmente in ricarica contemporaneamente, avremmo un picco di richieste simile a quando c’è un ferragosto torrido e tutti hanno i condizionatori accesi.. e se ci sono i condizionatori accesi oltre ai veicoli in ricarica?
Non semplifichiamo troppo ciò che semplice non è. Poi non voglio convincere nessuno. E’ un problema irrisolvibile? No. E’ una sciocchezza risolvibile con la configurazione di un’app di ricarica? Nemmeno per sogno…. se ricorda il “pace o condizionatori” di Draghi ha un’idea.
@Tedeschini
Io non sono contro l’ambiente, o per continuare ad inquinare tanto chissene. La frase che preferisco è che “la terra non è ereditata dai padri, ma in prestito dai figli”. Solo che bisogna decidere dove intervenire e .. a mio parere, l’elettrificazione del trasporto privato ha un effetto marginale. Tutto qui. Poi se mi dice che serve anche quello, e se un’auto elettrica va bene per le sue esigenze, fa bene a comprarla.
Ciccio
L’avevo invitata a farsi un giro su Terna, lo rinnovo.
“avremmo un picco di richieste simile a quando c’è un ferragosto torrido e tutti hanno i condizionatori accesi..”
14 Mili di abitazioni (ISTAT) che prelevino contemporaneamente 6kW (ma lo sa che solo il 5% delle abitazioni ha più di 3kW?) sono 84GW. Vada su Terna e si risponda se è possibile gestire quel carico di notte. Condizionatori accesi o meno, più della potenza di contatore di tutte le abitazioni d’Italia io direi che sarà dura superarlo….
A volte con due numeri togli il dubbio a chi è disposto ad ascoltare, per gli altri neanche lo giurasse Padre Pio….
Guido
Ho fatto un giro sul sito di Terna (non l’avevo fatto prima), interessante.
Mi sono soffermato sul grafico dei carici, quello più importante in questo discorso. Il picco di potenza oraria richiesto sulla rete elettrica nazionale nel 2021 è di 55GW, e ci sono 300 ore all’anno in cui le richieste superano i 50GW – richieste cosiddette critiche, in cui il sistema ancora regge ma è fortemente sotto stress. Il picco assoluto è stato nel 2015 con 60,5 GW.
Nel suo calcolo ha detto che 84GW di notte non sono un problema. Cioè +40% rispetto al picco massimo storico dei consumi in Italia non sono un problema? Non capisco, forse intende spalmandoli su 10 ore.
Faccio io qualche calcolo, lasciamo perdere San Pio.
Secondo lo studio “charging for phase out” di Transport & Environment – elettrofili – entro il 2035 ci saranno tra gli 8 e i 10 milioni di colonnine di ricarica pubbliche in Europa, e 65 milioni di ricariche private per servire una flotta di 130 milioni di EV. In poche parole metà delle auto circolanti sarà elettrico e per un’auto ogni due ci sarà una colonnina pubblica. Lo studio assume che il 30% delle ricariche avvenga alle colonnine e il 70% da utenze domestiche, inoltre assume che la metà delle colonnine pubbliche sarà veloce, per cui questi numeri sono sufficienti ad azzerare l’ansia e il disagio della ricarica. In Italia si parla di una crescita più lenta degli altri Paesi e si stimano un milione e rotti di colonnine per allora.
Se considerassimo studi analoghi di ACEA, l’associazione dei carmakers -– elettroscettici — i numeri sono il triplo. Non li voglio considerare.
Lo studio assume anche un rapporto 1:1 tra ricariche lente e veloci che a me sembra irrealistico, farei l’ipotesi più cauta di tre colonnine lente per ogni fast/ultrafast. Inoltre mi sembra ragionevole montare le colonnine fast/ultrafast prevalentemente in autostrada, dove il volume e la frequenza del traffico permetterebbero di sfruttarle al massimo (considerando il traffico dell’A1 e le frequenze dei rifornimenti, IMHO lavorerebbero H24).
Numeri cautelativi:
Anno: 2035; Luogo: Italia; EV: 20 milioni; punti ricarica pubblici: 1 milione; colonnine Fast: 250000.
Dal sito ricaricarapida.it leggo le specifiche delle colonnine fast sdg.. fino a 400 Kw ognuna. Mi sembra un valore enorme, comunque questo è dichiarato. Facciamo 100Kw proprio per essere ipercauti e calcoliamo l’impatto delle sole colonnine fast:
100Kw*250000=25 GW
Saranno tutte collegate contemporaneamente? No, ma ci saranno i picchi di richiesta. Pensiamo ad un bel ponte estivo o primaverile sulla A1. E non sto tenendo in gioco le ricariche lente e le ricariche a casa o le future ricariche effettivamente a 400Kw.
In un post precedente mi ha corretto, scrivendo:
“Ora ditemi se ha senso per spostare una persona di 75 kg portarsene appresso 250 in più rispetto a una ICE”. E la cosa si ridimensiona considerevolmente, non trova?”
In uno scenario futuro/futuribile abbastanza cautelativo (si vedano le ipotesi sopra), il consumo orario di picco passerà da 50GW a 75GW, cioè la rete distributiva dovrà reggere un carico orario di picco +50% rispetto ad oggi. La cosa si ridimensiona (ingigantendosi) notevolmente, non trova?
Non stiamo parlando di +11% come ho letto da qualche parte. E’ evidente per me che il contributo sul totale annuale non è rilevante, ma è il picco che causa i disagi e deve essere gestito. Così si dimensionano le reti distributive.
Se dicessi per analogia “attenzione, su tutte le autostrade italiane in un anno circolano 1 miliardo di auto (cioè vengono emessi un miliardo di biglietti). Nei prossimi 10 anni ci aspettiamo un aumento di 10 milioni di passaggi, ovvero l’1%, è gestibile, quasi insignificante, nessun problema” starei mentendo. Potrebbe essere vero se i 10 milioni di passaggi fossero distribuiti uniformemente nello spazio e nel tempo (se tutti ricaricassero di notte a casa, fuor di metafora), ma se sono passaggi che si concentrano solo in determinate arterie già sovraffollate, allora no. Potrei arrivare alla situazione che per un insignificante +1% occorre aggiungere una nuova corsia sulla Firenze-Roma. Oppure un insignificante 1% può dilatare insopportabilmente i tempi di attesa perché satura la rete e blocca tutta la circolazione (immaginiamo il perenne ponte primaverile o ferragostano sulla A1…).
I numeri bisogna anche sceglierli bene. Tra l’altro non ho detto che è un problema irrisolvibile, ma che è un aspetto critico. Invece no, deve essere per forza una bufala/boiata/minchiata e deve essere per forza minimizzato. Il crociato in questo momento non sono io.
Cari saluti
I picchi sono sempre un momento critico: ore di code in autostrada (non c’entrano le elettriche) code nelle aree di servizio (non c’entrano le elettriche) e ai distributori, ingorghi in città (e non c’entrano le elettriche). Se non è una problema irrisolvibile quando si aggiungerà la criticità delle auto elettriche, basta dire: risolviamolo. Le soluzioni tecnologiche ci sono: accumuli di rete, V1G, V2G, algoritmi di gestione delle ricariche, potenziamento delle rete di distribuzione, produzione diffusa a km zero. Del resto l’elettrificazione non riguarda solo i trasporti. Infatti Terna stima di dover far fronte a un raddoppio del fabbisogno: dai 320 TWh di oggi a oltre 750 TWh nel 2050.
Ciccio
Mi fa molto piacere che sia andato su Terna. E’ un piacere discutere con chi ha la mente aperta e non ha preconcetti.
Le rispondo subito e le chiedo di avere fiducia nella mia memoria, perchè non sono riuscito a trovare (sono le 23 di sera) il documento corretto.
Il segreto è nella mia frase “se è possibile gestire quel carico di notte”, NOTTE. Ricordo di avere letto un documento con le fasce orarie e non riesco a trovarlo. Di notte, ovviamente, siamo lontanissimi dai picchi del giorno (che trovano comunque copertura con il FV a livello di produzione, ma il picco in consumo rimane) ed è di questo che si parlava. Appena lo ritrovo lo pubblico. Converrà con me che la stragrande maggioranza delle ricariche avvenga di notte (la mia in questo momento, a 9A, domani mi serve al 100% per trasferta Modena – Rovigo – Modena – Cavezzo (provincia di MO) e ritorno, senza ricariche previste).
Tenga presente, comunque, che ho assunto che 14 milioni di abitazioni prelevino 6kW contemporaneamente: direi di essere stato bello larghino… Alla prossima.
Ma il dubbio che molti che scrivono contro il ban alle auto termiche non siano affatto contrati all’auto elettrica non le viene? Non è che se si è contro lo stop ai motori termici vuol dire che si è contro l’elettrico. Ci sono molti persone, una sono io, che non sopporta lo stop ai motori termici. Chi vuole può comprarsi tranquillamente la sua auto elettrica che fa contento anche me perchè, come giustamente dice, non appesta l’ambiente mentre circola e questo è un discorso. Discorso completamente diverso è obbligare al cambiamento anche persone (ce ne sono molti milioni in Italia) che non possono per varie ragioni ed è inutile tirare fuori la solfa dei 12 anni e così via un obbligo è un obbligo anche se fra 12 anni. I ragionamenti che leggo non sono condivisibili, sia sul discorso della riduzione dei prezzi, che è più un auspicio che una sicurezza, sia sul ricambio delle auto perchè alla fine non troveremo certamente 39 milioni di auto elettriche in circolazione. Una certezza della transizione green sarà quella di estromettere milioni di persone dall’accesso all’auto privata. Piuttosto che stare qui a lodarsi uno con l’altro trovo più costruttivo porre in rilevo pro e contro dell’auto elettrica tra cui il loro non trascurabile impatto sociale. Per esempio, l’auto elettrica sarebbe perfetta nei centri delle grandi città, peccato che è proprio lì che trova i problemi maggiori per mancanza di posteggi privati e quindi problemi di ricarica.
In tutte le società ci sono delle regole che permettono la convivenza all’interno delle stesse. Ci sono molti divieti: per esempio è proibito urinare sulla pubblica via, per ovvie ragioni di decoro e salute pubblica. Nessuno però considera questa una limitazione della libertà di farla dove gli pare. Allo stesso modo, trovo giusto dopo 150 anni dire basta alla “libertà” di inquinare come ci pare. Direi che questa libertà ha già fatto abbastanza danni, non trova?
No, non sono d’accordo e il paragone con l’urinare per starda mi sembra inappropriato tant’è che era vietato anche 40 anni fa quando c’era meno coscienza green. La sensibilità ecologica ha un prezzo e questo lo si paga anche sulle auto termiche, le varie normative euro hanno fatto lievitare i prezzi delle auto termiche ad un livello insostenibile per la classe media italiana. Non le sarà sfuggito che oramai nella pubblicità delle auto nemmeno dicono più il prezzo finale. Oggi per un euro 4 decente ci vogliono 5K e sono auto di 15 anni fa. Il nuovo è diventato per benestanti e l’usato, con prezzi folli in crescita, per le persone normali . Non vedere queste cose vuol dire avere i paraocchi e non c’entra nulla con l’urinare per strada.
Non vedere quello che sta accadendo al Pianeta e l’ugenza di porvi rimedio (e drasticamente) non vuol dire avere il paraocchi? Anzi, andare verso il burrone ad occhi chiusi?
Sono d’accordo con lei ma andava fatto diversamente senza favorire la speculazione (perchè in molti casi di questo si tratta) delle case automobilistiche che con la scusa delle normative euro hanno alzato a dismisura i listini a danno dei cittadini. E’ come il discorso dell’introduzione dell’euro che la colpa era dell’euro e non delle istituzioni che non hanno vigilato sulle speculazioni. Comunque, un problema sociale c’è e va affrontato.
Se il problema sociale c’è (e ho qualche dubbio) affrontiamo quello anzichè ostacolare la transizione. Non è impossibile- Informiamo correttamente gli automobilisti sull’utilizzo delle auto elettriche, per esempio a scuola guida. Aumentiamo gli incentivi per i segmenti A e B elettrici e limitiamolo ai meno abbienti. Incentiviamo la conversione delle flotte aziendali e pubbliche. Potenziamo velocemente la rete di ricarica pubblica. Semplifichiamo le regole per l’installazione delle wallbox nei garage. Finanziamo la conversione delle aziende automotive e riqualifichiamo il personale. Il precedente governo ha stanziato 8,7 miliardi di sostegni all’industria: perchè non vengono erogati? Perchè l’ecobonus rottamazione è stato ridotto, mantenendo quello per termiche e ibride? Perchè l’incentivo per le wallbox aspetta da 8 mesi il regolamento attuativo?
Temo che siamo già nella fase di caduta…in volo…verticale verso il basso…
Massimo mi scusi ma secondo lei non esiste u problema sociale??? Io personalmente conosco decine e decine di famiglie in cui pur lavorando in due persone con due figli a carico non arrivano a fine mese se non con aiuti d parte dri nonni oppure della comunità. I vertiginosi aumenti degli ultimi anni dati sia alla guerra ma anche alla transizione in atto hanno messo e mettono a dura prova la tenuta delle tasche delle famiglie dato che adesso si paga veramente di tutto…un esempio mio figlio sta finendo il 5 scientifico e mi è arrivato un balzello da pagare al fine di fargli dare l esame di 26 euro!!! Come tassa di accesso all esame…etc..etc.. con queste premesse è irrealiatico pensare che il popolo meno abbieente possa dotarsi di auto elettrica .è un po come la normativa sulle classi energetiche delle case..tutto molto bello ma..chi paga?? Non mi risulta che dalle rape fuoriescano soldi
I problemi sociali ci sono, ma qualcuno deve ancora dimostrare che dipendono dalla transizione energetica. Sicuramente non oggi. Domani potrebbe addirittura generare ricchezza e posti di lavoro. Per esempio https://www.vaielettrico.it/riciclo-batterie-ecco-i-numeri-del-nuovo-business/
@Massimo il problema sociale dipende in parte dalla perdita di posti di lavoro a causa della transizione, e qulli li perdi oggi, domani chissà se saranno riallocabili i licenziati, di conseguenza è un problema sociale dover affrontare la spesa di un nuovo mezzo di trasporto per una famiglia. Come si può pensare che l’acquisto di una Twingo sia sensato al prezzo di 25mila euro? fino a 2/3 anni fa chi comprava un’auto del genere non spendeva più di 12K, e lo faceva per due motivi: Pochi mezzi economici oppure seconda/terza macchinetta senza pretese per i figli o per un famigliare a carico.
Quindi oggi chi è povero non può far altro che restare a guardare le auto in concessionaria.
Chiedo scusa Sig. Degli Esposti, ma posso chiederLe con che cosa si è spostato fino all’apparizione di un’auto elettrica?
Esclusivamente con mezzi pubblici elettrici?
E posso chiederLe se da adolescente ha posseduto un motorino, uno scooter, una piccola moto?
Avevano un motore elettrico?
Ebbene, io le dico che dal 1987, anno in cui potei permettermi l’acquisto di una piccola automobile (usata) installai sempre impianti a metano o a gpl. Solo l’ultima, attualmente posseduta, è dotata di un piccolo motore a benzina.
Obiettivamente, non le sembra di esagerare quando evoca scenari apocalittici sulla fine del mondo?
Anche perché buttarla sempre e solo su questo piano è solo una comoda modalità di mettere a tacere l’interlocutore.
Vedo che continua a beneficiare di questo sito e questo blog. E continua con la sua consueta malizia.
Bene l auto elettrica in futuro ma ripensare la socialità? Mi spiego meglio tra multiplex e centri commerciali nelle piccole e medie città ci si deve spostare quasi sempre con l auto mentre prima si poteva evitare di prenderla essendo tutto raggiungibile a piedi in bicicletta ove possibile o con i mezzi pubblici.
È vero che ogni tanto ci sono dei veri scocciatori, però, ammettiamolo, d’altro canto potere ruggire dalla nostra tastiera contro ignoranti termofili (che ne sparano peggio di Bertoldo) ci riempie la giornata 🙂
Del resto si sa che invece gli elettrofili sono tutti brillanti ed intelligenti.
immagino che i detrattori delle ev non si prendano nemmeno la briga di informarsi decentemente sulla questione altrimenti non sarebbero contro ,ciao a tutti
Il primo commento sensato!
Come faremo a produrre abbastanza energia elettrica per trenta milioni di vetture in Italia? E alla sua distribuzione sul territorio?
Approssivamente venti volte piu’ dell’attuale? E con che cosa si potra’ produrre?
Lei è vittima di una delle tante “fake new” diffuse contro le auto elettriche. Se tutte le auto fossero elettriche il fabbisogno di elettricità aumenterebbe solo del 15-20%, altro che trenta volte! Guardi qui: Le fake news dell’Italia che odia l’elettrico: risponde Nicola Armaroli
Oltretutto non si pensa alla possibilità neanche remota, che le macchine elettriche possano diventare una bella batteria di accumulo, che se ci pensiamo con batterie da oltre 30 kWh sono una bella autonomia per una casa da 3kWh per dire, quindi il “problema” oltre a non esistere già ora non lo sarà assolutamente dopo, vorrei anche ricordare che non passeremo all elettrico in due GG dal 5% al 100% di vetture, vedere la Norvegia che è molto più avanti di tutti ma ha “solo” il 20% di vetture elettriche proprio perché anche se ora vendono esclusivamente elettriche non tutti sono in procinto di cambiare macchina..
Riciclo batterie, ecco i numeri del nuovo business
Sig. Degli Esposti, ma ogni volta che qualcuno obietta cita sempre il Prof. Armaroli?
E’ l’unico esponente al mondo della comunità scientifica?
E’ in buona compagnia: circa 3.500 scienziati delle 1.300 istituzioni che collaborano alla stesura del rapporto IPCC.
Scusa le parole ….
Pier al posto di continuare a porre domande banali: TI prego studia !
Cosa ci scommettiamo che NON ancora GUARDATO con attenzione il filmato di Nicola Armaroli ?
In quel video, caro Pier Luigi, trovi tutte le risposte alle tue domande.
Infine studiare un pò fisica (termodinamica) a livello di scuola superiore non sarebbe male.
Distribuzione dell’energia, questa sconosciuta…. almeno ai nostri governanti…
Forse, prima del ponte sullo stretto, sarebbe proprio questa la priorità, ma….tant’è!
Comunque questa cosa va risolta, in Italia è più o meno tutto vecchio, e, se vogliamo entrare veramente in un futuro migliore, dobbiamo darci da fare e fare quei passi in infrastrutture che, oltre a dare tantissimo lavoro (quando mai l’elettrico ne toglierebbe ?!?) porterebbe aria migliore e una semplificazione della vita a tutti.
Purtroppo, essendo vecchia, non è semplice trasformare…. chessò, Roma ad esempio, nella Singapore che molti anelano, ma, se evitiamo il problema a prescindere, continueremo a correre in tondo su vecchi trattori puzzolenti, e gli altri…. diventeranno il vero esempio da seguire.
In effetti, in alcuni campi, l’Italia lo è ancora, ma, in molti, è diventata fanalino di coda, e non vedo un’inversione significativa nel cercare una modernità che sia veramente a beneficio delle vite vissute nel quotidiano.
Comunque, per quanto riguarda l’energia, dovremo giocoforza, e con tutti i vantaggi connessi in termini di miglioramento ambientale, puntare sulle rinnovabili, unica vera alternativa agli idrocarburi ed affini, ma…. chissà perchè, spesso avversate….e anche questa non è una novità.
Quindi, innanzi tutto, fotovoltaico, eolico, maree etc….
Ma, anche qualora, malauguratamente, non si arrivasse alla copertura del fabbisogno elettrico con queste, grazie all’efficienza del motore elettrico, potremmo comunque usare gli stessi idrocarburi risparmiati da una parte (dismissione motori endotermici), utilizzandoli per produrre energia….. e sarebbe comunque più vantaggioso ed efficiente.
Anche in termini ambientali, perché si controlla sempre meglio una singola emissione di una centrale elettrica, che milioni di marmitte (povera Akrapovic…) e catalizzatori spesso smontati, trasformati, quando non tolti del tutto…. per il piacere di quel bellissimo fracasso che molti amiamo…. forse….
Pier Luigi, quanta energia pensa che ci voglia? Quanto tempo pensa che ci voglia per aggiungere abbastanza generatori ad energia rinnovabile per farlo?
Va bene avere dei dubbi, ma la risposta non e’ difficile da calcolare, non e’ particolarmente impressionante, ed e’ stata discussa tante volte anche qui. Pero’ vorrei capire il ragionamento che fa per renderla cosi’ scettico.
Se lei mi fornisce le sue previsioni, io rispondero’ con le mie (va bene a spanne, basta un po’ di aritmetica).
Caro Alessandro benoldi,
Posso comprendere la rabbia e in effetti non é davvero scusabile questo astio contro chi invece dovrebbe essere ringraziato perché non avvelena l’aria delle città.
Se a qualcuno non piace l’auto elettrica non si capisce perché deve parlarne male ed essere addirittura arrabbiato.
Bella l’idea del’limbuto davanti, a volte con questi esempi ad iperbole si spera che capiscano perché si deve fare qualche cambiamento… attualmente l’auto elettrica é l’unica soluzione per la questione aria avvelenata nelle città. E non dite che l’auto inquina solo per una piccola percentuale perché comunque i tubi di scarico sono vicini ai nostri nasi e polmoni.. e questa é una verità assoluta.
E già che ci siamo possiamo anche lodare ed apprezzare la nuova legge che impedirà ai fumatori si intossicarci anche mentre ci beviamo un caffè o mentre i nostri figli sono al parco giochi.. purtroppo per molti si deve dare una legge specifica altrimenti il rispetto per gli altri non sanno cosa sia..
Cari fumatori sappiate che non vi impediamo di fumare ma voi non potete obbligare noi a fumare !
Infatti io paragono le termiche alla sigaretta e le ibride peggio, molto peggio delle sigarette elettroniche tranne una minoranza di cittadini che riescono a usarle correttamente e di conseguenza potrebbero passare all’elettrico con tanto vantaggio ma, forse non se ne rendono conto.
Sig. Giorgio Z. forse non si è capito (o si finge di non capire) che a molti, tra i quali il sottoscritto, quello che non va giù non è l’auto elettrica in sè. E’ la sua imposizione. E non si può obiettare dicendo che al mondo di divieti ce ne sono tanti, e tutti finalizzati al vivere meglio in collettività. Ne cito alcuni apparsi in questo forum: il divieto di far pipì in strada, la presenza di codice civile e penale in cui sono certamente presenti divieti e obblighi. Però vorrei chiederle con che cosa si è spostato fino ad ora. Solo con treni e autobus elettrici? E da adolescente non è mai salito su un motorino a due tempi?
Ora, se mi si vuole convincere che 350 milioni di europei comunitari, non tutti potenziali possessori di automobili salveranno il pianeta, il tentativo non riesce. Che poi, sulle automobili siano stati fatti errori, sono d’accordo. Fosse stato per me, non avrei permesso costruzione e vendita di auto con motore a benzina superiore a 1.500 cc e Diesel superiore a 2.000 cc. E volendo concedere qualcosa a chi vede l’auto a motore come unico responsabile, magari non saremmo a questi punti. Ripeto, ammesso e non concesso.
Vorrei che mi spiegassero a cosa servono le potenze stratosferiche di cui sono dotati i SUV da “ostentazione”. La cosa non è finita qui. Perché leggo di SUV Mercedes elettrici con 320 cv!
Potete spiegarmi dove e quando questa potenza può essere utilizzata? Sto parlando di strade pubbliche. Non è spreco, questo?
Sig. emanuele
Io già in passato le ho dato una risposta che lei finse di non capire o davvero non capì (talvolta mi esprimo troppo ermeticamente).
“con che cosa si è spostato fino ad ora”: con quello che c’era prima. Esiste un prima ed esiste un dopo. Con cosa abbiamo telefonato prima della nascita dei cellulari? Con le cabine telefoniche. Con che cosa ci siamo mossi prima dell’avvento delle BEV? Con le termiche. Ora si può scegliere. Non tutti, anzi, pochi, oggi possono. Ma nemmeno loro lo fanno. E se non comincia a farlo qualcuno, non lo farà nessuno. Salveranno il pianeta i possessori di BEV? Anche loro. Insieme a tutto il resto che va fatto, dove la prima cosa che va fatta è RIDURRE, RIDURRE, RIDURRE.
Queste ultime righe su Vaielettrico, dall’intera redazione e dai più accaniti commentatori sono state scritte decine di volte.
Possiamo andare oltre?
Buongiorno Sig. Baccarini.
L’avrà, la RIDUZIONE che auspica e chiede.