Il gasolio agricolo sovvenzionato mette fuori strada il trattore elettrico: parola del professore universitario, ora in pensione, Ugo Bardi. Cattedra in chimica a Firenze dove più di 10 anni fa fece costruire e mettere su strada RAMseS.
Il primo veicolo agricolo elettrico che grazie al lavoro di tre aziende della e-Valley emiliano-romagnola – Elektrosistem, Flash Battery, Motori Brusa – la passione di Semplicemente, un’associazione di volontari di Genova, e la nostra campagna di comunicazione SOS RAMseS, è in fase di restauro. Quasi pronto a tornare in campo.

Con il professor Bardi Vaielettrico.it riprende la genesi di RasmSes e fa il punto sullo sviluppo dell’elettrificazione dei mezzi agricoli. Un fenomeno in fase di sviluppo dove oltre a interessanti eccellenze italiane – pensiamo a Del Morino, Peruzzo– si muovono i grandi come CNH, Goldoni, Carraro, Landini, Merlo. Si vedono anche i robot in campo – da Dino a Orio passando per Farmdroid.
Le agevolazioni sul gasolio agricolo falsificano la concorrenza con l’elettrico
Sulla base dell’esperienza con RAMseS il professor Bardi parla delle prospettive delle macchine agricole elettriche: “Se il gasolio è fornito e comprato a basso prezzo si falsa la scelta dell’agricoltore, ma non si potrà continuare per sempre con le agevolazioni ai combustibili fossili“. Fa un esempio concreto il professore: “RAMseS è il frutto del lavoro con Tonfic El Asmor, agronomo di origini libanesi grande esperto di agricoltura in Africa e Asia, purtroppo venuto a mancare due anni fa, e con lui dopo averlo costruito lo abbiamo sperimentato in alcuni Paesi del Medio Oriente“.
Come è andata? “In Iran abbiamo registrato la reazione che ci aspettavamo. La macchina era competitiva solo in parte, si creava un vantaggio ecologico e non economico, ma perché non si paga l’inquinamento. Sono poi sempre al collasso dal punto di vista del bilancio e non si vede lo svantaggio dell’inquinamento“. Che fare? “Lo Stato non dovrebbe intervenire sui prezzi e l’agricoltore a questo punto andrebbe lui da solo a chiedere e scegliere l’alternativa più conveniente. Quella elettrica“.

Sono passati dieci anni, nelle strade non sono più una novità le auto elettriche e anche nei campi aumentano le macchine agricole elettriche: “Oggi produrre l’energia da fotovoltaico ed eolico costa meno; prima si usavano le batterie al piombo oggi ci sono quelle al litio che danno più autonomia e sono più facili da gestire. Se si alimentano con l’energia prodotta in azienda si diventa competitivi, resta sempre il prezzo basso del gasolio agricolo“.
La decarbonizzazione non solo in campo
“Oltre 10 anni fa abbiamo pensato a molte cose, fatto partire diverse iniziative e lavorato a tutto campo su fotovoltaico e altri sistemi. Siamo riusciti a fare un solo prototipo: il trattore che possiamo definire multiuso. E’ buono per trasporto, raccogliere frutta e verdura, irrigare e altre lavorazioni. Si ha inquinamento zero grazie all’energia fotovoltaica che sta diventando più economica rispetto al passato“.
Il professor Ugo Bardi invita ad allargare lo sguardo dal campo alle strade, ai magazzini, alle piattaforme e agli scaffali dei negozi.

“L’agricoltore produce ma il problema è tutta la catena del cibo. Ci sono da calcolare i costi ambientali della distribuzione quindi i trasporti, la surgelazione, la refrigerazione e il packaging. Ci sono troppi passaggi che richiedono energia e il prodotto che troviamo nello scaffale è stato prodotto in campo solo con il 10% dell’energia di tutto il ciclo“.
Un processo pericoloso: “Questa catena è alimentata da combustibili fossili. Prendiamo il prodotto del mare frutto di una filiera pensata negli anni 50 e che ha portato alla distruzione dei banchi di pesce in Atlantico e all’esaurimento di quelli del Pacifico. Alla fine il bastoncino costerà come il caviale. Si deve riorganizzare la lunghezza della catena alimentare e eliminare i carburanti fossili“.
Ma le macchine più pesanti….? E l’idrogeno? “Una follia”

Bene per i robot agricoli a basso consumo, bene le macchine di raccolta del prodotto in campo, bene i trattori piccoli e medi sempre più diffusi. Ma sul mercato mancano unità più grandi. “Il trattore elettrico più potente non è facile da realizzare. Una mietitrebbia è energivora, ma ci si arriva. Negli anni trenta del secolo scorso avevano posizionato dei grandi fili aerei“. Una sorta di sistema di alimentazione come i filobus. “Ci vuole un po’ di creatività, con il motore diesel puoi fare tutto ma quanto ti costa energeticamente?“. Da chimico il professore nutre grande fiducia anche su nuove più potenti e sostenibili batterie.
E l’idrogeno? “Una follia, va bene per navi e altri grandi mezzi. Impensabile per una piccola azienda agricola gestire questa tipologia di alimentazione. Se non distorcono il mercato attraverso il regalo del gasolio allora salta fuori la convenienza“.
Combustibili alternativi? “Da tempo un gran ambaradàn ma siamo sempre lì».
In cosa spera allora? “Servirebbe Eleon Musk che come ha fatto una macchina bella possa inventare un trattore che soddisfi le esigenze degli agricoltori“. Creatività magari stimolata dalle norme, come ha detto recentemente il presidente di Cnh Industrial Emea, Carlo Alberto Sisto: “Abbiamo una linea guida specifica per arrivare preparati quando ci saranno le disposizioni. Per il momento non ci tocca, ma cerchiamo di capire quali sono le nuove regolamentazioni”.
Questo articolo è basato su un fondamento insensato perchè il costo “puro” del gasolio cioè senza tassazioni è molto inferiore a quello agricolo che nonostante sia agevolato comunque una minima tassazione è presente.
Bisognerebbe mettere a confronto quanto costa all’agricoltore 1 litro di gasolio e 1KWH a tassazione 0 e capire quale è realmente più conveniente.
Siccome avete parlato di aria fritta cioè senza riportare dati dovreste provare a vendere questo trattore in Venezuela dove praticamente il gasolio te lo REGALANO realmente non come qua in Italia che dalla pandemia ad oggi è passato da 0,50 a 1,50
Tutti i prodotti sono tassati, il gasolio agricolo è agevolato. Questo è un dato di fatto nonostante le esternalità negative che produce in termini di inquinamento dell’atmosfera e di malattie all’apparato respiratorio.
Complimenti, fare i confronti senza tener conto delle tasse mi sembra un’ideona.
Veramente il regalo del gasolio è una riduzione di tasse (che comunque ci sono eccome) rispetto a quello automobilistico.