Una gara per acquistare 50 autobus elettrici full electric per una spesa che supera i 38 milioni di euro. C’è tempo fino al 29 gennaio 2019 per presentare le offerte a Consip, centrale acquisti del ministero dell’Economia, ma aspettiamo ad alzare i calici e brindare anche se servono ben più di 50 nuovi mezzi elettrici. Il precedente bando è andato deserto.

La lettera originale della Consip alle aziende interessate è datata al 20 novembre 2017. Ma nonostante le lodevoli intenzioni la prima asta, l’unica tra tutte quelle dedicate all’acquisto di autobus urbani, era andata deserta. Il prezzo, lo scrisse anche la stampa specializzata in autobus, non era considerato remunerativo. Niente da fare. Ora si riprova ora con questo bando che scade il 29 gennaio e mette a disposizione 38 milioni e 683 mila di euro per 50 autobus da 12 metri che devono portare almeno 58 passeggeri. Ogni unità, compreso il sistema di ricarica, dovrebbe costare 773 mila euro. Ma per conoscere tutte le condizioni basta un clic sul link per scaricare la documentazione di gara con i relativi capitolati tecnici.
Dati tecnici richiesti: autonomia di almeno 120km
Dalla lettura del capitolato estrapoliamo alcuni dati tecnici:”La velocità massima raggiungibile con veicolo a pieno carico (MPC), su percorso piano e rettilineo, deve essere non inferiore a 50 km/h” mentre la velocità commerciale “non deve essere inferiore al valore minimo di 16 km/h“. Per quanto riguarda le batterie si chiede : “Una capacità complessiva nominale del pacco batterie di trazione di almeno 180 kWh, o migliorativa offerta in sede di gara, e una vita utile di almeno 4 anni”. Per essere più chiari “Il pacco batterie dovrà garantire un’autonomia senza ricarica pari ad almeno 120 km“.

Un altro aspetto interessante è il sistema di ricarica: “Con una potenza massima non superiore a kW” e che permetta la “ricarica notturna di ciascun veicolo, al fine di rendere disponibile il veicolo al servizio, il giorno successivo con carica delle batterie pari al 100% in un tempo non superiore alle 8 ore“. Tradotto dal burocratese: la ricarica è notturna e non deve andare oltre le 8 ore. L’azienda dovrà fornire per ciascun veicolo: “L’interfaccia di ricarica: colonnina o impianto equivalente“. Non siamo esperti di autobus, ma onestamente 45 kW di ricarica sembrano un po’ pochino.
Punti critici
Tra le criticità che emergono dal bando vi è la richiesta di: “Idonei dispositivi di ricarica rapida istallati presso il deposito/capolinea...” quando “l’autonomia del veicolo offerto non sia sufficiente a garantire la percorrenza minima giornaliera a pieno carico richiesta“. Insomma c’è da stare attenti a garantire l’autonomia e la velocità di ricarica con la fornitura di dispositivi che permettano il “rifornimento” in cinque ore.
Sull’elettrico sperano gli operai di Italiana Autobus
La notizia della ripresentazione del bando ha attirato l’attenzione dei sindacalisti che stanno seguendo la delicata vertenza di Industria Italiana Autobus, due stabilimenti a Flumeri in Campania e Bologna. Il rappresentante della Cgil di Avellino Franco Fiordellisi ha dichiarato alla stampa locale:”La recente ordinanza di blocco del traffico veicolare ad Avellino, ma anche in altre parti d’Italia, per gli sforamenti dei limiti consentiti di Pm10 nell’aria, sollecita ancora di più il cambio e l’ammodernamento del parco autobus e la messa in sicurezza dell’esistente”.

Insomma si punta l’attenzione sull’elettrico, come sottolinea: il segretario Michele De Palma della Fiom nazionale: “La produzione diesel è in forte calo, sappiamo che entro il 2021 dobbiamo abbandonare questa tecnologia. E’ importante attuare una conversione dello stabilimento per garantire produzioni ad un impatto ambientale ridotto o nullo“.
—-Guarda anche la notizia dell’alleanza tra la comasca Basco Bus e Alfabus per portare i mezzi elettrici dell’azienda cinese in Europa—-