Si moltiplicano i bandi dei Comuni, ma ci sono pure i fondi delle Regioni, per spingere la transizione all’elettrico. Si parla di decine e decine di milioni di euro.
A Udine colonnine e car sharing elettrico per 4 milioni

Gli amministratori della città friulana credono nell’importanza delle emissioni zero. Basta leggere il bando comunale (qui al link) dedicato alla “concessione del servizio di gestione delle autovetture elettriche in car sharing” ma pure delle stazioni di ricarica e “di spazi pubblici per l’installazione di nuove colonnine”. Il bando, scade il 28 febbraio, che vale 4.305.620 euro ed interessa la gestione di 10 Renault Zoe (2 sono del Comune di Tavagnacco) più una ventina di colonnine.
Parma: 1300 auto elettriche e 61 colonnine

Nella città emiliana bisogna partire dai dati: 1300 veicoli immatricolati fra ibride/plug-in ed elettriche pure mentre le ricariche annue presso le 10 colonnine esistenti sono circa 880. C’è domanda di elettrico. Per questo entro i primi mesi del 2020 l’assessore all’Ambiente Tiziana Benassi punta all’installazione di 51 nuove colonnine. A queste si aggiungono le 10 esistenti che IrenGo rinnoverà con modalità di pagamento smart. Interessante la mappa dei punti di ricarica cittadina.
Marche: 2 milioni dalle royalties sugli idrocarburi

Oltre i Comuni si muovono anche le Regioni. Nelle Marche l’anno scorso hanno pubblicato un bando da 400 mila euro, qui il link, ma hanno pure realizzato il Piano per lo sviluppo e la diffusione della mobilità elettrica: emobility ReMa. Come in Norvergia, viene finanziato con 1,6 milioni di euro delle royalties ovvero con i soldi che arrivano dai diritti di sfruttamento degli idrocarburi. Detto fatto nei giorni scorsi la giunta ha deliberato investimenti per 2 milioni e 200mila euro destinati ai Comuni per sostituire i veicoli inquinanti con auto eco-sostenibili, e ai privati, per realizzare nuove colonnine.
A Como 20 nuovi punti di ricarica

Delle potenzialità turistiche dei servizi di mobilità elettrica del Lago di Como abbiamo scritto spesso (qui). Ora il Comune intensifica l’impegno, consideriamo anche la sua centralità per chi va in Svizzera, e sta lavorando al bando per i potenziali installatori-gestori. Il progetto è seguito dagli assessori alla Mobilità e all’Ambiente, Vincenzo Bella e Marco Galli.
La prima azione prevede la mappatura dell’infrastruttura, per capire dove ha più senso piazzare le colonnine. “Passo importante – ha spiegato l’assessore Galli – sarà poi l’avviso esplorativo che emetteremo come amministrazione, così da raccogliere le adesioni di aziende interessate e approfondire varie proposte con suggerimenti, migliorie e indicazioni”. L’obiettivo é dotare la città entro i primi mesi del 2020 di una ventina di colonnine collocate tra il centro e la periferia.
A Venezia 30 autobus elettrici per 28 milioni
Sul fronte acqueo il discorso è lungo, ma si sta lavorando a una delibera per la conversione in elettrico di 1000 barche entro 3 anni (qui). Su terra invece Venezia punta all’elettrico (qui). Come rivendica il sindaco Luigi Brugna dal Lido durante la prova dei nuovi autobus elettrici. “Questa la nostra risposta al cambiamento climatico: moderna e tecnologica. Abbiamo investito 28 milioni di euro per acquistare 30 mezzi completamente green per la mobilità sostenibile fino a Pellestrina. 2.200 tonnellate di CO2 in meno“.
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