Aziende sostenibili, non solo producendo auto a emissioni zero, ma in tutte le piccole e grandi scelte quotidiane. La ricetta è di Irene Feige, responsabile Circular Initiative di BMW. Sostenibilità e rispetto dell’ambiente sono concetti che possono essere declinati in molti modi. E le visioni degli ecologisti sono spesso distanti da quelle degli industriali. Vedi i continui attacchi di Greenpeace alla Volkswagen, accusata di fare più marketing che sostanza. Le parole della Feige fanno parte di un’intervista pubblicata sul sito media del Gruppo bavarese.
Aziende sostenibili / “Modelli nati per essere circolari, come i jeans”
“La parola circolare indica proprio un ciclo continuo delle cose. Attualmente si tratta ancora di un processo lineare, in cui gran parte del materiale utilizzato viene smaltito dopo l’uso, senza essere riciclato. Se si vuole chiudere il cerchio, è necessario intervenire su ogni singolo ingranaggio del meccanismo. Prendiamo ad esempio l’industria della moda, un capo d’abbigliamento come i jeans. Dopo il loro smaltimento, i jeans possono essere suddivisi in parti e riutilizzati per produrre nuovi jeans. Questo principio può essere portato nell’industria automobilistica. Un veicolo è costituito da tantissimi materiali diversi, per questo è assolutamente necessario dividerli prima del riciclo per mantenere inalterata la loro qualità. Già nella fase di progettazione, si deve pensare da subito a cosa succede quando smetteremo di usare quel prodotto. Soltanto dopo si può iniziare a pensare al suo design“.
Aziende sostenibili / “Cambiare non vuol dire rinunciare”
C’è una differenza fra parlare con i consumatori o con i manager, che prendono quotidianamente decisioni. Si tratta di un argomento molto complesso, dobbiamo in qualche modo aiutare le persone a trovare la propria strada in questo difficile processo. Non cambiare la propria routine, continuare a fare le cose come si sono sempre fatte, perché è comodo, perché è troppo faticoso valutare dieci opzioni diverse: così non si progredisce. Sono proprio questi processi che vanno messi in discussione. E il momento migliore per farlo è adesso. Dobbiamo aiutare le persone a orientarsi. Orientarsi significa concretamente: ridurre la complessità. Per noi, come azienda, è importante essere effettivamente trasparenti. Mostrare che ci sono opzioni alternative e che l’opzione sostenibile è la migliore. Dobbiamo pensare alla nostra vita e a come possiamo concretamente contribuire, senza rinunciare alle cose che per noi sono importanti. I cambiamenti richiedono coraggio, ma vengono ripagati. È questo che bisogna far capire alle persone prima che prendano le loro decisioni. Definire obiettivi, spiegare dove si vuole andare. E poi non dimentichiamo che la sostenibilità può portare con sé molti vantaggi. Se decidiamo ad esempio di lasciare ferma l’auto un paio di volte la settimana e andare a lavorare in bicicletta, facciamo qualcosa di buono per la nostra salute e per tenerci in forma. Se riusciamo a trovare un modo di agire che ci permetta di raggiungere due o tre obiettivi con un unico cambiamento, allora vale la pena farlo.
Aziende sostenibili / “Parti dalle piccole cose, come…”
“Innanzitutto, si possono confrontare i vari fornitori di energia elettrica e vedere chi produce elettricità verde. È facile e non costa niente. Penso che questa sia un’opzione che molte persone non considerano. Molti pensano che, per essere sostenibili si debba rinunciare ad andare in vacanza in aereo o ad acquistare l’auto che abbiamo sempre desiderato. Rinunce difficili, che ci fanno passare la voglia di cambiare. Per questo è invece importante iniziare da qualcosa di facile. Quindi dalle società elettriche. Un cambiamento richiede sempre un certo sforzo. Pensiamo a quando decidiamo di cambiare alimentazione, come questo incide sul modo di fare la spesa. Prima di cambiare, è necessario conoscere bene se stessi. Se vogliamo cambiare qualcosa, è necessario iniziare dalle piccole cose. Un passo dopo l’altro. E a ogni passo cresce anche la motivazione. È un processo che richiede tempo, proprio per questo non dobbiamo perdere tempo. Anche come azienda, abbiamo bisogno di un approccio economico olistico forte. I cambiamenti diventano più complessi e richiedono coraggio. E noi l’abbiamo“.
“Verificare da dove vengono i materiali, come le pelli”
“Naturalmente abbiamo bisogno di un forte slancio nella direzione della mobilità elettrica, questo è uno degli aspetti più importanti. La produzione di auto elettriche genera una carbon footprint, non solo nell’aria. È importante considerare da dove vengono le risorse utilizzate. Come vengono ottenute, chi è coinvolto nel processo, quali sono le vie, i processi? Se ci occupiamo delle sfide della sostenibilità, la priorità è attuare i cambiamenti, perché ogni cambiamento ha delle conseguenze. Prendiamo ad esempio un materiale come la pelle. Possiamo scoprire da dove provengono le mucche, in che ambiente sono state allevate, se l’allevamento si trova in una regione dove c’è ad esempio la foresta pluviale: questi sono tutti fattori che giocano un ruolo determinante nel cambiamento climatico. Noi di BMW Group cerchiamo di trovare alternative ai materiali come la pelle, che hanno un forte impatto ecologico sulla carbon footprint. Dobbiamo fare queste riflessioni per tutte le parti di ogni prodotto.
Passare all’elettrico è il primo passo da fare
“Il cambiamento più importante è il passaggio alla propulsione elettrica”, dice Irene Feige a chi gli chiede quali sono i primi passi da fare verso una maggiore sostenibilità. “La produzione di batterie richiede molta energia, per questo la nostra missione è cercare di utilizzare, nella catena di approvvigionamento, soltanto energia verde. L’elettricità verde andrebbe utilizzata non solo per ricaricare l’auto elettrica, ma anche per la produzione. Questo vale anche per il riciclo dei materiali, in tutta la durata di vita di una batteria. Se entriamo nell’economia circolare, ci rendiamo conto che l’acciaio riciclato ha una carbon footprint minore. Rinunciare al processo di produzione che parte dal ferro e dal carbone, costituisce un enorme vantaggio. E non solo: per riciclare l’acciaio è possibile usare un forno elettrico ad arco, alimentato a corrente elettrica (verde). Produrre acciaio da energie rinnovabili: davvero incredibile. Anche la produzione di alluminio verde permette di ridurre ulteriormente la carbon footprint. BMW usa alluminio prodotto con energia solare generata negli impianti nel deserto di Dubai. Per poi lavorarlo nella fonderia BMW di Landshut, per produrre componenti della carrozzeria e del motore“.
“Molti materiali riciclati nella BMW iX in arrivo”
“La BMW iX è una della prime auto con un’alta percentuale di materiali di riuso”, conclude la Feige nella sua ricetta per avere aziende sostenibili.“Il cobalto e il litio impiegati da BMW Group per le batteria sono ottenuti da fonti certificate in Australia e in Marocco e forniti direttamente ai produttori delle celle. Per la produzione di celle per batterie, come anche per la produzione di veicoli nello stabilimento di BMW Group di Dingolfing, viene usata esclusivamente corrente elettrica ecologica, da fonti certificate. Inoltre, da febbraio 2021, l’azienda impiega alluminio prodotto con energia solare. Alla sostenibilità della produzione della BMW iX contribuiscono anche l’elevata percentuale di alluminio secondario e di plastica riciclata. All’interno dell’abitacolo troviamo legno certificato FSC, pelle conciata con estratto di foglie d’ulivo e altri materiali naturali. I rivestimenti del pavimento e i tappetini sono prodotti, tra l’altro, con reti da pesca riciclate”.
Credo che questa grande autostrada, sia oramai tracciata.
Chi decide di non percorrerla, dovrebbe essere penalizzato dagli utenti/automobilisti.