Tra le utility arrivate in Italia dopo la liberalizzazione del settore energia, Axpo è tra i marchi che si sono messi più in evidenza. Dopo 25 anni, la filiale italiane della società svizzera ha voluto mettere in fila numeri dei sui 25 anni di attività nel nostro Paese.
Axpo Italia è salita nel tempo al 34° posto tra le prime 100 aziende in Italia per fatturato. Al 5° posto tra i gruppi societari per vendite totali di energia elettrica al mercato finale. Inoltre si trova al 9° posto tra le imprese per fatturato tra le utility. Nonché al 2°posto tra le imprese liguri (la sede principale di Axpo Italia è a Genova). E al 10° posto nel mercato finale del gas.
Sono alcuni dei dati evidenziati dalla ricerca realizzata per conto di Axpo Italia dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Appena presentata al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Fotografa “l’impatto economico di Axpo Italia su Stato, famiglie e fornitori”, come si legge in una nota della società.
All’evento ha partecipato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Il quale ha ricordato la partnership tra il Ministero e Axpo Italia sui progetti di riforestazione. Definendoli un modello di come “pubblico e privato possano unire le forze per contribuire alla tutela delle risorse naturali del Paese”.

Axpo ha generato un contributo economico per l’Italia che ha un valore di 8,76 miliardi di euro (pari allo 0,43% del Pil)
Il rapporto dell’Istituto Sant’Anna ha analizzato anche la redistribuzione del valore di Axpo Italia sul territorio italiano in relazione all’impatto economico sulle famiglie, vale a dire l’effetto complessivo di salari, stipendi e oneri legati alla retribuzione delle risorse umane rispetto al PIL ai prezzi di mercato.
Dopo 25 anni di presenza sul territorio italiano, Axpo ha generato un contributo economico per il Paese, pari a oltre 8,76 miliardi di euro. Di cui 64 milioni in salari, stipendi e contributi alle famiglie, 188 milioni in tasse. E 8,56 miliardi di euro destinati alle imprese della catena produttiva. Una cifra che rappresenta lo 0,43% del PIL italiano.
Dal punto di vista occupazionale, l’azienda conta 254 dipendenti, con un aumento del 4,15% dal 2020. Di cui il 95% con contratto a tempo indeterminato e il 93% full time. Si registrano picchi di tassazione fino a 441 milioni di euro e il contributo delle altre imprese è cresciuto di oltre il 50%, rappresentando il 29% del totale, contribuendo anch’esse allo 0,43% del PIL italiano.
Complessivamente, nel quadriennio 2020-2023, Axpo Italia ha registrato un totale di acquisto di beni e servizi, dai propri fornitori, di 28,29 miliardi, con una netta prevalenza del settore beni (24,95 miliardi) rispetto ai servizi (3,34 miliardi).
“I risultati di Axpo Italia” – ha dichiarato Salvatore Pinto, Presidente di Axpo Italia – “sono il frutto di un percorso di crescita costante, costruito nel corso degli ultimi 25 anni. In questo periodo, abbiamo affrontato sfide complesse, rafforzando le nostre competenze e sviluppando una relazione solida con le Istituzioni“.
Nel corso dei suoi 25 anni di storia Axpo Italia ha rafforzato il proprio contributo alla transizione energetica. Attraverso investimenti mirati e l’implementazione di strategie sostenibili, Axpo Italia ha contribuito a supportare gli obiettivi nazionali di decarbonizzazione, per ridurre l’impronta carbonica e promuovere un sistema energetico più pulito e resiliente. Risultati raggiungibili anche grazie alla proposta da parte di Axpo di diverse soluzioni. Come i Power Purchase Agreements (PPA) per l’approvvigionamento al 100% di energia da fonti rinnovabili, accessibili anche alle piccole e medie imprese.
Per quanto riguarda la base clienti, tra il 2019 e il 2023 i punti di prelievo sono passati da 468.584 a 609.962. Il settore residenziale passa da 29.188 punti di prelievo nel 2020 a 86.979 nel 2023. Nel 2020, Axpo Italia ha scambiato energia pari allo 0,18% del totale dell’energia domestica scambiata a livello nazionale; percentuale aumentata significativamente nel 2021, raggiungendo lo 0,44%, grazie all’espansione delle proprie attività nel segmento domestico. La crescita è continuata nel 2022, dove la percentuale ha toccato 0,47%, mentre nel 2023 si è registrato un lieve calo al 0,33%.
Il rapporto tra il valore della produzione di Axpo Italia e il PIL italiano evidenzia il peso dell’azienda sull’economia nazionale. Nel 2019 e 2020, il rapporto è inferiore a 0,11, indicando un impatto relativamente limitato. A partire dal 2021, il rapporto cresce significativamente per assestarsi a 0,43 nel 2023, indicando una crescita strutturale dell’azienda rispetto al periodo pre-pandemia.
“I risultati dell’indagine – ha dichiarato Simone Demarchi, Amministratore Delegato di Axpo Italia – confermano che Axpo gode di una ottima reputazione per qualità e affidabilità e confermano il nostro ruolo chiave in Italia non solo come fornitore di energia, ma come partner attivo nei percorsi di trasformazione ecologica e digitale delle imprese italiane”.