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Avenger elettrica o benzina? Costi a confronto

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Avenger elettrica e benzina: Sarò, un lettore siciliano che deve sostituire la sua Nissan Qashqai diesel, ha simulato i costi totali su 10 anni. Conti corretti? Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le mail vanno inviate a info@vaielettrico.it

avenger elettrica o benzinaAvenger elettrica o benzina? Saro è stufo del diesel

“Sono un possessore di un Nissan Qashqai 1.5 Diesel del 2012 e inizio a vedere dei consumi di olio anomali nella mia vettura (nonostante i soli 110.000Km). Aspetto con ansia modelli come la Tesla Model 2 e/o Volkswagen ID.2, auto un po’ più economiche e di dimensioni ridotte rispetto a quelle che il mercato offre attualmente. Tutti mi dicono che l’elettrico non sia conveniente dal punto di vista economico. O che comunque per le nostre zone (Modica) non sia utilizzabile a causa delle poche colonnine disponibili. Ma io, avendo provato la guidabilità di veicoli come la Renault Zoe, non intendo prendere un’auto termica. Sono rimasto colpito dalla Jeep Avenger e mi sono cimentato in un esperimento: provare a calcolare i costi in 10 anni del modello a benzina contro la versione elettrica.

Ecco i conti che ha fatto; rifornimenti, assicurazione…

Sto sicuramente trascurando qualcosa. Ma ho provato a simulare una persona che non ha possibilità di ricaricare a casa e che lo fa con abbonamento (difficile capire i costi reali per me). Alla differenza del costo dell’auto (difficile anche qui, per me, calcolare le differenze di optional) ho anche aggiunto i costi di assicurazione e bollo auto. Per il bollo auto considero cinque anni a zero e poi prezzo ridotto ad un quarto. Per l’assicurazione un prezzo ridotto del 20% circa, corretto? Alla fine esce fuori un -900 euro circa…sbaglio qualcosa nei conteggi?  Sarebbe bello un video-confronto su queste due vetture”. Saro Vindigni 

avenger elettrica o benzinaAvenger elettrica o benzina? C’è altro di cui tenere conto…

Risposta. Complimenti per lo sforzo di analisi, molti acquistano l’auto d’impulso, salvo poi rendersi conto che le cose non stanno come avevano immaginato. Abbiamo dato un’occhiata alla tabella e ci sembra che manchino almeno due elementi fondamentali. Il primo è il costo della manutenzione, che è sicuramente. a favore dell’elettrico, visti gli interventi minimi (e meno frequenti). Il secondo è il valore residuo che la Avenger avrà tra 10 anni. Qui è difficile fare previsioni, perché occorrerà tenere conto del degrado della batteria dopo i 150 mila km ipotizzati da Saro. E su questo al momento non abbiamo dati certi. Comunque sia: raccogliamo il suggerimento del lettore (il secondo che ci chiede di fare i conti sui costi della piccola Jeep dopo Gianni da Olbia).  E proviamo a organizzare un video-confronto tra le due motorizzazioni dell’Avenger. Dopo il test sui consumi realizzato da Paolo Mariano (qui sotto), con esito decisamente positivo.

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38 COMMENTI

  1. Per comprare un auto elettrica non si devono fare confronti al centesimo con una rispettiva cugina endotermica.
    La scelta va fatta tra auto elettriche, costi, contenuti, autonomia, dimensioni, ecc.

    Il resto non serve, l’elettrico è una scelta di vita, non si può pensare al suo valore tra 10 anni.

    Comprata oggi? è ovvio che tra 10 anni avremo auto elettriche totalmente diverse con costi di acquisto ridotti e autonomia raddoppiata.
    Quindi pensare a quanto varrà una auto eletrica fra 10 anni e come pensare di rivendere uno smartphone o nebook tra 10 anni.
    Il suo valore sarà pari a zero, nessuno vorrà un auto elettrica tra 10 anni che è stata prodotta nel 2023.

    È già vecchia oggi…figuriamoci tra 10 anni.

    Se uno ha le risorse e la voglia di comprarla lo deve fare senza pensare al suo valore negli anni.
    Questo vale per tutte le Marche, Tesla in testa.

    Lo ha capito anche Elon che sta cercando di svendere i sui accumuli esagerati di batterie, svendendo le auto che le contengono.
    Perché sa perfettamente che sono in narrivo nuove tecnologie che annullano le precedenti e prima che gli rimangono sul gruppone se ne deve disfare a tutti i costi.
    Mica è scemo…

    • Peccato che i notebook, tablet e smarphone dopo dieci anni non hanno piu’ valore per il fatto che non sono piu’ supportati dai sistemi operativi che mano a mano cambiano per supportare nuove piattaforme hardware e per le patch di sicurezza.
      Un’auto mi risulta che debba fare strada e non farci girare un sistema operativo…

      • Un computer di 10 anni può essere tranquillamente usato. Basta cambiare sistema operativo (leggasi Linux)
        In un auto difficilmente cambi sistema operativo al massimo si potrà cambiare batteria e speriamo di no dover nuovamente omologare l’auto se sarà di tipo diversa ovvero chimica e più leggera anche se stesse caratteristiche d’accumulo (sempre se sarà possibile)
        Io l’elettrica l’ho comprata. Semplicemente me la godrò finché camminerà senza troppe pippe mentali così come ho fatto per la precedente termica.

    • Concordo con te. Chi la compra oggi la deve tenere fino a rottamazione per dare un senso all’acquisto. L’unica cosa che ti faccio notare è che qualsiasi auto dopo 10 anni non vale nulla. Ma le elettriche in particolare, quelle attuali, hanno una obsolescenza molto accentuata. Motivo per cui comprerò una elettrica non prima del 2030.

      • Beh oddio non vale nulla… Mia sorella ha venduto un Audi a1 del 2015 a 14mila e 500 euro al concessionario non più di 6 mesi fa

        • Chiediti quanto varrà tra 10 anni un diesel che non potrà girare da nessuna parte, non oggi…

    • Aggiungerei che tra 10 anni saremo nel 2033. Le auto termiche “forse” non saranno quasi più in vendita. e potenzialmente vedo come la versione elettrica possa avere un maggiore appeal all’acquisto anche oggi 2023/2024. 400 km di autonomia sono tanti, ricariche rapide di rabbocco, non sono un problema… nel frattempo la ricarica domestica, anche nei palazzi prenderà piede in modo sostanziale (forse qui sono un po’ ottimista…)

      Buon elettrico a tutti

    • Buon pomeriggio,
      aggiungo qualche considerazione sul valore residuo dell’auto.

      Prima osservazione: l’età media dei veicoli in Italia è 12,5 anni a Novembre 2022 (fonte ansa.it), più di un quarto delle auto circolanti ha più di 15 anni (cioè al massimo Euro 3), e più di un quinto (7 milioni di auto) ha 19 anni (fonte aci.it). L’Italia è prima in Europa per auto circolanti con più di 10 anni.

      Seconda osservazione: il trend è in continua e preoccupante crescita, dal 2009 al 2021 secondo l’UNRAE l’età media è cresciuta di quasi quattro anni. Le auto rottamate hanno un’età mediana di 17.5 anni (fonte aci.it), anche questa di conseguenza in crescita.

      Ci sono tante chiavi di lettura, una è che, evidentemente tra i pochi che non vogliono e i molti che non possono cambare auto, la vita utile delle autovetture è calcolabile nell’arco di 20 anni, dati alla mano. Le auto decennali hanno mercato, almeno lo hanno avuto finora, ed ha senso chiedersi quanto varrà un’auto tra 10 anni.

      Un’altra chiave di lettura, quantomeno verosimile se non vera, è che l’affidabilità abbia raggiunto il suo picco negli anni ’90, quando le vetture erano ancora poco sofisticate ed erano ancora economiche da riparare. Tali auto potenzialmente possono durare un’eternità, e per chi si muove a budget “quasi zero” sono insostituibili. Queste circolano oggi e circoleranno per molti anni a venire.

      Le nuove auto sono come i telefonini ed i computer: sistemi operativi, schermi touch, sensori da ogni parte, ma sono calcolate scientificamente per durare 7/8 anni e per avere una riparazione antieconomica, in modo da continuare a vendere nuove vetture in un mercato saturo. Siamo al leasing di fatto, già da qualche tempo ed è ovvio che chi cambia l’auto ogni 4 anni, ad esempio, nemmeno lo noti ma che sia una spada di damocle per gli altri.

      Un’auto a batteria tra 10 anni varrà zero, temo che non varrà molto di più nemmeno un’auto a benzina prodotta nel 2023, ma dipenderà solo e soltanto dal prezzo del carburante e da decisioni politiche quanto varranno le vecchie auto “da rottamare”. Per chi vive l’auto come un mezzo per spostarsi dal punto A al punto B, possibilmente spendendo poco, possibilmente senza problemi e senza l’esigenza di ostentare alcunché, se il prezzo del carburante tiene, scommetto che le vecchie auto aumenteranno di valore anziché perderlo. Vedremo.

      Sono stati già fatti i conti più volte di quanto scarsamente efficace a livello mondiale sia la lotta all’inquinamento portata avanti solo in Europa, quindi non li ripeterò, voglio solo sottolineare che la variabile “inquinamento” nel portafogli decisionale di chi usa queste vetture, spesso per necessità, non ha molto peso. L’unico effetto certo dell’elettrificazione forzata sarà aumentare significativamente il costo della mobilità, per tutti, escludendo alcuni in via definitiva.

      • “se il prezzo del carburante tiene” eh bella scommessa. Cosa faranno gli sceicchi quando i volumi scenderanno? Abbasseranno i prezzi o ridurranno la produzione in modo che l’aumento di prezzo compensi almeno in parte la riduzione dei guadagni? Temo sia più probabile la seconda.
        Cosa faranno i governi man mano che gli effetti dell’aumento delle temperature diventeranno sempre più impattanti? Continueranno a supportare il.consumo di fossili o lo disincentiveranno alzando le tasse? Temo la seconda opzione.
        Cosa faranno i benzinai quando ci saranno metà auto elettriche e i volumi non sosterranno più le spese? Aumenteranno il ricarico sul litro o chiuderanno l’attività? In ogni caso un sistema misto elettrico e benzina rischia di risultare un vero incubo al punto che la maggior parte deciderà comunque di passare all’elettrico perché più conveniente.
        In quanto avverrà tutto questo? All’inizio molto lentamente (ci siamo già dentro) e poi sempre più velocemente. Alla fine in meno di quanto ci si possa aspettare.

        Salvini sta cavalcando un cavallo populista.

        • Lungi da me dare ragione a Salvini… so bene che il suo è un calcolo politico populista e che difenderebbe qualunque idea gli porti voti, purtroppo. La mia fiducia se l’è giocata da diversi anni.

          Ritengo che il prezzo del carburante terrà perché per scelte scellerate pregresse il trasporto merci in Italia è su gomma, non su rotaia, e le navi non possono essere elettrificate per ovvie ragioni di autonomia. Siccome c’è ampio margine di manovra sullle accise e siccome se il diesel arriva a 3 euro al litro semplicemente l’Italia si ferma e il governo salta… probabilmente il prezzo terrà per molti anni. L’utente medio con la sua utilitaria turbodiesel può dormire sonni tranquilli.

          Cosa faranno gli sceicchi non lo so, ma so cosa faranno i governi dell’Africa e dell’India e del Pakistan in piena crescita economica e demografica (tipo metà della popolazione mondiale) man mano che gli effetti dell’aumento delle temperature diventeranno sempre più impattanti: non faranno un bel NIENTE. Al massimo rivendicheranno di avere il diritto di inquinare come abbiamo fatto noi europei per 150 anni. Ovviamente IMHO, spero di sbagliarmi e non è che voglia fare il menagramo, ma è proprio quello che realisticamente avverrà secondo me.

          Esistono anche ragioni per accelerare i tempi della transizione ecologica, soprattutto se si pensa al know-how industriale da costruire per competere nel medio-lungo periodo — e sempre che si dia per scontata l’elettrificazione come unica via percorribile in futuro. Per il momento esistono altrettante se non più valide ragioni per essere più moderati e lasciare che la tecnologia maturi senza sovvenzioni, poi dipende tutto dalle priorità che si hanno. Non ditemi “salvare il pianeta” perché noi europei da soli non salviamo nemmeno l’Europa.

          • Conosce la storia delle rane bollite? Ecco, col petrolio le rane verranno bollite, ma piano piano,.in modo che quando si accorgeranno che l’acqua ormai è troppo calda sarà troppo tardi.
            Per quanto riguarda “è solo l’Europa” è una tavoletta che qualcuno che ha interesse a bollire le rane sta mettendo in giro. Mi spiace per le tante persone, anche in buona fede, che rimarranno “fregate” con questo giochetto.

          • Sì.. conosco la storia della rana bollita. Spero che non faremo questa fine — mi limito a sperare perché in generale non ho fiducia nel genere umano, ma magari la resilienza del pianeta è maggiore di quanto ipotizziamo. Non deve per forza finire male.

            Noi europei siamo parte della minoranza benestante della popolazione mondiale, possiamo anche permetterci di essere ecologisti, ma lo sviluppo delle aree povere (per molti versi auspicabile) porterà tanto nuovo inquinamento da azzerare i nostri miglioramenti. Non ho dati certi a dire la verità, solo trend spannometrici basati su popolazione e crescita demografica ed economica, ma mi sembra se non altro un’ipotesi molto verosimile.

            La motivazione ideologica per elettrificare tutto subito è tutt’al più del cittadino che si sente responsabile, partecipe e vuole agire in prima persona, non certo delle multinazionali — che facciano business a elettrificare o a vendere petrolio è indifferente, queste vanno dove possono legalmente fare più soldi. I “poteri forti”, leggi le lobby economiche nel settore energetico, stanno da entrambe le parti della barricata. Addirittura siamo al paradosso in cui i fondi sovrani dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti sono tra i principali finanziatori delle rinnovabili (fonte ispionline.it): leggi petrolio che finanzia eolico… (o meglio petrolio che trasforma sovvenzioni ed incentivi sulle rinnovabili in rendimento economico, secondo una chiave di lettura diversa).

            Se il “green deal” diventa un “green business” con una mattanza di soldi dei cittadini, tante opere sovvenzionate e pochi risultati concreti, dove alla fine della fiera i cittadini saranno tutti più poveri, i petrolieri più ricchi ed il pianeta sarà messo più o meno uguale.. meglio “no deal”. Magari, davvero magari, tra 5 anni avremo una “disruptive innovation” che zittirà tutti. Nel frattempo però un po’ di sano scetticismo, ragionato, non ideologico, ci sta tutto.
            PS
            Non ce l’ho con chi compra auto elettriche.

          • @Ciccio sono contento che tu abbia citato l’Arabia Saudita perché proprio un vecchio proverbio saudita recita: “mio padre cavalcava un cammello, io guido un’auto, mio figlio pilota un aereo a reazione, suo figlio cavalcherà un cammello”.
            La cosa comica -ma tragica allo stesso tempo- è che chi ha il petrolio si preoccupa che ad un certo punto non ce ne sarà più abbastanza, mentre noi che viviamo in un paese che ne ha talmente poco che quasi non conviene estrarlo viva con la granitica convinzione che il problema non si presenterà nel prossimo futuro.
            Quindi lo scetticismo va bene -anzi è fondamentale- ma non deve essere uno scetticismo polarizzato e essere scettici sul nuovo è a tutti gli effetti una forma di polarizzazione se non si è almeno altrettanto scettici che quello che abbiamo oggi possa svanire nel giro di pochi anni. Che poi senza andare troppo a scavare è quello che più o meno chi studia il settore oil&gas e chi studia il clima sta dicendo da decenni. Per come la vedo io la leadership europea sta facendo un immenso sforzo per assicurare che ci sia abbastanza energia per vivere con alti standard di vita anche quando inizieranno le guerre per accaparrarsi queste risorse che diventano sempre più scarse, in modo da poterne stare fuori. In effetti la guerra in Ucraina è soltanto un piccolo assaggio di cosa ci aspetta nel futuro prossimo, e non abbiamo tanto tempo per mettere in sicurezza i nostri sistemi energetici prima di finire nella migliore delle ipotesi con prezzi stellari dei fossili (ma non ci è bastato lo scherzetto sul prezzo del gas avvenuto nel giro di pochi mesi?) oppure rimanere invischiati in una guerra. Scenari apocalittici che personalmente vorrei tanto evitare, eppure si deve fare i conti tutti i giorni con la stupidità (consentitemi, sperando di evitare ulteriori polemiche) di quelli che l’unico problema che hanno nella vita è di poter fare 600 km senza mai fermarsi per sentirsi più machi degli altri: per quanto mi riguarda, gente che ha completamente perso il polso sulla situazione e non si è accorta che non siamo più negli anni ’90 (si accorge solo che ci sono meno soldi in tasca, ma non ne capisce il perché).

          • @Leonardo
            Gli arabi si preoccupano di come mantenere il loro benessere e la loro egemonia economica in un mondo senza petrolio. Sono lungimiranti in questo, ma credo che del pianeta bene o male se ne infischino, visto che peggio del deserto non si può andare e loro già ci vivono (sic!). Regimi illiberali e con usanze medievali tra l’altro, ma è un altro discorso, rimaniamo sul tema.

            Premesso che esiste un problema di credibilità delle informazioni e che emendarle dalla propaganda è difficile anche per un esperto.. come si fa ad avere una minima certezza sulla situazione attuale e sul futuro? Tu ce l’hai? A chi dai retta?
            Citami qualche scienziato e te ne trovo qualche altro che dice il contrario. Il picco di Hubbert viene continuamente spostato in avanti, dal 1970 è arrivato al 2020 — 50 anni più avanti — e sarà spostato ancora in avanti, se non lo è stato già, ci puoi giurare.
            Conosci l’argomento di Malthus sulla popolazione che cresce in progressione geometrica mentre le risorse crescono tutt’al più linearmente? Sai cosa mi ha risposto un economista quando l’ho citato?
            “l’argomento di Malthus è vecchio di 200 anni”. Fine del discorso.
            Le cose sono più complicate di come appaiono, altrimenti dovremmo esserci già estinti o scannati da un pezzo. A pensarci bene, è soprendente che non sia successo.

            Alla luce di questo, per quanto posso capire io, da non esperto ma da persona razionale, potrebbe tranquillamente esserci petrolio per altri 50 o più anni e potrebbe essere tutta propaganda catastrofista quella della sua fine imminente. Se fosse così, non lo escludo, i ritmi forzati della cosiddetta “transizione ecologica” sarebbero ritmi forzati dal nuovo business, non certo dalla mancanza di petrolio (non dimentichiamoci che l’Iran è in embargo, tanto per fare un esempio.. e non mi avventuro nella geopolitica). Tra l’altro è paradossale che a forzare i ritmi sia chi inquina di meno, l’Europa…. qui conta il risultato complessivo, non vale un fico secco la soddisfazione “morale” di essere i primi della classe. Seil problema è inquinamento, l’elettrificazione del trasporto privato, alle condizioni attuali, non mi sembra la soluzione, anzi, mi sembra quasi irrilevante. Serve ancora innovazione tecnologica prima di buttare tutte le risorse in una direzione. Imho sempre.

            Un’ultima considerazione: “quelli che l’unico problema che hanno nella vita è di poter fare 600 km senza mai fermarsi per sentirsi più machi degli altri” sono pessimi, è vero, ma fanno il paio con “quelli che si comprano il SUV di TRE TONNELLATE per andare a fare la spesa (Audi Q7)” o che passano all’elettrico per fare i fighi, per essere al passo coi tempi o per entrare nelle ZTL. Il mondo è variegato, direi che i buoni e i cattivi si distribuiscono equamente tra tutti gli schieramenti ed in qualsiasi ambito o su qualsiasi argomento.
            Cari saluti

  2. ciao Saro,
    fammi dire la mia opinione.
    Secondo me tu hai già la Tesla che ti gira in testa.
    Allora allarga un pò il portafoglio e vai a fare un giro in uno show room Tesla, anche se sai già tutto dell’auto che più ti piace, immagino che tu l’abbia già configurata perchè in 4 click sul sito hai già la macchina piena come un uovo di accessori, tutti, e specialmente di sw, di alta altissima qualità.
    Prenditi quella Tesla che ti piace e quando ti siederai dentro, ti guarderai attorno e ti congratulerai con te stesso per aver speso molto ma molto bene i tuoi soldi.
    La tecnologia è al top, il sw non ha confronti, la qualità più che ottima a meno che tu non sia abituato a guidare rolls royce o bentley.
    Fregatene di conti verifiche confronti, hai in mano il top del mercato e i conti tornano da soli, abbasserai decisamente spese di rifornimento, di manutenzione, di assistenza ed altro.
    Nel mentre la Tesla ti verrà consegnata interessati di avere una spina Enel casalinga a cui attaccarti e ti auguro di avere il modo di installare pannelli fotovoltaici, perchè già al momento la tariffa casalinga Enel è 0,11 – 0,12 euro/kwh (da inizio aprile 2023) e coi pannelli vai praticamente a zero euro/kwh o comunque molto vicino.
    E ricordati che si vive una volta sola!

  3. Consiglio di fare i conti su 5 anni: e’ piu’ facile predire la svalutazione dell’auto elettrica e, probabilmente l’auto a benzina non sara’ cosi da gettare nella spazzatura.
    A titolo di esempio, provate ad esaminare il prezzo medio di una Zoe e quello di una Clio di 5 anni.
    Se poi fate bene i conti degli interessi sul capitale investito (o del costo della rateizzazione…) , scoprirete che i quasi 10000€ di differenza fra le due auto annullano tutti benefici economici della elettrica e fanno si’ che il totale della spesa si equivale !
    E non e’ un caso…..

  4. Oltre quanto già segnalato dalla redazione e dai precedenti commenti, sottopongo anche la mia opinione: ho notato che nelle discussioni da bar su questi argomenti si continui a paragonare BEV con auto termiche con il cambio manuale per quanto riguarda i prezzi di acquisto.
    A mio giudizio è scorretto: visto che in merito alle prestazioni e autonomie autonomie si vuole giocare ad armi pari, la controparte termica dovrebbe avere almeno il cambio automatico per avere comfort di guida paragonabile.
    Ovvio che comporterebbe qualche migliaia di euro in acquisto, consumi aumentati, costi di manutenzione superiori.
    Confrontare un auto con guida “One pedal” con un auto a tre pedali, specialmente nella guida cittadina è scorretto.

    • Inoltre 10 anni mi sembrano un periodo lungo quando si confrontano tecnologie in fase di “ramp up” e mature (per non dire desuete).
      Quale sarà il prezzo della benzina fra 10 anni tenendo conto della progressiva riduzione della domanda? Si ridurrà anche la capacità produttiva (come sta succedendo) facendo salire i prezzi o rimarrà costante facendo crollare i prezzi?

    • Contesto. Non esiste proprio. Questo è un vecchio espediente utilizzato per dimostrare la convenienza delle auto elettriche, l’altro ancora più assurdo è confrontare a parità di potenza. Per fortuna oggi nessuno più bara i conti facendo confronti di questo tipo, il giochino è finito.

      Altrimenti a questo punto facciamo un confronto a parità di autonomia o di velocità massima: i confronti andrebbero fatto solo con le versioni long range dei modelli elettrici e mai con quelli con batteria standard, a partire dalla Model Y.

      Come vedi, non si va da nessuna parte se si ragiona così. E’ tutto sbagliato. Invece Saro l’ha messa giù bene: lui ha detto che entrambi i modelli base sono adatti per le sue esigenze, sia la versione a benzina con cambio manuale che la versione elettrica. Gli frega il giusto se il cambio c’è o no, anzi, magari è pure contento di averlo (io ad esempio non acquisterei mai un’auto senza le marce, per me il cambio è un plus non da poco, non sono americano ma italiano e so cambiare le marce senza grattare). Così come non ha detto nulla sulla velocità massima o sull’autonomia.

      Quindi il confronto è corretto farlo come ha fatto lui tra 2 versioni, benzina ed elettrico, a parità di allestimento (Longitude, Altitude, Summer). Poi è chiaro che ci sono delle differenze dovuti ai 2 diversi powertrain: potenza, coppia, cambio, costi di ricarica ma anche sound, velocità massima, autonomia e tempi di ricarica.

      Anche sul discorso dei 10 anni, è un dato che deve porre lui, non tu. Se lui è abituato a tenersi un’auto 10 anni, perché mai non dovrebbe farlo?

  5. Ha dimenticato gli interessi e gli imprevisti, tutti sfavorevoli all’elettrico.

    Gli interessi pesano enormemente pagando a rate ma anche pagando in contanti si perdono interessi sulle somme che potrebbero essere investite.

    Poi ci sono gli imprevisti: sull’elettrico costano molto di più. Un incidente, un furto, un guasto (di qualunque tipo) provocano un danno maggiore a chi ha un’auto elettrica che non a chi l’ha a benzina. L’auto elettrica ha meno riparazioni ma da indagini condotte si è notato che a parità di km percorsi gli errori segnalati dall’obd (le famose spie) sono di più su un’auto elettrica: quest’ultimo dato, per il quale non ho sottomano la fonte, onestamente non mi convince tanto, anzi, avrei detto il contrario, resta comunque la massima che se imprevisto deve essere meglio capiti su un’auto termica che elettrica.

    Sulla svalutazione è probabile che l’elettrica si svaluti di più: tra 10 anni ci saranno ben altre autonomie e chimiche e in pochi vorranno prendersi il rischio di un pacco batteria fuori garanzia.con 150000 km.

    Dovessi dare un suggerimento a Saro, direi dipende dal portafogli: se abbastanza profondo, passerei all’elettrico già oggi accollandomi i rischi, diversamente aspetterei la Tesla economica.con batteria LFP e migliore garanzia.

    • Qualche commento:

      1. se gli imprevisti sono proporzionali al numero di componenti dell’auto, un’auto termica può avere molti più imprevisti.
      2. l’unico imprevisto un po’ significativo sull’auto elettrica è quello sulla batteria, ma mi risulta che si intervenga sulle celle e non sull’intero pacco
      3. Svalutazione: un’auto termica di 10 anni e 150.000km quanto mai vale? normalmente poi i proprietari si dividono tra chi cambia l’auto ogni 3/4 anni e chi la tiene fino allo sfinimento (dell’auto). Per i primi non dovrebbero esserci grandi differenze, tanto meno per i secondi.

      • 1. L’imprevisto è riferito sia a un componente che si guasta sia ad un danneggiamento con o senza colpa
        2. No, ce ne sono anche altri. Il motore, i componenti elettronici, anche la batteria di servizio
        3. Guarda tu stesso, a me sembra tengano ancora bene il valore: questi i prezzi di una Audi A3 con 10 anni e chilometraggio compreso tra 125000 e 175000 km (AutoScout24 non consente un range più stretto) https://www.autoscout24.it/lst/audi/a3/re_2013?atype=C&cy=I&damaged_listing=exclude&desc=1&kmfrom=125000&kmto=175000&powertype=kw&search_id=1m81i4aaq79&sort=price&source=detailSearch&ustate=N%2CU vanno da 9000 ai 25000 euro. Se guardi i prezzi del nuovo, invece, partono da 22990 https://www.autoscout24.it/lst/audi/a3?atype=C&cy=I&damaged_listing=exclude&desc=0&kmto=2500&offer=N%2CS&powertype=kw&search_id=mjutcw6nym&sort=price&source=detailSearch&ustate=N%2CU . Ovvero ci sono Audi A3, usate, con 10 anni e chilometraggio di 150000 km che costano più di una Audi A3 nuova (CHIARO, SONO VERSIONI E ALLESTIMENTI DIVERSI, però direi che il prezzo non è crollato e anche le diesel tengono bene il valore). Certo, dipende anche dal modello, magari una Daihatsu o una Great Wall si svalutano di più …

        • Sì ma nel 2033 quanto varranno le auto a benzina o diesel? È una vera scommessa che dipende da quanto costeranno e/o saranno penalizzati i combustibili che producono CO2.

          • Varranno ancora parecchio perché sarà impossibile per qualunque governo italiano aumentare la tassazione sulla benzina perché anche i sassi ormai sanno che i benestanti comprano la Tesla e i camerieri girano con una vecchia Panda. Quindi l’aumento della tassazione dei carburanti tradizionali da noi in Italia non si può fare, anche perché abbiamo già il prezzo più alto d’Europa o quasi e quindi qualunque governo si condannerebbe all’estinzione. Il M5S aveva proposto di eliminare i “vantaggi” sul diesel ma poi questa proposta se l’è ingoiata (giustamente).

            Tra l’altro quanto più i produttori si concentreranno sulle elettriche abbandonando la benzina, tanto più quelle auto aumenteranno di valore. Non è un caso che ad esempio certe vetture sportive costano più oggi usate e sfondate di km che quando erano nuove: è perché non producendole più, le persone sono obbligate o contendersi quello che trovano nel settore dell’usato. Ci sono persone che guadagnano così: acquistano ad esempio le poche Toyota GR86 vendute in Italia, aspettano un annetto, e le rivendono guadagnandoci sopra parecchio.

            La domanda invece ha senso se si pensa che nel 2033 i “problemi” dell’elettrico sono spariti, ovvero se avremo auto con grande autonomia, miglior velocità di ricarica, prezzi competitivi: a quel punto l’auto a benzina non avrebbe senso non offrendo alcun vantaggio da nessun punto di vista rispetto all’auto elettrica. Quindi la “scommessa” non è tanto sul benzina ma sull’evoluzione dell’elettrico: se, come in effetti sembra, saprà superare le enormi criticità attuali allora sarà davvero in tutto e per tutto migliore delle auto a benzina che saranno destinate ad eclissarsi. Fino ad allora, però, in tanti continueranno a preferire la sicurezza della benzina.

      • Non è detto. Le nuove auto termiche costeranno di più per via della nuova normativa e anche mantenerle costerà di più, con componenti più delicati. Al momento con l’aumentare dei listini il prezzo dell’usato resta molto alto, soprattutto per le auto termiche. A titolo di esempio: la Nissan 350z acquistata da me usata e rivenduta dopo 7 anni allo stesso prezzo alla quale l’avevo acquistata io (e il doppio dei km) adesso vale ancora di più, se l’attuale proprietario volesse venderla ci guadagnerebbe. E’ un caso limite ma il tendenziale è quello, i prezzi dell’usato sono alti …

          • Come scrivi tu è una proiezione, un trend. Le proiezioni restano tali finché non intervengono elementi nuovi che modificano quell’andamento. Da qui al 2027 non mi aspetto grandissime rivoluzioni (anche perché una nuova scoperta oggi ha dei tempi di implementazione industriale su larga scala di qualche anno) ma dopo è tutto una scoperta, non sappiamo quali novità arriveranno (in entrambi i campi di gioco, benzina ed elettrico). Il trend attuale è quello che ho scritto, la sfera di cristallo non ce l’ho, si possono fare delle ipotesi e basta.

    • Senza contare che tra qualche anno potro’ andare dappertutto con una termica in caso di limitazione al traffico per smog?

      • Con una Euro 6 Final nel centro Italia, sud Italia e isole ci camminerai per i prossimi 20 anni. A Roma, unica eccezione di questa geografia, stanno raccogliendo le firme per il bando delle Euro 4 diesel, pensa te …

        E comunque anche se si vive al Nord si può sempre vendere l’auto a uno del centro o sud Italia

        • Certo la si potra’ rivendere al prezzo che oggi ti offrono se gli dici che gli dai dentro una euro 3/4 (auto di venti anni fa) o cerchi di venderla tu stesso…
          Praticamente quasi nulla.
          Abito in pianura padana.

  6. Il problema maggiore di questi calcoli e di altri che spesso si fanno è che fornisce una fotografia dello stato attuale delle cose. Non sappiamo come andrà il prezzo del carburante e dell’energia, così come non sappiamo se aumenteranno il prezzo del bollo o delle assicurazioni.
    Inoltre, come indicato dalla redazione, il prezzo residuo è un’incognita e deve essere considerata a meno di aver valutato di rottamare entrambi i mezzi dopo 150.000 km.

    Detto questo, il calcolo sembra corretto e conferma la mia stima di una differenza di circa 1000 euro l’anno (su 10 anni) di spesa in meno con l’elettrico.
    Ad oggi bisognerebbe valutare l’acquisto di un’auto elettrica non per il costo/prezzo ma più per l’aspetto ecologico, il comfort e la guidabilità (ripresa, frenata rigenerativa, ecc.).

    L’unica condizione in cui si può parlare di vero risparmio è nel caso di autoproduzione con pannelli solari. In quel caso il risparmio è sicuramente garantito.

  7. Perché si continua a fare confronti con la benzina ? Il gasolio oggi costa 1,75 €/l ed il motore K9K Renault montato sul Nissan, consuma circa 4 l/100 km. Ho una Megane e questo è il consumo reale. I conti cambierebbero.

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