Autopsia di una bolletta, per capirci qualcosa tra tante voci che a molti di noi sembrano arabo. Stefano, un lettore che già ci aveva inviato un bilancio della sua Nissan Leaf dopo 50 mila km, ci ha lavorato: ecco il risultato, vi ritrovate?
di Stefano Paniccia
“Da un mesetto circa, ho installato una wallbox a casa e mi sono fatto alcune domande sul contratto dell’energia elettrica. E se fosse il caso di fare qualche modifica. L’analisi e la ricerca non sono state facili e mi sembra utile ed interessante condividerle con i frequentatori di questo sito. Potrei aver commesso qualche errore o omissione, dati da inesperienza e difficoltà nel reperimento delle informazioni. Vi pregherei di correggerle a beneficio della comunità elettrica. (calcoli fatti il 18 maggio)
Autopsia di una bolletta: le domande che mi sono fatto
Come si legge la bolletta elettrica?
Mi conviene passare da 3 kW a 6 kW di potenza impegnata?
Quanto costa un kWh?
Conviene passare ad un contratto a fasce orarie?
Conviene ricaricare a casa oppure alla colonnina?
Quale è la differenza economica tra residente e non residente?
Ma come si legge la bolletta elettrica?
Nella bolletta elettrica, si trovano tantissime informazioni. Ed in particolare: 1) Consumi effettivi (kWh) divisi per le tre fasce: F1: attiva dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle ore 19.00, escluse le festività nazionali. F2: attiva dal lunedì al venerdì, dalle ore 7:00 alle ore 8:00 e dalle ore 19:00 alle ore 23:00 ed il sabato dalle ore 7:00 alle ore 23:00, festività nazionali escluse. F3: attiva dal lunedì al sabato dalle ore 00.00 alle ore 7.00 e dalle ore 23.00 alle ore 24.00; domenica e festivi tutte le ore della giornata. Chiariamo anche che la potenza impegnata (tipicamente 3 kW) è la potenza contrattuale. La potenza disponibile è quella che abbiamo senza che il contatore sganci mai (+10%). La potenza disponibile per massimo 3 ore (+33%). Oltre la soglia massima disponibile, il contatore scatta dopo 3 minuti
Autopsia di una bolletta: com’è fatta la spesa energia
Quota fissa (€/mese):
Componente di dispacciamento (DISPbt)
Commercializzazione e vendita (dipende dal fornitore di energia)
Quota energia (€/kWh):
Energia (dipende dal fornitore di energia)
Dispacciamento
Perdite di rete (tipicamente è pari al 10% del valore dell’energia)
Trasporto e gestione del contatore (stabilito da ARERA)
Quota fissa (€/mese)
Quota potenza (€/kW)
Quota energia (€/kWh)
Energia attiva
UC3
UC4
Oneri di sistema
Asos per utenze domestiche
Quota fissa: 0,00 € per i residenti e 7,30 €/mese per i non residenti
Quota potenza: 0,00 €
Quota energia – stabilito da ARERA
Arim per utenze domestiche
Quota fissa: 0,00 € per i residenti
Quota potenza: 0,00 €
Quota energia – stabilito da ARERA
Imposta erariale (accise) [€/kWh]:
Abitazione di residenza
Fino a 3kW di potenza impegnata
Consumi fino a 150 kWh/mese
0,00 €/kWh
Consumi oltre a 150 kWh/mese e fino a 220 kWh/mese, le imposte non vengono applicate per i primi 150 kWh/mese
0,0227 €/kWh
Accisa = (Consumo – 150) * 0,0227
Oltre i 220 kWh/mese e fino a 370 kWh/mese, i kWh esenti vengono gradualmente ridotti
0,0227 €/kWh
Accisa = (370 -Consumo) * 0,0227
Oltre i 370 kWh/mese
0,0227 €/kWh
Oltre a 3 kW di potenza impegnata
0,0227 €/kWh
Abitazione non di residenza
0,0227 €/kWh
Usi diversi consumi fino a 200.00 kWh/mese
0,0125 €/kWh
Usi diversi consumi eccedenti i 200.00 kWh/mese
0,0075 €/kWh
Facciamo un esempio concreto
Residente fino a 3 kWh senza auto elettrica
150 kWh/mese
0,00€
Abitazione con auto elettrica
150 kWh/mese
+
500 kWh/mese
(150 + 500) * 0,0227 = 14,755 €
IVA: si applica su tutte le voci di spesa (accise comprese)
utenza domestica
10%
utenze ad uso non domestico
22%
Mi conviene passare da 3 kW a 6 kW di potenza impegnata?
Spesa una tantum: 1) oneri amministrativi dovuti al distributore: 25,81€ – gratuito fino al 31 dicembre 2023. 2)70,41 € per ogni kW di potenza disponibile aggiuntiva – 55,66 fino al 31 dicembre 2023. 3) 23,00 € di costi di gestione. Le voci che aumentano in bolletta sono: A) Trasporto e gestione del contatore 1,71 * (6-3) = 5,13 €. B) Viene meno l’esenzione dall’imposta erariale (da 0,00€ a 3,405€). Il passaggio da 3 kW a 6 kW costa pertanto:Una tantum: 189,90 € (fino al 31 dicembre 2023, dopo 260,04 €) e aumento in bolletta da 5,13 a 8,53 €/mese + IVA
Quanto costa un kWh? Voci di spesa da considerare
Spesa energia:
Quota energia [dato trovato sul sito di un possibile fornitore]
Contratto monorario: 0,1857 €/kWh
Contratto Biorario
F1: 0,2068 €/kWh
F2 e F3: 0,1730 €/kWh
Dispacciamento [dato trovato sul sito di ARERA]
0,01389 €/kWh
Perdite di rete
Contratto monorario: 0,01857 €/kWh
Contratto biorario
F1: 0,02068 €/kWh
F2 e F3: 0,01730 €/kWh
Trasporto e gestione del contatore
Distribuzione, trasporto e misura (σ3): 0,00848 €/kWh
UC3: 0,00095 €/kWh
UC6: 0,00 €/kWh
Oneri di sistema
Asos: 0,025635 €/kWh
Arim: 0,004628 €/kWh
Imposta erariale:
Nell’ipotesi un consumo mensile superiore a 370kWh: 0,0227 €/kWh
IVA al 10%
Il kWh costa pertanto: Contratto monorario: 0,308608 €/kWh. Contratto biorario: F1: 0,334139 €/kWh – F23: 0,293241 €/kWh
Conviene passare ad un contratto a fasce orarie?
Nell’ipotesi di avere un consumo di 100 kWh/mese in fascia F1 e 500 kWh in fascia F23, avremmo la situazione mostrata dalla tabella. Nel passaggio ad un contratto a fasce (e con una così grande differenza di consumo) si avrebbe un risparmio di circa 5€
Monoraria
F1
F23
600 kW
100 kW
500 kWh
0,280553 €/kWh
0,303763 €/kWh
0,266583 €/kWh
185,165 €
33,41€
146,62€
180,03 €
Autopsia di una bolletta: ricarico a casa o alla colonnina?
Ad oggi, uno dei contratti più convenienti, prevede un pacchetto di 500 kWh al costo di 157,50€
Domestico
Colonnina
Monorario
F23
154,30 €
146,62€
157,50€
E qual è la differenza tra non residente e residente?
Aumento degli oneri di sistema di 7,30 €/anno
Nessuna esenzione dalle accise (comunque assente se i consumi sono molto elevati).
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Vandalo anti-Tesla in azione a Milano, ma la telecamera di bordo l’ha beccato proprio mentre…Guarda il VIDEO
Grazie davvero Stefano per aver condiviso questa tua analisi, c’è davvero da farsi due conti e soprattutto prestare attenzione a come il prezzo al kWh pubblicizzato dai vari fornitori subisce alla fine un aggravio di quasi 10 centesim. Attualmente le offerte a prezzo fisso per 2 anni viaggiano sui 18 centesimi al kWh, una volta che si aggiungono i vari balzelli non siamo molto lontani da quanto.si paga con l’abbonamento da 500 kWh di BeCharge (che offre anche uno sconto del 10% agli iscritti al Tesla Club).
Veramente COMPLIMENTi al signor Stefano per la pazienza che ha avuto nel voler analizzare ad ogni costo umna bolletta per la fornitura elettrica.
Ma mi domando se è possibile che per poter capire quanto paghiamo un Kw dobbiamo esaminare così tante variabili da dovervi rinunziare.
Ovviamente il risultato a cui è giunto il nostro amico è anch’esso variabile e sono sicuro che se lui stesso dovesse ripetere l’esercizio tra tre mesi (visto che c’è un apposito ente l’ARERA che si occupa di fare trimestralmente nuove rilevazioni e nuovi calcoli) giungerebbe a cifre diverse.
Quello che a me pare assurdo è che debbano essere i consumatori a valutare tutte le variabili per capire da chi farsi rifornire.
Io credo che tutta questa macchinosità sia voluta per consentire ai fornitori di offrire prezzi concorrenziali per la quota energia e inserire tra le voci delle proprie bollette, tra le tante variabili esistenti anche qualche altra voce che si mimetizza tra le tante previste.
Ma possibile che, anche se i costi riguardano più elementi non debbano essere unificate e consentire d produrre una bolletta nella quale il costo è dato da COSTO COMPLESSIVO PER KW moltiplicato il NUMERO DI KW CONSUMATI?
Li facciano loro tutti questi conteggi, se sono proprio necessari, e ci dicano chiaramente quanto ci deve costare un Kw TUTTO COMPRESO. Solo così si potrà finalmente decidere a quale fornitore affidarsi!
Credo che questa volta i computer, che io amo, siano stati la spinta a complicare le cose; infatti vorrei vedere se tutti quei cacoli le aziende fornitrici di energia elettrica davessero dovuto farli a mano!
Grazie Franco,
da quando ho l’auto elettrica (oramai 2 anni e 85.000 km) ho fatto più volte l’autopsia della bolletta e ho sempre trovato queste voci di spesa con una variabilità non particolarmente significativa…. mi sono mantenuto su un più certo prezzo bloccato per un anno, che ha regalato delle soddisfazioni a molti utenti (soprattutto quando il governo ha azzerato gli oneri di sistema) rispetto ad un prezzo indicizzato dal PUN, che invece ha fatto disperare molti quando il prezzo è schizzato verso l’alto l’anno passato.
Il mio scopo era quello di evidenziare che non c’è solo il prezzo dell’energia, ma ci sono anche tante altre voci che devono essere conteggiate per l’automobilista elettrico per poter fare un confronto tra la presa di casa e la colonnina.
Per quel che riguarda il confronto tra i fornitori diversi, si può tranquillamente confrontare il prezzo dell’energia (magari stando attenti se siano o meno comprese le perdite di rete nell’offerta) dato che tutto il resto comunque dipende direttamente da ARERA o dall’agenzia dell’entrate
Piccole valutazioni/punti interrogativi a cui non sono mai riuscito a venirne a capo (non è polemica, ringrazio in anticipo chi mi può dare dei lumi a riguardo):
1-Il settore energetico (luce e gas) è l’unico a mia conoscenza che non fattura in maniera chiara e semplice (ad esempio euro/kwh). Storicamente i prezzi “chiari e semplici” migliorano la concorrenza. Anche la signora Maria saprebbe fare dei paragoni senza essere laureata al MIT.
Quando compro la pasta al supermercato ho un prezzo chiaro ed è anche espresso per legge in euro al KG (e non suddiviso in: costo materia prima grano, costo della manodopera, costo del trasporto, contributi INPS….)TUTTE le aziende al mondo hanno costi fissi e variabili ma decidono un prezzo di vendita univoco da presentare ai clienti)
2-In quasi tutti i settori, chi acquista più merce ottiene un prezzo di acquisto migliore (se compro una camion di mele rispetto ad una cassetta spunto un prezzo migliore). Succede anche con i combustibili fossili (inquinanti), basta chiedere ad una azienda di trasporti che si approvvigiona di carburante. Ma nel settore dell’energia elettrica le accise si alzano a scaglioni in base ai consumi, scontrandosi oltre con un concetto semplicemente economico anche con un idea di efficientamento energetico (vedi punto 3)
3-Teoricamente chi ha maggiori consumi elettrici è perché -solitamente- si è convertito in maniera virtuosa alla strada indicata dalle direttive europee (pompa di calore in casa, macchina elettrica, piano ad induzione…). Di conseguenza in una casa totalmente elettrica è normale richiedere ALMENO un contatore da 4,5/6 kw, ma viene penalizzato economicamente da dei costi fissi maggiori.
Credo che una maggiore trasparenza e coerenza su cosa si voglia veramente incentivare sarebbe auspicabile.
Diciamo che c’è sempre stata ed è un disincentivo a consumare
Quindi risulta ancora più evidente il motivo per cui dovremmo installare impianti FV a casa e mi ci metto anch’io dentro visto che dovrò trovare un modo per farlo a tutti i costi
Come diveva Bob è un incentivo a mantenerci sotto i 3 kW di potenza impegnata e sotto i 150kWh/mese di consumo… cosa difficile già in un appartamento con un condizionatore, figuriamoci se vogliamo ricaricare la macchina 🙂
Perdonami Stefano, e quanto cuba l’imposta erariale, che da quel che ho capito va pagata oltrepassando il limite contatore da 3 kw (quindi anche il 4,5)?
Per tutte le abitazioni, l’imposta erariale è pari a 0,0227 €/kWh +10% di IVA
Ci sono però delle esenzioni (“sconti”) nel caso di “Abitazioni di residenza fino a 3kW di potenza impegnata”:
-) fino a 150 kWh/mese: l’imposta erariale è pari a 0,00 €/kWh
-) fino a 220 kWh/mese: (consumo – 150) * 0,0227 €/kWh +10% di IVA
-) da 220 kWh/mese fino a 370 kWh/mese: (370 – Consumo) * 0,0227 +10% di IVA
-) oltre 370 kWh/mese: niente sconti
in pratica:
-) con un consumo mensile di 500 kWh/mese, avere 3 kW di potenza impegnato o averne 4,5 non cambia niente: 500 * 0,0227 + 10% di IVA = 12,485 €
-) con un consumo mensile di 150 kWh/mese, avere un contratto di 4,5 kW, significa pagare 3,74 €/mese di più
Grazie davvero Stefano per aver condiviso questa tua analisi, c’è davvero da farsi due conti e soprattutto prestare attenzione a come il prezzo al kWh pubblicizzato dai vari fornitori subisce alla fine un aggravio di quasi 10 centesim. Attualmente le offerte a prezzo fisso per 2 anni viaggiano sui 18 centesimi al kWh, una volta che si aggiungono i vari balzelli non siamo molto lontani da quanto.si paga con l’abbonamento da 500 kWh di BeCharge (che offre anche uno sconto del 10% agli iscritti al Tesla Club).
Io ho un contratto monorario con potenza 6 al costo fisso di 0,17 € energia. Poi ci sono le tasse. La differenza da 5.13 a 8,53 non conta molto.
Problema 1: portare elettroni da A a B e farsi pagare da B
Soluzione italiana a problema 1: (vedi articolo)
Problema 2: definire e attuale il PNRR
Soluzione italiana a problema 2: (vedi codice di Hammurabi)
Veramente COMPLIMENTi al signor Stefano per la pazienza che ha avuto nel voler analizzare ad ogni costo umna bolletta per la fornitura elettrica.
Ma mi domando se è possibile che per poter capire quanto paghiamo un Kw dobbiamo esaminare così tante variabili da dovervi rinunziare.
Ovviamente il risultato a cui è giunto il nostro amico è anch’esso variabile e sono sicuro che se lui stesso dovesse ripetere l’esercizio tra tre mesi (visto che c’è un apposito ente l’ARERA che si occupa di fare trimestralmente nuove rilevazioni e nuovi calcoli) giungerebbe a cifre diverse.
Quello che a me pare assurdo è che debbano essere i consumatori a valutare tutte le variabili per capire da chi farsi rifornire.
Io credo che tutta questa macchinosità sia voluta per consentire ai fornitori di offrire prezzi concorrenziali per la quota energia e inserire tra le voci delle proprie bollette, tra le tante variabili esistenti anche qualche altra voce che si mimetizza tra le tante previste.
Ma possibile che, anche se i costi riguardano più elementi non debbano essere unificate e consentire d produrre una bolletta nella quale il costo è dato da COSTO COMPLESSIVO PER KW moltiplicato il NUMERO DI KW CONSUMATI?
Li facciano loro tutti questi conteggi, se sono proprio necessari, e ci dicano chiaramente quanto ci deve costare un Kw TUTTO COMPRESO. Solo così si potrà finalmente decidere a quale fornitore affidarsi!
Credo che questa volta i computer, che io amo, siano stati la spinta a complicare le cose; infatti vorrei vedere se tutti quei cacoli le aziende fornitrici di energia elettrica davessero dovuto farli a mano!
Grazie Franco,
da quando ho l’auto elettrica (oramai 2 anni e 85.000 km) ho fatto più volte l’autopsia della bolletta e ho sempre trovato queste voci di spesa con una variabilità non particolarmente significativa…. mi sono mantenuto su un più certo prezzo bloccato per un anno, che ha regalato delle soddisfazioni a molti utenti (soprattutto quando il governo ha azzerato gli oneri di sistema) rispetto ad un prezzo indicizzato dal PUN, che invece ha fatto disperare molti quando il prezzo è schizzato verso l’alto l’anno passato.
Il mio scopo era quello di evidenziare che non c’è solo il prezzo dell’energia, ma ci sono anche tante altre voci che devono essere conteggiate per l’automobilista elettrico per poter fare un confronto tra la presa di casa e la colonnina.
Per quel che riguarda il confronto tra i fornitori diversi, si può tranquillamente confrontare il prezzo dell’energia (magari stando attenti se siano o meno comprese le perdite di rete nell’offerta) dato che tutto il resto comunque dipende direttamente da ARERA o dall’agenzia dell’entrate
Piccole valutazioni/punti interrogativi a cui non sono mai riuscito a venirne a capo (non è polemica, ringrazio in anticipo chi mi può dare dei lumi a riguardo):
1-Il settore energetico (luce e gas) è l’unico a mia conoscenza che non fattura in maniera chiara e semplice (ad esempio euro/kwh). Storicamente i prezzi “chiari e semplici” migliorano la concorrenza. Anche la signora Maria saprebbe fare dei paragoni senza essere laureata al MIT.
Quando compro la pasta al supermercato ho un prezzo chiaro ed è anche espresso per legge in euro al KG (e non suddiviso in: costo materia prima grano, costo della manodopera, costo del trasporto, contributi INPS….)TUTTE le aziende al mondo hanno costi fissi e variabili ma decidono un prezzo di vendita univoco da presentare ai clienti)
2-In quasi tutti i settori, chi acquista più merce ottiene un prezzo di acquisto migliore (se compro una camion di mele rispetto ad una cassetta spunto un prezzo migliore). Succede anche con i combustibili fossili (inquinanti), basta chiedere ad una azienda di trasporti che si approvvigiona di carburante. Ma nel settore dell’energia elettrica le accise si alzano a scaglioni in base ai consumi, scontrandosi oltre con un concetto semplicemente economico anche con un idea di efficientamento energetico (vedi punto 3)
3-Teoricamente chi ha maggiori consumi elettrici è perché -solitamente- si è convertito in maniera virtuosa alla strada indicata dalle direttive europee (pompa di calore in casa, macchina elettrica, piano ad induzione…). Di conseguenza in una casa totalmente elettrica è normale richiedere ALMENO un contatore da 4,5/6 kw, ma viene penalizzato economicamente da dei costi fissi maggiori.
Credo che una maggiore trasparenza e coerenza su cosa si voglia veramente incentivare sarebbe auspicabile.
Immagino che l’accisa di 0,0227 oltre i 150kw consumati sia una forma di incentivo all’acquisto dell’auto elettrica, giusto?
Diciamo che c’è sempre stata ed è un disincentivo a consumare
Quindi risulta ancora più evidente il motivo per cui dovremmo installare impianti FV a casa e mi ci metto anch’io dentro visto che dovrò trovare un modo per farlo a tutti i costi
Come diveva Bob è un incentivo a mantenerci sotto i 3 kW di potenza impegnata e sotto i 150kWh/mese di consumo… cosa difficile già in un appartamento con un condizionatore, figuriamoci se vogliamo ricaricare la macchina 🙂
Non ho capito (nel passaggio da 3 a 6kw) a cosa si riferisce l’aumento in bolletta da 5,13 a 8,53 €/mese + IVA.
E una domanda: oltre all’aumento sopra riportato ci sono altre differenze di costo “perpetue” passando a 6kw rispetto al 3?
Sono legati a:
-) trasporto e gestione del contatore 3 * 1,71 =5,13
-) oltre i 3 kW, viene meno l’esenzione dall’imposta erariale
Perdonami Stefano, e quanto cuba l’imposta erariale, che da quel che ho capito va pagata oltrepassando il limite contatore da 3 kw (quindi anche il 4,5)?
Grazie per le delucidazioni.
Per tutte le abitazioni, l’imposta erariale è pari a 0,0227 €/kWh +10% di IVA
Ci sono però delle esenzioni (“sconti”) nel caso di “Abitazioni di residenza fino a 3kW di potenza impegnata”:
-) fino a 150 kWh/mese: l’imposta erariale è pari a 0,00 €/kWh
-) fino a 220 kWh/mese: (consumo – 150) * 0,0227 €/kWh +10% di IVA
-) da 220 kWh/mese fino a 370 kWh/mese: (370 – Consumo) * 0,0227 +10% di IVA
-) oltre 370 kWh/mese: niente sconti
in pratica:
-) con un consumo mensile di 500 kWh/mese, avere 3 kW di potenza impegnato o averne 4,5 non cambia niente: 500 * 0,0227 + 10% di IVA = 12,485 €
-) con un consumo mensile di 150 kWh/mese, avere un contratto di 4,5 kW, significa pagare 3,74 €/mese di più
Ora mi è tutto chiaro, grazie Stefano.