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Autonomia Mercedes: 350 km sono pochini?

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motore elettrico
Il pianale del Mercedes EQC, con il pacco-batterie da 80 kWh.

L’autonomia della Mercedes EQC fa già discutere. Il Suv elettrico uscirà solo tra un anno, ma già i dati annunciati a Stoccolma  scatenano polemiche. Nella convinzione che i 450 km annunciati saranno in realtà circa 100 di meno.

Il fatto è che i 450 km di autonomia in questione sono calcolati con il vecchio standard WLTP, considerato unanimemente troppo generoso. La stampa americana, per esempio, citando i precedenti di altri modelli, ritiene che l’ente di omologazione statunitense EPA non attribuirà all’EQC più di 220-222 miglia. In pratica siamo poco al di sopra dei 350 km, un range ritenuto realistico (l’EPA è la più restrittiva). Ma un po’ deludente per una macchina che uscirà solo di qui a un anno e che sarà disponibile su larga scala solo nel 2020. Siamo sui livelli della Jaguar I-Pace (che però ha un pacco batterie da 90 kWh, contro gli 80 della Mercedes) e una cinquantina di km in meno dell’Audi e-tron Quattro (pacco-batterie da 95 kWh).                        Guarda il filmato sotto sul powertrain elettrico Mercedes.

Si punta su ricariche veloci, più che su range estesi

Il fatto è che, in genere si tratta di veicoli piuttosto pesanti, in parte proprio per il peso delle celle delle batterie: per la Mercedes viene dichiarata una massa totale (dato non definitivo) di 2.425 kg. In pratica: pesa come una Mercedes GLS, che però ha dimensioni ben più importanti (è lunga quasi 40 cm. in più e decisamente più alta). La EQC è infatti lunga 4,76 metri, larga 1,88 e alta 1,62 metri con un passo di 2,87 metri. Nonostante questo, la prontezza (la coppia) del motore elettrico richiede un tempo di appena 5,1 secondi per arrivare a 100 km/h da fermo. La verità è che i costruttori tedeschi sembrano puntare su macchine che possano ricaricare rapidamente, più che scommettere su un’autonomia molto estesa. Che, peraltro, richiederebbe pacchi batterie più pesanti e ingombranti. Investono pesantemente in reti di ricarica superfast, come IONITY.  E probabilmente è anche vero che in questo momento i costruttori coreani (Hyundai e Kia) e Tesla sono un passo avanti nello sviluppare l’efficienza e la capacità del motore elettrico, soprattutto nella densità delle batterie. Ma la battaglia è appena cominciata e i tedeschi non sono certo gente che rinunci facilmente alla supremazia tecnologica. Tanto più nell’automotive.

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