Autonomia invernale 4 – L’articolo in cui raccontavamo la delusione di alcuni lettori per la percorrenza delle auto col freddo, continua a sucitare reazioni e commenti (leggi qui e anche qui). E continuano ad arrivarci resoconti che confermano o smentiscono i termini della polemica. Di seguito pubblichiamo gli ultimi, con l’aggiunta di qualche nostra considerazione.
La mia Kia eNiro perde circa il 23%. E’ normale

Paolo ci scrive dal Veneto; possiede una Kia eNiro e non ha da lamentarsi dell’ autonomia invernale.
″L’autonomia d’inverno con l’auto elettrica è un vero disastro? A me non sembra!
Ho appena cambiato le gomme alla mia KIA eNIRO, con batteria da 64kWh e riscaldamento con resistenze (no pompa di calore), con 4 pneumatici invernali Kleber con resistenza al rotolamento in classe C (quelli montati di serie sono in classe B, quindi dovrebbero garantire un consumo minore), così ho approfittato per fare un giro in Trentino di 341km, con temperature variabili da 0 a 4 gradi.
Ho pianificato il viaggio con A Better Route Planner, app che mi indicava l’arrivo a destinazione con il 54% di batteria, invece sono arrivato con il 55% nonostante non abbia risparmiato sul riscaldamento, concedendomi un bel viaggio rilassante e confortevole. Sono partito con batteria al 100%, ed ho approfittato per fare una ricarica da 15kWh (dal 52 al 76%), per evitare di rientrare a casa con la batteria esaurita. All’arrivo la carica residua era del 36%. Se non avessi ricaricato, sarei arrivato a casa con il 12% circa di carica.
Ora facciamo un paragone con un viaggio fatto in Croazia ad inizio settembre, clima molto gradevole, climatizzatore acceso: percorsi 416km, giunto a destinazione con il 18% di carica residua.
Paragonando le due situazioni posso dire che l’autonomia nel viaggio di ieri si è ridotta del 23% circa rispetto al viaggio in condizioni ideali di settembre. Non mi lamento assolutamente di questa diminuzione di autonomia, a mio parere giustificabilissima, l’alternativa sarebbe quella di vestirsi pesantemente e non accendere il riscaldamento, ma che senso avrebbe?
La guida di un’auto elettrica è piacevolissima, facilissima e rilassante… concediamoci un po’ di energia per avere il giusto tepore, dal momento che ci sono ovunque colonnine per la ricarica che solitamente usano energia proveniente da fonti rinnovabili: sempre meglio che rimpiangere la vecchia auto termica che, se venisse introdotto nell’abitacolo tutta l’energia che il motore disperde con la sua inefficienza, ci cucinerebbe in 10 minuti!„
Paolo Subiaco
Pieve di Soligo, TV
Zoe e Leaf a prova d’inverno: meglio la seconda
E questa è l’esperienza di Diego, proprietario di due BEV che mette a confronto.

“Eccomi per portare la nostra esperienza, questa volta invernale, con le nostre due vetture a batteria. Parlando della Renault Zoe 52kw, che ormai al prossimo gennaio ha già un paio d’anni (23.000km) e in effetti tra le due è quella che ha un maggiore calo di resa a batteria carica al 100%. In estate dà sui 365 km di autonomia che poi realissimi sono 330 km.
Passando alla stagione invernale, quest’inverno si sta comportando come lo scorso, quindi a batteria carica segna sui 250 km disponibili. Reali, meno, poco più di 200km. Calcoliamo che “dormono” fuori, non al chiuso ma sotto una tettoia. L’auto è utilizzata da mia moglie in ECO, la quale in più, l’unica cosa che fa è utilizzare spesso il cruise control tenendo l’auto sempre con velocità massima che non superi i 70km/h, il clima è sempre in automatico sui 20°. Modalità B. Al mattino la preriscalda con l’app sia che sia collegata alla rete che non. Il modello è l’Intens R135. Quindi quello più prestante e meno parsimonioso. Totale scarto km in meno 140 circa.
Passando alla NISSAN LEAF E+ 62kwh, con batteria al 100% in estate sono arrivato anche poco sotto i 400km quando lei segnava 411km. Sempre in Eco e con l’e-pedal sempre attivato, rigenerazione in D. In questa stagione dà come kilometraggio massimo possibile 335km. Reali ora che ormai come temperatura al mattino ci avviciniamo allo zero, siamo sui 300km. Guidata con le stesse modalità di guida estiva. Temperatura abitacolo 18 gradi. Anch’io la preriscaldo o raffreddo a seconda della stagione, sempre, visto che sono turnista.
Quindi in effetti quei 10kwh in più circa presenti sulla Leaf aiutano non di poco. Calcoliamo che l’auto ha un motore da 150kw, equivalenti a 217 cavalli. Totale scarto 100 km. Insomma a mio avviso i consumi sono molto più ottimizzati nella Nissan, calcolando che l’auto è più grande pesante e prestante.
Forse l’asso nella manica è L’e-pedal? I 10kwh in più?..chissà? Rimane il fatto che sicuramente tenute in un garage ad una temperatura sui 15/20 gradi lo scenario sicuramente muterebbe in meglio. Ma chi acquista il “futuro” in questo caso, almeno per ora lo deve studiare e conoscere bene prima! Concludendo “the winner is Nissan Leaf e+„!
Diego Volpato
Nord Italia,
Pianura
Risposta Come ci ha fatto notare Leonardo Spacone in questo articolo l’autonomia invernale è molto penalizzata dai consumi richiesti per il riscaldamento. Essi non dipendono dalle dimensioni della vettura, nè dai km percorsi, bensì dalla durata del viaggio e dal differenziale fra temperatura interna ed esterna. Ovviamente, in percentuale di autonomia, penalizzano maggiormente le auto elettriche con batterie più piccole, come dimostra anche il raffronto di Diego. E molto più ancora penalizzano le ibride plug in, che dispongono di batterie poco capienti e possono facilmente vedere una autonomia invernale dimezzata.
La Jeep Compass PHEV manitene le promesse

Luigi ha una ibrida plug in, ma nemmeno lui è deluso.
″Sono proprietario di una Compass PEHV e dopo 6 mesi e 10.000 km percorsi non ho finora registrato alcuna diminuzione dell’ autonomia, 50 km, causa il clima rigido anche se vivo a Torino e vado regolarmente in montagna nel weekend e ricarico alle colonnine presenti in località sciistiche. Forse sono fortunato oppure il mio modo di guida molto dolce si addice particolarmente alla modalità elettrica.
Luigi Meinardi,
Torino
Quel problema con il tergicristallo ghiacciato
″ Volevo segnalarvi una cosa che mi capita con le EV, abitando in alta montagna. In particolare con la Leaf mi è successo un problema relativo al freddo, ma credo succeda con tutte le macchine elettriche. Se si lascia l’auto fuori e nevica, bisogna andare a spazzarla per rimuovere la neve come si fa con tutte le auto. Usando poi i tergi (se la neve non è ghiacciata) e il riscaldamento, il vetro si pulisce in fretta (più delle auto normali). Quando l’acqua dal vetro cola alla base dei tergi (dove c’è il motorino) lì piano piano si gela, perchè non arriva più l’aria calda che arriva sul vetro.
Nel motore termico il grande calore del motore invece scioglie tutto e il problema non c’è, mentre nell’elettrico si forma un blocco di ghiaccio che rischia di rompere i motorino. Sarebbe risolutiva una piccola resistenza vicino ai tergi (come il tergilunotto), oppure far si che l’aria del vetro arrivi (dall’interno) anche a livello dei motorino.
So che è un problema di nicchia, ma in futuro tutte le EV in montagna avranno questo problema, come avevano le diesel con il congelamento del gasolio„.
ing. Giuseppe Cutano
Mi piacerebbe ma non posso, inverno a parte

I problemi della mia PHEV? L’elettronica, non il freddo

Da fine agosto ne sono possessore qualche default elettronico è presente ma come su tutte le vetture di questa tipologia come mi è stato confermato da un ‘ istruttore ‘ di guida elettrica. La mia ad esempio non permette la connessione wireless con iPhone, anche se dovrebbe, ma solo con il cavo; alla accensione una volta si e una no anche se completamente carica si avvia il motore termico percorre alcuni metri si spegne il tutto e ti tocca riavviarla; la schermata del funzionamento termico/elettrico ogni tanto smette di funzionare e l’indovinometro…mai nome è stato più azzeccato. A parte questo percorre in elettrico un 40 km a zero gradi con riscaldamento e condizionamento accesi e a benzina pura sto sui 7,6 per 100km.