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Autonomia ingannevole: Tesla multata in Corea

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Autonomia ingannevole: Tesla multata in Corea dalla locale Autorità Antitrust per 2,85 miliardi di won, pari a circa due milioni di euro. Ecco i dettagli.

autonomia ingannevoleAutonomia ingannevole: non dice che col freddo…

Il procedimento era stato aperto a inizio 2022, con un’accusa per la verità piuttosto singolare. Ovvero non avere dichiarato ai clienti, nel proprio materiale illustrativo, che l’autonomia si riduce sensibilmente nei mesi invernali. Il fatto è che nel Paese asiatico si utilizza lo stesso metodo per calcolare il range di un’auto con batteria carica al 100%, il WLTP. Uno standard che prevede test a diverse velocità, ma in condizioni di temperatura sempre ottimali per il funzionamento delle celle. Ma la Korea Fair Trade Commission (KFTC), ovvero l’Antitrust locale, non ha voluto sentire ragione. Ha argomentato che Tesla aveva “esagerato l’autonomia delle sue auto con una singola carica“. Nonché il rapporto costo-efficacia rispetto ai veicoli a benzina, oltre alle prestazioni di ricarica dei suoi Supercharger. Tutto questo è stato accertato analizzando il sito web coreano della marca di Elon Musk dall’agosto 2019 fino ad alcuni mesi fa.

autonomia ingannevole
I risultati di un test di autonomia estate-inverno svolto  su modelli elettrici dalla Federazione automobilistica norvegese (NAF) nel corso del 2021.

E dire che Tesla è tra i marchi che reggono meglio al gelo

La conclusione dell’indagine è riportata dall’agenzia Reuters, che ha chiesto a Tesla di commentare. Ma la Casa americana come al solito si è rifiutata di fare dichiarazioni, anche se viene ritenuto probabile un ricorso ai Tribunali contro la decisione dell’Antitrust. La Reuters ricorda che “sul suo sito Web, Tesla fornisce suggerimenti per la guida invernale. Come il pre-condizionamento dei veicoli con fonti di alimentazione esterne e l’utilizzo della sua app Energy, aggiornata per monitorare il consumo di energia. Ma non menziona la perdita di autonomia a temperature inferiori allo zero”. Per la verità nessun costruttore è tenuto a farlo, anche se alcuni brand (come Peugeot e Renault) pubblicano sul sito un calcolatore che ti dice il variare dell’autonomia a seconda di temperatura e velocità. Ironia della sorte, le Tesla sono tra le auto che reggono meglio l’impatto del freddo, con tagli del range più modesti sulla concorrenza. E c’è chi ricorda, con malizia, che la Corea è la patria di Hyundai-Kia, ovvero uno dei competitor più insidiosi…

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34 COMMENTI

  1. A suo tempo ho trovato una chiara spiegazione sul opuscolo informativo della Zoe sul calo chilometrico invernale…e ho optato per la Kona. Credo che i cittadini dovrebbero per qualsiasi cosa cercare di informasi adeguatamente…

  2. E pensare che Tesla la prima volta che la parcheggi al freddo ti dice sul paddone che potrai trovarla con meno batteria di quando la parcheggi….
    Poi è scritto in tutte le salse nel manuale ed è ribadito nella sezione relativa alla ricarica sull’app.
    Siamo d’accordo che non lo dice esplicitamente sul sito. Altre aziende lo fanno e tanto di cappello.
    Ma non mi pare proprio che Tesla lo tenga nascosto.

    Comunque più chiarezza per il consumatore è sempre meglio. Anche se c’è da trovare il giusto tradeoff per non rischiare di finire nella situazione “too much informations”.

  3. Commento quasi tecnico, nel senso che è sì il mio mestiere (anche se non nel mio settore specifico) ma non conosco la normativa Coreana. Proprio nella non conoscenza della legge vigente sta la difficoltà di commentare, direi addirittura che non è possibile dire alcunché di sensato se non si conoscono le regole della publlicità in Corea in relazione al provvedimento adottato.

    A parte ciò, credo che, mentre se una termica consuma di più di quanto dice la casa, il fruitore si potrà solo lamentare di spendere di più, una maggiore attenzione comunicativa vada posta all’autonomia delle Bev e dei tempi di ricarica, perché qui si rischia di rimanere a piedi e non tuttu vogliono o possono informarsi in modo eteorogeneo su siti, blog, post o quello che sia. Più che la legge dovrebbe essere il mercato a spingere i produttori a fornire tutte le info utili.

    • Chi rischia di rimanere a piedi è chi non possiede una BEV. Se ne hai una, sai come comportarti anche con autonomia ridotta.

      • Sì, può darsi.

        Volevo risponderti più diffusamente, ma invece ti pongo (pure a chi lo sapesse) una domanda: nel caso in cui un’elettrica si fermi senza più energia in un luogo fuori mano, esistono carri attrezzi dotati di stazione di ricarica o è sempre previsto che il veicolo venga portato ad una stazione/charger o quel che è?

        • Come spesso accade la risposta è… dipende. 🙂
          La tua prima ipotesi è fattibile ed esiste come soluzione MA le assicurazioni dedicate alle elettriche di solito (almeno tutte quelle che ho sentito) prevedono il portarti alla colonnina più vicina (spesso con la “gabola” che non è detto sia veloce….).

          Detto questo, per restare “a piedi” devi arrivare a zero e finire anche il buffer di emergenza (consideralo come una riserva nascosta) che consente di procedere a velocità tartaruga (si chiama infatti turtle mode) per decine di km, a seconda del modello di auto.
          E se resti definitivamente a piedi si rovina la batteria? No. Si collega la macchina appena possible e si ricarica. E tutto torna nella norma.
          Ci sono divertentissimi video di Bjorn Nyland che testa il comportamento a fine batteria di svariati modelli di BEV.

        • Roma e Milano Bologna Torino
          sono coperti in parte da un servizio di ricarica mobilie
          E-GAP che è stata la prima ,2018, ad occupersene
          ma può essere che ne siano nate altre

          • @renzo No, non sono falliti e anzi si sono espansi in Europa (lungimiranza!).
            Perchè l’utilizzo non è solo una ricarica in emergenza. Ma anche una ricarica a domicilio.
            Pensa a parcheggiare da qualche parte e invece di andare a cercare la colonnina…. usi la loro app, arrivano, ti ricaricano e tu torni e trovi la macchina carica.
            Se puoi permettertelo economicamente, è una cosa niente male. 🙂

            Poi, ovviamente, l’emergenza. Ma quella è talmente rara….

    • Infatti, nel merito, non commento.
      Non è “pubblicità” ingannevole perché non è pubblicità (Tesla non la fa) ma informazioni incomplete dal sito, dove però hai l’intero manuale d’uso (cosa che i competitor di solito non fanno).
      Posso commentare che i dati di consumo si riferiscono al WLTP che è uno standard, qualsiasi deviazione dallo standard comporta una variazione in positivo o in negativo, soprattutto il WLTP non prevede la climatizzazione.
      Conoscendo Tesla non è che ha nascosto informazioni per truffare, è il loro stile, pochissime informazioni misurabili, non esistendo uno standard per la guida in climi freddi (quanto freddi?) non lo dichiarano e basta.
      Loro e chiunque altro (multati anche gli altri? Mercedes ha appena preso 20 milioni di multa per avere barato sulle emissioni… Non avere omesso: avere falsificato).
      Per la cronaca: la Corea ha un clima non dissimile da quello del Nord Europa, distante da quello che ci si aspetterebbe dalla latitudine. Gli inverni sono decisamente freddi con un paio di mesi sistematicamente sottozero.

      • Ma no, Tesla non ha raccontato balle, non mi par proprio.

        Anzi, alla Volkswagen in Corea, se ben ricordo, hanno applicato una sanzione mostruosa, altro che quella di questo articolo.

        E’ che le regole sulla pubblicità sono strane anche da noi e partono dall’idea che il consumatore sia un povero deficiente. Pensa che lo slogan di Poltrone e sofà “artigiani” di qualità è dovuto cambiare perché artigiani non lo sono…. Ma, nel contempo, abbiamo pubblicità di creme in cui dicono robe senza senso del tipo “l’87% delle donne ha osservato il miglioramento delle rughe cutanee” e nessun giurì interviene.

        • Beh, se non sono artigiani non possono definirsi artigiani (mi sembra scorretto fare passare un prodotto industriale per uno artigianale, fossi un artigiano mi incavolerei – e io artigiani che fanno divani li ho conosciuti), così come se non sei un dottore non puoi definirti tale.

      • Per pubblicità non si intende la pubblicità a pagamento ma qualunque forma di informazione resa al pubblico, anche un volantino o una pagina sul proprio sito web. Il fatto che esista un manuale più dettagliato non sminuisce il fatto che l’informazione “pubblicizzata” fosse fuorviante: il paragone va fatto con i contratti con le clausole capestro dove viene pubblicizzato un prezzo ma solo nelle lunghe pagine delle condizioni d’uso contrattuali sono scritte le limitazioni. L’informazione, anche quando resa in forma sintetica, deve consentire a chi la legge di avere un quadro chiaro nei limiti della brevità dell’informazione. A titolo di esempio: se l’auto d’estate ha 500 km di autonomia e d’inverno 300, non puoi scrivere in un cartello “range: 500 km” e neanche “range: fino a 500 km”, in entrambi i casi è fuorviante, soprattutto in un paese che, come tu stesso ricordavi, ha inverni freddi (e quindi non parliamo del siciliano che ha la casetta in cima all’Etna).

        Il punto è che Tesla “non ha non dichiarato” come sostieni tu ma ha dichiarato, limitandosi però a riportare solo il consumo estivo corrispondente al ciclo di omologazione WLTP. Se non avesse scritto nulla di nulla sui consumi, probabilmente se la sarebbe cavata, invece qualcosa ha detto. E i consumatori non sapevano del problema dell’inverno in cui l’autonomia è decisamente inferiore.

        La multa si estende anche ai supercharger. Anche qui il vizietto di dire “ricarica fino a” evidentemente non è piaciuto. Spiace che ci sia capitata Tesla visto che altri fanno peggio (Toyota), ma se ciò serve ad avere informazioni più esaustive e aderenti alle reali condizioni d’uso, ben venga questa multa.

  4. Intanto i Norvegesi, abitanti del noto paese della fascia equatoriale…
    (Qualcuno ha denunciato le varie marche per fare più chilometri del WLTP dichiarato, in estate? Esattamente come le termiche, hanno sempre consumato meno del dichiarato, vero?)

    • Infatti i norvegesi sono tutti autolesionisti… si perde semplicemente il 4/5%, e non dalle batterie, ma dal semplice riscaldamento dell’abitacolo.

      • Fortuna che ci sono i Gianluca A. italiani che mangiano in testa a tutti!
        Questi popoli nordici… auolesioniamoli a casa loro!!!

    • Infrastruttura Guido.

      Se hai una colonnina ogni 500mt l’autonomia non é un problema.

      É il nuovo “digital divide” che si sta formando. Da qui a 5 anni ci sarà il nord Italia (i turisti tedeschi, austriaci, olandesi come li accogli se no) pieno di colonnine ed il centro sud una ogni tanto.

      My opinion

      • “É il nuovo “digital divide” che si sta formando.”
        Purtroppo no, è il “vecchio” tallone d’Achille del turismo nel nostro paese. Ci sono zone virtuose che riescono a creare attrattiva per il turista dal nulla. E zone con bellezze naturali incredibile ma uno scarsissimo istinto imprenditoriale e gente alla quale non interessa un tubo di essere efficienti o di offrire un buon servizio.
        L’amore per la cosa pubblica, la collettività.

        Ma la situazione, ilariovs, non è così drammatica come credi sul fronte ricarica. Ovviamente le amministrazioni locali devono sapere con cosa hanno a che fare, che potenzialità ha e come renderlo un plus.
        Insomma, siamo ancora in tempo per evitare l’ennesima fonte di “divide”.

      • Abito al nord, non distante dalla zona dei laghi abbondantemente frequentata da Turisti del nord Europa, ma le colonnine fidati che non abbondano. E quelle che ci sono, se funzionano sono lente..

  5. Ha fatto benissimo l’antitrust, come dimostrano tra l’altro le tante lettere che arrivano a VaiElettrico di possessori di auto che vedono l’autonomia diminuire d’inverno senza che nessuno li avesse informati prima (e poi i peggiori della community si mettono anche a insultarli perché non sapevano …).

    Le case la devono smettere di nascondersi dietro il dato WLTP. Se nelle informazioni rese parlano anche una sola volta di autonomia, allora devono dirla tutta e non nascondersi dietro il dato della certificazione. E’ palese che limitarsi solo a quel dato non è sufficiente e occorre informare in modo completo il consumatore affinché la scelta di acquisto sia pienamente consapevole, senza nascondere la polvere sotto il tappeto. L’auto d’estate è superiore anche di un 50% rispetto a quella invernale ma il dato comunicato all’acquirente è solo quello estivo. L’utente che proviene dal mondo delle auto a benzina non è affatto scontato che abbia contezza di questo problema e serve la massima trasparenza.

    Spero che anche le altre case che hanno omesso una corretta informazione al riguardo siano multate. A partire da quella lì che diceva che i suoi modelli potevano andare da Roma a Genova con una sola carica (e c’era anche chi faceva la ola …).

    • Se io dichiaro il mio consumo basandomi sul WLTP, poi posso essere denunciato perché ai 130 consumo di più?
      Deduco di si, dato che non viene specificato. E sembra anche essere un aspetto molto sentito.

      Perché quando compro una termica non mi viene detto nella pubblicità che dovrò cambiare la cinghia di trasmissione? Per una Panda (quando costava 8000€) significava il 7% del valore della macchina. L’usura e la manutenzione vengono taciute nelle pubblicità. Denunciamo tutti e tutto?

      Nel manuale Tesla, che è liberamente scaricabile, si parla chiaramente di problemi legati al freddo. Tra parentesi, Tesla non dichiara neanche la potenza del motore, non essendo un dato obbligatorio da dichiarare.

      • > posso essere denunciato perché ai 130 consumo di più?

        Nì, quel consumo eccessivo lì è più borderline. Il motivo è che anche a benzina le auto, soprattutto le citycar, consumano di più andando a 130 km/h anziché a 60 quindi l’automobilista non può dirsene sorpreso, sebbene le elettriche consumino effettivamente un po’ di più rispetto ad un’auto a benzina.

        La ratio del giudice è semplice e lineare: lui valuta quanto sia verosimile che l’utente fosse realmente ignaro dell’esistenza del problema. Non è da escludere ad esempio che lo stesso giudice abbia appreso durante il processo dell’esistenza di questa problematica e, analizzando quanto contenuto sul materiale informativo portato come prova, non abbia riscontrato alcun avviso chiaro relativo alla differente performance della batteria in inverno. Quindi è realistico credere che l’utente fosse effettivamente all’oscuro del problema e non a caso è l’osservazione che con maggiore frequenza viene posta su questo sito dalle lettere di proprietari di auto elettrica (o plugin). Insomma qui siamo davanti a un prodotto completamente nuovo ed è giusto che l’acquirente sia edotto di tutte le differenze rispetto a un veicolo a benzina.

        Il giudice ovviamente deve ragionare dall’assunto non del “qui in questo settore funziona così e i più bravi già lo sanno” bensì da una prospettiva più ampia e generale, ovvero quello che l’informazione deve essere sempre completa e non parziale affinché il consumatore possa fare un acquisto consapevole.

        Credo che un piccolo rischio le case automobilistiche lo corrano anche per i consumi autostradali, ma è piccolo. Ad ogni modo sarebbe opportuno che il legislatore intervenga per imporre ai costruttori di fornire una tabella sui consumi alle varie velocità, alle diverse temperature, col massimo traino, a pieno carico e al minimo carico, ovviamente modificando i valori in base al cerchio/gommatura scelta. Una tabella con questi dati aiuterebbe certamente il consumatore a fare una scelta oculata.

        Tutti i costruttori sono a rischio, ma chi rischia più di tutti è Toyota. Aveva presentano la BZ4X come un’auto che non soffriva le basse temperature e invece soffre più di tutti gli altri veicoli elettrici: lì si rischia addirittura un’accusa di truffa, non siamo nell’illecito del civile di una mancata informazione ma lì si è data un’informazione vitale per la scelta del veicolo che appare (da quanto si legge in rete) totalmente falsa. E’ un bel problema …

        • Un bel WLTP a -20, -10, 0, 10, 20 e 30°.
          Senza uso di climatizzatore abitacolo, per uniformare, con gli automatismi BMS attivi (Nel test WLTP mi pare che il condizionamento batteria sia disattivato, non che a 21° faccia differenza)
          Chi abita a Palermo o a Livigno non ha le stesse esigenze.

          • Ho visto la serie tv Avvocata Woo insieme con mia moglie e mi ha confermato che i principi di diritto coreani sono molto simili a quelli italiani. Certo, quella è solo una serie, ma se si escludono certe amenità come lo stare decisis statunitense e probabilmente qualche stato confessionale o dittatoriale, le basi del diritto sono uguali in tutto il mondo. La mia è una teoria, non ho una laurea in legge né tanto meno conosco così bene il Sud Corea, ma dopo il tuo commento ho cercato per scrupolo qualche articolo in rete e non mi sembra di esserci andato poi così lontano [ https://www.reuters.com/markets/commodities/south-korea-fines-tesla-22-mln-exaggerating-driving-range-evs-2023-01-03/ ]. “driving ranges of its cars on a single charge, their fuel cost-effectiveness compared to gasoline vehicles as well as the performance of its Superchargers […] The driving range of the U.S. EV manufacturer’s cars plunge in cold weather by up to 50.5% versus how they are advertised online” dice la Korea Fair Trade Commission ponendo proprio l’accento sul confronto con i veicoli a benzina e sulla pubblicità online. In teoria una causa simile potrebbe essere replicata anche in Italia ma, a detta di mia moglie (abbiamo scambiato solo poche parole), qui la strada sarebbe più irta.

  6. Sono gabelle che le case devono pagare a prescindere. Quando paga Ford del trafiletto di due righe non importa nessuno, quando riguarda tesla diventa la news da prima pagina.
    Delle auto da me possedute mai nessuna ha consumato così poco quanto dichiarato della casa…

    • Questa si che è una risposta brillante. Chissà perchè nessuno si era posto il problema, prima che lo sollevassi tu.

    • in realtà , d’inverno le ato fossili recuperano un po di rendimento
      a parte i viaggi corti , dove non andando in temperatura motore e olio , gli attriti sono maggiori

      per il resto , acquistano qualche cavallo , l’aria a bassa temperatura è più densa
      ed è come avere una cilindrata maggiore , a meno che non andate in montagna e vanificate tutto
      e poi le termiche essendo ..
      STUFE SU RUOTE
      d’inverno , recuperano un po di quell’ENORME energia termica che nelle mezze stagioni e d’estate va completamente sprecata

      my 2 cent di primo principio di termodinamica

  7. È ora che le cose vengano dette.. anche se non vedo un “teslagate” all’orizzonte… fosse stata Volkswagen scommetto avrebbero trovato un seguito..
    Comunque da quella tabella anche BMW e forse in proporzione reggono bene..
    Va detto che stanno multando la pubblicità non chiare e non la perdita in sé..
    Va ricordato che per un utente profano non è sottinteso che in inverno l’auto perda anche il 40-50% si autonomia rispetto all’estate.. in questo momento ho l’auto ferma a -10 e ha la quasi la stessa autonomia di quando sono partito a +10.. ovviamente non è a batteria..

    • Semplicemente perchè non è vero. Le auto termiche consumano di più fino a che il refrigerante non arriva alla temperatura di lavoro( in parole povere fino a che il motore è feddo).L’auto elettrica consuma di più sempre perchè non avendo la”stufa” come voi chiamate le auto termiche, deve prelevare quantità elevate di energia dalla batteria di trazione per riscaldare abitacolo e le batterie stesse. Ma loro lo sanno benissimo tanto che hanno fatto recentemente un articolo sulle cinture riscaldabilivper diminuire il consumo xi energia per riscaldamento invernale dell’abitacolo. Questa di equiparare la perdita dii autonoomia di termiche e bev è una fake che è diventato un must tra i sostenitori dell’auto elettrica.

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