Autonomia e batterie: l’Antitrust detta le regole a Stellantis, BYD, Tesla e VW

L’Antitrust impone più trasparenza dell’informazione sulle auto elettriche per ciò che riguarda autonomia dichiarata e degrado delle batterie. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha chiuso infatti quattro istruttorie avviate nei confronti di Stellantis Europe, Tesla Italy, BYD Industria Italia e Volkswagen Group Italia ottenendo impegni vincolanti su un radicale cambio di rotta.

autonomia e batterie
Il simulatore di autonomia di una Zoe nel sito Renault

Al centro dei procedimenti c’erano la chiarezza e la completezza delle informazioni fornite ai consumatori su autonomia reale dei veicoli elettrici, stato di salute delle batterie e limiti delle garanzie convenzionali. Una decisione che riguarda da vicino il mercato italiano dell’elettrico, dove trasparenza e fiducia restano elementi chiave per la diffusione della mobilità a zero emissioni.

L’intervento dell’Antitrust non nasce da un dettaglio marginale. Autonomia di percorrenza, durata della batteria e condizioni di garanzia sono infatti tra i principali fattori che orientano – o frenano – la scelta di un’auto elettrica. Secondo l’Autorità, le informazioni pubblicizzate finora rischiavano di risultare fuorvianti , soprattutto quando si limitavano a riportare il valore teorico di omologazione senza spiegare cosa succede nell’uso reale.

Autonomia: una sezione dedicata sui siti aziendali

Grazie agli impegni resi vincolanti, i siti web dei quattro gruppi automobilistici saranno riorganizzati. Le informazioni sull’autonomia non saranno più disperse tra schede tecniche e note poco visibili, ma raccolte in un’unica sezione dedicata, accessibile e strutturata in modo chiaro.

Accanto al dato di autonomia WLTP, dovranno essere spiegati i fattori che incidono realmente sui chilometri percorribili: stile di guida, velocità, temperatura esterna, utilizzo di climatizzazione e riscaldamento, tipologia di percorso. Un passaggio importante per il consumatore che spesso alterna uso urbano, extraurbano e autostradale  nello stesso tragitto quotidiano.

Arriva anche il simulatore di autonomia

Uno degli elementi più interessanti riguarda l’introduzione di uno strumento di simulazione dell’autonomia. I consumatori potranno stimare, seppur in modo indicativo, l’autonomia effettiva dei vari modelli elettrici in base a diversi scenari di utilizzo e confrontare modelli della stessa fascia. Uno strumento on line del genere è già disponibile nei siti di altre case auto, per esempio Renault

Quanto fanno in autostrada le elettriche più vendute

Per chi segue da anni l’evoluzione della mobilità elettrica, è un segnale significativo: si passa dal dato “da brochure” a una logica più vicina all’esperienza reale, utile anche per capire come cambiano le prestazioni nel tempo e con l’invecchiamento della batteria.

Batteria e garanzia: più trasparenza sul SoH

Altro punto cruciale riguarda il degrado della batteria e il cosiddetto State of Health (SoH). Gli impegni prevedono informazioni più complete su come viene misurato lo stato di salute e la capacità residua, su quali soglie scatta la garanzia e su eventuali limitazioni di operatività.

In particolare, Stellantis, BYD e Volkswagen hanno assunto un impegno aggiuntivo: migliorare le condizioni di garanzia, aumentando la soglia minima di SoH garantita. Un aspetto tutt’altro che secondario in Paesi come l’Italia, dove i timori sulla durata nel tempo delle batterie deprime il valore residuo dell’auto usata e pesano molto sulle decisioni d’acquisto.

autonomia e batterie

Un segnale per il mercato italiano dell’elettrico

Tutti gli impegni dovranno essere attuati entro 120 giorni. Non si tratta di sanzioni, ma di un intervento regolatorio che punta a rafforzare la fiducia dei consumatori, senza entrare nel merito delle strategie industriali dei singoli gruppi.

Per il mercato italiano dell’auto elettrica, ancora lontano dai volumi di altri Paesi europei, la decisione dell’Antitrust rappresenta un passaggio rilevante. Maggiore chiarezza su autonomia e batterie significa meno aspettative irrealistiche e meno delusioni nell’uso quotidiano, due fattori che finora hanno rallentato l’adozione dell’elettrico più delle infrastrutture stesse.

LEGGI anche: Cosa danneggia una batteria? Troppe ricariche “sbagliate” e guarda il VIDEO

Scrivi un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Articolo Precedente

Più ricariche in autostrada: Atlante si aggiudica altre 6 stazioni

Articolo Successivo

Se ne va Boeckl, l’uomo delle batterie in Stellantis

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!