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Automobile elettrica e rata mensile: ma quanto mi costi!

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auto elettrica fuori budget
Qual è l'autonomia giusta per un'auto elettrica, con "il pieno" della batteria?

Le condizioni per l’acquisto di un’automobile elettrica sono sensibilmente peggiorate nell’ultimo anno. Incentivi più bassi, aumento del costo del denaro e rincari alla fonte penalizzano anche l’acquisto con la formula del finanziamento con maxi rata finale. Il professor Alessandro Abbotto, autore di “La mobilità elettrica, Storia, tecnologia, futuro” ha provato a calcolare l’aggravio della rata mensile, che supera abbondantemente il 30%.

                                              di Alessandro Abbotto∗

Alessandro Abbotto

L’automobile elettrica, anche grazie alla continua innovazione e al progresso veloce della tecnologia, si presta particolarmente bene a nuove forme di possesso del bene, che vanno oltre il semplice acquisto dell’automobile, come avvenuto comunemente finora. In particolare, anche grazie agli incentivi che prendono il posto dell’importo iniziale da versare al concessionario, una delle forme più attrattive è quella del finanziamento, ad esempio a 3 anni, con maxirata finale, da utilizzare come valore futuro garantito per il passaggio ad un’altra vettura elettrica di nuova generazione.

Purtroppo, recentemente la politica del governo nazionale e delle amministrazioni locali non è andata però nella direzione di favorire l’acquisto dell’automobile elettrica, inclusa la modalità del finanziamento con maxirata finale.

Il caso del finanziamento con maxi rata

Per rendercene conto facciamo un semplice conteggio, confrontando la situazione che si aveva in Lombardia nel marzo 2021 con quella attuale.

Per semplicità consideriamo le seguenti ipotesi:

  • Acquisto di una vettura elettrica di prezzo 35.000 euro + IVA;
  • Sconto concessionario = 10%;
  • Anticipo, oltre agli incentivi, di 1.000 euro (in genere da versare alla prenotazione);
  • Finanziamento con TAN e TAEG = 0%.

Ecco come risulterebbe la tabella comparativa.

Si vede chiaramente come, rispetto alla situazione di solo un anno fa, la rata è sensibilmente aumentata.

Rata mensile più cara di 171 euro

L’incremento mensile, di 171 euro, corrisponde a oltre 2.000 euro di differenza all’anno, da moltiplicarsi per 3 anni. L’esborso maggiore diventa quindi importante e, in molti casi, non più compatibile con le economie familiari. In realtà il divario è ancora più grande perché, in presenza di interessi (oggi tipicamente il TAEG è attorno al 6-7%), la differenza risulterebbe ancora più marcata.

In conclusione, l’attuale politica di incentivi non aiuta particolarmente il comparto elettrico. Molti potenziali compratori, anche se interessati alla nuova mobilità sostenibile ma certamente scoraggiati di fronte a questi prezzi, continuano a rivolgersi alle tradizionali automobili termiche, più economiche e, peraltro, anch’esse incentivate.

È vero che poi una parte di questo divario risulterebbe compensato dai minori costi di mantenimento del veicolo (dall’assenza del bollo al minore costo del “combustibile”). Ma la forte differenza della rata mensile rimane comunque un fattore economico (e anche psicologico) importante.

Le pubbliche amministrazioni facciano di più

Una vera politica di incentivazione alla mobilità elettrica dovrebbe prevedere:

  • diminuzione dei costi da parte delle case automobilistiche e maggiore competitività con le automobili termiche;
  • aumento degli incentivi a favore delle automobili elettriche (basterebbe, a parità di risorse disponibili, togliere completamente, una volta per tutte, gli incentivi alle automobili termiche, una pratica più unica che rara rispetto al resto del mondo, e riversarli completamente nelle vetture elettriche);
  • incoraggiare le amministrazioni locali a supportare ulteriormente la mobilità elettrica (alla fine sono le amministrazioni locali che traggono maggior beneficio da una riduzione dell’inquinamento e delle emissioni).

Ma quando costeranno meno

Si noti come, anche togliendo gli incentivi alle automobili termiche o ibride, si supporterebbe comunque l’industria automobilistica, che è uno degli obiettivi delle scelte governative (perché, non dimentichiamolo, anche le vetture elettriche vengono costruite dall’industria automobilistica…).

Solo in questo modo l’immatricolazione di veicoli elettrici prenderebbe slancio anche in Italia. Il nostro paese si risolleverebbe da quel misero 3,1% registrato ad aprile (contro il 27% delle auto a benzina e il 21% delle auto diesel). E si avvicinerebbe agli altri paesi europei  posizionati saldamente su percentuali a due cifre. In alternativa rassegniamoci a rimanere fanalino di coda in Europa nel campo della mobilità sostenibile. Con un divario rispetto agli altri paesi destinato a crescere sempre più.

Docente presso Dipartimento di Scienza dei Materiali Centro di Ricerca Energia Solare MIB-SOLAR all’Università di Milano–Bicocca.

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53 COMMENTI

  1. Egregio prof. Abbatto, sono incondizionatamente contrario a che vengano impiegati i miei soldi di contribuente per permettere ad altri di acquistarsi l’auto elettrica. Abito dove non è possibile installare colonnine di ricarica. Il mio “turno” non verrebbe mai. Sarebbe poi ora che lo stato facesse pagare l’Iva al 22% per l’energia elettrica destinata all’autotrazione. Altrimenti mi ricompro un gommone e faccio andare il fuoribordo a kerosene

    • Chi è questo sig.AbbAtto?
      “…IVA al 22%…Altrimenti…”??? altimenti…allora, buon giro in gommone a kerosene, si sbrighi a comprarne uno che vanno a ruba 😁😂🤣

  2. Se andiamo avanti cosi’ bisognerà incentivare la sopravvivenza degli italiani, altro che elettrico.
    Bisogna smetterla di buttare via i soldi in questa maniera oscena, rubando ai poveri per incentivare i ricchi acquirenti di macchine elettriche se non addirittura le case che si pappano tutti gli incentivi eliminando gli sconti.
    Ormai va incentivata la michetta, il chilo di pasta , le mele, le pesche , le uova i formaggi, non c’è piu’ spazio per le macchinine elettriche e supebonus vari.

    • Tra un po’ l’acqua diventerà un bene non solo prezioso, come lo è da sempre, ma anche costoso. Ieri ho visto il Po ed è drammatica la situazione.

  3. Io sono uno di quelli scoraggiati.
    Ero anche andato a provare la 500e… ho fa il preventivo e ho capito che la Punto mjet dovrà andare avanti a lungo.
    Diversi conoscenti stanno rimandando l’acquisto di un’auto.
    Non è solo la motorizzazione elettrica ad essere costosa, ormai anche le termiche.

    Le case automobilistiche presentano bilanci floridi come non mai… avranno ragione loro.

    • Guarda purtroppo non hanno i bilanci così floridi come dicono sopratutto fiat alfa lancia e renault e peugeot…… sono in caduta libera da anni. altrimenti non avrebbero creato stellantis…… comunque anche una semplice panda con 2 optional del cavolo oggi ti costa 18 mila euro e rotti…… 4 anni fa la stessa versione la pagavi 8000. più del doppio. ma il mio stipendio da 1400 non è passato a 2000….. quindi il mio potere d’acquisto è rimasto uguale mentre le auto sono aumentate in maniera assolutamente illogica. e la maggior parte deglinitaliani è in questa situazione. quindi IP.mercato dell’auto è sempre più in crisi dalle endotermiche alle elettriche almeno in Italia. poi ovvio vai in Svezia o Norvegia vedi solo tesla e porsche elettriche ad esempio.

      • L’auto elettrica piu’ diffusa in Norvegia e’ ancora la Nissan Leaf, ed anche di eGolf ed eUp ce ne sono parecchie. Tesla vende tanto, questo e’ comunque vero, ma godendo dell’esenzione iva (25%) e non essendo gravata dalla tassa sulle emissioni che invece “affligge” le endotermiche, e’ comunque piu’ conveniente delle berline endotermiche equivalenti (segmento che costituisce buona parte del parco circolante).

    • Hai capito bene. Meglio tenersi quello che si ha ed aspettare l’evolversi della situazione che vedo troppo precaria.

  4. Scusate ma anche considerando che vado a rateizzare un auto elettrica con tutti gli incentivi possibili dal vostro esempio dovresi sborsare comunque 29 mila euro. ma chi è che si può permettere di acquistare un auto da 30 mila euro con uno stipendio normale? e per normale intendo 1400 al mese …. io vivo da solo pago mutuo di casa bollette spese e se volessi acquistare una full elettrica non arriverei a fine mese e guadagno sui 1400…. mese più mese meno in base agli straordinari che faccio. E da quello che sento in giro sono uno dei pochi fortunati ad avere questo stipendio. ma quindi la.maggior parte della popolazione co.e fa a comprasi un auto da 30mila? siamo ancora ben lontani come prezzo d’acquisto sulle elettriche per tutti. calcolando anche gli incentivi.

  5. Da una parte è pazzesco che un auto valga meno della metà in soli 3 anni, dall’altra vorrei fosse davvero cosi per comprare usato di 3 anni a quelle cifre!
    Voglio dire… Capitale assicurato sul furto e valore pagato alla vendita è davvero solo la metà (nel caso dell’esempio in tabella vuol dire bruciare 20K in 3 anni per un auto… Assurdo! La gente media ci avrà fatto 50mila km in 3 anni… 40cent/km a cui sommare energia/carburante + assicurazione + tagliandi + gomme + ecc.), ma dall’altra mai trovato un’auto di 3 anni con 50mila km davvero a metà prezzo… Giusto ieri vedevo le Tesla usate… 46k x una model 3 longrange con 120mila km… Significa solo un – 26% rispetto ai 62k del nuovo.
    In conclusione: l’usato resta troppo costoso per essere un affare e il nuovo si deprezza troppo perché sia vantaggiosa la formula delle rate.
    Ho l’impressione che il magna magna sia sempre e solo di chi gestisce il mercato.

    • Trarre conculisioni sul mercato dell’usato prendendo ad esempio una Tesla Model 3 e’ abbastanza fuorviante, visto che il resto del marcato non segue certo quel trend.

    • Marco,
      le quotazioni di Tesla non sono significative e rappresentative del valore usato degli altri brand. Si svaluta pochissimo, soprattutto perchè le differenze tra una Model 3 del 2019 e una del 2021 consiste essenzialmente nella pompa di calore e i doppi vetri, il software si aggiorna costantemente per tutte e fanno le stesse cose.
      Complice poi il fatto che i listini sono aumentati negli ultimi 12 mesi del 15%, la mia di 1 anno esatto costa usata più di quello che costava nuova quando l’ho comprata io, quindi si è in effetti rivalutata. Tesla non fa testo.

    • Purtroppo c’è una forbice rilevante tra il prezzo cui l’usato viene ritirato e quello a cui i dealers successivamente la rivendono, forbice che negli ultimi tempi si è accentuata. Inoltre, nel caso del nlt, le aziende si tutelano cercando di recuperare, nei canonici 3-4 anni, buona parte del valore complessivo del mezzo. Questo vale per tutti i tipi di motorizzazione, i BEV non fanno eccezione. Ergo, oggi non vale proprio la pena investire grosse somme, cash o a rate, nell’auto: si fa solo un favore ai costruttori ed ai loro utili

  6. interessante vedere che, in un articolo dove si parla SOLO di costi inerenti a finanziamenti e relativa difficoltà all’acquisto,
    alcuni commenti ciancino di clima: potete venire con me in banca/finanziaria e ripeterlo a loro? può darsi che si impietosiscano e me la regalino addirittura.. 🤦‍♂️

  7. L’elenco dei consigli comincia con /// diminuzione dei costi da parte delle case automobilistiche e maggiore competitività con le automobili termiche \\\ : condivisibile in teoria ma non credo che – almeno al momento – sia fattibile chiedere alle case automobilistiche di accollarsi l’onere di abbassare i prezzi per stimolare le vendite. Non ho capito cosa si intende con maggiore competitivitá con i modelli termici ma se si intende una maggiore semplicitá d’uso penso che man mano verrá da sé grazie ai continui affinamenti tecnici.

  8. propongo che tutti i professoroni, comitati, associazioni, community etc,
    impongano a governo, regioni e ricchi possidenti l’acquisto immediato di bev da cambiare con le termiche del popolino.
    questa sarebbe la svolta..

    al contrario, si promuovono incentivi che non incentivano e si rompono i cabbassisi un giorno si e l’altro pure con la storia “dei brutti inquinatori che non siete altro”..
    siete pure così pezzenti da non poter fare un rateale da 500 euro/mese per 6 anni?

  9. Deve esistere un qualche tipo di rapporto da qualche parte che dica qual è il prezzo giusto da pagare per ogni tonnellata di CO2 risparmiata.

    Qui si discute se per una elettrica l’incentivo giusto sia 3000/5000 euro o 9000 euro. Già 3000 sono tanti per me per una sola auto, considerando che, come documentato, la reazione delle case è di aumentare i listini. Personalmente dico no a riempire le tasche ai produttori, anzi, farei proprio l’opposto: eliminerei i dazi sulle elettriche importate per innescare una reale concorrenza sui prezzi d’acquisto.

    • La concorrenza funziona quando i concorrenti partono alla pari. Altrimenti chi è più avanti, o gode di vantaggi competitivi, ammazza l’altro. Una soluzione molto intelligente a mio giudizio è quella proposta dalla Ue nel pacchetto Fit for 55: un dazio commisurato sull’impronta di carbonio di ogni produttore.

      • Hai ragione ma l’europarlamento ha appena rigettato questo approccio. È corretto sulla carta ma è anche importante che non abbia come effetto collaterale quello di aumentare i prezzi finali. Si potrebbe pensare ad uno sconto sull’iva per premiare la minor riduzione di CO2 e la maggior efficienza energetica rispetto a determinate soglie, un incentivo che potrebbe essere esteso anche agli elettrodomestici, premiando quelli più efficienti con una riduzione dell’iva (è un po’ assurdo che lo stato tassi di più gli elettrodomestici più efficienti che, in quanto tali, costano di più e quindi pagano più iva, pur essendo la percentuale identica)

        • Non ha rigettato l’approccio. Sta rinegoziando il dettaglio della norma. Poi puoi girarla cone vuoi, con l’iva, i dazi, i balzelli e i contro balzelli ma il risultato non cambia: se vuoi far crescere un’industria competitiva e migliore devi proteggerla per alcuni anni dalla concorrenza trash.

          • Enzo se non viene protetta, viene annientata e poi ci ritroveremmo un solo produttore cinese che fa alto e basso come gli pare tanto Sarà solo lui , quindi si dopo saremmo schiavi della Cina 🤦
            Ma forse tu guardi che se ora entra senza tasse e senza dazi uno risparmia subito, ma a questo punto vedi le cose come i nostri politici ( ora ) non domani o tra un decennio 🤷

    • Se dovessimo commisurare l’acquisto di un veicolo in base alla CO2 nel ciclo di vita allora l’unica soluzione sarebbe boicottare tutta la produzione cinese, visto che la meno inquinante auto cinese inquina di più di qualunque veicolo prodotto in occidente. Se domani riducessimo del 100% le importazioni dalla Cina ed il PIL cinese crollasse del 30%, il minor l’inquinamento atmosferico e marino conseguente al crollo della produzione in Cina sarebbe maggiore della completa sostituzione di tutti i veicoli endotermici in Europa ed in Nord America. La verità è che nulla di quello che l’Occidente fa contribuisce minimamente alla riduzione dell’inquinamento perché la Cina ogni anno incrementa tale inquinamento più di ogni nostro possibile sforzo. Se domani l’Occidente e tutti i suoi cittadini scomparissero il ritmo di peggioramento del pianeta rallenterebbe solo di un 5%. Il problema non è l’Occidente, con 1 miliardo di abitanti che sfrutta energie e risorse in modo efficiente e crea moltissima ricchezza e ridistribuzione della ricchezza partendo da tale energia e risorse. Il problema sono i sistemi inefficienti come Cina, India, Asia centrale e mondo arabico. Qui a pari uso di energie e risorse si crea e ridistribuisce poca ricchezza, l’inquinamento è elevato e i popoli soffrono.

      • Ogni cinese emette circa 8 tonnellate di CO2 all’anno, più o meno come ogni europeo. Un indiano meno di un terzo (2,5 tonnellate). Un amerciano oltre due volte (20 tonnellate). La media mondiale di emissioni pro capite è di quasi 6 tonnellate. Le emissioni per unità di pil prodotto sono di 0,2 kg in Europa, 0,3 negli Stati Uniti, 0,45 in Cina. Alla luce di questi dati, penso che le sue conclusioni non siano del tutto corrette.

  10. Ma dove vive queso Professore non si è accorto che i prezzi di ogni cosa sono aumentati? serviva una tabella per spiegare che i tassi dei finanziamenti sono aumentati, gli incentivi sono diminuiti, gli sconti sono diminuiti i listini si sono alzati. Questo succede per tutte le auto nuove,usate,termiche ,elettriche si chiama inflazione. Perché il Professore che è bravo con le tabelle non fa un conteggio del tco per una cinquecento termica e una elettrica con media 10000km annuì, per capire quale seconda auto può essere conveniente. Questo può essere un aiuto per i vostri lettori, penso che molti comprino lo sconto non l’auto

    • Qui siamo agli articoli on demand. E prima della domanda, anche un buona dose di sarcasmo. A che punto siamo arrivati?

      • – qui siamo agli articoli on demand-

        Beh mah… Tra il serio e il faceto… temo che sia un po’ il futuro dell’editoria. 🙄 o perlomeno una parte del futuro.

        Detto questo, non commento Il primo commento😂

  11. Però sta crescendo il. Mercato dell’usato, dove si possono fare buoni affari con macchine ancora in ottime condizioni e che si ammortizzano in poco tempo. Io per esempio ho preso una e-golf di 3 anni l’anno scorso a meno della metà del suo valore iniziale, e contando il risparmio in bollo assicurazione, consumi e manutenzione, mi sta costando al mese meno di quanto spendevo prima con una grande punto benzina,offrendomi una qualità e un comfort superiori. L’usato può essere un po più rischioso, ma con una garanzia residua di anni sulla batteria che è comunque la parte più cara, secondo me è una buona scelta in questo periodo.

      • Io l’ho acquistata nuova nel 2020 e mi trovo bene, confortevole, mai avuto magagne, per quanto riguarda il timore della batteria piccola, per gli usi quotidiani è comoda più di una termica perché la mattina parti sempre carico e non devi mai andare dal benzinaio.
        Ecco per i viaggi oltre i 200km , da 200km in su bisogna rifornirsi alle fast, passi e la tessera e voilà la carica parte, poi si deve stare fermi il tempo di ricarica, dipendete da quanta corrente ti occorre per completare l’itinerario, può esse 15 min o 30 o 45min, solo qualche volta, io alle fast i n un anno ci sarò andato 5 volte.Non sono un grande viaggiatore, faccio uso della macchina normale soprattutto per il quotidiano, ma permette di fare anche i viaggi lunghi con un po di pianificazione, ma poca pianificazione non serve diventare matti, oramai di fast cominciano ad essercene abbastanza.

  12. Hai capito gli elettrici, vogliono l’auto con incentivo dello stato, incentivo della regione,(magari anche di provincia e comune). Vogliono l’impianto di ricarica a casa con il 50% di sconto….

    • Fosse tutta lì, la pretesa: credono anche di fare qualcosa per il clima… Come se fosse vero che il clima sta cambiando! Ok, l’hanno detto 3000 scienziati di 194 paesi, ma è chiaramente un complotto orchestrato dalle lobbies del litio, il nuovo oro bianco. Il litio, tra l’altro, si usa in psichiatria come principio attivo per molte malattie mentali, ecco perché ne serve tanto!
      Ci manca solo che pretendano di riempire le città di colonnine al posto dei distributori di benzina.
      Non ci siamo proprio. Meno male che c’è Cingolani a fare in modo che l’Italia sia l’ultima in Europa per sfizio di elettriche: qualcuno della vecchia guardia, resiste!

      • È proprio vero, Il clima non sta cambiando, l’uomo non è mai stato sulla luna e la terra è piatta. Siamo proprio fortunati ad avere Cingolani a difendere i poveri azionisti di Aramco, Exxon-Mobil, BP, Shell dall’assalto dei produttori di litio peruviani.

      • Non l’hanno detto 3000 scienziati, ma tremila politicanti, giornalisti, qualche scienziato al soldo della politica verde e tantissime star di Hollywood oltre una ragazzotta svedese handicappata amica di noti parsimoniosi “scienziati” climatici come Meghan ed Harry. Senza considerare Obama, campione di lotta allo scioglimento delle calotte polari che si compra mega villa sulla spiaggia di Martha’s Vineyard. Tu scommetto che hai fede in loro? Bravo. Ma non chiedere che le mie tasse paghino i tuoi vizi e le tue convinzioni pseudo religiose. I fatti sono chiari, negli ultimi 100 anni la Statua della Libertà nel porto di NY non ha subito un solo cm di aumento delle acque. Prova scientifica che va oltre le buffonate dette all’ONU da parassiti e burocrati.

        • Caro Mattia, lei sa cos’è l’effetto Coriolis?
          È quello che si osserva quando si accompagnano quelli come lei dove è giusto che stiano.

    • Vorrebbero che fasse incentivato l’acquisto, come previsto dagli obiettivi energetici nazionali al 2030.

  13. L’acquisto a rate di una qualsiasi auto, indipendentemente dal tipo di motorizzazione, non è mai conveniente, basta guardare il taeg. Capisco che non tutti hanno la disponibilità dell’intera somma necessaria, ma così facendo l’auto viene, alla fine, a costare di più. E’ un segreto di Pulcinella il fatto che il dealer, in caso di vendita a rate, ha una ulteriore provvigione e di conseguenza questo suo guadagno deve pure uscire da qualche tasca, dato che al mondo nessuno ti regala niente. Non capisco quindi il tono di meraviglia del titolo

    • Appunto, qualsiasi auto, mentre l’obiettivo sarebbe incentivare la penetrazione delle auto elettriche che in Italia è ancora un terzo o un quarto rispetto ai principali Paesi europei. Di questo passo arrivare a 6 milioni di auto elettriche nel 2030 indicati dal Pniec è impossibile.

  14. Mi sembra un po tanto conteggiare una svalutazione del 48% dopo 3 anni, le evidenze che ho per chi ha acquistato l’auto 3 anni fa e voglia rivenderla adesso mi sembrano un tantino migliori
    Poi ci sono i risparmi sulle spese di gestione

    • Per l’usato il periodo storico attuale è molto favorevole in quanto con poca offerta di nuovo e prezzi in rialzo anche l’usato è guidato al rialzo. Quindi ora chi vende usato è favorito.

  15. Riferendosi all’esempio riportato, in pratica il prezzo finale nel 2022 è il 20% più alto dell’anno precedente.
    Questa percentuale di maggior esborso è ancora più alta se il prezzo iniziale della macchina è più basso, cioè in poche parole le utilitarie elettriche sono quelle più penalizzate.
    In sostanza la politica attuale non facilita per niente la diffusione di massa delle macchine elettriche ma fa tutto l’opposto.

  16. Non sono affatto d’accordo basta con incentivi dal ritorno del tutto discutibili per persone che evidentemente possono comunque permettersi la spesa. Gli incentivi dovrebbero tenere conto dell’isee e essere previsti per cambiare gli innumerevoli catorci dei meno abbienti, con auto piccole ma euro 6. Questo lo dico pur da proprietario di auto elettrica usata Zoe 40.Sinceramente dubito esista un reale vantaggio economico, che forse potrà essere valutato solo dopo anni. Il vantaggio è nel piacere di guida e nel comodo rifornimento casalingo dato che ne ho la possibilità.

  17. Giochino:
    1) L’UK toglie gli incentivi alle elettriche –> finalmente hanno capito che distorcono il mercato
    2) La Svezia toglie l’obbligo vaccinale –> perchè fanno male
    3) Interruzione fornitura elettrica durante il giorno –> colpa delle macchine elettriche

    Questi sono 3 titoli a caso della comprensione che ha “la ggente” sul rapporto causa-effetto.

    Che cosa possiamo aspettarci dalla classe politica che appartiene alla “ggente”, eletta da noi?
    Il mio è un discorso molto populista e purtroppo molto disilluso.

    Ringrazio Vaielettrico per continuare ostinatamente a ripetere all’infinito come stanno le cose con un linguaggio semplice: almeno chi non ha preclusione preconcetta, magari si fa due domande.

    Soluzioni:
    1) li tolgono perchè, da loro, non servono più: mercato maturo.
    2) tolta obbligatorietà perchè non ha senso forzare qualcosa che viene fatto volontariamente da oltre il 90% della popolazione: puoi lasciare spazio al dissenso, che tanto la copertura vaccinale è garantita. In Italia, anche con l’obbligo, largamente disattesa una parte di vaccinazioni pediatriche.
    3) interruzioni di giorno: le elettriche caricano di notte, in questa fase. Il problema è la mancanza di copertura fotovoltaica adeguata che darebbe respiro alle Turbogas. Di notte abbiamo eccesso di energia, quella che viene dal nucleare Francese.

    • Giochino numero 2:
      1) l’infrastruttura elettrica non è adeguata per sostenere l’elettrificazione di massa dell’auto, a meno di non fare una legge che vieta la ricarica di giorno visto che alla fase attuale caricano di notte (per cui la fase attuale, con meno di 500000 vetture elettriche, diventa il modello da seguire per l’elettrificazione di massa).
      2)la rete pubblica è inadeguata e nel centro sud Italia praticamente inesistente
      3) oltre un terzo degli italiani non dispone della possibilità di ricarica domestica
      4)le auto elettriche costano una fucilata

      Ma l’importante è che la commissione europea stabilisca che… basta dal 2035 solo auto elettriche.

      Meno male che la ggente non ragiona così ma pensa che le cose debbano prima essere pianificate, programmate e realizzate, prima di introdurre l’obbligo per tutti e non che prima introduciamo il divieto e poi la ggente si arrangerà. Che se poi la ggente i soldi non ce l’ha problemi suoi andasse a piedi.

      • Chi ha detto che “basta dal 2035 solo auto elettriche”? Dal 2035 non si venderanno più auto termiche NUOVE. Nel 2034 ne compri una e, come le mie, le durerà fino almeno al 2049. Per quella data avremo messo a posto i suoi primi 3 punti che sono identici? (il primo, come già più volte documentato, è inesistente fin da ora)

    • Egregio Guido Baccarini la sua disamina fa acqua da tutte le parti, in particolare sul punto 2. Si legga la costituzione per bene per capire le boiate che ha scritto.
      In Italia la classe politica puo’ fare quello che vuole ai nostri danni, perche’ e’ pieno di gente che batte i piedi e si mette sull’attenti a ogni legge criminale votata da questo governo di incapaci, privi di ogni consenso popolare.

  18. l’articolo vale anche per le auto termiche (e qualunque altro bene di consumo) … titolo molto fuorviante

  19. Stavo proprio pensando a questo periodo in cui ci sono gli incetivi di 5k con rottamazione e le case hanno listini ben oltre questa cifra, il mio pensiero è quello che auto con cifre che arrivano a 40k o poco meno possono essere portati entro questa cifra, ripeto che a mio avviso i margini ci sono e molto importanti…. Volendo si potrebbe fare basterebbe volerlo fare…..

    • Le case ovviamente tendono a spingere le vendite dove hanno % di margine maggiore: le elettriche a loro in questa fase iniziale costano più che produrre le termiche, quindi senza una politica di forte disincentivazione sul termico continueranno a mungere sugli incentivi (assurdamente fatti anche sulle ibride) e spingere le vendite del termico!
      Oltre che incentivare il solo elettrico bisognerebbe colpire duramente il termico e ibrido sovratassando gli utili alle case automobilistiche fatte su questi prodotti. In questo modo loro stessi spingerebbero sul puro elettrico e abbasserebbero i prezzi per mantenere i volumi di vendita (la massa non può comprare ai prezzi delle top car).

      • Certamente si potrebbe disincentivare il termico/ibrido tutto favorendo solo l’elettrico puro, ma una norma che prima, ed oggi ancor di più, penso davvero molto interessante era lo sconto concessionaria/casa obbligatorio di 2k euro che si poteva alzare a 3 o mi spingo anche a 5k euro, così fancedo c’era lo sconto con rottamazione statale di massimo 5k e 5k li metteva il “privato” ma capiamo bene che questa manovra è atta a fermare tutto…..

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