Autobus elettrici, la riscossa in forma di incentivi dal Pnrr. La Conferenza Unificata – Stato e Regioni – ha dato il via libera allo schema di decreto che assegna ai grandi Comuni 1,9 miliardi per l’acquisto di bus elettrici o a idrogeno.
La notizia è arrivata dal Ministero della Mobilità Sostenibili (Mims). Ed è una scossa positiva per il trasporto pubblico locale, dove ancora vengono spacciate per green altre propulsioni non proprio a emissioni zero. Anzi.
Autobus elettrici: una fetta dei 59,2 miliardi in arrivo dal Pnrr
Sulla mobilità c’è una grande disponibilità da dividere, grazie al piano europeo. A disposizione 59,2 miliardi di euro (Pnrr e Piano Complementare), con 25,6 miliardi destinati a investimenti in infrastrutture e mobilità sostenibili. Le risorse sono assegnate a Regioni ed Enti locali per progetti di propria competenza o assegnate ad altri soggetti attuatori per interventi che ricadono su specifici territori. Per capirci: a chi si occupa dei porti e delle reti ferroviarie regionali. Sono in stato avanzato le intese per il rinnovo degli autobus e la riqualificazione dei porti (ricordiamo i 700 milioni per l’elettrificazione delle banchine). Oltre al potenziamento delle linee ferroviarie regionali, le ciclovie turistiche e urbane, le metropolitane, le infrastrutture per le Zone Economiche Speciali (ZES) e altro.
Autobus elettrici: stop alle propulsioni pseudo-green
Bene i 1,9 miliardi di euro. A chi sono destinati? Ai Comuni capoluogo di Città metropolitana, di Regione o di Provincia autonoma e ai Comuni con alto tasso di inquinamento. Si tratta di una svolta, perché come si legge le risorse hanno una destinazione precisa: “All’acquisto di autobus a zero emissioni ad alimentazione elettrica o idrogeno per il trasporto pubblico locale“. Finalmente stop al greenwashing delle propulsioni pseudo green e a motorizzazioni ibride che restano inquinanti. Non solo bus, le risorse infatti: “Possono essere utilizzate anche per la realizzazione delle infrastrutture di supporto per il rifornimento e l’alimentazione dei mezzi“. Non è un dettaglio, visto che rifornire le flotte richiede delle stazioni molto potenti, per non parlare dell’alimentazione durante la corsa (a terra o con pantografi alle fermate). Ma c’è da muoversi: “I Comuni… devono presentare una manifestazione di interesse impegnandosi all’acquisto di circa 3.000 mezzi ecologici entro il 30 giugno 2026. I contratti per le forniture devono essere aggiudicati entro il 31/12/2023“.
Finanziamenti anche per ospitare le bici a bordo
Vediamo i criteri da rispettare: “Gli autobus elettrici o a idrogeno da acquistare devono essere dotati di attrezzature per l’accesso e il trasporto delle persone a mobilità ridotta. Eventuali ulteriori attrezzature, comprese le strutture porta biciclette per agevolare l’integrazione dei sistemi di mobilità, sono ammesse al finanziamento nella misura massima del 5% del costo complessivo del veicolo“. Un dato importante per incentivare spostamenti non brevi nei grandi centri urbani attraversati a mezzi spesso vetusti e altamente inquinanti.
Buone notizie per l’industria nazionale
Una notizia gradita anche per le eventuali ripercussioni sulle aziende italiane che stanno convertendo le loro produzioni. Solo poche settimane Industria Italiana Autobus ha presentato il primo Menarinibus elettrico. Un gran lavoro per il ministrodelle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovannini: “In quattro mesi abbiamo ripartito una mole ingente di risorse per innovare i sistemi delle infrastrutture e della mobilità. E renderli più sostenibili e resilienti, in linea con gli obiettivi del Next Generation EU”.
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