Auto & nazionalismo: la R5 ha l’Origine France Garantie

Auto & nazionalismo: la R5 ha la ‘Origine France Garantie’ e con essa un altro modelli elettrico Renault, la Scenic. C’è da chiedersi: ha un senso tutto questo?

Auto & nazionalismoAuto & nazionalismo: il 69% dei pezzi prodotto in Francia (per la Scenic siamo al 74%)

Vediamo anzititutto la notizia: Renault 5 E-Tech e Scenic hanno ottenuto la certificazione concessa da Bureau Veritas ai prodotti il cui assemblaggio finale avviene in Francia. E in cui almeno il 50% del prezzo di costo unitario e le caratteristiche fondamentali sono acquisiti in patria. La certificazione garantisce ai consumatori l’origine francese dei prodotti che acquistano. Dopo che gli auditor di Bureau Veritas hanno analizzato processo di produzione e origine delle parti e componenti. La quota del valore prodotto in Francia di R5 e Scenic E-Tech Electric si attesta rispettivamente al 69% e al 74%. Entrambi sono anche i primi veicoli 100% elettrici ad essere certificati “Origine France Garantie” . E entrambi sono prodotti a Douai, la R5 sulla piattaforma AmpR Small, la seconda sulla AmpR Medium, che ha reso necessario trasformare lo storica fabbrica del nNrd francese.

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La Renault Scenic E-Tech Electric: made in France per il 74% .

Ma che senso hanno queste certificazioni? Non è mica champagne…

La notizia farà sicuramente nascere un moto d’invidia nel ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. Ma nella lotta all’ultimo coltello che è nato tra i principali governi europei per riportare in patria le principali produzioni auto, il suo collega francese Bruno Le Maire ha un’arma in più. E che arma. Il governo di Parigi è il socio di controllo della Renault e ha una bella quota anche nel capitale di Stellantis. E quindi la sua voce viene ascoltata con molta più attenzione da parte dei top manager delle due aziende. In particolare dal capo della Renault, l’italiano Luca De Meo, che ha dato alla sua strategia industriale il nome di Renaulation: una restaurazione che consiste nel riportare in Francia quante più produzioni possibili. A noi però sembra un po’ esagerata e fuori tempo quella certificazione ‘Origine France Garantie‘. I clienti sanno che ormai le auto sono un prodotto globale e se ne sono fatti una ragione. A meno che si tratti di prodotti top come le Ferrari. Quella patacca sull’origine ci sembra più un contentino per i politici di Parigi che non un plus per i clienti. Non è mica champagne…

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Visualizza commenti (14)
  1. Premetto che mi occupo di global supply chain. Il fenomeno del reshoring si è reso necessario per questioni concrete. Le disruption sono sempre più frequenti e le relative perdite non riescono ad essere più che compensate dai risparmi indotti da produzioni offshore. Gli USA da una decina d’anni svolgono operazioni di near shoring in Mexico. La Francia opta per in-shoring. I vari label sono una conseguenza. Servono ad estrarre valore aggiunto da quelle operazioni. Questo il senso. Quindi, la risposta alla vostra domanda è: sì, hanno perfettamente senso. A latere, perché non porsi la stessa domanda sulla produzione della Ferrari in terra italiana?

  2. Già me lo vedo lo stato francese che telefona ai cinesi dicendo: “ma suvvia, perchè non venite in Francia a produrre le vostre auto rimarchiate Simca e Talbot? Per i marchi, offriamo noi…”

    O no? 😂😂😂😇😇😇🤭🤭🤭

  3. Brain-storming al reparto Marketing Renault

    Genio_1: ” R5 elettrica da 52 kwh siamo a 25.000 euro e 55% di valore Made-in-France”

    Genio_2: “ M*rd! p*tain! non mi convincono questi numeri per il lancio, rischiamo il flop.. soluzioni? ”

    Genio_3: ” Aggiungiamo di serie porta-baguette e loghini bandiera, sono Made-in-France e griffati, costo 7900 euro, totale auto 32.900 euro e 69% di valore Made in France”

    Geni_1_2 (cantando in coro): “R5, Le Freak, c’est chic”

  4. Certo che ha senso. Non tutti vedono solo un consumatori. Alcuni, e per fortuna, vedono ancora le persone.

  5. Considerando quanto sono stimati i francesi in italia ultimamente, é una garanzia per allontanarli dai concessionari renault

  6. Io ancora ricordo la pubblicità di Opel che si vantava di essere prodotta in Germania. E non mi si dica che il made in Germany non è un valore aggiunto, diversamente Tesla non sarebbe andata a costruire lì la sua fabbrica. Giusto che stesso orgoglio sia dimostrato anche da Italia e Francia che hanno una pari se non migliore tradizione automobilistica. Dopotutto anche il Giappone fa lo stesso. Per non parlare dell’operazione furba di SAIC con MG in Uk. O vogliamo lasciare solo a loro la gloria?

    Non è champagne? Mah, direi il contrario, per molti consumatori, ahimè, il luogo di produzione è un valore aggiunto che giustifica una maggiorazione del prezzo. Io prendo le distanze e do più importanza al rapporto prestazioni/prezzo anche se … un’auto costruita a Mirafiori ha una marcia in più della stessa auto assemblata a Freemont …

    1. Marco spacchi

      Scusa Enzo la Francia avrebbe una migliore tradizione automobilista della Germania? Spero tu ti sia sbagliato, sanno produrre da decenni solo auto banali e di massa, nulla che si possa ricordare tranne forse alpine e Bugatti che in origine era italiana. Per il resto un oceano di auto mediocri. Con Renault in testa.

      1. per me erano bravi nelle “bagloles”, bagnarole (detto in modo simpatico dell’utilitaria a cui ci si affeziona)

        in passato auto con lamiere leggere e economiche da produrre, come Fiat e altri in italia, dove contava più l’inventiva e il design, e non la qualità costruttiva, mediocre, ma che si perdonava anche rispetto al prezzo e all’usabilità, quando ancora almeno c’era il prezzo 🙂

      2. Intanto però con le auto mediocri danno lavoro nel loro paese, da noi che fine sta facendo la fabbrica dei duchi di Torino?

      3. Marco la Francia la tradizione motoristica ce l’ha. Non nei brand di lusso, ma sulle piccole le francesi hanno sempre fatto bene. Nella mia storia ho avuto la primissima Twingo, la Renault 21, la Peugeot 306, tutte auto onestissime e affidabili. In ambito sportivo i francesi possono essere orgogliosi delle loro Peugeot Rally, delle Renault 5 Turbo, delle Clio Williams, delle recenti Megane Rs: i tedeschi hanno giocato quasi sempre un’altra partita, ad eccezione della costosissima Golf GTI poi sono andati sempre su auto per poche tasche.

        Ancora adesso, il miglior motore gpl in circolazione è il 1000 cc francese e l’ibrida plugin più economica a listino è un’altra francese, la Captur. Se non Germania, Francia e Italia, di chi dovremmo parlare? Di Spagna, UK e Turchia?

  7. Saranno anche francesi garantie… ma per intanto NON si vedono. Come la eC3 presentata a Nov 2023 e mai apparsa sui radar, tranne qualche esemplare da mostra senza possibilità di provarla.

    Se ne riparla quando le vedremo, l’unica Reanult che ho potuto vedere e provare è stata Megane etech… molto bella e stilosa, ben oramganizzata come spazi e con rifiniture adeguate. Ma il prezzo… confronto alla mia MG4 luxury costava un botto.

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