The Guardian, prestigioso quotidiano britannico della sinistra liberal, non ha dubbi: in un articolo apparso nella sezione dedicata all’automotive ha bocciato l’auto ibrida (in particolare plug in). Sono “utili” (in tutti i sensi) alle case automobilistiche ma non fanno particolarmente bene all’ambiente. Soprattutto se paragonate ai modelli elettrici.
E’ vero che il Guardian per sostenere la sua tesi uno studio appena uscito da parte del think tank Transport&Environment. Ma lo usa per sostenere tesi ancora più radicali sulla possibile rivoluzione in corso. Per anni le auto ibride plug-in sono state presentate come la soluzione ideale per una mobilità sostenibile: elettriche in città e a benzina per i lunghi viaggi. Ma nuovi test indipendenti mettono in dubbio questa narrativa. Lo studio rivela come le emissioni reali di CO₂ dei veicoli ibridi plug-in (PHEV) risultino appena del 19% inferiori rispetto a quelle dei modelli tradizionali, ben lontane dal 75% dichiarato nei test di laboratorio.
L’auto ibrida costruita su piattaforme a benzina riadattate
Lo studio dice anche altro. Il divario tra prestazioni reali e dichiarazioni ufficiali non è solo tecnico, ma anche politico. I PHEV restano infatti molto redditizi per i costruttori, che li vendono a prezzi elevati pur basandosi su piattaforme a benzina adattate. Allo stesso tempo, molti governi europei continuano a concedere agevolazioni e margini di flessibilità normativa, in parte per sostenere l’industria automobilistica in una fase di trasformazione delicata. In Gran Bretagna, l’indebolimento degli obiettivi di elettrificazione ha già sollevato critiche: i PHEV emettono fino a cinque volte più CO₂ di quanto indicato nelle certificazioni ufficiali.
Dietro lo scontro tecnico si muovono logiche economiche consolidate. Quattro grandi case automobilistiche europee hanno evitato sanzioni per oltre 5 miliardi di euro grazie a regole che non valutano le emissioni sulla base di dati reali. L’ex amministratore delegato di Renault, Luca de Meo, ha previsto che l’auto elettrica non diventerà dominante in Europa prima di vent’anni: un’affermazione che riflette non solo la lentezza del mercato, ma anche la dipendenza dei bilanci industriali dai profitti garantiti da benzina e ibrido. Posizioni che, del resto, ritrovate spesso anche su Vaielettrico.
Intanto, i nuovi protagonisti arrivano dall’Asia. La cinese BYD è diventata il principale marchio elettrico sul mercato britannico, nonostante l’esclusione dai sussidi pubblici destinati ai produttori locali. Tesla, invece, deve fronteggiare una crescente concorrenza di modelli elettrici a basso costo, spesso sotto la soglia delle 20.000 sterline. Ma la stessa BYD potrebbe presto trovarsi di fronte a una sfida tecnologica: Toyota punta a introdurre entro il 2027 batterie allo stato solido, capaci di offrire maggiore autonomia, sicurezza e tempi di ricarica ridotti.
“Non basta l’auto pulita, ripensare tutta la mobilità”
Sempre secondo il Guardian “la competizione tecnologica è solo un aspetto di una trasformazione più ampia“. La transizione verso la mobilità elettrica – secondo il quotidiano britannico – non può risolversi semplicemente sostituendo i motori termici con quelli a batteria. Restano aperte questioni di sostenibilità sociale e ambientale: l’estrazione delle materie prime per le batterie, la gestione delle risorse e il rischio che i Paesi ricchi concentrino su di sé i benefici della transizione, lasciando indietro i produttori di minerali strategici.
In questo quadro, so conclude l’articolo, la vera sfida non è solo produrre auto più pulite, ma ripensare il modello di mobilità. Le città europee dovranno puntare su trasporto pubblico, riduzione del traffico e nuovi stili di vita urbani, perché un futuro di veicoli elettrici non garantisce automaticamente un futuro sostenibile.


Il problema delle plug-in è che vengono acquistate dalle aziende per motivi fiscali, date a manager e dipendenti che non le ricaricano a casa perché la tessera carburante è gratuita mentre la ricarica domestica non viene rimborsata. Perciò chissenefrega di consumi ed emissioni e via con la benzina
Le PHEV andrebbero usate il più possibile in modalità elettrica, quando invece molti, forse per evitare la “scocciatura” (ma è veramente tale?) della ricarica le usano come full-hybrid. Ovvio che in quest’ultima modalità le emissioni aumentino
Un saluto a tutti, sono il felice possessore di una C-HR GR 2.0 iAwd Hero, 150 cv termici, 168 elettrici per un potenza totale di 223 cv.
Lavoro a 60 km dalla mia abitazione, percorro il viaggio di andata totalmente in elettrico, carico a 220v sul luogo di lavoro e torno a casa in elettrico, la notte carico a casa a 220v, senza fotovoltaico e senza Wallbox.
La mia auto consuma 5,1 kw ogni 100 km per una media totale superiore ai 50 km/l. Le Phev sono inutili? No, assolutamente, nel mio caso con le giuste considerazioni prima dell’acquisto mi trovo a risparmiare tantissimo nel tragitto casa/lavoro e nei lunghi trasferimenti non devo preoccuparmi della ricarica. Smettetela di essere di parte, l’elettico non è la soluzione a tutti i mali dell’ambiente, basterebbe, prima di acquistare un’auto, avere cognizione dell’uso che se ne farà, indipendentemente dalla motorizzazione.
Saluti
occhio che la batteria di una plug-in avendo una taglia ridotta potrebbe esaurirsi a kilometraggi non elevatissimi ma già fuori dalla garanzia, e di ricambio pare le facciano pagare uno sproposito, si parla di anche 300-400 euri al kwh, e potrebbe comportare che l’auto verrà rottamata prematuramente
Che se ne dica o meno, il succo è proprio, rivedere totalmente la mobilità. non c’è alternativa. e-bike per arrivare al lavoro, mezzi pubblici capillari, e diminuzione del trasporto privato. Non ci sono alternative. E poi c’è tutto il resto, riscaldamenti, trasporto pesante, … un passo alla volta, ma servono regole europee stabili e applcabili. Altrimenti ogni governo locale fa danni e basta. Che amarezza vedere una totale assenza di lungimiranza. viene da piangere.
si stima faremo (anche se un po’ lentamente) sia elettrificazione delle auto, che riduzione del loro uso, e magari della loro taglia
sarei favorevole a tassa di immatricolazione, bollo, costi revisione, tutto proporzionale al peso e/o taglia del veicolo.. chissà se forse ci arriveremo
Mi pare giusto penalizzare chi ha famiglia e ha bisogno di auto spaziose. Fermo restando che le case non fanno più le wagon e tutti usano sti inutili SUV che non capisco che senso abbiano, solo una moda
Per valutare la dannosità dei veicoli a combustione, basterebbe pensare solo a questo:
non bastasse il puzzo degli scarichi, se solo potessimo vedere a occhio nudo cosa immettiamo nei nostri polmoni tutti i giorni da più 100 anni non staremmo qui a esprimere solo critiche sulla “scomodità” della ricarica delle auto elettriche (come se le auto a combustione fossero nate tutte con 1000 km di autonomia)!
No dai non facciamo paragoni che non esistono, perlomeno sulla s-comodità di ricarica, se come me non hai una AC per le ricariche notturne “sotto casa” devi andare a una DC e, a parte i costi tutt’altro che competitivi (perlomeno confrontati a quelli della mia fullhybrid” alla fine sei li ogniv2 – 3 giorni a perdere la tua mezz’oretta per arrivare all’80% che ti permetterà, a secondo del tipi di BEV che hai, di fare i tuoi 150 – 300km … che sono comunque anni luce distanti ai miei 750.
@Antonio Gobbo
“…se come me non hai una AC per le ricariche notturne “sotto casa” devi andare a una DC…”
perchè non la vuoi avere.
l’hai confessato candidamente mesi fa.
quindi tutto il resto che scrivi è lamentatio sterile.
Saprei io come usarla una batteria,ricaricabile,piu grossa di quella che ho sulla mia auris hybrid a gpl….mentre di una elettrica ,purtroppo, non saprei cosa farmene….
l’elettrico ,in italia ,perlomeno per coloro che abitano in affitto e condominio ,è out.
Io abito in condominio e da me l’elettrico è IN.
Mi associo: abito in condominio e anche per me l’elettrico è molto In.
Putroppo ogni caso fa storia a sè: nel mio condominio (anni ’70) i box hanno l’ingresso così stretto che entrano solo Spring e T3, con quest’ultima prendendo bene le misure. Con grande dispiacere, per me è out
Io abito in affitto e in condominio e ho una kona elettrica con cui mi trovo benissimo e che ricarico in garage da una normale shuko
L’ho sempre detto: l’auto ibrida plug-in è per molti come la coperta per Linus.
Altro che coperta di Linus! ho una plug in, é perfetta, la carico di notte nel mio boc, vado al 90 % in elettrico e non dipendo da ricariche!
Lei non è “molti” 😊