Nuove immatricolazioni nell’unione europea: nel corso del 2023, la quota di auto ibride, plug-in e totalmente elettriche a batteria ha raggiunto quella delle auto a benzina e diesel. Il distacco, ormai di pochi decimali in percentuale, è destinato ad esaurirsi per passare a vantaggio delle auto a basse o zero emissioni nell’anno che volge al termine.
I dati Eurostat più aggiornati sull’economia dell’Unione Europea non lascino spazio a dubbi. E confermano la tendenza in atto, in particolare nei paesi nordici. Le auto a basse emissioni stanno prendendo il sopravvento. Dando preziose conferme alla nuova Commissione Ue nella sua intenzione di non cedere alle pressioni delle lobby, sostenute per lo più dai governi di destra.
Il risultato di “pareggio” ottenuto grazie al boom delle immatricolazioni di auto solo elettriche nell’ultimo decennio
Avendo così più argomenti per respingere il tentativo di rinviare la scadenza del 2025 Quando Bruxelles potrà assegnare multe alle casa automobilistiche che non ridurranno ulteriormente le emissioni dei motori a diesel e benzina.
Veniamo ai numeri a sostegno delle scelte della Commissione. Nel corso del 2023, sono state immatricolate all’interno dell’Unione europea 10,7 milioni di nuove autovetture. Le auto a benzina hanno fatto segnare la quota più alta (34,5%). Seguite dalle auto ibride benzina-elettriche non plug-in (21,1%), dalle auto elettriche solo a batteria (14,5%) e dalle auto diesel pure (14,3%).
Complessivamente, dopo la crescita delle immatricolazioni nel decennio 2013 e 2023, la quota combinata di tutti i veicoli ibridi ed elettrici esclusivamente a batteria nel 2023 ha raggiunto quella delle auto esclusivamente a benzina e esclusivamente diesel (48,3% contro 48,8%). Merito, sottolinea Eurostat, della “rapida crescita delle immatricolazioni di auto elettriche solo a batteria” nell’ultimo decennio.
Italia e paesi dell’Est indietro sull’elettrico “puro”
In 9 paesi dell’UE la quota di autovetture ibride ed elettriche nelle nuove immatricolazioni ha superato il 50% nel 2023. Le quote più elevate sono state segnalate in Finlandia (78%), con il 44% di ibride e il 34% di elettriche, Svezia (69%), con il 30% di ibride e il 39% di elettriche, e Paesi Bassi (68%), con il 37% di ibride e il 31% di elettriche.
Al contrario, la Bulgaria ha registrato la quota più bassa con il 7%, seguita dalla Repubblica Ceca (20%) e dalla Croazia (28%).
E l’Italia? Per Eurostat, il nostro paese si conferma nella media Ue per i dati complessivi sulle auto a bassa o zero emissioni (44% del totale). Ma, a differenza dei paesi più avanzati, il successo è dovuto soltanto alle ibride (con spina o meno): raggiungono la quota del 40%.
A mio avviso le ibride non plug in sono da considerare a tutti gli effetti diesel o benzina.
E, visto come se usano molti italiani, pure le plug in.
Aspettiamo con fiducia il 2035
Dal suo commento intuisco che lei è del settore, posso chiedere di che cosa si occupa?
Queste statistiche non dimostrano affatto ciò che il titolo e l’articolo vorrebbero far intendere.
La 500 a benzina è andata fuori produzione mentre la Panda è stata adeguata alle nuove normative: ADAS, cybersecurity.. ed è diventata Hybrid! Queste sono le auto che fanno numero, pur essendo ibride solo sulla carta.
Finchè saranno Panda (a 18K€) e Tipo (a 28K€) a rappresentare ‘le ibride’, per cortesia non ci vendete che la rivoluzione è in atto.
Finlandia Svezia Olanda vs Croazia Cechia e Bulgaria, ci stupiamo? Brava Commissione, resisti ai barbari!
Ma davvero lei non è stanco di respirare veleni?
Con le mild hybrid respiri esattamente la stessa aria delle benzina e diesel, quindi titolo e articolo molto discutibili.
Ma davvero non si capisce ciò che si legge?
Chi parla di emissioni, veleni o similari?
Contestare una narrazione fuorviante vuol dire essere negazionista?
Se dobbiamo raccontarci tante belle storie per pura fede, andiamo in chiesa e speriamo nei miracoli
Finché saranno ammessi i riscaldamenti a legna, pellet se non carbone e gasolio lasciateci guidare le auto che inquinano meno dei fornelli di casa vostra.
Ma veramente mettete le mild hybrid tra le elettriche? Con un minimotore e una mini batteria che serve solo per lo start e stop e per truccare le emissioni nei test di omologazione? Le mild hybrid SONO TERMICHE!!
Eddai, un minimo di pudore.
Le mild hybrid sono di fatto a benzina o diesel. Le contate dalla parte sbagliata.
Statistica molto criticabile, dato che computa tra le auto a basse emissioni anche le mild-hybrid. Queste sono una turlupinatura bella e buona, dato che il vantaggio rispetto ad una termica pura, in termini di emissioni di CO2, è risibile. A riprova di ciò basta guardare i consumi nel ciclo WLTP
E invece i numeri bisogna leggerli bene per capire che nella realtà dei fatti è tutto il contrario di quello che si vuole affermare perché, dati alla mano, le cose sono ben diverse.
Ed in effetti le percentuali sono del 48,8% comprendendo diesel e benzina puri, senza nessun aiuto elettrico.
Diversamente i dati mettono molto bene in evidenza che le ibride miste termico-elettrico, benzina-diesel, sono il 26,2%, le plug-in sono il 7,6%, mentre l’elettrico puro rappresenta il 14,5% dell’immatricolato registrato nel 2023.
Se la matematica non è un’opinione le ibride sono il 33,8% del mercato cosa che invece dovrà far molto riflettere in UE perché appare molto chiaro come siano le ibride, come sostengo da tempo, ad interessare il mercato e non ci sia nessun miracolo “BEV” poichè la differenza tra il 2022 ed il 2023 è stato di 1,5 milioni di elettriche immatricolate in Europa ricordando che nel 2023 erano ancora in vigore gli incentivi per l’elettrico (vedi Germania).
Questo deve far capire quanto servano i giusti tempi per realizzare la transizione, puntando in questa fase sull’ibrido con tecnologie sempre migliorate.
L’ibrido è anche la soluzione più logica per salvaguardare in questa fase migliaia di posti di lavoro.
Non salvaguardi affatto l’ occupazione in Europa… in campo NEV (full Hybrid, plug-in ed e-REV) sempre e comunque le auto asiatiche sono generazioni avanti (e le nostre esportazioni difficilmente troverebbero spazi sul mercato asiatico… Supercar a parte, per questioni di blasone) e visto l’ enorme vantaggio sui costi produzione le loro auto (non soggette a sanzioni al momento) avranno lo stesso dilagante successo dell’ elettronica di consumo (PC e smartphone…solo in questi ultimi mesi stanno spostando le produzioni in India, Vietnam etc ..ossia fuori dalla Cina).
Che poi le Ibride siano in questo periodo “ottimali” vista la distribuzione “a macchia di leopardo” sui punti di ricarica sul territorio europeo è palese.. Spiace però per quei (tanti) guidatori che sarebbero in condizioni buone per passare all’ elettrico puro ma sono scoraggiati dalla confusione informativa (quando qualcuno mi chiede “come faccio con la BEV…” i più restano stupiti e rispondono “allora anch’io potrei….”
Purtroppo così ci rimettiamo veramente tutti, con città più inquinate, rumorose..
E non proteggeremo neppure l’occupazione ed i redditi netti disponibili…
Una info che non ho desunto dall’articolo: ma nei numeri contano anche le mild hybrid (credo e spero di no, per dare un senso ai numeri)? O solo plug-in e full hybrid stile Toyota oltre alle bev pure? Grazie. Osservo poi che nel 2023 c’erano ancora incentivi in giro per l’Europa… nel 2024 sappiamo come è andata…
” nel 2024 sappiamo come è andata”
C’è stata una contrazione generale del mercato, ma di sicuro le diesel stanno continuando a diminuire anche in percentuale, stanno aumentando le ibride, poi il resto è vda vedere a fine anno.
Si, certamente includono pure le mild (o anche le micro, qualora ve ne fossero).
Sostanzialmente sono statistiche farlocche: scendono benzina e diesel e crescono le ibride…e queste ultime a cosa vanno? A carbone?
Rido per non piangere…se penso che ci sono articoli di giornale e trasmissioni televisive che su queste notizie ci fanno i titoli.
Purtroppo è così. Finiscono in un calderone unico full-mild-micro-pico ibride. Che comunque sono fondamentalmente tutte auto a benzina.