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Auto elettriche per i miei dipendenti: come le gestisco?

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Auto elettriche per i dipendenti: a scriverci oggi è Graziano, imprenditore. Desidera convertire la flotta delle auto aziendali verso l’elettrico puro. E si chiede come poter garantire loro un facile accesso alle ricariche pubbliche e una semplice rendicontazione delle ricariche eventualmente effettuate presso il domicilio.

 

Buongiorno!

Come molti, apprezzo il vostro sito e l’encomiabile impegno che profondete per spiegare l’approccio necessario per entrare con consapevolezza nel mondo delle EV. Vi scrivo perché sto pianificando il graduale trasferimento dalle macchine ibride alle auto elettriche per i miei dipendenti, con possibilmente due esemplari già nel 2023. Tramite il sito ho avuto modo di conoscere le diverse macchine ed i relativi pregi e difetti e mi ha aiutato molto!

Le mie uniche incertezze sono relative a come garantire ai colleghi (che lavorano in tutta italia e hanno percorrenze che superano i 50.000km/annui) un facile accesso alle ricariche e come possano eventualmente gestire i rimborsi quando dovessero ricaricare dai loro domicili. Allo stato attuale le aziende petrolifere offrono delle comode carte carburanti con unica fatturazione elettronica mensile per tutte le carte registrate semplificando la gestione amministrativa. Ci sono dei consigli su dove potrei informarmi per completare il quadro della situazione poter avere una panoramica completa su cui pianificare gli investimenti dei prossimi anni? Cordiali saluti.

Graziano Castellini

Come fare con le ricariche?

Risponde Paolo Mariano – Buon giorno Graziano! E grazie per la sua mail. Quella che lei si pone è una domanda che probabilmente in molti a breve si porranno. E le soluzioni certamente non mancano. Vediamole insieme. Il primo suo interrogativo riguarda la gestione delle ricariche pubbliche. I suoi dipendenti si troveranno quindi in alcuni casi a doversi affidare alla rete di ricarica pubblica.

Che, come sappiamo, è formata da stazioni di ricarica di gestori diversi. I principali gestori tuttavia hanno stretto accordi di interoperabilità, attraverso i quali offrono alla propria clientela la possibilità di ricaricare non solo presso la propria rete ma anche presso quella degli altri player. Questo le dà di fatto la possibilità di dotare i suoi dipendenti di un’unica tessera per la ricarica, senza costringerli a doversi affidare unicamente alle colonnine di un singolo operatore. Il che sarebbe altamente limitante della loro mobilità.

Il mio consiglio è quello di verificare con l’operatore prescelto quali sono gli accordi attivi al momento della sottoscrizione del contratto. Ed eventualmente, qualora possibile, se le zone nelle quali i suoi dipendenti si spostano più di frequente sono coperte da stazioni di ricarica attivabili con la tessera di tale operatore. Trovo molto importante dotare i suoi dipendenti di una tessera. Attraverso l’utilizzo di una tessera l’operazione di autenticazione risulta infatti estremamente più immediata rispetto all’uso di un’app.

La seconda cosa che farei sarebbe quella di attivare anche di un account Nextcharge oppure EVWay, con relativo keyfob. Questi dispongono di accordi con la quasi totalità degli operatori sul territorio e può rivelarsi un eccellente strumento nel momento in cui i suoi dipendenti dovessero trovarsi a ricaricare presso una stazione incompatibile con la tessera dell’abbonamento principale.

Juice Booster 2. Si tratta di un kit costituito dal cavo (completo di controller) e una serie di adattatori intercambiabili. In questo modo abbiamo tutto il necessario per ricaricare la nostra auto a qualsiasi presa. Sempre con noi.

Per quanto riguarda la rendicontazione di eventuali ricariche che i suoi dipendenti dovessero effettuare presso le proprie abitazioni, molte delle nuove wallbox dispongono della possibilità di rendicontare le ricariche, aggiornando automaticamente una pagina nella quale vengono riportati i kWh prelevati dalla rete. Tali dati potrebbero esserle inviati mensilmente dal dipendente nella consueta nota spese. Alcuni produttori di wallbox sono già in grado di connettere fino a 50 punti di ricarica con una consolle di controllo centralizzata che registra i dati di tutte le ricariche. Andrebbe a quel punto solo concordato il corrispettivo rimborsato per kWh.

A riguardo dell’infrastruttura di ricarica, tenga presente che non è ovviamente ipotizzabile che sia l’azienda a occuparsi dell’installazione presso il domicilio del dipendente.

Sarebbe il dipendente a doversene occupare, richiedendo poi il rimborso dei costi sostenuti (che dovrebbero essere precedentemente concordati con lei). Una soluzione che salta a piè pari il problema, è quella proposta da Juice Technology: il Juice Booster II. Si tratta in sostanza di una vera e propria stazione di ricarica portatile integrata in un cavo. In questo caso il dipendente non dovrebbe preoccuparsi di effettuare alcuna installazione. L’azienda potrebbe occuparsi direttamente dell’acquisto dei Juice Booster, consegnarli al dipendente, e ritirarli molto facilmente in caso di interruzione del rapporto lavorativo. Inoltre il dipendente potrebbe facilmente rendicontare le proprie ricariche utilizzando l’app J+ Pilot. E portarlo con se in trasferta e ricaricare anche là dove, ad esempio in hotel, non vi fosse una wallbox ma una presa di corrente disponibile per la ricarica.

E in azienda?

Per quanto concerne la gestione delle flotte, sia come ottimizzazione dei consumi e della logistica, sia come contabilizzazione delle spese, esistono numerose piattaforme  software già disponibili. le propngono per esempio Geotab, Targa Telematics, Octo Telematics, SolarEdgre e.mobility. Anche Enel X e NewMotion, in accordo con FCA, hanno presentato una piattaforma per fleet manager a supporto della transizione. DKV ha lanciato una card con app che consente di caricare in circa 300 mila colonnine europee.

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7 COMMENTI

  1. Buonasera graziano,
    Innanzitutto un plauso alla mentalità, per lei sono colleghi, non dipendenti, mi creda, è più unico che raro qualcuno che lo pensa veramente e non si limita a dirlo nelle interviste!

    Mi sono posto spesso il suo problema, dal lato opposto ovvero di chi prende in benefit l’auto elettrica.
    Fatto salvo chi, ha solo il rimborso chilometrico che è facile, si paga da se tutto e segna i km che verranno poi retribuiti con il giusto valore, per chi come lei da una carta carburante (che se non sbaglio è spesso data dall’azienda del noleggio) la situazione non è semplice, sicuramente come dice il buon Paolo affidarsi al gestore che garantisce la maggior interoperabilità ma occhio anche ai prezzi, che non conosco, di sicuro un check se quegli operatori son anche convenienti dato l’enorme numero di km che la flotta farà negli anni.
    Il mio consiglio è di contattare direttamente le suddette aziende come un qualunque fornitore e presentare il suo caso, non so se già prevedono una sorta di centralizzazione del contratto, cioè un unico contratto tra lei e il fornitore per avere un unica fatturazione e tutte le card che vuole da distribuire ai dipendenti
    Attenzione però che da quel poco che ho capito non avendo una bev, che a differenza delle carte carburante non credo ti venga chiesto di inserire i km segnati a cruscotto, per cui mi auguro che tra i colleghi le “furberie” siano molto limitate, altrimenti nulla vieterebbe se han una elettrica di usare la card aziendale, certo basta far un controllo incrociato a posteriori ma è cmq un lavoro in più per amministrazione da moltiplicare per il numero dei mezzi.

    Ricarica casalinga, anche qui stesso problema, nulla impedisce di attaccare un’altra bev di casa e mandare a lei il conto, se le auto sono a uso promiscuo magari non le interessa ma se son a uso solo lavorativo si, smarcato questo problema, trovo inutile spendere centinaia di euro per una juice (stava sui 300 e rotti ricordo giusto?) o un migliaio a salire per una wallbox che contabilizza… Più I lavori di installazione, io onestamente farei mette un piccolo contabilizzatore a monte della presa che un qualsiasi elettricista può fare in pochi minuti e si fa mandare la foto ogni mese, artigianale, ma sicuramente veloce poco invasivo (magari poco spazio in garage) e sicuramente meno costoso, certo la juice te la porti in giro se fan trasferte di più giorni può essere utile comunque averla.
    Infine, come chicca per i colleghi, consiglierei di prevedere un aggiunta al rimborso del maggior costo fisso del contatore da 3 a 6kwh e rimborso di adeguamento contatore, son cifre cmq piccole su 50k km medi annui, soprattutto se riesce a risparmiare abbastanza sul rifornimento, ma sicuramente fan capire che lei ci pensa e sarà apprezzato, al massimo avrà regalato quel ci quanta euro all’anno in più se uno di suo aveva già un 4.5 o 6kwh.
    Riguardo questo punto, esiste l’iniziativa in test del gse per avere aumento di potenza serale gratuitamente, vale la pena approfondire ma per poter aderire servono wallbox particolari che inviano rendiconto al gse come i contatori, se dovesse scegliere di far installare delle wall ai colleghi potrebbe prendere le due cose assieme, il più informarsi se possono inviare i dati anche a terzi oltre al gse per automatizzare il tutto, altrimenti c’è sempre la foto al display a fine mese hehehe

    Mi raccomando… Prenda auto che han senso, oramai quelle “di rappresentanza” se son elettriche le costano più del dirigente 😂 poi vabbè, si sa che ci si deve accontentare di quel che passa il noleggio hehe

  2. Complimenti al sig. Graziano Castellini per la scelta che sta intraprendendo, con la speranza che gli incentivi tornino usufruibili anche dalle persone giuridiche (che poi, riversando usato, aumenteranno le possibilità delle persone fisiche)

  3. Ricordo che in autorimesse con prevenzione incedi dei VVF é obbligatoti
    L’USO ESCLUSIVO di WallBox per ricaricare: juiceboster e carichini sono vietati

    • Non lo vedo un problema, se ricarichi in autorimessa difficilmente ti farà caricare alla presa a muro senza poter fatturare il costo (con i prezzi attuali dubito abbiano voglia di fare regali)
      La juice la vedo bene appunto per casa, per avere cmq qualcosa tra l’auto e la presa come sicurezza e magari programmabilita, ma soprattutto per quei casi di semi emergenza in giro, albergo senza colonnine vicine, aziende clienti senza colonnine ma hai necessità di rabboccare perché sei arrivato a filo con la batteria etc

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