Auto elettriche, i tre errori blu di Piazza Pulita

piazza pulita

Il professor Alessandro Abbotto,  torna sulla trasmissione Piazza Pulita per evidenziare tre “errori blu” sull’utilizzo dell’auto elettrica. Abbotto insegna presso il Dipartimento di Scienza dei Materiali Centro di Ricerca Energia Solare MIB-SOLAR all’Università di Milano – Bicocca ed è proprietario di due anuto elettriche. Ne ha scritto spesso su Vaielettrico e all’inizio dell’anno prossimo pubblicherà un libro per Carrocci Editore. Si intitola “La mobilità elettrica. Storia, tecnologia e futuro” e sarà nelle librerie in marzo.

di Alessandro Abbotto

versione Cingolani
Alessandro Abbotto

Dopo aver seguito il servizio sull’”ingenuo” (come lo ha definito lo stesso Formigli) viaggio in automobile elettrica da Roma a Reggio Calabria e il dibattito trasmesso il 21 ottobre, a cui hanno partecipato vari esperti, vorrei evidenziare quelli che, a mio parere, sono i tre errori di fondo dell’impostazione del servizio televisivo.

I tre errori 1/ La difficoltà di ricarica sulla Roma-Reggio Calabria

Il giornalista dichiara che il suo intento era quello di mettere in luce le zone d’ombra della guida elettrica. Questa affermazione, di per sé, è corretta: l’infrastruttura di ricarica, in Italia, è ancora, insufficiente. Siamo ancora lontani, cioè, da una situazione ottimale in cui esco di casa e a ogni angolo (ad esempio integrati nei lampioni della luce) trovo una colonnina di ricarica, senza utilizzare app o programmare meticolosamente il viaggio.
L’errore è stato quello di concludere che, a conseguenza di ciò, la mobilità elettrica non è matura e dobbiamo aspettare anni. O addirittura secoli, come ha affermato uno degli ospiti.

tre errori
Una nuova stazione fast di Enel X zppena inaugurata a Cosenza

Ma non è così. Non solo l’infrastruttura è notevolmente migliorata negli ultimi anni (in Italia tra settembre 2019 e dicembre 2020 i punti di ricarica pubblici sono raddoppiati, raggiungendo a fine 2020 19.324 colonnine), ma in molti paesi europei il numero di colonnine è assai più elevato. E non stiamo parlando di paesi particolari come la Svezia, in cui, per dirla con le parole di Federico Rampini, c’è la popolazione di New York in un’area vastissima di territorio, ma anche di nazioni molto simili all’Italia come Francia (31.206 colonnine), Germania (43.776) e UK (36.500). Per non parlare dei Paesi Bassi dove, a fronte di una popolazione che è meno di un terzo di quella italiana, il numero di
punti pubblici di ricarica è oltre il triplo (61.974).

Ritengo che il problema non si trovi in una presunta non maturità della mobilità elettrica, ma si tratti piuttosto di incoraggiare, da parte dei decisori politici e degli amministratori, la diffusione veloce e capillare delle colonnine, cominciando dall’applicazione della Legge di Bilancio 2021 che imponeva di sviluppare, entro metà di quest’anno anno, un’estesa rete di infrastrutture di ricarica ad alto voltaggio nelle autostrade nazionali.

Oltre ad essere una questione soprattutto italiana va sottolineato come la diffusione delle
infrastrutture di ricarica sia, all’interno del territorio nazionale, particolarmente deficitaria nel meridione. Si tratta comunque di un problema risolvibile, con le giuste scelte politiche, come gli altri paesi dimostrano. Risolvibile da subito, con la tecnologia già oggi a disposizione, non quella che verrà domani o tra trent’anni.

I tre errori 2/ La velocità di ricarica

L’altro tallone di Achille messo in mostra dal programma è il tempo di ricarica. Come dichiarava uno degli ospiti, perché dovrei usare un’auto elettrica? Si ricarica nell’arco di alcune ore mentre quella diesel in pochi minuti acquista un’autonomia di 1,000 km.  Si potrebbe ribattere che la ricarica dura molte ore solo nei punti di ricarica lenta. Anche questo aspetto, a ben vedere, però è un deficit organizzativo/amministrativo: in Italia il 96% dei punti di ricarica è effettivamente di tipo lento, sotto i 22 kW di potenza. Va nuovamente fatto osservare che questo è un problema già oggi ampiamente risolvibile. E che non ha nulla a che fare con la supposta immaturità della mobilità elettrica. Lo dimostra, ad esempio, la rete Enel X e altre reti già molto sviluppate all’estero e,
seppur in misura minore, anche in Italia (vedi i network Ionity e Tesla).

i tre errori

Ma c’è un altro punto importante che vorrei toccare: la guida elettrica impone nuove abitudini, come nuove abitudini si sono rese necessarie quando si è avuta, alla fine del XIX secolo, la transizione dalla mobilità a cavallo a quella motorizzata (e anche allora c’erano molti che si ostinavano ad andare a cavallo pur di non salire su un’automobile).

Non si può pensare di guidare un’automobile elettrica mantenendo le stesse abitudini della guida a combustione interna. Ad esempio, l’automobile elettrica si ricarica di notte mentre si dorme (come già avviene con lo smartphone da una decina d’anni) o mentre si va al supermercato o al cinema o si esce a cena. In altre parole, l’auto elettrica non si “rifornisce” dove, per strada, si va in cerca del primo distributore quando si accende la spia della riserva. Le nuove abitudini – molto semplici – consentono di guadagnare ampiamente il chilometraggio giornaliero che la quasi totalità dei guidatori necessita. E se si deve intraprendere un lungo viaggio (ad esempio da Roma a Reggio Calabria) si ricarica l’auto al 100%.

Quando? Sempre di notte, mentre si dorme. Alla stessa potenza energetica di un phon (paragone citato dal giornalista), ovvero 2 kW, un’automobile elettrica collegata anche ad una normale presa Schuko ricarica in una notta metà batteria (assumendo di partire dallo 0% di carica, situazione che, raramente, accade). Si noti, tutto ciò senza considerare l’utilizzo delle ricariche ultraveloci che consentono – di giorno – con soste di 15-30 minuti di recuperare quasi totalmente la massima autonomia, con un minimo di programmazione (che lo stesso computer dell’auto indica).

I tre errori 3/  Basta bruciare il petrolio

i tre errori

Gli aspetti fondamentali che devono spingere alla guida elettrica sono, in primo luogo, la riduzione delle emissioni climalteranti e gli obiettivi di decarbonizzazione che la UE (e varie nazioni nel mondo) hanno stabilito al 2030 e al 2050. Su questo Formigli concorda che ciascuno dovrà fare la sua parte (magari, aggiungerei, anche promuovendo in maniera più informata la mobilità a zero emissioni). Lui stesso afferma che, se sarà necessario per il bene del pianeta, si rassegnerà a guidare un’automobile elettrica. Ma ammette di preferire il rombo del motore a combustione alla guida elettrica. Questa preferenza va certamente rispettata.

Tuttavia, chi compie questa scelta deve anche accettare la bassissima efficienza energetica intrinseca del motore a combustione interna (contravvenendo a uno degli obiettivi primari del Green Deal europeo che fissa un incremento almeno del 32,5% di efficienza energetica al 2030), le emissioni inquinanti e nocive per l’ambiente e per l’uomo e tutto ciò che nel bene e nel male è legato al mondo del petrolio. Devo constatare che questa posizione, almeno in Italia, è tutt’altro che rara.

A settembre 2021, nonostante gli importanti progressi degli ultimi anni, per ogni automobile elettrica venduta escono ancora dal concessionario oltre 7 automobili a benzina e 6 diesel. Insomma, sembra che anziché andare verso la decarbonizzazione si stia puntando decisi alla direzione opposta. Non solo rispetto ai target della Commissione Europea ma – e questo il dato che va sottolineato – anche degli altri paesi europei, dove le auto diesel (ormai dovremmo dire, “puro” diesel) stanno scomparendo.

Questo è forse l’errore di fondo più grosso che la trasmissione ha fatto. Se non si parte da qui, qualsiasi discorso potrebbe risultare inutile.

Visualizza commenti (92)
  1. Per quanto sia favore dell’elettrico ( sogno una Tesla ) non riesco a lasciare fuori dall’equazione la questione batterie. L’impatto della loro produzione/smaltimento.

    1. Nell’equazione prova ad inserire l’estrazione, il trasporto, la raffinazione ed il successivo trasporto del petrolio.
      Poi ne riparliamo.

      1. La domanda dell’ utente sopra, è tutto altro che stupida. Ad oggi sono 3 i metodi di estrazione del litio. Dalle salamoie degli ex laghi salati pompando acqua (circa due milioni di litri per un quantitativo vdi litio sufficiente a produrre un centinaio di batterie), dalle miniere di pirosseno di litio, e dalla raffinazione delle acque di estrazione del petrolio. La CO2 emessa si attesta a 9 tonnellate di gas per tonnellata di litio per le salamoie, 27 tonnellate di CO2 per le miniere, sempre per tonnellata di litio, mentre per assurdo il metodo più ecologico è quello della raffinazione delle acque di estrazione petrolifera.
        Perché insieme al litio ottieni anche il petrolio, che oltre ad essere usato per i carburanti serve a produrre una infinità di prodotti chimici indispensabili ai vari settori industriali. Tant’è che anche se il mondo andasse tutto in elettrico, continueremmo comunque ad estrarre petrolio per tutti gli altri usi.
        Per tua informazione, anche il litio va raffinato prima di finire nelle batterie.

        1. Bello, non sapevo che la penisola arabica straboccasse di litio come sottoprodotto dell’estrazione di petrolio.
          Quante cose si imparano.
          Poi apriamo anche il capitolo ricicli?
          Quanto ricicli dei componenti del petrolio bruciati?
          Parlo di benzina e gasolio.
          Perché sai che le batterie si riciclano?

          1. Bravo max ora vai a dirlo anche alle saline che non possono più fare la salamoia, e visto che ci siamo anche all’estrazione in miniera.
            A parte le battute, ovviamente BISOGNA aggivste ad una estrazione più green possibile se no si resta vincolati al estrazione petrolio e gas, comunque ricordati che si arriverà ad un punto in qui non servirà più estrazione perché il giro del riciclo porterà materia prima superiore alla richiesta ( vedi piombo per le batterie) quindi si arriverà al punto zero, mentre per il petrolio siamo nella stessa condizione di cent’anni fa

      2. Nello Roscini

        senza contare i disastri Deepwater Horizon nel golfo del messico
        che ha fatto per la prima volta nella storia FALLIRE una compagnia petrolifera

        e il recente ma poco sottolineato dai media guasto di un oleodotto in California a largo delle coste dell’Orange County con sversamento in oceano di 500.000 litri di m. nera, pardo “oro” nero

        se fosse per me , CingolEni dovrebbe chiudere le piattaforme italiane ,
        lo so c’è stato il referendum che non ha raggiunto il quorum,
        ma più dell’80% ha votato per chiuderle

        io sono per chiuderle e trasformarle in parchi eolici/fotovoltaici off-shore

    2. Oltre a ciò che ti ha già detto Athos prova a pensare anche a qual’è la percentuale di riciclo di qualsiasi carburante dopo che è stata bruciata e poi confrontala con il 95% che è quella odierna delle batterie delle auto….

    3. Giuseppe Candolfi

      Vorrei farvi notare che il cosiddetto servizio pubblico oltre a dire sciocchezze ha fatto un’opera di disinformazione colossale un noto e bravo youtuber ha sollevato le stesse tre obbiezioni del prof.abbotto ed è stato costretto suo malgrado a cancellare il video postato pena azioni legali …l’arroganza e la prepotenza di taluni personaggi e vergognosa ora vorrei monitorare se anche al prof Abbotto arriveranno diffide nell’esprimere una sacrosanta opinione
      Posseggo un’auto elettrica da maggio 21 e d ho percorso 15000km spendendo 60€ di ricariche fuori casa ..a casa il solare fa il resto a pensare male si fa peccato ma fosse tutta una pubblicità sommersa per le multinazionali del petrolio ….improbabile ma un leggero sospetto sovviene ad ascoltare il servizio di Formigli

  2. Moreno, grazie davvero per le info perchè mi ero documentato a spanne sul bollo, ma appunto stavo facendo una stima molto approssimativa e sfavorevole a me, giusto per fare passare il concetto che non ci vogliono 20 anni come dice qualcuno per ammortizzare una EV.

    1. Dipende dai km, io che faccio 30k all’anno, passando da una clio diesel alla meno energivora delle car (non da città), ho fatto i conti che ammortizzo i 10k che costa in più (considerando solo incentivi statali) in 6 anni abbondanti (facendo le stime molto a favore elettrico)
      Non conto l’assicurazione perché probabilmente spenderei di più, ora su una clio non metto la casco ma su una elettrica dati i costi e tempi di riparazione attuali soprattutto in caso di danneggiamento della batteria… Beh una casco full la farei di sicuro.
      Il bollo beh, mi incide meno dei pieni di un mese lavorativo non ha molto peso anche ad azzerarlo per sempre, direi che si bilancia con la casco.
      Dato che sono in Lombardia e incentivi un po più alti anziché 6 anni magari si arriva a 4 ma sempre su 30k medi all’anno, da qui e facile se ne fai 15k come la maggior parte delle auto private recuperi nel doppio del tempo se ne fai 60k la metà, ovviamente tralasciando il disagio di ricarica facendo 30k+ non è sicuramente comodo come chi fa 60km a settimana per andare a lavoro a 5 minuti e fare la spesa e può fare mezza ricarica la domenica, ma son le stesse persone a cui un pieno della termica gli durava più di un mese.
      Dieci anni è un po troppo per ammortizzare, ma se fai pochi pochi pochi km e passi a una elettrica probabilmente non è il risparmio che cerchi ma altro, soprattutto sei più tranquillo della durata della batteria che si degrada pochissimo facendo così pochi cicli e quindi magari la rivendi a prezzo più alto un domani.

      1. Perché secondo te uno cge fa 15K km all’anno ha bisogno di un’elettrica da lunghi viaggi? Il costo di un elettrica adatta ad uno cge fa 15K km l’anno non è 10K € più alto di quello di una clio ma, al netto degli incentivi siamo praticamente alla stessa cifra….

        Non capisco perché si vuole per forza confrontare auto di categorie e classi diverse… all’interno del termico seconde te è corretto confrontare una clio con una Megane (solo per rimanere all’interno della Renault)? Ancge la Megane costa 10K € più della Clio quibdi secondo te nessuno dovrebbe acquistarla perchè ci vuole troppo ad ammortizzare la differenza?

      2. Fai vedere quali conti hai fatto, non mi tornano i 10k€ di differenza.
        E non mi torna il rientro in 6 anni con percorrenze così elevate.
        A meno che tu non voglia confrontare una clio con una Model S…

  3. Una cosa che non riesco a capire e di mesi ne son passati 3 da quando ho preso la mia prima elettrica.
    Oltre ad un netto risparmio economico, oltre a non dover più fare la fila al distributore oltre al continuo rincaro dei carburanti, che sono i vantaggi tangibili, chi di noi è così folle da tenere in una stanza un auto termica accesa 🤔🤔 sempre con la possibilità di uscire a prendere aria fresca, penso nessuno, però perché pochi si rendono conto che la casa più grande ( pianeta Terra) è la stessa cosa con un punto che e si sottovaluta che non si può uscire per prendere una boccata d’aria pulita visto che fuori dall’ pianeta non c’è aria da respirare, ma allora senza continuare a trovare scuse perché non cerchiamo di darci una mano a vicenda, per salvare noi i nostri figli e nipoti, e i nostri vicini e lontani, non si capisce perché si prendere una posizione a prescindere per sola pigrizia, si perché la pigrizia di non voler fare una piccola pianificazione, per non voler perdere un po’ di tempo, per non voler pensare al futuro. Solo perché è più comodo contestare e restare fossilizzati nelle credenze imposte da altri per anni, cominciamo a fare qualcosa per questa casa o non ce ne sarà per nessuno, serve solo alla nostra sopravvivenza, al pianeta di noi non frega nulla c’era prima di noi e ci sarà anche dopo.

    1. Semplicemente perché le persone sono egoiste. La stanza Terra è enorme e così le città. Una singola macchina non crea problemi. Che siano gli altri a cambiare, io inquino e mi lamento se grandina o viene un nubifragio, chiedo aiuto economici, ma voglio continuare a inquinare ovviamente. Anche se preferirei avere l’aria pulita… ovviamente grazie agli altri.

      Come chi va a fare il pic nic, vuole trovare il prato pulito e si lamenta giustamente se non è stato ripulito precedentemente. Ma tra queste persone c’è chi alla fine vi abbandona i rifiuti.

      1. Purtroppo lo so ed è un fatto risaputo, comunque uno non conta nulla un infinità fa la differenza su tutte le cose, il problema è che noi pensiamo solo ed esclusivamente a IO El resto non conta nulla figli compresi per i molti

    2. Nello Roscini

      Il commento é molto azzeccato
      Provare a tenere un’auto accesa in una stanza chiusa per capire cosa facciamo al pianeta

  4. Oh, io non so com’è ma, ad ogni commento che snocciola dati percentuali di qualsiasi natura (quanto incide l’inquinamento dovuto ai trasporti personali, gli italiani che hanno accesso ad un box o posto auto personale, quelli che fanno tanta strada per lavoro, ecc ecc) ne trovo un altro che cita gli stessi “problemi” ma con percentuali anche molto diverse… Boh.
    Secondo me bisognerebbe che tutti quelli contro le elettriche s’impegnassero a informarsi in modo serio e non solo superficialmente, come per esempio guardando Piazza Pulita…

    1. Ah, io non posseggo un’elettrica, giusto per capirci. Ho invece una misera Qubo a metano.
      Ho provato per 2 giorni la Kona elettrica e mi sono IMMEDIATAMENTE innamorato dell’elettrico (non della Kona perchè ha poco bagagliaio e, a mio avviso, il tunnel centrale organizzato male).

  5. Ah la ricarica notturna…di grazia l’esimio professore può spiegarci dove dovrebbe ricaricare un povero cristo che vive in condominio senza garage in un qualsiasi centro cittadino anche piccolo, dove quando arriva a casa è già tanto se trova parcheggio? Perché stando ai dati Istat, oltre metà della popolazione italiana, ma pure Europa, si trova in quella situazione. Lanceremo tutti prolunghe dai balconi? O forse lo scenario che si vuole descrivere è utopico? Solo se la tecnologia arriverà a fornire autonomie e tempi di ricarica simili alle termiche la transizione avrà successo. Altrimenti, saturata la fetta di mercato fatta da chi ha uno stile di vita adeguato all auto elettrica, inesorabilmente le vendite freneranno. Già senza incentivi i numeri sarebbero diversi.

      1. Siamo ai numeri a un decimale di vendita e ci preoccupiamo quando le EV avranno superato il 50% di possessori….mah

        Tra l’altro molti lasciano auto fuori perché ne hanno due e un solo garage…se cambiano una sola auto con un EV, la maggior parte dei km li faranno inevitabilmente con quella.

      2. Il fatto è che tra pochi anni le termiche non si venderanno più, e cmq già oggi acquistare una termica o sei sicuro di cambiarla in 3 anni o perdi veramente tanto in valore.
        La fetta da saturare è sicuramente minore del 50%,in città i garage sono una frazione del numero degli appartamenti, alcuni più fortunati magari ne han acquistato o affittato uno, non so se avete idea dei costi di un garage a Milano o Roma o altre città densamente popolate… Contando poi che il garage ha contatore altri usi i costi della ricarica domestica non sono più così convenienti, oltre a un costo fisso che è più di 500€ all’anno (rispetto ai 100 e rotti di un 3kw domestico) anche le tariffe orarie non sono le stesse, se abitate in condominio e avete la luce delle parti comuni a parte vi sarete sicuramente accorti che non costa come quella che pagate in casa per voi stessi (anche se nelle condominiali si mantiene Iva al 10 mentre in un altri usi privato è al 22% anche sotto i 2400kw

        1. Le tariffe si potranno modificare, ci sono molte proposte in merito. Più difficile creare posti auto in città, ma il dato del 50% su scala nazionale l’ho ripreso dall’intervento che ho commentato, e a memoria non mi sembra così lontano dalla realtà.

    1. Mah, abito in un paesino, 3000 abitanti. I condomini che ci sono, roba degli anni 60/70, hanno tutti il box piano strada.

  6. Sapete qual’è il problema, che scontano troppo le penali che paghiamo ogni anno sul inquinamento, state sicuri che prima del 2030 i combustibili costeranno un rene così nessuno avrà più modo di non passare al elettrica.
    Le normative e i fondi per elettrificate le tratte stradali e autostradali son stati fatti ma come al solito nessuno ha mosso un dito, cominciassero a fare pagare penali vedi che qualcosa fanno.
    Tutti che non voglio cambiare abitudini, però smartphone, smartTV, PC, lavatrice, lavastoviglie, asciugatrice, per non contare un altra miriade di oggetti che usiamo tutti i giorni, e che ci hanno fatto cambiare abitudini, li stiamo usando o no 🤔🤔

    Al lavoro non si usano nuove tecnologie, per caricare meno, o siete tutti disoccupati 🤔 o vi piace ancora spaccarvi la schiena 10 ore al giorno.

    Come vede ci si adatta non vedo perché l’auto no, e comunque la gita o le ferie partono quando si esce da casa, se no non avete ancora capito e pensate di essere al lavoro, la frenesia va lasciata lì.

    1. Si ma son tutte invenzioni che mi fanno risparmiare tempo e anche tantissimo per fare quello che si faceva senza, l’auto elettrica mi porta da A a B nello stesso identico tempo se non ci sono ricariche da fare, se mi portasse a lavoro in 15 minuti anziché 40 credimi avrei una elettrica per piede!

      1. Perché fai 200 km ogni giorno per andare al lavoro 🤔
        È la solita scusa io attualmente ne faccio quasi più di 60 ma se fossero stati 100 non sarebbe cambiato, se fossero stati 150/200 avrei cambiato casa o lavoro.

      2. Mi piacerebbe capire come mai con la termica ci impieghi 15min e con l’elettrica 40.
        Spiegami, sono curioso

      3. Laura Baccarini

        Sono molto curiosa anche io a dire il vero, forse ce ne mette 40 perchè esce e la spinge a piedi. In ogni caso qua manca il riferimento al chilometraggio, il tempo può dipendere anche dal traffico in quel momento della giornata, dal tipo di strada che si percorre, i fattori da considerare sono tanti. Uno sicuramente vince a mani basse sugli altri però: l’inquinamento, arrivati a questo punto non si può non considerarlo.

      4. Spoiler, quando tutti avranno l’auto elettrica con cruise adattivo i tempi per andare al lavoro si ridurranno molto.

  7. La trasmissione di Formigli si basava sul pragmatismo di una prova fatta direi in tutta onestà. Voi invece vi basate su semplici auspici, che non trovano riscontro nella realtà attuale. Faccio un esempio personale. Ogni estate vado sulle Dolomiti con la mia full Hybrid copro i circa 650 km con un solo pieno, anche se l’autostrada non è il terreno preferito da un’ibrida, per quanto riguarda i consumi. Con una elettrica di buon livello, dovrei sicuramente fermarmi dopo 300 km a patto di andare a passo di lumaca, non più di 100 km l’ora. Poi dovrei trovare una colonnina di ricarica e dovrei trovarla funzionante e libera. Altrimenti dovrei aspettare che chi mi ha preceduto completi la sua ricarica lenta, per poi iniziare la mia. Il piacevole viaggio verso la vacanza potrebbe trasformarsi in una via crucis. Nel comune di Andalo, che è la mia meta, ho visto due solo i punti di ricarica vicino al palazzo del ghiaccio, di cui uno non funzionante e l’altro sempre con un’auto attaccata a fare il pieno. La vacanza si potrebbe trasformare nella continua ricerca di un punto di ricarica, e siamo nel Trentino. Per ultimo una piccola osservazione. L’energia viene prodotta nelle centrali ad olio combustibile, a parte la piccola quantità proveniente da fonti rinnovabili. È vero che il motore elettrico ha un rendimento assai superiore al diesel, ma teniamo presente che l’energia prodotta deve essere più volte trasformata per la trasmissione via cavo e poi la nuova trasformazione per l’utilizzo finale. Questo comporta una grande dispersione. E i generatori si trovano fuori delle grandi città, ma non si fa che spostare l’inquinamento con nessun vantaggio per il pianeta.

    1. Guido Baccarini

      “È vero che il motore elettrico ha un rendimento assai superiore al diesel, ma teniamo presente che l’energia prodotta deve essere più volte trasformata per la trasmissione via cavo e poi la nuova trasformazione per l’utilizzo finale.” –> se ne è parlato migliaia di volte.
      Anche contando tutte le dispersioni e le perdite di trasformazione, l’efficienza energetica ALLE RUOTE di una elettrica alimentata da corrente prodotta da centrale a combustibile liquido è SUPERIORE a quella della miglior termica che usi il carburante direttamente. Se ne faccia una ragione: i motori termici non arrivano al 30% di rendimento, le centrali superano il 45%, quel delta che c’è in mezzo (+50%) copre tutte le perdite di trasformazione, distribuzione, stoccaggio, autoscarica etc.

      E commette anche il solito errore: se io OGGI compro un’elettrica, per TUTTI i viaggi non da 650 km ho un immediato vantaggio, io e gli altri, e ho un disagio esclusivamente in quel tipo di viaggio, OGGI. DOMANI, senza cambiare auto, i disagi di quei pochi viaggi lunghi diminuiranno, perchè in due anni abbiamo raddoppiato le colonnine, ma la velocità di sviluppo infrastruttura ovviamente crescerà più che proporzionalmente.

      Aggiungo anche che OGGI chi ha una Tesla (io) non soffre di questi problemi avendo una rete dedicata dove non devi fare nulla, arrivi, prendi il cavo (che sta nella colonnina, non lo devi tirare fuori tu), lo attacchi, aspetti i tuoi 5-15 minuti, te ne vai. Non esistono APP, cavi, carte di credito e menate varie. Questo modello si estenderà necessariamente a tutti gli altri.

      E “voi” termici (un’ibrida è comunque una termica) dimenticate che una presa elettrica si trova ovunque, ce ne sono centinaia di milioni in Italia. Se sono stato così fesso da rimanere con la batteria a secco, un’ora a 2 kWh con una prolunga in QUALSIASI presa di una QUALSIASI casa/bar/ristorante mi permetterà di fare i 20 chilometri necessari a raggiungere una colonnina ad alta velocità.

      PS: 6200 km di cui 5500 fatti caricando in garage la notte in una presa da 2 kWh.
      Alla domanda “Quanto ci metti a caricare la macchina?” io rispondo: 5 secondi, il tempo che serve per attaccare il cavo prima di chiudere la porta del garage.

      1. Mi dispiace di aver urtato la sensibilità di tanti talebani dell’auto elettrica. C’è chi ha la Tesla e quindi vanta un canale di ricarica tutto suo, c’è chi ricarica l’auto tramite i pannelli con i quali ha ricoperto il tetto, c’è chi va in giro per bar o edicole di giornali con il suo bel cavo a mendicare un po’ di corrente che gli permetterà di arrivare al sicuramente vicinissimo punto di rifornimento. Molto spesso si arriva alla fermezza nelle proprie convinzioni che è propria anche dei no-vax o dei no-pass. L’importante è avere degli ideali! L’auto elettrica sicuramente ha un futuro, se non verrà sorpassata di slancio dalla trazione a idrogeno. Io che non ho convinzioni così adamantine, mi sono per il momento limitato a sostituire la mia eccellente diesel, 13 anni e mai un guasto, con una full Hybrid, che penso sia attualmente il massimo contributo per l’ambiente.

        1. Attualmente il massimo per l’ambiente, in termini di trasporto è l’elettrico puro, il FH è solo un palliativo.
          Prova ad aprire, anche da pc nextcharge map, e guarda a Napoli quante colonnine di ricarica ci sono.
          E la giornalista ha centrato casualmente l’unica in un parcheggio sotterraneo?

          Poi vieni pure a dire che hanno fatto il viaggio in “tutta onestà “.
          Ma per favore, è tutto pianificato dalla redazione prima.

        2. Non hai urtato alcuna sensibilità hai solo scritto cose inesatte perché scrivi non avendo mai usato un elettrica. Viaggi di 650 km se hai una Kona Eniro ecc li fai tranquillamente, mica devi andare ai 100 orari…vero ti fermi ma tu scrivi ricarica lenta…e qui dimostri ancora una volta che non sai che ci sono diverse colonnine. Se devi viaggiare ti fermi alla colonnina veloce, mica a quella lenta. E chi mendica energia a esercenti se lo fa è solo per colpa sua, non dell’auto. L’energia non finisce così di botto, e di colonnine c’è ne sono parecchie. Se poi conti di arrivare a una colonnina con 1 km di autonomia residua la colpa è tua non della colonnina che magari è occupata. Anche io in un viaggio ho trovato una colonnina occupata (o meglio…ho visto da App che lo era) sono andato avanti alla successiva colonnina veloce 30 km più in là. In ogni caso, avessi anche fatto l’errore di aver puntato l’ultima colonnina veloce per la mia autonomia, e questa fosse guasta, sarebbe bastato fermarsi mezz’ora alla successiva lenta per raggiungere poi quella successiva. Un disagio si, ma legato anche a una mia ingenuità.

          Ma scusa riprendendo il discorso che ho fatto all’inizio..se hai un appuntamento di lavoro e 30′ per mangiare per strada…con la tua ibrida dove vai? Allo stellato Michelin o ti prendi un panino al bar? Stessa cosa colonnine. Se hai tempo metti in carica all colonnina lenta, altrimenti a quella veloce. Se sei di fretta e metti in carica alla colonnina lenta…il problema non è l’auto..

          Rispetto la paura di un no-vax nel fare un vaccino se per il fatto che questo comporta un rischio: è vero, un rischio lo comporta, ma poi i benefici son maggiori dei rischi (di gran lunga). Se però rimane della sua idea…non è un problema la paura può essere irrazionale. Nel caso mi dica che 1 su 5 muore, ti piantano chip ecc allora no, li non è una paura “sana” ma frutto di disinformazione. Non gli dico nulla ugualmente perché mi rendo conto che il livello è bassissimo e parliamo due lingue differenti.
          Allo stesso modo tu stai attaccando le EV per giustificare la tua scelta, sacrosanta, di prenderti una bella ibrida, ma lo fai scrivendo falsità dettate dalla stessa conoscenza delle EV che ha il novax rispetto al vaccino dell’esempio precedente. Se avessi scritto che quel viaggio di 650 km che fai X volte all’anno non vuoi fare un paio di soste avresti avuto ragione al 100% nella tesi, poi ci sarebbe stato chi per 2 viaggi annui avrebbe (a fronte dei benefici giornalieri) subito questa rinuncia (che per uno può essere un inezia per altri molto più pesante), o se il viaggio fosse stato una volta la settimana buoma parte di chi guida EV avrebbe fatto la tua stessa scelta.
          Ma scrivere che nel viaggio devi fermarti alla colonnina lenta è una cosa assolutamente campata per aria. Farai due soste (ovvio, auto di un certo livello scrivevi, quindi 64 kWh tipo Kona/Kia, escluderei auto con meno capacità), invece che dopo 300 km dopo 200, se è occupata vai a quella a 230 km…tanto se ti fermi prima di essere a 0% la sosta comunque dura un attimo in meno (ovviamente non ti fermerai al 60%, ma comunque quando sei al 30% va anche bene se sei comodo).

        3. Che espressione del c@zo i talebani sappiamo tutti chi sono, e sicuramente vov sono né i pro EV o contro EV come i pro vax e i contro vax, evitiamo commenti assurdi.
          Detto questo, tenetevi l’auto a combustione ma anche quando il carburante costerà un occhio, poi però non vi lamentate delle vostre scelte.

    2. La prova fatta nel servizio di piazza pulita era fatta in tutta onestà? Secondo il suo concetto di onestà, che si evince dal resto del suo commento che altro non è che un sunto di luoghi comuni assolutamente falsi, evidentemente si…
      Noi invece ci basiamo su semplici auspici lontani dalla realtà? Peccato che sia realtà il viaggio “duplicato” (stessa tratta e stessa auto) fatto da questa redazione non più tardi di una manciata di giorni dopo di quello di Formigli in cui ci hanno messo 9 ore….
      Per il resto la invito semplicemente ad informarsi perché lei non sa proprio di cosa sta parlando ed è lampante da ogni singola parola che ha detto….

      1. Beh dai se conti di ricaricare su una colonnina gratuita vista su nextcharge di colore blu (che ci siano i colori verde, blu, nero marrone non gli è venuto in mente di vedere che cosa significava?) di un ristorante (riservata a clienti presumo) dove è scritto di chiamare prima di andare… beh ma è ovvio che non abbia prenotato, tanto posto lo si trova SEMPRE al ristorante. Già questo fa pensare, io se devo andare in un ristorante che non conosco prima di recarmici chiamo per sapere se è aperto e ha posto…. anche se non ha una colonnina

    3. Dunque fammi capire. I comuni se la dormono bellamente e non autorizzato/incentivano l’installazione di colonnine per la carica. In autostrada idem.
      E il problema dunque è l’auto elettrica, giusto?! Pensare che il problema sia soprattutto politico/organizzativo/di mancanza di visione nel futuro pare difficile?

    4. Attento che t dicono che la soluzione è svegliarti due ore prima così hai margine per caricare anche se trovi occupato hehe
      Onestamente anche se sono molto critico non penso che sia così tragica la situazione colonnine libere almeno nei viaggi in autostrada, le elettriche sono ancora molto poche e ancora meno vengono usate per viaggi sopra i 150km, sarà però interessante nelle prossime due o tre estati monitorare in qualche modo il numero di cariche quanto è come aumenta e quindi se bastano le colonnine che si stanno mettendo o negli esodi invece creerà ingorghi alle colonnine, ahimè se dovesse capitare molti eviterebbero di pubblicizzare la cosa nei forum proprio perché andrebbe a dare troppa ragione ai detrattori

      Cmq le centrali ad olio gas e carbone non esistono, sono un’invenzione dei poteri forti, gli stessi che vivono oltre la barriera di ghiaccio ai confini della terra (piatta naturalmente) e ci obbligano a vaccinarci col greenpass per inoculare un virus ibrido alieno

    5. Le centrali a combustibile liquido, quali è dove sono?
      Dati 2020, li può leggere in fondo alla sua bolletta, mix energetico italiano, 45% da rinnovabili.
      E sono in aumento.
      Lei, mi sa dire quanto inquinamento viene prodotto per farle avere ila benzina nel suo serbatoio?
      L’energia elettrica che entra nella batteria delle mie 2 ev, arriva dai pannelli fv che ho sul tetto.
      Quanto inquino?

      1. Il mix energetico riportato in bolletta è una mezza cazzata di marketing, una buona parte dell’energia che usiamo di giorno arriva dalla Francia ed è nucleare,
        Quando leggi in giro centrale termoelettrica viene usato olio combustibile carbone, gas o altri combustibili meno inquinanti ma cmq combustibile, in alcune solo una tech in altre anche più di una contemporaneamente
        L’inquinamento nell’aria prodotto dalle auto è enormemente più basso di quello di una centrale a carbone, semplicemente perché le auto, a scapito dell’efficienza hanno filtri e meccanismi per diminuire il più possibile quanto immesso in aria.. Le centrali al contrario non possono avere sistemi di filtrazione troppo efficaci perché per loro l’efficienza è tutto, spremere megawatt in più serve a non aprire altre centrali e sarebbe anti economico filtrare tutto in modo appropriato, le tasse sul carbonio son briciole rispetto al costo di adeguamento per azzerare le emissioni delle centrali, e dato che sono private e le aziende al contrario nostro se vengono messe nella merda fan causa e vincono anche contro lo stato quando sbaglia… Ci pensano dieci volte prima di estendere a chi realmente inquina pazzamente le stesse pressioni che ci sono sul singolo cittadino

          1. Ma questo non è dissenso ma solo fare il troll. Capisco i commenti negativi dovuti a differenti visioni, a volte mala informazione, altre legate al esaminare casi Reali incompatibili come fossero lo specchio del 100% degli automobilisti (magari per la sfera di quella persona lo sono, perché lui si ritrova in quella situazione e la sua contrarietà è giusta, per il suo caso)…

            Ma qui scrive cose senza alcun fondamento che non ha potuto leggere da nessuna parte (escludendo http://www.laterraèpiatta.on) semplicemente perché sono cose pacificamente confutabili (normative non sarebbero rispettate se fosse come scrive lui e equivarrebbe a dire che non è mai stato fatto un controllo a nessuna centrale), e venissero scritte “sul serio” da qualche testata penso tempo zero fioccherebbero querele da tutte le parti (giustamente).

          2. Scusa potete modificare il commento non pensavo il link di generasse (ho usato un nome di fantasia ovviamente per il link, mettendo classica disinformazione base della terra piatta e dominio per antonomasia della fogna del web)

        1. Xardus, non sai di cosa stai parlando.
          La tua è disinformazione da troll, farebbero bene a bannare le tue strampalate ipotesi, prima che qualcuno non informato possa crederci.
          Io alimento casa e 2 ev con in impianto fv, da 6kW di potenza, che tu ci creda o no.

    6. Gianluigi Cassin

      Ho smesso di credere che sarebbe stato un commento serio, dopo aver letto ” in tutta onestà”. A parte gli altri commentatori l’hanno sbugiardato in lungo e in largo, il suo commento è un concentrato di luoghi comuni. Non riesco a capire che gusto ci sia

  8. Secondo me l’errore più grande è stato quello di voler dimostrare che la trasmissione televisiva abbia fatto errori.
    In questo articolo ho letto solo conferme di quanto evidenziato in quel servizio.
    La situazione reale è che oggi l’elettrico sconta gli stessi disagi che affliggevano le auto a GPL (per non parlare del metano) fino a 20 anni fa.
    Anche allora un viaggio (soprattutto all’estero) doveva essere programmato in base alle stazioni di ricarica, i cui elenchi erano sulle guide cartacee (non esisteva internet).
    Quindi la diatriba elettrico vs combustione interna basata sui disagi del primo è priva di senso; i disagi dell’elettrico svaniranno e/o saranno assorbiti da un nostro cambio di abitudini.

    1. Nello Roscini

      lasci stare il metano e il gpl

      imho , è ENORMEMENTE più facile trovare una presa dove attaccare una spina per un EV
      che un distributore di metano
      basta portarsi una prolunga
      Andrea Galeazzi , più di due anni fa ha dimostrato che si può viaggiare in elettrico perfino in Grecia

      se poi l’Italia per voi sta peggio o è un paese africano ..

      1. Certo ogni volta che cammino per strada trovo prese esterne ai palazzi da usare quando voglio… A meno che tu non intenda che se parcheggio in città bordo marciapiede qualunque negoziante aperto sia felice di donarti la carica col cavo di dieci metri che ti porti appresso, perché i marciapiedi son larghi almeno 3 metri… Se oggi che magari è un caso iper raro che a chi ha un negozio capiti una richiesta del genere, per buon cuore e anche curiosità della cosa ti offre in cambio magari di un caffè e brioche pagati .. Sperando sia un bar che se ti fermi davanti a una gioielleria sei fottuto..un domani quando tutti avranno una elettrica prova a chiedere a qualcuno se ti presta un paio di kw per farti arrivare a casa.. Ti risponderà se lo faccio per te lo devo fare per tutti e ho altro a cui pensare…
        Le uniche spine che si trovano in giro sono nelle sale di attesa degli aeroporti e di qualche centro commerciale particolarmente figo.. Ma han fuori anche le colonnine quindi non ti servono… Anche perché portar l’auto nell’aeroporto la vedo grigia.
        se invece intendi che ovunque vai a trovare amici e parenti loro han per forza una presa.. Sempre ammesso che abitino al piano terra e il parcheggio è davanti alla loro finestra…o che ti lascino il loro posto nel garage dove magari si sta già caricando la loro di elettrica…

        1. Ancora con questi paragoni sballati? Un domani quando la maggioranza dei veicoli si auspica siano elettrici ci saranno anche le colonnine in numero adeguato. Non dovrai chiedere a nessuno se ti da un paio di kw. Pensate al futuro solo a metà…
          Dai, un minimo di lungimiranza.

      2. francesco conserva

        Il paragone col metano e gpl aveva una valenza “storica”.
        Come oggi si critica l’elettrico per le difficoltà di ricarica, così decenni fa si criticava il gpl per la difficoltà di ricarica.
        Come oggi il gpl è praticamente ovunque, così domani le ricariche elettriche saranno ovunque.
        Fare affermazioni azzardate come le sue “è ENORMEMENTE più facile trovare una presa dove attaccare una spina per un EV che un distributore di metano” non porta argomenti utili all’accettazione dell’elettrico.

        1. Se è per quello ad oggi qui da noi c’è solo un distributore a metano nel raggio di 50km , mentre di colonnine nello stesso raggio che ne sono una 50ina, veda lei se uno si deve prendere un metano o un elettrica

  9. Beh dai, questa volta han azzeccato almeno le cose che dicono, o almeno son vere e non idiozie come l’ultima volta hehe
    L’unica cosa su cui sono assolutamente non d’accordo è sul cambio di abitudini, o meglio son assolutamente d’accordo che ci debba essere un cambiamento ma, esattamente come quando si è passati da andare a piedi ad andare a cavallo, le abitudini son cambiate perché ti dava modo di coprire spazi molto maggiori in una frazione del tempo o trasportare merci molto più pesanti senza spezzarsi la schiena, si son organizzati e tempo poco son nate le zone di sosta per abbeverare e foraggiare cavallo e viaggiatore, la sosta durava una notte per riposare.
    Dopo il cavallo e arrivata l’auto (saltiamo il treno che non è mezzo personale) tralasciando i primi prototipi paragonabili alle elettriche di 10 anno fa come diffusione, le persone preferivano il cavallo non perché pensavano fosse più pratico, ma perché avevano una fottuta paura che l’auto fosse il demonio su ruote, al di là del treno nessuno aveva mai visto roba meccanica muoversi in città.. Cmq si sono organizzati e sono nate le strade, le pompe di benzina son nate sopra gli stalli di ristoro cavalli ed è diventato più sicuro muoversi (prima giravano su strade nate per il calesse) e perché poi tutti la han adottata appena han potuto? Perché rispetto al cavallo potevi portavi molto molto più peso, perché la sosta di ristoro non era più una notte ma quella mezz’ora tra carburante e panino, e cosa non di poco conto.. Se piove sei asciutto… Avete idea di come sia cavalcare ore sotto la pioggia?
    Oggi abbiamo l’auto elettrica, che non è un nuovo mezzo di trasporto ma è lo stesso che abbiamo già cambia solo il tipo di propulsione, l’esempio del cavallo sarebbe paragonabile se anziché un cavallo sinfosse iniziato ad usare zebre (facendo finta che le zebre mangiano qualcosa di diverso da erba)
    Il passaggio non porta a chi lo userà nessun vantaggio reale e pratico, solo la silenziosità.. Si è vero quando non avremo più centrali a carbone anche meno inquinamento ma quello non è un vantaggio pratico immediato e impattante nella vita quotidiana.
    Se non porta vantaggi pratici perché dovrebbe essere adottato in massa e subito da tutti?
    Se poi questi vantaggi non guadagnati diventano anche svantaggi, tornando paradossalmente indietro a quando avevamo il cavallo e avere bisogno di una notte per ritornare a poter viaggiare? Tornare ad avere gli stalli di sosta pieni da altri avventori che come te devono passare la notte per ripartire?
    O semplicemente, in ottica futura dove se vado al cinema o al supermercato tutti i parcheggi han la loro colonnina (oggi o ti fai km a piedi o devi anche cambiare supermercato cambiando magari anche abitudini di spesa) perché ogni volta che scendo dall’auto più di dieci minuti devo tirar fuori i cavi, attaccarmi alla colonnina e ripetere ogni volta tornando in auto l’operazione contraria? Spesso piove, diluvia, nevica etc etc.. Dovrò ogni volta lavarmi per essere sicuro di tornare a casa con carica sufficiente da fare il pieno per il giorno dopo?
    Soprattutto, dato che le auto con 500km di autonomia sono di fascia alta come costi, una utilitaria generalmente col consumo ideale ne fa 250, mentre prima magari facevi un pieno a settimana di 40 litri e ti dimentichi di farlo per una settimana, dovrai praticamente vivere rabboccando… Contentissime le batterie che per non rovinarle non le caricherai più del 80% (quindi nemmeno i 250k totali farai) ne scenderai sotto il 10%, quindi in sostanza usi il 70% della tua batteria aumentando il numero di ricariche è quindi il degrado aumenta comunque, non come a stressare la batteria ma cmq aumenta.

    1. O io non sono pazzo oppure siamo pazzi in 2. Perché io la penso esattamente come te. La storia del “cambio di abitudini” perché è cambiata la tecnologia non ha precedenti storici. L’unico che forse ricordi è la raccolta differenziata, dove un cambio di abitudini peggiorò la comodità nella gestione dei rifiuti in cambio di un bene superiore. Ma altri esempi non ne trovo perché tutti i cambiamenti che abbiamo vissuto sono stati in meglio. Quando siamo passati dal cavallo all’auto ci abbiamo guadagnato su tutti i fronti, qui invece si realizza un passo indietro (per chi non può ricaricare a casa, ovvero per oltre la metà degli italiani).

      Chiaramente l’amante della tecnologia che è in noi ne soffre e vorrebbe che si adottassero le giuste contromisure: colonnine megacharger, battery swap o alla peggio BEVx o plug-in che consentano di non essere obbligati a soste lunghe quando non si è riusciti a conciliare la propria vita con le esigenze di ricarica dell’auto.

      1. Probabilmente per chi ha una elettrica ora siamo entrambi pazzi, logico che chi la ha ora è solo chi ha la possibilità di farlo, garage privato senza secondo contatore, villa con fotovoltaico etc etc… Più c’è quella piccola piccola parte che (come ho rischiato di fare io pochi anni fa) una volta fatto l’acquisto cerca in ogni modo di non notare le difficoltà che gli porta perché ci ha fatto un sacrificio enorme in termini di euro e non può dire a se stesso di aver fatto una mezza cazzata..
        L’esempio del riciclaggio è perfetto, non mi era venuto in mente, infatti da notare che proprio perché comporta un cambiamento in peggio delle abitudini di vita tutt’oggi non è adottato ovunque, in molti comuni è meno differenziata che in altri, mi è capitato ancora pochi anni fa (ahimè non ricordo dove ma in Lombardia di sicuro) di andare da clienti e notare che umido e secco erano ancora nello stesso sacco nero che io non vedo da boh…20 anni?

        L’auto elettrica farà la differenza quando mi permetterà, in coda, di dimenticarmi del volante leggere le news o mandare mail e avvisarmi lei quando posso riprendere l’attenzione e la guida.. Cose che puoi fare tranquillamente sulle termiche ma l’energia necessaria per alimentare le cpu videocamere etc etc, con l’avanzare della tecnologia sarà sempre più semplice da gestire su un elettrico, a meno di dotare di batterie ausiliarie le termiche ma per i costi può essere una soluzione per le auto di fascia alta e altissima

        1. Gianluigi Cassin

          Secondo me state sbagliando in pieno. Non siete pazzi, siete italiani medi, che guardano alla comodità.
          Siccome però i nostri politici europei guardano alla “comodità” di ridurre i costi esterni (sanità, ricostruzione dopo disastri vari, bonifiche dopo sversamenti), finirà che semplicemente ci faranno abituare alla nuova tecnologia. Già si parla delle iper-restrittive norme euro7, per le quali avremo elettriche, o forse ibride con batterie belle grosse (in pratica il motore a scoppio sarà un range extender). Il discorso di Xardus è stato capito bene ed è fra i motivi per cui le elettriche saranno imposte. L’aver già annunciato un possibile blocco dei motori a combustione al 2035 mette le case auto nella condizione di dover per forza convertirsi. Le stesse hanno convenienza a passare al più presto alle EV, perché mantenere 2 piattaforme proprio non conviene economicamente. In sintesi, le case auto e le istituzioni stanno spingendo per questa conversione e non si tornerà indietro. Semmai è da capirne le tempistiche.
          In Italia abbiamo molte lobby che remano contro, altrove sono più avanti. Basta guardare l’evoluzione di mercati come UK e Germania per vedere cosa ci aspetta nel breve (2 anni). Ad oggi siamo a numeri relativamente bassi, ma potremmo raddoppiare nel giro di 18 mesi. Con un mercato così,! In fase di forte crescita, aumenterà naturalmente l’offerta di colonnine. È un’occasione troppo ghiotta. Perfino Eni si è inserita, comprando BeCharge.
          Insomma, stavolta non è questione di comodità, ma di costi sul lungo periodo.

    2. Guido Baccarini

      “Il passaggio non porta a chi lo userà nessun vantaggio reale e pratico, solo la silenziosità..”
      Ho guidato termiche per 35 anni. Ho fatto un test drive di 30 minuti su di una elettrica, ma dopo i primi 5 avevo già deciso. Non parlate di cose che non conoscete, vi prego….
      Apparentemente sono cose sensate, ma è pieno di luoghi comuni dettati dall’ignoranza dovuta all’inesperienza.
      Davvero fate 300 chilometri al giorno tutti i giorni?
      Con la mia elettrica ho fatto 6.000 chilometri e ho fatto “il pieno” cinque volte alle colonnine dedicate impiegando più tempo a fare la pipì che a caricare (nel senso che era la macchina che aspettava me, non il contrario). Il resto l’ho caricato in garage, a 1.5 kWh con una presa Shuko.
      “Se non porta vantaggi pratici perché dovrebbe essere adottato in massa e subito da tutti?” sono anni che ne parliamo e siamo ancora a questo punto? Il vantaggio è di ridurre SUBITO l’emissione di CO2, ti pare poco? Abbiamo 10 anni per invertire il trend, se non lo facciamo l’ecosistema del mondo finirà, ti pare poco? Se non cominci ora, che è tardi, quando pensi di finire?

      Sono allucinato da certi discorsi populisti velati di apparente buonsenso ma mancanti di visione futura…

      Fatevi un test drive su di una elettrica. La Tesla Model 3 è stata la macchina più venduta in italia in Settembre, più di ogni altra macchina anche a carburante. Da sola ha venduto più di tutte le BMW, Mercedes, Volkswagen messe insieme. E non c’erano gli incentivi.
      Herz ha annunciato di averne comprate 100.000 (su un parco macchine di 500.000 complessivo) senza avere avuto sconti da Tesla, le hanno prese perchè sono più affidabili e più economiche nel lungo termine.

      Sono tutti stupidi? Forse, ogni tanto, bisognerebbe chiedersi se sono tutti pazzi ad andare contromano o magari sono io quello che ha sbagliato il senso di marcia…

      1. @guido ok anche io guido da anni, meno dei tuoi ma ho fatto cmq più un milione di km in poco meno di vent’anni…. Scusa ma qual’è il vantaggio che hai percepito dopo 5 minuti? Il piacere di guida non è un vantaggio, avresti un aumento del piacere di guida anche comprando auto migliori termiche (sempre che tu non dia già abituato al top allora hai ragione)ma in ogni caso l’auto elettrica rispetto alla termica fa le stesse cose nello stesso modo, non puoi portare che ne so 5 persone in più perché è elettrica o dimezzare i tempi dedicati allo spostamento perché è elettrica.
        Il minor inquinamento è un vantaggio non per il guidatore ma per tutti, oltre al fatto che se avessi letto e compreso cosa ho detto prima, si parla di vantaggi immediati e tangibili, se compro una elettrica io, gli unici a beneficiare del minor inquinamento sono gli altri che stan dietro di me da quel punto di vista viaggiare in auto elettrica non ti dà a te che la compri il. Vantaggio…. È più chiaro cosa intendo ora?
        Se vogliamo metterla su inquinamento, le emissioni di co2 sono per circa il 30% dovuti al trasporto su ruota di cui il privato (quindi noi che ci compriamo l’elettrica) è circa il 70/75% (dati scritti qua in articoli passati)… Ora.. Mi spieghi com’è che invertiamo il cambiamento cambiando tutti auto se tutte le auto messe assieme non passano il 25% del totale?
        Abbiamo avuto 3 mesi di blocco totale dei mezzi su ruote in tutta Europa, non so voi ma io controllavo l’inquinamento in città tramite le pagine apposta e su Milano, città più densa e con più auto d’Italia, il livello di pm10 (cioè tutto quello sotto i 10 micron compreso quindi inquinamento che è attorno al 2.5) è passato da 120/130 ppm a minimo 80 nelle giornate ventose.. Oltretutto la diminuzione è stata enormemente aiutata dalla primavera quindi caldaie della città han iniziato a spegnersi ad aprile e la produzione industriale è il consumo elettrico più che dimezzato… Appena finito il lockdown che le persone si muovevano liberamente in auto e anche i trasporti si sono liberati dalle restrizioni, l’inquinamento è risalito di pochissimo proprio perché al contrario dei mezzi le indistrie del primario son ripartite molto più tardi
        Forse non segui la cronaca ma a causa di un aumento repentino della domanda elettrica son state riaperte decine e decine di centrali a carbone e a gas, quelle non hanno nemmeno il FAP lol ovviamente, prima che qualcuno usi questo argomento per non capire cosa voglio dire, non è colpa delle auto elettriche se abbiamo più domanda, son troppo poche ancora, ma è cmq indice che se tra 10 anni tutte le auto vendute saranno elettriche forse forse avremo gli stessi problemi attuali.
        Forse pensate che quello che dico sia perché odio le elettriche ma non è così, vorrei averne una ma semplicemente facendo le mie considerazioni su di me (si faccio tanta strada e non rientro in chi oggi ha vantaggi) cerco di essere oggettivo semplicemente perché non vendo elettrico e non vivo della paga di una rivista pro elettrico, sono critico esattamente come lo sono quando acquisto i componenti per assemblare un pc o una casa, considero tutti gli svantaggi e i vantaggi che l’acquisto mi porta e se son disposto a pagare soldi che potrei usare per altro per avere quel vantaggio se lo individuo.
        L’auto ha rivoluzionato i trasporti, Amazon con i cavalli sarebbe stato un bel problema logistico, anche trovare la pasta che vuoi tu al supermercato sarebbe un problema se fossimo ancora ai cavalli per non parlare della frutta e verdura, la velocità di trasporto è la capacità di trasporto rivoluzionano i settori, guarda internet.. Non sapevi nemmeno come era fatto ne cosa serviva quando era così lento che per una canzone servivano 5 ore di download, caricare questa pagina web avrebbe richiesto circa un ora e mezza.. Poi è diventato veloce e portava più dati e puf ora il mondo dipende da internet… Il progresso si chiama così perché va in avanti, oggi l’auto elettrica per come è gestita è strutturata non è quel salto che avviene con un progresso di tecnologia capacità etc, siamo tutti ad aspirare di avere più tempo per noi stessi e la famiglia, smart working telepresenza etc etc e poi siamo così miopi dal non vedere che per passare al elettrico devi cambiare le tue abitudini in negativo per conciliare il senso di colpa green?

        1. Guido Baccarini

          “Scusa ma qual’è il vantaggio che hai percepito dopo 5 minuti? ” prova, mi stai chiedendo di spiegare una barzelletta quando non la si è capita: perde di valore.

          “gli unici a beneficiare del minor inquinamento sono gli altri ” perchè tu respiri un’aria diversa dagli altri? Perchè devo vaccinarmi quando possono farlo gli altri? Se qualcuno non comincia, nessuno finisce.

          “Mi spieghi com’è che invertiamo il cambiamento cambiando tutti auto se tutte le auto messe assieme non passano il 25% del totale?” quindi dato che sono solo un quarto del problema della CO2, non affrontiamo nemmeno quello? E dato che sono il 100% del benzene e altre amenità cancerogene, ce ne freghiamo? E il fatto che una elettrica duri nel tempo molto di più e quindi non richieda ulteriore energia per fabbricarla/disfarla in quelle industrie che costituiscono il restante 75% del problema, lo ignoriamo?

          “ma è cmq indice che se tra 10 anni tutte le auto vendute saranno elettriche forse forse avremo gli stessi problemi attuali.” nuovamente, si tratta di poca informazione. Il consumo attuale di energia annuale in Italia è inferiore di 30 TWh rispetto a 9 anni fa. Il consumo di 40 milioni di veicoli elettrici con gli attuali chilometraggi in Italia è inferiore ai 30 TWh. Le centrali di oggi sono le stesse di 9 anni fa. Non lo dico io, lo dice Terna (se oggi consumiamo meno è grazie alle varie migliorie energetiche di elettrodomestici, lampadine stradali etc. etc.)

          “siamo così miopi dal non vedere che per passare al elettrico devi cambiare le tue abitudini in negativo per conciliare il senso di colpa green?” di nuovo: io ho guidato termico e ora guido elettrico e ho cambiato le mie abitudini positivamente. Una coda in città sapendo di non stare consumando nulla, il fatto di non dovere mai passare da un distributore, sapere che il passeggino che mi passa accanto non si sta respirando particolato, che ricarico anche con il mio fotovoltaico (quando posso, ovviamente), questo non è un cambio negativo. Io non spreco più tempo per andare dal benzinaio, non devo andare dal meccanico a fare tagliandi, pago molto meno di assicurazione e niente bollo…

          Nessuno costringe nessuno a passare per forza all’elettrico. Ma se si parla di aspetti negativi cercando di farli passare come oggettivi e non soggettivi, allora chiedo che li si documenti e non si faccia qualunquismo da Facebook.

    3. L’abbassamento del inquinamento non è un vantaggio pratico immediato e non impattante nella vita quotidiana? Vallo a dire ad uno che si è ammalato di tumore se l’inquinamento non ha impattato nella sua vita quotidiana…. oppure vallo a dire agli amici siciliani (solo per fare l’ultimo esempio in ordine di tempo) se l’altro ieri i cambiamenti climatici non hanno impattato nella loro vita….

      Inoltre tu continui a sbagliare quando dici che in un viaggio bisogna attendere tutta la notte prima di ripartire… non è una necessità ma semmai una libera scelta se per tue ragioni preferisci “spezzare” in 2 il viaggio (esattamente come lo era con il termico) perché tutta la notte la devi aspettare solo se SCEGLI di ricaricare in una colonnina lenta altrimenti in mezz’ora al massimo puoi ripartire… io la settimana scorsa ho dovuto fare una trasferta di lavoro in Germamia ed ho fatto un viaggio di 940Km all’andata ed altrettanto al ritorno…. lungo il viaggio mi sono fermato più volte a ricaricare (4 volte sia all’andata che al ritorno) ma in tutto sono stato fermi 90 minuti all’andata e altrettanto al ritorno. tempo in cui sono andato al bagno, ho mangiato e mi sono sganciato le gambe…. tutte cose che avrei dovuto fare ancge con un termico siccome parliamo di un viaggio di minimo 8 ore di pura strada (tempo puramente teorico perché lo si ha solo se non si incontra alcuna coda per traffico, lavori in corso o incidente… infatti sia all’andata che al ritorno come tempi di pura percorrenza ho superato le 10 ore…) quindi impensabile non fermarsi mai ne per bisogni fisiologici ne per nutrirsi… con un termico ci avrei impiegato di meno nelle varie soste? Probabilmente di ma quanto mai di meno? 40 minuti al massimo!!! Perché fra mangiare ed andare al bagno (anche se ipotizziamo una sola sosta per questo motivo) 2 soste da 25 minuti l’una è un attimo farle… in compenso ho viaggiato con un auto di cui non pago il bollo, per cui l’assicurazione di RCA mi costa 200 € (quando per il tempo da cui arrivavo, un C-HR quindi nulla di eccezionale, pagavo 500 €), a cui non devo fare alcun tagliando programmato per tutta la vita dell’auto e che mi ha permesso di fare 1950 km (percorrenza totale della trasferta) con una spesa per il rifornimento complessiva di 98€ (e stiamo parlando del caso di un viaggio quibdi la situazione più dispendiosa sia per I consumi cge per il costo al kwh, nel caso li avessi fatti nella vita quotidiana avrei speso meno della metà)….
      Un altro esempio.pio che posso farle è la trasferta di lavoro precedente che è stata a ben più corto raggio, 140 km all’andata e altrettanto al ritorno, ma trasferta ripetuta per 3 settimane in ogni singolo giorno lavorativo (quindi 15 giorni = 30 volte 140 km = 2800 km totali) dove non ho speso un singolo minuto e neanche 1 centesimo per ricaricare infatti sul posto il cliente mi metteva a disposizione una semplice presa industriale monofase da 16 A (qyella rotonda blu per intenderci cge è assolutamente uno standard per qualsiasi struttura commerciale quindi facilissimo da trovare), ogni mattina arrivavo dal cliente con il 25% di batteria e la sera ripartivo con il 90% con una spesa di tempo di 30 secondi per collegare il carichino alla presa del cliente… in quelle 3 settimane non ho mai ricaricato neanche a casa mia…
      Tutti questi nom sono vantaggi? Secondo lei non valgono la “spesa” di 1 ora della nostra vita in più nei rari casi di lunghi viaggi? Perché se parliamo di vantaggi per la massa i lunghi viaggi sono una condizione di assoluta ecceziobe ed anche le auto con autonomia di 250 km che lei tanto snobba sono addirittura già esagerate per l’esigenza giornaliere…. secondo lei l’utente medio ha una percorrenza giornaliera superiore a 250 km? Ma dai non scherziamo…. sarà grassa se fa 40 km al giorno… ma quale passare la vita in continui rabbocco?l Lei continua a ragionare con i parametri del termico dove quando si ha bisogno del carburante bisogna recarsi apposta dal benzinaio (non ci si va per fae altre cose) e bisogna aspettare li mentre l’auto si rifornisce quibfi immagina di dover fare la stessa cosa anche con un auto elettrica… ciò dimostra che lei non ha fatto ancora lo switch mentale necessario per approcciarsi ad un auto elettrica non che bisogna fare ciò cgeei pensa davvero… perché l’auto elettrica non ha bisogno della presenza costante del proprietario mentre si rifornisce (come si è invece abituati con il termico) quibfi lo può fare mentre è parcheggiata con conseguente impegno di tempo per il proprietario uguale a 0… è le occasioni in cui si può rifornire possono essere tante dato cge qualsiasi auto passa in media il 90% del tempo in sosta e non in movimento…

      1. Una correzione, nella seconda trasferta i km “gratis” totali sono stati ben 4200 non “solo” 2800 come avevo erroneamente scritto…

        1. Ok Moreno, ma… Te hai capito realmente cosa ho scritto cercando di capirlo o hai letto le cose e ti sei fermato alle parole per partire all’attacco?
          Ovvio che non devi caricare tutta la notte per forza, ma è un esempio, puoi frazionare le ricariche quanto vuoi ma questo non cambia che quel tempo in qualche modo viene utilizzato, il paragone (so che sono di difficile comprensione ma per favore i paragoni non sono letterali) col cavallo è che si sono ridotti di una frazione i tempi di rifornimento, un cavallo che arriva stanco a destinazione ha bisogno di una notte mentre con l’auto termica bastava dieci minuti per fare il pieno e fare la stessa strada che fa il cavallo in meno di metà del tempo.. L’auto elettrica non è più veloce della termica, mi porta a destinazione nello stesso tempo (tralasciando che per tenere le autonomie sotto controllo in elettrico non vai a 130 come su termico) ma allo stesso tempo quando arrivo “stanco” ho bisogno comunque di 8 ore per tornare in sella, o una pagando di più ma è comunque 6 volte i dieci minuti del rifornimento alla pompa..
          Frazioni ingannando il tuo cervello che ricarichi facendo altro ma magari quelle altre cose le avresti fatte in un’altro momento se non fossi dovuto anche andare a caricare durante la sosta, devi cmq ogni volta che scendi per caricare attaccare cavi e staccare, se diluvia magari non hai voglia di farlo ma è probabile che sei obbligato perché oramai la tua vita è scandita dalle ricariche rattoppate in ogni occasione.

          Tutto il discorso di prezzo in questo caso non ha senso, non parliamo di prezzi che per ora sono un ostacolo ma non lo saranno più tra qualche anno, si parla di praticità e utilità

          PS non capisco cosa centri la Sicilia che ha un vulcano che butta fuori roba, mica sono auto a benzina i vulcani, c’è tanta roba in più rispetto a qualche idrocarburo bruciato, con densità esponenzialmente più alta etc etc, per fare un paragone un eruzione vulcanica vera (quindi con emissioni ben più alte di quello che avviene ora in Sicilia) immette in atmosfera la quantità di co2 che tutti i mezzi su ruota al mondo emettono in qualche anno… È te vuoi paragonare l’impatto di quei poveri cristi che stan sotto al vulcano allincidenza dell’inquinamento delle auto sui tumori? Ma hai chiaro che il 70% dell’inquinamento non è causato dai mezzi su ruote ma da aviazione nautica centrali a carbone (cenè tante tante tante) a gas, raffinerie e aziende chimiche e chi più ne ha più ne metta, tutte situazioni che non hanno nemmeno una frazione della pressione sulle emissioni che abbiamo come cittadini nel continuo obbligo di diminuire le emissioni, è giusto diminiirle e possibilmente eliminarle, ma da lì a dire che i tumori son tutti colpa delle auto cene vuole di coraggio… E per fare del populismo spiccio sulla tua falsa riga… Vallo a dire a Taranto attorno allilva… O alle microplastiche che ingoiamo continuamente nell’acqua, nel cibo e nell’aria… Allo stress che la vita moderna ha rispetto a quello di cento anni fa e chi più ne ha più ne metta… Ma ripeto, il non inquinare muovendomi con l’auto (ma farlo con la centrale a carbone/gas che alimenta la colonnina dato che più di metà in Italia è prodotta così) al guidatore non porta nessun vantaggio, lo porta al massimo a chi gli sta dietro in coda ma non è per niente immediato, non è che appena vedo un euro3 sgasare nero dopo 5 secondi ho un tumore, fosse così impattante saremmo già tutti morti di tumore da un decennio.
          Con questo ovviamente non intendo offendere chi è malato o altro, cerco solo di essere obiettivo ed evitare di guardare il singolo caso perdendo il contesto in cui è inserito

          1. Gianluigi Cassin

            Ci basiamo sempre e solo sulla CO2 o vogliamo allargare il discorso, opportunamente, anche agli altri inquinanti? I trasporti incidono quasi per il 50% sugli ossidi di azoto emessi totali.
            Il metano invece scappa direttamente dai pozzi petroliferi senza essere catturato (al più viene bruciato, per produrre altra CO2).
            Di tutto ciò nemmeno un cenno.
            Se vuole capire, capirà che problemi di questo tipo, così come la CO2 ed il riscaldamento globale, non si affrontano solo sul tema trasporti, ma ANCHE affrontando quello.
            Il riferimento alla Sicilia era alla recente alluvione, non al vulcano, credo

    4. Sempre premettendo che io ricarico in garage: io la ricarico sempre max all’85%, più spesso 80%, e non scendo quasi mai sotto al 40%, quindi ne uso una frazione ancora più piccola di quanto paventi tu. Eppure non ho uqasi mai bisogno di attaccarmi alle colonnine di ricarica pubblica, quindi non ho cambiato i supermarket in cui fare la spesa, non ho mai preso la pioggia per attaccarmi a una colonnina, non sono mai stato costretto a metterla in carica ogni volta che scendo dall’auto “per più di 10 minuti” (ne tantomeno a staccarla dalla carica al ritorno). E non ho un veicolo da 600km di autonomia: solo 340, che in inverno arrivano anche sotto a 300. E non è che io la “pensi” o la “veda” diversamente da te: semplicemente io questa realtà la VIVO

  10. Nello Roscini

    A questi appunti tecnici che condivido
    aggiungerei il titolo ridicolo della trasmissione per minus habens

    Vogliono imporci il Green Pass
    pardon
    Vogliono imporci l’auto elettrica

    ammazza che fantasia la redazione di Formigli

    scendo in piazza pure io ..

    Vogliono imporci la curcuma

    -_-

  11. Il tutto si riduce a: gli italiani (dalle istituzioni al contadino), sono scettici, dubbiosi e spaventati (anche a causa delle istituzioni ma soprattutto dei media) A torto. Io, uno spazzino di 36 anni, sposato con una commessa di 30, con un figlio di 2 e uno i arrivo a febbraio (questo per dire che non faccio minimamente parte di quella fascia di ricchi viziati (?) Cui secondo i detrattori si possono permettere la mobilità elettrica), sono il felice possessore di una Twingo ZE (seconda macchina di famiglia). Prima di acquistarla mi sono documentato, ho fatto prove, chiesto pareri, e poi mi sono convinto. Io avevo ancora qualche dubbio al momento dell’acquisto, ma mia moglie (che non si è documentata affatto e ha demandato tutto a me) era proprio terrorizzata ed era convinta avremmo buttato i nostri soldi in qualche gadget tecnologico inefficiente. Dopo averla portata a casa i miei dubbi si sono (ovviamente) dissolti, e ha moglie dopo 2 giorni di utilizzo mi ha chiesto se potevamo comprarne un’altra. In 6/7 mesi di utilizzo ci siamo fatti 10k chilometri usandola soprattutto per la vita di tutti i giorni ma anche per piccole gite fuori porta e/o spedizioni all’Ikea con suocera al seguito (l’ikea più vicina a me è a 40 km!!!). Questo per dire che nonostante abbiamo utilizzato la vettura anche per un utilizzo propriamente non convenzionale della stessa (la Twingo ZE è chiaramente votata all’urban) non abbiamo mai avuto un solo problema o un’ansia, al limite solo una brevissima pianificazione a monte (e per pianificazione intendo “controllare se c’è una colonnina al luogo d’arrivo e poi non utilizzarla” LOL). Concludo dicendo che oggi guidare la mia Ford Focus familiare a benzina mi dà fastidio (è una 1000 ecoboost super silenziosa ed efficiente), mi sembra di guidare un pezzo da museo. Sicuramente tra 5 anni, quando avrò finito di pagare la Twingo (sempre perché non sono ricco), acquisteremo un’altra auto elettrica familiare. Non fate gli spaventati inutilmente, non ragionate di pancia, il futuro che lo vogliate o meno va in quella direzione, ed è bello!

    1. Laura Baccarini

      Sii! Secondo me una volta provato l’elettrico non si torna indietro. È proprio uno stile di guida e di vita completamente diverso ma che sono contenta di avere abbracciato. Mi fa piacere leggere che ci siano persone che vanno oltre al pregiudizio, che si informano come è giusto che sia prima di prendere una qualunque decisione importante e che sua moglie, anche se non ne era convinta per niente, sia sia ricreduta e non solo!

    2. Sante parole. Grazie Mirko, hai espresso benissimo la visione corretta del modo di approcciare il mondo che cambia.

      1. Son d’accordo con te, facendo pochi km l’auto elettrica va benissimo, fermo restando di essere disposti a spendere (in queste fasce di prezzo) circa 10k in più rispetto al modello termico, visto che hai fatto i conti, grosso modo in quanti anni recuperi la differenza? Inteso con andare in pari col costo auto e il minor costo della corrente e bolli etc.
        Realmente quanto hai risparmiato di assicurazione rispetto all’auto precedente? (domanda a interesse personale) hai aggiunto garanzie che non avevi prima per star più tranquillo in caso di danni alla batteria con colpa tipo casco etc?
        Rispetto ai calcoli di consumo etc che avevi fatto prima dell’acquisto, quanta differenza c’è ora che la hai usata realmente su una distanza cmq più che buona per avere statistiche reali?
        L’ultimo punto mi interessa molto perché purtroppo non ho mai trovato comparative fatte con una guida normale, aria condizionata velocità da autostrada o quantomeno superare i 100 allora quando la strada è libera etc, tutte cose che avendo un bambino piccolo immagino si è meno propensi a morire di caldo in auto per tenere tutto spento hehehe

        1. Non capisco esattamente se vuoi mettermi in difficoltà o se sei realmente interessato ad un mero snocciolamento di dati, nel dubbio proverò a rispondere a tutto facendo una dovuta premessa: io l’auto la uso sempre allo stesso modo, che può variare non solo di giorno in giorno ma anche di minuto in minuto a seconda delle necessità. Ci sono volte che sembro Nigel Mansell, altre che faccio vita da iperchilometrista. Il finestrino non lo abbasso dal 2005 perché mi dà fastidio il rumore (copre la musica che ascolto) e il climatizzatore lo tengo sempre, SEMPRE acceso (sono uno di quelli che suda stando fermo sul divano) in casa come in macchina, col caldo come col freddo. Odio l’umidità, ma come dici tu anche non fosse per me ho un figlio a cui pensare. Partendo da questa premessa posso vedere se mi ricordo più o meno tutto: non ho mai incrociato dati più del dovuto, ti posso dire che l’auto l’ho pagata come un’utilitaria qualsiasi, poco meno di 15k. Ho potuto usufruire di metà dell’incentivo statale in quanto la lancia Ypsilon che avevamo prima non aveva ancora 10 anni, idem per il contributo regionale. Così facendo abbiamo avuto uno sconto di 9k euro. Assunto questo dato mi sono premurato di chiedere al venditore quanto mi sarebbe costata la medesima vettura con motore endotermico; essendo accessoriata (l’elettrica) sopra ogni aspettativa, quella tradizionale l’avrei pagata poco più di 12 (ma non avrebbe avuto il cambio automatico che per scelte aziendali è montato solo sull’elettrica appunto) con un risparmio di circa 3k euro. Se prendiamo in esame questo dato e lo rapportiamo ai consumi ti posso dire che la Ypsilon si prendeva dai 60 ai 100 euro di benzina mensili a seconda dell’utilizzo mentre la Twingo avendo la fortuna di poterla caricare sempre a casa mi prende 30/40 euro mensili. Facendo le dovute medie si può certamente affermare che l’esborso per l’energia è circa la metà, ipotizzando un 30 euro mensile fisso (senza fare gli esosi) e tenendo conto solo di questo ci metterei 10 anni circa ad ammortizzare quel famoso 3000 euro. Continuiamo: il bollo non lo pago sicuramente per i primi 2 anni (si vociferava in Lombardia non lo facessero più pagare per gli ev) quindi considera circa 200 euro almeno. L’assicurazione ho solo aggiornato l’esistente della Ypsilon e per circa 6 mesi mi sono stati rimborsati 50 euro che verosimilmente potrebbero essere 100 su una polizza completa (che farò identica a quella precedente e completa di tutto come sempre) ma per un dato più preciso devo aspettare un rinnovo effettivo il mese prossimo, se sei d’accordo manteniamo 100 annui. Quindi siamo a 360 carburante, 100 assicurazione, 460. Spero tu mi permetta di raggiungere 500 euro per via dei tagliandi, sulla Ypsilon partivano 100/120 annui ma la Twingo auspico non dovrà cambiare l’olio e le pastiglie dopo 6 mesi sono ancora nuove perché la guido veramente con un pedale solo, e fatto da dio come sistema. Andrebbe fatta una considerazione più ampia sui tagliandi ma secodo me se arriviamo a 500 ci siamo. Quindi ecco, considerando l’una tantum del bollo in meno di 3 anni vado a pareggiare il gap auto termica/elettrica e comincerò a risparmiare tagliando la rata mensile (5 anni). In tutto questo ho voluto escludere il risparmio intrinseco sulla seconda auto (con la scusa di avere l’auto elettrica in pole position molto spesso viene utilizzata quest’ultima sempre andando a creare un risparmio anche sulla prima auto sia in termini energetici che di usura) e il fatto che a marzo installerò 6kw di fotovoltaico con 13 di accumulo, quindi la mia stima (già effettuata al difetto invero) potrebbe ulteriormente essere favorevole. Spero di avere sanato i tuoi dubbi e che il mio intervento possa esserti d’aiuto.

          1. Errata corrige, con 500 annui siamo a 6 anni con le stime che ho fatto, chiedo venia.

          2. Per rispondere la tua domanda entrambi hehe i dati mi interessavano realmente, l’unica cosa che non ho capito è se appunto con utilizzo da essere umano normale con AC etc Il consumo medio è quello dichiarato wltp o hai notato grosse differenze… Dato che siamo entrambi in Lombardia e risparmi così poco da assicurazione vuol dire che sei in una provincia che costa poco come la mia (ottima cosa per fare un raffronto per me)
            Per dire, quando vai all’Ikea di Carugate (vado sempre a intuito) con strada mista anche se il limite è basso.. L’autonomia ti scende molto più degli 80km che ti fai tra andata e ritorno?

            Per il prezzo di acquisto ottima cosa praticamente l’hai pagata come la benzina accessoriata (e immagino che come dotazione non sia Basic la elettrica) c’è però da considerare che fuori dalla Lombardia si avrebbero la metà degli incentivi, e che cmq la rottamazione la avresti avuta anche sulla benzina portando magari a 9 o 10k, in un caso come il tuo avrei fatto la stessa scelta perché cmq la differenza in euro è relativamente bassa ma di sicuro tra 5 o 7 anni se la vuoi cambiare per x motivi la elettrica hai speranza di venderla e dato che la batteria è cmq piccola spaventa meno all’acquirente una sostituzione (che cmq si presume costeranno molto meno tra qualche anno)
            Cmq senza sarcasmo grazie per le info!

          3. Tutto corretto Mirko tranne sul bollo su cui forse non ti sei informato a sufficienza…. una full elettrica in tutta Italia il bollo non lo paga per nulla per 5 anni e successivamente a questi paga solo il 25% del bollo “normale” calcolato sui kw dichiarati nel libretto (che per le elettriche è circa la metà dei kw di potenza massima del motore ergo una elettrica pagherà circa 1/8 del bollo che paga una termica di ugual potenza). Questa è la base su tutto il territorio italiano poi veniamo alla nostra regione specifica (anche io risiedo in Lombardia) dove l’esenzione del bollo per le full elettriche è a vita quibdi ne tu ne io pagheremo più il bollo almeno fino a che non sostituiamo l’auto…. direi che basterebbe anche solo questo (considerando il risparmio su tutta la vita dell’auto) per recuperare da solo praticamente tutti i 3K €…. Tutti gli altri risparmi (fra i quali avete dinenticato la possibilità di parcheggiare gratis sulle strisce blu e libero accesso alle ZTL che per chi, come me, abita in una città come Bergamo fa risparmiare tanti soldini a fine anno) rappresentano il “guadagno” fra il modello elettrico e quello termico…

            P.S. riguardo il bollo forse ti sei confuso con l’agevolazione per le auto ibride che, per le regioni che la applicano è di 2 anni (ne ho usufruito sulla mia auto precedente, Toyota C-HR, essendo allora residente in Umbria…)…

          4. Mirko se sei ancora in tempo evita l’accumulo (a meno che tu faccia il 110%): non è economicamente per nulla conveniente se hai lo SSP (e se detrai al 50% hai SSP), anche a livello ambientale è solo un danno.

            Purtroppo gli incentivi sulla auto elettrica penalizzano chi non ha da rottamare. I listini sono gonfiati e ho l’impressione che chi non rottama avrebbe pagato meno se gli incentivi non ci fossero stati

          5. Guido Baccarini

            @ANDREA
            Può argomentare per quale ragione a livello ambientale l’accumulo è un danno? E’ una sparata degna del peggiore giornalismo.
            E per quale ragione non sarebbe conveniente economicamente? Non si ragiona in 5 anni come ROI. Anche qui, gentilmente, fornisca dei dati.
            Perchè io se vuole ne fornisco quanti ne vuole che dimostrano il contrario di entrambe le affermazioni, ma non sta a me dimostrare di avere ragione…

        2. Per inciso: non so dove sei solito documentarti ma ci sono schiere (SCHIERE) di testate giornalistiche e canali YouTube (anche indipendenti) che dati alla mano (ripeto: dati alla mano, cosa da non sottovalutare mai) effettuano stime precisissime riguardo l’efficenza energetica e i costi per ogni tipologia di vettura rapportandole con i corrispettivi endotermici. Da lì occorre fare tutta una serie di valutazioni sullo stato personale. Sono convinto che al netto del risparmio che potrebbe avere (potenzialmente) chiunque di noi, abitassi nelle case popolari a Napoli non avrei paventato l’acquisto di un’auto elettrica, sia per la difficoltà nel reperire l’energia, sia per i costi legati ad una ricarica pubblica regolare. È esattamente per questo che occorre investire sull’infrastruttura ma soprattutto sulle energie rinnovabili, anche e soprattutto in zone “difficili”. Deve diventare lo standard, e deve essere capillare.

          1. Le stime precise le vedo, il problema che poi guardi la videoprova e ti dicono che vista la stagione l’aria condizionata era spenta, l’autostrada la han fatta per pochi km e a 100 allora… E quindi anche quando leggi prove senza che specifichino le condizioni di utilizzo dai per scontato siano nella situazione ideale, ad esempio forse questo inverno riuscirò a leggere le prime vere testimonianze di chi ha già elettrico riguardo al calo dovuto al freddo, anche io come te son nel nord a una trentina di km da bg e i due mesi cattivi è nevosi capitano sempre, stando a quello che leggo sembra molto impattante ma son sempre cose dette da chi odia elettrico non è che posso fidarmi così tanto.
            A proposito, dato che siam capitati così, sulla neve come vi trovate con la trazione? Che ahimè ho comprato l’unica auto dove non posso disattivare il controllo trazione con un tasto e in alcune situazioni diventa pericoloso perché non ti muovi, da quel che ho capito in molti casi gli Ada non puoi disattivarli su elettrico ma non so se è uno di quelli

        3. Pochi km?
          Ti feci già i conti con la mia e-up, che in 1 anno ha percorso 19731km con l’esorbitante spesa di 72€ di corrente.
          Perché rifai sempre le stesse domande?
          La ID.3, invece, al momento, 5 mesi e poco più di 11000km, ha una media di 12,7kWh/100km.
          Fatti i conti.

  12. Daniele Sacilotto

    Se quella trasmissione televisiva facesse veramente informazione dovrebbe dare lo stesso tempo ad altri più esperti del settore per controbattere. Par condicio. Dovrebbero rifare lo stesso viaggio con un utente elettrico esperto per dimostrare che il vero nodo della questione non sono il cumulo di luoghi comuni che gravitano intorno agli EV, ma il cambio di mentalità delle persone. A quel punto la conclusione dell’ascoltatore sarebbe: è “colpa” delle tecnologie immature, infrastrutture, costi d’acquisto etc… oppure siamo noi ai quali viene richiesto un cambio di visione e abitudini? Cosa vogliamo fare noi consumatori?

    1. Laura Baccarini

      La trasmissione non chiamerà mai una controparte competente per ascoltare l’opinione contraria perché il senso della trasmissione non è un sano dibattito su una questione molto importante che sarà fulcro del prossimo futuro, ma sparare a zero sulle EV e basta. Danno informazioni così sbagliate che a volte sono al limite del buon senso e in questo modo chi ha a cuore questo argomento si indigna senza però possibilità di ribattere e chi non ne sapeva niente e non ha intenzione di andare a fondo alla cosa, resta convinto delle sue idee e dei pregiudizi che potresti leggere su Facebook.

  13. VINCENZO VICINANZA

    Mi chiedo l’Esimio Prof. Alessandro Abbotto dove risiede.
    Punto cruciale….: “la ricarica notturna”
    Da dieci anni a questa parte….ma direi anche 20….non mi pari che il Globo ricarica i propri smartphone di notte fuori dalle proprie abitazioni.
    Bene ma l’ esimio Abbotto si è mai venuto a fare un giro nei vari Paesi-Città del circondario Napoletano caratterizzati da un’altissima densità demografica con compendi immobiliari privi di Box e con la stragrande maggioranza di persone che parcheggiano su strade pubbliche?
    Si può mai parlare di abitudine….?!

    La ricarica notturna….

    1. “caratterizzati da un’altissima densità demografica con compendi immobiliari privi di Box e con la stragrande maggioranza di persone che parcheggiano su strade pubbliche?..”
      Si potrebbe anche presupporre che non siano proprio adatti neanche agli autoveicoli termici ma a una viabilita’ pubblica o motociclistica…
      Quindi?

    2. Si può mai parlare di abitudine….?!

      il professore parlava di ‘nuove abitudini’

      la vecchia abitudine era cercare appositamente un distributore di carburante impiegando pochi minuti per la ‘ricarica’ fossile, la nuova abitudine è pensare di utilizzare tempi di sosta dell’auto per la ricarica , che sia mentre si è in ufficio o al ristorante o al supermercato o in palestra con una colonnina pubblica o nel proprio garage mentre si dorme è lo stesso

      secondo le statistiche le auto si utilizzano mediamente 1 ora la giorno, le altre 23 ore sono parcheggiate, non credo lei utilizzi h24 la sua endotermica

      come diceva a proposito dei lunghi tempi di ricarica elettrica un altro utente del sito in altro thread il suo tempo di ricarica è circa 15 secondi, il tempo necessario per scendere dall’auto nel proprio garage e collegare il cavo dalla presa dell’auto alla spina prima di andare a letto

    3. Paolo Perotti

      Vincenzo Ti capisco !
      Purtroppo ci sono alcune aree dell’Italia in cui è più “scomodo” usare l’auto elettrica ed è li che bisogna intervenire in quanto esistono soluzioni praticabili .
      Una soluzione, ad esempio, è questa
      http://www.trojanenergyltd.com/
      Che stanno sperimentando in 2 quartieri di Londra
      Ciao da Paolo

      1. Nello Roscini

        Quello che spesso si perde di vista è che Auto Elettrica e Energie Rinnovabili
        dovrebbere essere un binomio indissolubile

        e il SUD , una volta tanto ha un potenziale ENORME ,
        potrebbe addirittura fornire Energia al Nord imho
        se si usassero i terreni ai margini di autostrade e ferrovie per le rinnovabili
        se poi si cominciasse a pensare a batterie stazionarie con chimiche sostenibili
        come stanno facendo in altre parti del mondo
        avremmo un quadro molto roseo per l’impiego e lo sviluppo del sud

        my 2 cent di sviluppo sostenibile

    4. Giuseppe Andrea Licata

      E’ per venire incontro a queste esigenze, ovvero per chi non ha un posto auto dedicato dove ricaricare, che il 96% di colonnine elettriche installate è del tipo “lento” ovvero paragonabile alle ricariche casalinghe.
      Molto c’è da fare pe quanto riguarda le infrastrutture, è certamente un fatto sotto gli occhi di tutti, e molto c’è da fare affinchè ci sia la consapevolezza che l’auto elettrica richiede un cambio di abitudini: l’automobile elettrica NON si ricarica quando è in riserva ma si ricarica di notte mentre si dorme o mentre si va al supermercato o al cinema o si esce a cena. In caso di estrema necessità (per molti un evento molto raro) ci si ferma alla prima colonnina fast e si ripristinano 100km di autonomia in 15 minuti.
      L’auto elettrica non è per tutti, chi fa oltre i 150km/giorno o un viaggio a media o lunga percorrenza per le vacanze, necessita di una pianificazione degli itinerari più attenta e/o di un punto di ricarica dedicato ma questa non è la norma, la media giornaliera è di circa 43km a testa e con le autonomie degli attuali veicoli in circolazione vuol dire uno o due rifornimenti a settimana se non si riesce a ricaricare a casa tutte le sere.
      Certo per molti sarà una piccola scomodità dover tenere presente uno o due itinerari a settimana per ricaricare, ma la quantità di vantaggi nell’uso, nell’economicità e nel contributo alla riduzione delle emissioni inquinanti faranno superare il disagio e ben presto abituare al cambio di abitudini.

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