Auto elettriche e ricarica domestica: il decalogo è questo

bonus wallbox

Qual è l’impatto medio della ricarica domestica di un’auto elettrica sull’utilizzo energetico di un’abitazione? Quali sono le abitudini di chi l’adotta? Quali accorgimenti è opportuno adottare per ridurre al minimo i rischi di distacco e massimizzare i risparmi? Prova a rispondere la stat up francese ChargeGuru elaborando i dati reali di una gruppo di 67 famiglie francesi che hanno realizzato impianti di ricarica privati grazie alla consulenza del team.

In un report i dati reali di 67 famiglie francesi: ecco i risultati

Il Team di Ricerca di ChargeGuru ha definito degli algoritmi matematici per analizzare i dati di consumo energetico reale, sintetizzato in un Report che potete consultare qui in versione integrale.

Il Report può fornire indicazioni interesssanti a chi sta pianificando il passaggio all’auto elettrica e si chiede se attrezzarsi con un impianto di ricarica dedicato.

Ecco i principali risultati:

Col bilanciamento dei carichi distacchi a -40%

1)Per la ricarica a casa, il sistema di bilanciamento dinamico dei carichi previene interruzioni di corrente. Senza tale sistema, la probabilità di un distacco del contatore è del 40%.

2) L’85% dei casi analizzati ha una stazione di ricarica domestica da 7 kW di potenza e questo permette una ricarica veloce fino a 40 km di autonomia ogni ora.

Fino a 1000 km a settimana, ricaricando solo a casa

3)La ricarica domestica viene usata per percorrere dai 300 fino ai 1000 km alla settimana, dimostrando che la ricarica a casa può essere davvero efficiente.

ricarica domestica

Si consuma il 21% in più, con 50 kWh a settimana

4)Nel complesso, l’aumento di utilizzo di energia domestica è stato del 21%. Il consumo medio per la ricarica è di circa 50 kWh alla settimana.
5)Le sessioni di ricarica domestiche sono generalmente brevi, normalmente si aggirano attorno alle 3 ore e raramente superano le 5.

ricarica domestica

Auto in ricarica tutte le volte che sta ferma

6)Il 57% degli utenti ricarica l’auto ogni volta che viene parcheggiata, mentre il 43% lo fa solo quando la batteria è scarica.


7) La maggior parte degli utenti preferisce ricaricare di notte: due terzi delle ricariche sono avvenute tra le 19 e le 6 del mattino.

Tre profili di utenti, senza cambiare abitudini

8) Sono stati identificati 3 profili di ricarica tipo che dimostrano come non occorra avere uno stile di vita specifico per caricare un’auto a casa, ma chiunque è libero di seguire le proprie abitudini. Nello studio vengono specificati i 3 profili zeneco comfort.

ricarica domestica

Commentando il risultato della studio ChargeGuru sottolinea l’importanza di «avere consapevolezza su queste tematiche» al momento di approcciare l’inedito ecosistema della mobilità elettrica. Il corretto impianto con il giusto dispositivo di ricarica permette infatti di «usare l’energia in modo sicuro ed efficiente». In particolare, il sistema di bilanciamento dei carichi (Dynamic Power Management) è la funzionalità «che permette di non eccedere nei consumi e di poter caricare l’auto in base alle proprie abitudini, senza dover cambiare il proprio stile di vita».

Visualizza commenti (44)
  1. Piuttosto:
    Domanda: esiste un sistema di bilanciamento dinamico dei carichi che previene interruzioni di corrente ma economico?
    Mi spiego; a me bastano i 3kw come contratto e carico con il carichino a 2kw e 10A a seconda del mio bisogno non tutte le notti. Ma mi piacerebbe avere un sistema semplice che mi eviterebbe di far saltare il contatore. Esiste un carichino ad esempio intelligente che toglie corrente verso l’auto se accendo ad esempio il forno mezz’ora?

    1. Un sistema Smart Home con presa smart che ricarica l’auto e un Energy Meter che misura la potenza a monte dell’impianto, cioè quella misurata dal contatore. Già solo con presa smart ed Energy Meter tramite l’app puoi per esempio dire alla presa di spegnersi se l’energy Meter misura una potenza che va sopra la soglia di stacco del contatore e farla riaccendere se la potenza scende ad un livello più basso. Poi però per fare cose più intelligenti ti ci vuole un sistema Smart Home tipo Home Assistant da far girare su un NAS o su un semplice Raspberry. Presa ed Energy Meter ti costano dai 50 ai 100€ in tutto, mettere su uno Smart Home è più questione di tempo e confidenza con l’informatica.
      Attualmente questo è il mio sistema per gestire in modo automatico la carica della mia plug-in in un impianto che comprende pure un piano ad induzione e contratto da 3kw (che ricordo ti consente di consumare da 3,3kw a 4kw continuativamente per 180 minuti prima di fare scattare il contatore,. mentre sopra i 4kw ti stacca dopo 2min).

  2. Penso che ognuno carica secondo esigenza ed in base alle proprie idee o convinzioni più o meno tecniche.
    Le mie sono queste:
    – mantenere un’autonomia da indovinometro di circa 200 Km per eventuali emergenze
    – arrivare al sabato mattino con almeno l’80% di ricarica

    Sono stato ECO quando caricavo a 3,6 kW
    Sono diventato ZEN da quando ricarico a 5,6
    Potrei senza alcuna difficoltà passare a CONFORT se mi si dice (garanzia?) che è meglio caricare la batteria tutti i giorni per pochi kWh. Nei giorni normali consumo circa il 10% della stessa.
    Ditemi, che faccio?
    Ps: in realtà l’EV abitua bene e rende pigri… che rottura attaccare il cavo tutte le sere. 🙂

    1. Alle batterie al litio non piacciono le basse e le alte tensioni, per quello si dice di mantenere la carica fra il 20 e l’80% e di conseguenza non lasciare per troppo tempo l’auto sotto il 20% o per esempio carica al 100%. Caricare 40kwh in un giorno o in 4 giorni
      dovrebbe essere la stessa cosa.
      Secondo me mantenere l’autonomia nel range che a te va bene se rimane fra il 20 e l’80% di carica è perfetto sia che tu carichi pochi kWh al giorno che fai una carica unica il giorno prima del we.

  3. Ciao per Alessandro D., la mia Spring ha 10.000 Km. .Farò il tagliando del primo anno fra 15 gg., ho caricata 99% al carichino di casa (4,5 ampere), il consumo medio è stato di 10.5 Kw./x 100 Km.
    (In pratica ) SPESO CIRCA 300 €. PER UN ANNO DI PERCORRENZA). Sto valutando di disfarmene per acquistare un elettrico piu spazioso, anche se consumasse di più. Ovviamente devo avere una quotazione almeno pari a quella che ti hanno soffiata.

    1. Alessandro D.

      Ti ringrazio sinceramente della proposta.

      Rimangono da valutare due cose:

      1) se non hai la ricarica rapida, non volermene ma non sono interessato. Se la prendo (ripeto: SE la prendo…) voglio che sia come dico io; parlando a cuore aperto non è che sono a piedi. Ribadisco: nulla di “personale”, sicuramente la tua vettura è assolutamente in ordine e interessante. 😉

      2) se abiti a più di 150/200 km da Milano… insomma, capiscimi. Mi interessa, ma non me l’ha ordinato il dottore di prenderla subitissimo. QAuindi non valuto trasferte a Molfetta o Pordenone 😀 a meno che il prezzo non sia così irripetibile da valere un blitz a distanza (12k? 13k?). Ma non è il tuo caso, nè desidero che lo diventi per una semplice questione di rispetto per te e per la tua offerta 😀

      In ogni caso, sinceramente, ti ringrazio di nuovo per la proposta che apprezzo moltissimo.

  4. Fares Brandoli

    Riflettendo sui tre profili di ricarica, mi ritrovo Zen e rimango un po’ perplesso.
    Per me prevale la logica della ricarica ottimizzata dai seguenti fattori:

    1-autoconsumo da fotovoltaico, ovviamente quando possibile;

    2-massima potenza disponibile per ottimizzare le dispoersioni (nel mio caso fino a 7,4 kW).

    Quindi avrei pensato più ad un profilo Eco, piuttosto che ad uno abitudinario.
    Vabbè, il Natale arriverà lo stesso 😇

  5. Indagine interessante ma così a naso non mi torna. Ad esempio il grafico che unisce charging sessions e start time dovrebbe “coincidere”, ovvero la fascia di mezzanotte dovrebbe arrivare agli stessi valori dello 0 e invece no.

    Anche alcuni dati mi sembrano un po’ strani: ad esempio si dice che “Il 57% degli utenti ricarica l’auto ogni volta che viene parcheggiata” quindi apparentemente ogni sera (a meno che i francesi sono abituati ad andare a dormire senza parcheggiare l’auto) ma poi nel grafico si riporta che il profilo Comfort / Every day ovvero di coloro che ricaricano ogni giorno si applica solo al 12% degli utenti mentre il 55% corrisponde al profilo zen, ovvero coloro che hanno abitudini dure a morire e ricaricano l’auto solo una volta a settimana, quando è scarica.

  6. Bella indagine, davvero. Una domanda però: viene detto che il consumo di elettricità è aumentato del 21%, e che il consumo medio a settimana è di 50 kWh. Quindi sono 200 kWh al mese, il che significa che queste persone consumavano circa 1.000 kWh, il che mi sembra un’enormità. Sbaglio qualcosa io nei calcoli o ho male interpretato quanto ho letto?

    1. Sarebbero 950 kWh mensili medi circa, che per una casa 100% elettrica non sono poi così irrealistici, dipende anche da che case hanno considerato (villette?) ed in quale zona climatica della Francia.

      Piuttosto:
      ” il sistema di bilanciamento dinamico dei carichi previene interruzioni di corrente. Senza tale sistema, la probabilità di un distacco del contatore è del 40%.”

      Probabilità del 40% rispetto a cosa?

      1. Io ho una villetta bifamiliare (nordest Italia)full electric, carico ogni notte la mia id3 (30.000 km l’anno) e ho un consumo medio mensile di 500 kwh

        1. Quindi consumi 6.000 kWh all’anno con casa completamente elettrica, senza fotovoltaico e per giunta con la ricarica della macchina (non dici in che percentuale, se fosse vicina al 100% sarebbero più di 4.000 kWh solo di rifornimenti d’auto…)?
          Scusa ma fatico a crederlo. Io con un appartamento di circa 100 mq scaldati, nord ovest, in classe B consumavo sui 9.000 kWh senza avere l’auto elettrica, con costi (fino ad oggi) irrisori di climatizzazione e consumi inferiori a quanto mi avessero prospettato, quindi non mi ritengo un virtuoso ma comunque sicuramente neppure uno sprecone. Potrei limare forse qualcosa ma di certo non scendere a quel livello. E sto parlando di un appartamento. Poi in Francia mediamente sono anche ben più a nord del nostro nord.

          Se poi hai il fotovoltaico chiaramente il discorso cambia, ma stai cambiando le carte in tavola.

          1. scusa Mauro ma il dubbio sulle classi mi rodeva da anni, se scaldi e raffreschi casa con 9.000kWh in un anno e la casa è di 100mq, il consumo è 90kWh/mq per anno il che corrisponde (che sappia io)m ad una classe D (EPgl 1,5-2) se non E (EPgl 2-2,6).
            Nella ristrutturazione di mia figlia (full elettric) si doveva arrivare ad un classe al limite A-B. poi il termotecnico la classificò C ma nel 2018/19 (nell’1-2 AC, Ante Covid 😁)mia figlia spese meno di 600€ per anno, circa 3.000kWh, casa da 120mq (90-100 scaldati in pieno, gli altri a 17-19 gradi).

          2. @Daniele CL
            9.000 kWh non sono di solo riscaldamento ma includono i consumi di tutta la casa, di qualunque apparecchio (elettrodomestici, PC, VMC, induzione, ecc. ecc.) ed include non solo il riscaldamento ma anche il raffrescamento estivo. La classificazione B mi è stata calcolata dal professionista che ha redatto l’APE, considera che trattasi di ristrutturazione e non di nuova costruzione, con isolamento fatto mediante insufflaggio e non cappotto termico.
            Per la sola climatizzazione (riscaldamento+raffrescamento), contatore della PdC alla mano, ho consumato circa 4.340 kWh medi annuali, ossia circa 563,23 € annuali di elettricità (prezzo finito ma esclusi costi fissi, che avrei comunque – circa 654€ spalmandoci dentro anche i costi fissi).

          3. @Mauro, grazie. 43kWh/mq anno sono compatibili con classe B (che poi adesso sono cambiate). Però, ma quanto cucini, quante lavatrici fai e, soprattutto, quanto consuma il tuo PC per arrivare a 9.000kWh anno 😟

          4. Ti confermo che ho questi consumi e non ho ancora il fotovoltaico, che però sto installando. La casa è in classe B. L’auto la ricarico ogni notte fino all 80% , partendo da 30 % quando viaggio solo ( estate 40%) e da 70 % quando vado a lavoro con un collega ( estate 73%.
            Scusa, riscaldamento elettrico di casa che non utilizzo quasi mai avendo caminetto a legna, ecco perché probabilmente facevi fatica a credermi.

          5. @Emanuele: ah vabbeh, grazie, se non usi il riscaldamento elettrico, di che stiamo parlando? Ovvio che hai consumi così “bassi”.

        1. Questo era chiaro, ciò che non è chiaro è il 40% di cosa? Del tempo trascorso a ricaricare? Del numero di volte che attaccano la spina? Se fosse quest’ultimo, significa che questi che ricaricano senza Wallbox intelligente 4 volte su 10 (quindi circa 1 volta su 2) fanno saltare la corrente? Sarebbero dei geni…

    2. Alessandro D.

      Questo studio è fatto su 67 famiglie francesi.
      In Francia da anni, ma fai almeno 30 per quanto ne so io, in molti addirittura ci scaldano la casa con l’elettricità.
      Di qui i consumi che sembrano alti. Però non pagano il gas. Di cui, peraltro, in Francia c’è una percezione quasi a livello di fobia per quanto riguarda le utenze domestiche.

      E tutto questo perchè il nucleare è una vaccata a prescindere ovviamente. 😉

        1. Alessandro D.

          Non l’ha mai scritto che io sappia. 😉

          Anzi, secondo me a naso si guarda bene dallo scrivere cosa ne pensa perchè forse ad alcuni risulterebbe quantomeno sorprenente.

          1. No Alessandro, posso dirti tranquillamente cosa penso. Al primo referendum votai pro nucleare. Al secondo non ho votato. Penso però che in Italia non abbia senso ingaggiare una terza guerra pro atomo oggi, quando ormai abbiamo perso il treno e le rinnovabili sono più convenienti. Stiamo però all’erta sui progressi della tecnologia a fusione così come su quelli dell’idrogeno verde e solo quello (l’ho scritto qui in tempi non sospettiCingolani, l’idrogeno e la fusione nucleare. Dov’è lo scandalo?). Intanto seguiamo i saggi consigli di uno che se e intende molto più di noi: Francesco Starace Starace (Enel) sul nucleare: “Basta fantascienza, abbiamo solo rinnovabili e batterie”

          2. Alessandro D.

            -Al primo referendum votai pro nucleare.-

            Vedi che saresti sorprendente? 😉

            -ormai abbiamo perso il treno-

            Noi si. Concordo.
            E comunque l’Italia è troppo sismica.

            Però sai come la penso circa mettersi assieme ai francesi e farle in Francia (molto meno sismica) assieme a loro.
            Che già le fanno giù con lo stampino e hanno in animo di farne diverse di qui a tempo debito.
            Sarebbe un’operazione win win se tanto mi da tanto.
            Del resto se un privato cittadino italiano può tranquillamente possedere un bene immobile in Francia con i medesimi obblighi e garanzie di un cittadino francese, non vedo perchè lo stato italiano non possa accordarsi con lo stato francese in questa materia per una o più centrali nucleari.
            Tanto poi alla fine il giro del fumo è quello, sia che la corrente gliela comperiamo sia che gli si lasci il “cespite” sul loro territorio (per loro sarebbe il vero enorme guadagno, una centrale nucleare mica si sposta, comunque lì rimane) e l’energia prodotta da queste ce la fornissero gratis.
            Non sarebbe LA soluzione, e si, le rinnovabili sono il cavallo più interessante, però secondo me sarebbe una parte della soluzione.

            Per quel che vale.

          3. Non basta importarla? Lo facciamo già per il 10% de fabbisogno. Il problema è che in Francia ne hanno un terzo ferme in manutenzione. E prima di costruirne altre ci pensano tre volte: sono troppo costose.

  7. Alessandro D.

    Non vorrei sembrare antipatico, ma se è un decalogo perché la lista si ferma al punto 8?

    Sono proprio solo 8 o ne mancano due?

    Ripeto, non è mia intenzione sembrare antipatico… è che se ci fossero altri due punti, sarei stato molto interessato a leggerli.

      1. Mi perdoni Sig Massimo ma perchè risponde in maniera così piccata a questo utente? Non mi sembra che sia stato scortese. La domanda mi è parsa sincera e ha anche fatto i complimenti per l’articolo. Sono rimasto male della sua risposta.
        Vi leggo costante te da tempo e mai avrei pensato che il mio primo commento sarebbe stato questo ..

        1. Alessandro D.

          -perchè risponde in maniera così piccata a questo utente?-

          Perchè so perfettamente che il signor Massimo non si offenderà minimamente quando gli dirò “Sciocchina! 😀 esiste il vademecum, l’elenco, il compendio, il manuale, il prontuario e persino il ‖ bignamino.” 😀 😀 😀

          Sinceramente, come diceva il Conte Mascetti, del titolo “fotte sega”. Quindi passiamo oltre che abbiamo già riso abbastanza. 😉

          Ero davvero curioso di sapere se per caso fossero scappati altri due punti.
          Che non saprei aggingere ovviamente, se non dicendo che l’ottalogo è sicuramente interessante, ma volendo analizzarlo serenamente fin in fondo sconta un piccolo peccato originale per quanto riguarda noialtri: è parametrato sulle utenze francesi dove avere la trifase e 11 kw in casa è tutto tranne che difficile (cito: L’85% dei casi analizzati ha una stazione di ricarica domestica da 7 kW di potenza…)
          In ogni caso sempre interessante da leggere e ovviamente ringrazio la redazione, sebbene nel mio particolare caso non aggiunga chissà quali novità da sapere (… non per niente infatti speravo che fosse un decalogo…)

          1. Caro Alessandro: c’è il vademecum, l’elenco, il compendio, il manuale. Ma vuoi mettere l’assonanza con “Madamina, il catalogo è questo” del Don Giovanni di Mozart?

          2. Alessandro D.

            -Madamina, il catalogo è questo-

            Vabbè, se la metti così ubi maior…

            E comunque noi siamo uomini di mondo. 😉

        2. Fares Brandoli

          Nessun problema, ci penso io:

          9) Farsi una bella doccia

          10) Con l’auto carica andare fuori a cena con buoni amici

          😂😂😂

    1. Io invece vorrei sembrare antipatico soprattutto a nonno Massimo.

      “Col bilanciamento dei carichi distacchi a -40%
      1)Per la ricarica a casa, il sistema di bilanciamento dinamico dei carichi previene interruzioni di corrente. Senza tale sistema, la probabilità di un distacco del contatore è del 40%.”

      Titolo errato, il titolo corretto è “Senza bilanciamento dei carichi la probabilità di un distacco è del 40%” (qualunque cosa questo significhi, perché anche scritto così, mah).

      Infatti “il sistema di bilanciamento dinamico dei carichi previene interruzioni di corrente” e quindi non -40% come nel titolo ma 0% (oppure -100%).

      Ciao nonno Massimo 😀

        1. Video di risposta:

          https://www.youtube.com/shorts/IXjl90SICXo

          Didascalia : Dacia Spring nuova di pacca che qualche giorno fa ha preso fuoco durante la ricarica presso il parcheggio interno di Amazon ma l’incendio pare non sia scaturito dalla batteria agli ioni di litio né da atto doloso (forse batteria da 12 volt o altro componente, sebbene non c’era nulla collegato alle prese usb dell’auto o ad altre prese). https://www.facebook.com/groups/759471071611674/posts/1159767758248668

          Non fatemi aggiungere le statistiche che dicono che le elettriche prendono meno fuoco di quelle a benzina, siamo tutti adulti e vaccinati, il video è per farvi incazzare entrambi, tu (prossimo acquirente di questo bidone) e Max 😉 😉 😉 😉 😉

          1. Alessandro D.

            Me l’hanno soffiata sotto il naso.
            A 15.500 euro salvo trattativa, con 15.000 km, 1 anno di vita e la presa ccs non la troverò mai più. 😭

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