Auto elettriche & Condominio: un professionista ci scrive e…

auto elettriche condominio

Auto elettriche in condominio, un tema che fa ancora discutere. Manca una normativa organica, c’è tanta disinformazione anche tra gli amministratori di condominio, e troppi pregiudizi nei i condomini. Ma Andrea, diplomato in giornalismo, ex assicuratore, ora amministratore di condominio e proprietario di auto elettrica ci aiuta mettendo un po’ di ordine fra troppe chiacchiere in libertà. Inviate quesiti e osservazioni a info@vaielettrico.it.

Vi leggo spesso, e finora mi ero trattenuto dall’oberarvi di un mio parere non richiesto, ma essendo ex capo area di una compagnia assicurativa, che in gioventù si è diplomato in giornalismo e comunicazione, che oggi è amministratore di condominio, ed anche possessore di un’auto elettrica (Dacia spring), l’argomento costituisce per me una vera e propria tempesta perfetta.

Tra i miei amministrati c’è un condominio costituito da soli box, una sessantina; e ovviamente altri numerosi con rimesse interrate.
wallbox condominio
Nessuna prescrizione CPI per le auto elettriche nel condominio

Auto elettriche & condominio/ questo dicono le leggi e le prescrizioni dei Vigili del Fuoco

È assolutamente vero che non ci siano (ad oggi) prescrizioni particolari nei CPI riguardo al parcheggio di auto elettriche, come è vero che la predisposizione di wallbox richieda inevitabilmente per l’utente un contatore personale visto che quello condominiale al di là di altre considerazioni di merito non potrebbe supportare la ricarica di un numero crescente di veicoli. C’è un limite a quanto può essere potenziato.
È altresì corretto che l’installazione dei wallbox debba essere oggetto di certificazione da parte dell’elettricista, e che questa certificazione debba essere comunicata all’amministrazione condominiale, e che si debba prendere un collegamento a un pulsante di sgancio (elemento per il quale diventa fondamentale il ruolo di coordinamento dell’amministratore stesso, appunto informato della cosa).

Auto elettriche & condominio/ Non c’è l’obbligo di estintori

Cosa saggia, come noi stiamo facendo in vari condominii, è che l’assemblea integri vecchi e inattuali regolamenti condominiali aggiungendo a maggioranza articoli che specifichino questi obblighi, al di là di ogni possibile incertezza e dubbio.
Vi sono anche ditte fornitrici che iniziano a spingere estintori dichiarati come specifici per fuochi elettrici potenzialmente generati dai nuovi motori, anche delle ibride, che però ora come ora nessuna normativa antincendio impone, e che alla fine sono né più né meno che assimilabili ai normali estintori a schiuma, con trascurabili differenze di contenuti, e di lieve maggior costo.
Al di là delle imposizioni dei CPI, si può considerare che sia atto responsabile dell’amministratore predisporre qualche estintore anche nelle rimesse, interrate o meno, non soggette – prudenza e cautela non devono essere per forza considerate solo dove imposte dalla legge.
auto elettriche condominio
La polizza incendi standard del condominio non esclude le auto elettriche

Auto elettriche & condominio/ L’assicurazione incendio prescinde dalle motorizzazioni

Le polizze di assicurazione sottoscritte per i condomini, che procedono da anni in rinnovo automatico alla scadenza, forniscono la garanzia incendio regolarmente . Nulla vi era nelle esclusioni di una polizza sottoscritta ad esempio nel 2016 in merito al parcheggio nelle rimesse di auto elettriche o ibride, e per regola assicurativa nulla vi è oggi né vi può essere, a meno che non sia la compagnia a comunicare una specifica esclusione.
Pertanto il rischio rimane coperto, al netto di questa eventuale comunicazione, in tutte le polizze: ad oggi esclusioni di questo tipo non mi risultano neanche una volta comunicate da alcuna compagnia assicurativa.

Una polizza specifica? E perchè mai?

Altra cosa è invece se sono io a chiedere alla compagnia di assicurarmi a parte un rischio specifico: in questo caso la compagnia lo deve quantificare, in base a dei dati attuariali e statistici. Il campo è nuovo e in genere non ancora supportato da grandi dati, che non vuol dire né buoni né cattivi, semplicemente pochi.
In questi casi, alla richiesta di coprire rischi specifici, può accadere che gli uffici tecnici rinuncino a erogarne copertura, perché incapaci o non sicuri di quantificarne correttamente la rischiosità, e quindi il calcolo del relativo premio.
E’ la stessa cosa che accade quando qualche impresa che svolge incarichi particolari, non comuni o di nicchia, chiede di coprire un rischio specifico connesso alla propria attività. La compagnia che non ha un prodotto assicurativo specifico, come ad esempio una particolare RC professionale, piuttosto rinuncia a offrire la copertura perché la richiesta al momento è ancora al di fuori delle sue tabelle attuariali.
 È come dire: tu cliente mi chiedi di assicurare un rischio specifico per il quale io non ho predisposto uno studio e un conseguente prodotto assicurativo, e poiché io compagnia sono garantita dalla molteplicità di polizze in uno stesso settore, su cui incide una percentuale di rischio statisticamente nota che mi porta a regolare un certo premio garantendo a me un utile e a te un costo abbordabile, ti proporrei una copertura stand-alone certamente con un premio altissimo, e quindi rinuncio. Non perché quel rischio sia per forza molto elevato, ma perché non rientra (ancora) in un quadro a me statisticamente noto e consolidato.

elettrica o gpl?Non so voi, ma io preferisco una batteria a un bombolone di GPL

In sostanza, è inutile andare a cercarsi questioni troppo specifiche, e bisogna attenersi ai contratti assicurativi esistenti: quello che non è escluso è per definizione compreso, e se un particolare rischio non è espresso nelle garanzie di polizza con esplicita esclusione, ad esempio per elevate rischiosità o per altri motivi, è coperto dalla polizza finché non è la compagnia a comunicare qualcosa di diverso.
Ormai tutte le rimesse contengono notoriamente auto di varie motorizzazioni, saranno forse poche le pure elettriche ma di ibride ce n’è un numero elevato, così come vi sono auto a gpl il cui parcheggio ai piani terra e ai primi piani interrati è regolarmente ammesso.
E sinceramente, non perché io abbia un’auto elettrica, ma se proprio qualcosa dovesse preoccuparmi, sarebbe più un bombolone di propano piuttosto che un motore che contiene fondamentalmente le stesse batterie che ci sono nel mio cellulare o nel mio laptop. Andrea Demartini

Ma gli amministratori di condominio…

Risposta-Grazie Andrea per la competenza e la chiarezza espositiva. Oltre al fatto che ci conferma ciò che abbiamo sostenuto rispondendo a numerosi altri lettori. Due cose ancora vorremmo chiederle.
Può un’assemblea condominiale, pur con il consenso della totalità dei votanti, impedire a chicchessia di utilizzare un’immobile regolarmente affittato?
Come giudica il suo collega che l’avvalla, impedendo all’affittuario di un box di entrare con la sua auto elettrica? Secondo noi un caso come questo andrebbe segnalato all’associazione che vi rappresenta.

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Visualizza commenti (15)
  1. Se il condominio è soggetto a CPI allora ogni modifica dell’impianto elettrico deve essere prima progettata da un libero professionista. Il progetto deve essere poi sottoposto ai vigili del fuoco per il nulla osta. In ogni caso anche ci fossero 100 estintori specifici non sarebbero sufficienti per spegnere un incendio elettrico causato da una batteria elettrica destinate alla mobilità elettrica. L’amministratore avrebbe ogni ragione per garantire la sicurezza di tutti quanti ad impedire il parcheggio di mezzi elettrici nelle rimesse condominiali.

    1. Non è così. Nessun obbligo di comunicazione ai Vigili del Fuoco, nessun diritto dell’amministratore ad impedire parcheggio e ricarica delle auto elettriche se l’impianto è a norma. Tutto chiaramente spiegato nell’articolo che sta commentando. La invito a non diffondere false notizie altrimenti dovremo cestinare i suoi interventi

  2. Nel mio condominio che è sotto CPI oltre alla certificazione da parte dell’elettricista del lavoro svolto a regola d’arte (quindi collegamento al mio contatore e al pulsante di sgancio) mi chiedono di far fare ad un ingegnere l’aggiornamento delle planimetrie con i nuovi cablaggi (lavoro che mi è stato quotato circa 1k) per poter passare il prossimo controllo dei vigili del fuoco.
    Davvero è necessario?

    1. fatto anche io, stesso iter e l’elettricista ha collaborato con un ingegnere con cui lavora di solito per stesura, firma e approvazione del progetto.

  3. Riguardo ai dubbi sollevati dalla redazione di Vaielettrico, suppongo che, in assenza di un divieto di legge o comunque di livello ordinativo superiore alla delibera assembeare (che non mi risulta tuttora esistente), nessuno possa negarmi di godere appieno della mia proprietà privata utilizzata correttamente secondo destinazione d’uso. Solo regolamenti di condominio di tipo contrattuale o votazioni ALL’UNANIMITA’, possono limitare questo diritto. E nessuno credo voterà mai una autolimitazione…
    Sono proprietario di auto elettrica e a breve parteciperò ad una assemblea di condominio (solo box) in cui si analizzerà, da ordine del giorno, “la sosta e la ricarica di auto elettriche”. Già l’aver specificato “sosta” mi fa intuire dove andremo a parare e che dovrò andarci con giubetto antiproiettile ed elmetto. Sono tranquillo di avere le conoscenze normative giuste per poter verosimilmente controbattere alla maggioranza delle obiezioni che saranno sollevate in merito.

    1. Se ti fa piacere, aggiornaci volentieri 🙂
      questo delle riunioni di condominio vs auto elttrica nel box sta diventando un filone letterario di tendenza e avvincente, compresi colpi bassi o sorprese, e contromisure in punta di diplomazia e savoir faire 🙂

    2. 10 persone si riuniscono al pub per parlare di cardiochirurgia. Se dovessero invitare anche me, ci manderei al mio posto un amico cardiochirurgo. Che tradotto significa: se prevedi una trappola, delega l’avvocato a partecipare al posto tuo.

  4. caprone manicheo

    Avessimo sulla testa persone serie e di buon senso il GPL sarebbe vietato per legge:

    – pesa più dell’aria e quindi stagna e quando riesce scivola per le strade alla ricerca di una scintilla che lo inneschi (la strage di Viareggio avrebbe dovuto metterlo fuori legge, ed invece….);
    – ha una finestra di innesco ampissima;
    – viene stivato in bombole non corazzate che in caso di urto si salvi chi può.

    1. Effettivamente tutti giriamo con un VAGONE di gpl al traino, ed infatti le cronache sono piene di episodi di automobili a gpl che esplodono come ney film di Hollywood..
      Se alle fregnacce sull’elettrico iniziamo ad aggiungere quelle sul gpl si salvi chi può

    2. un incidente causato del deragliamento di un trasporto ferroviario che ha impattato su dei piloni in acciaio che poi hanno squarciato il serbatoio di gpl non si possono paragonare minimamente ad una bombola di gpl installata in auto; ci sono ben quattro valvole di sicurezza, il serbatoio è comunque protetto dal telaio della vettura ed anche in caso di incidente non ci sono scoppi (è a bassa pressione) . Ci sono tanto di test che omologano questi impianti, e si può parcheggiare negli interrati già da anni. Uso regolarmente il gpl, mi sono venuti anche addosso e la bombola e l’impianto non hanno subito alcun danno ma non ci sono nemmeno arrivati a toccare la bombola

  5. Salve forse il sig.Andrea non conosce il grado di sicurezza delle bombole GPL di oggi,faccia un giro su you tube e troverà le prove dei vigili del fuoco,bruciano ma non esplodono, quindi piano a giudicare…..

  6. Leonardo (R)

    Prima di tutto vorrei ringraziare Andrea per l’ottimo articolo, ben spiegato in tutte le sue parti.
    L’unico appunto che mi sento di muovere è relativo al contatore personale, il ché è corretto se il condomino che desidera caricare è uno solo, mentre in caso di più condomini troverei più vantaggioso dal punto di vista dei costi e spesso anche dell’efficienza di ricarica avere un POD condominiale dedicato alle auto elettriche, per suddividere i costi fissi e avere più potenza disponibile. Ad esempio un contatore da 11 kW che alimenta 4 wallbox può permettere una maggiore velocità di ricarica quando le auto non ricaricano contemporaneamente, un vantaggio non da poco secondo il mio punto di vista.
    Ovviamente è necessario avere un sistema affidabile di conteggio dei kWh consumati da ogni wallbox.

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