Byd taglia i prezzi del 34 per cento: sarà un terremoto sui listini?

Le azioni dei produttori cinesi di veicoli elettrici sono crollate in Borsa dopo l’annuncio di BYD che ha intenzione di tagliare i prezzi del listino fino al 34%. Gli sconti riguarderanno oltre 20 modelli, intensificando la guerra commerciale tra case automobilistiche. Il titolo BYD ha perso quasi il 9% sulla piazza di Hong Kong, Geely il 7%, mentre Li Auto e Xpeng rispettivamente il 5% e 4% 

Dal punto di vista del consumatore una notizia più che positiva. Per l’automotive a livello globale, l’ennesimo scossone con cui fare i conti, per riuscire a trasformarlo in una opportunità per accelerare verso la transizione.

BYD ha lanciato una campagna promozionale con sconti validi fino alla fine di giugno, abbassando il prezzo della sua city car elettrica Seagull a 55.800 yuan (circa 7.770 dollari). Ancora più rilevante lo sconto del 34% sulla berlina ibrida plug-in Seal 07, ora offerta a 102.800 yuan rispetto ai 155.800 originali.

Secondo gli analisti di Citigroup, questa strategia potrebbe far crescere le consegne del secondo trimestre del 20-30% rispetto al precedente. Nonostante la pressione sui margini, BYD mira a mantenere un utile netto per veicolo di circa 9.000 yuan (circa 1250 dollari) vicino alla stima annuale di 10.000 yuan.

BYD taglia i prezzi di una ventina di modelli, scatenando possibili reazioni a catena tra i concorrenti

La mossa di BYD ha innescato una reazione a catena tra i rivali. La casa automobilistica statale Changan ha offerto uno sconto del 15% sul suo SUV S07, mentre Leapmotor, sostenuta da Stellantis, ha applicato riduzioni del 28% e 30% rispettivamente sui modelli C16 e C11.

Secondo Li Yanwei, della China Automobile Dealers Association, BYD ha un potere significativo di influenzare i prezzi di mercato, costringendo gli altri produttori a seguirla in una spirale discendente che intensifica la competizione.

Pechino preoccupata per “la corsa al successo”

L’escalation della guerra dei prezzi preoccupa anche le autorità cinesi. La Commissione per lo sviluppo nazionale ha criticato pratiche che includono la vendita sottocosto, definite come dannose per la concorrenza leale. Li Chao, portavoce dell’agenzia, ha parlato apertamente di una “corsa al successo” che distorce i meccanismi di mercato.

Espansione in Europa e prime vendite record

Nonostante la pressione sul mercato interno, BYD continua a espandersi in Europa. A maggio ha lanciato in Germania il modello Dolphin Surf a un prezzo d’attacco di 19.990 euro, valido fino a fine giugno. Un segnale chiaro: anche nel Vecchio Continente si apre un nuovo fronte di competizione nei segmenti più accessibili.

Ad aprile, BYD ha superato Tesla nelle vendite di veicoli elettrici in Europa per la prima volta, con 7.231 immatricolazioni contro le 7.165 di Tesla. Una tendenza che, se confermata, potrebbe ridefinire gli equilibri del mercato europeo.

Quali prospettive per i prezzi dei listini un Italia?

In Italia, BYD ha una presenza ancora limitata, ma queste dinamiche internazionali potrebbero avere effetti indiretti. Se altri modelli, dopo la  Dolphin Surf, dovessero arrivare sul nostro mercato, il segmento delle elettriche low cost sarebbe rivoluzionato. Al momento non ci sono conferme, ma la pressione sui costruttori europei per offrire alternative competitive è destinata a crescere.

  • Guarda anche il VIDEO del nostro Luca Palestini

Visualizza commenti (39)
  1. BYD -10% in borsa negli ultimi 5 giorni.
    Ma una news piccola piccola di Vaielettrico sui problemini di BYD no eh?

    Se invece cade un vaso di fiori in una Gigafactory di Tesla e Electrek fa la sua solita bad news, subito a rilanciare ….

      1. Aggiornare un articolo (senza neanche datare la modifica) che non è più in prima pagina da giorni è una cosa ben diversa è lo sa benissimo. La quantità di views è molto inferiore, visto che un sacco di persone che hanno visto l’articolo inizialmente non ci ripassano di sicuro.
        E’ come quando i giornali scrivono qualcosa in prima pagina, e poi in seguito rettificano in un trafiletto invisibile.
        Ma, di nuovo, lei lo sa benisssimo.

          1. Parlare di fiasco per Space X dimostra quanto siete biased contro Musk. Si tratta di tentativi sperimentali, fatti per aquisire ogni volta nuovi dati, e il fallimento è sempre una possibilità. Si ricorda quanti Falcon sono andati distrutti all’inizio? Si chiama iterazione rapida.
            Al contrario di NASA, per cui valeva la massima “failure is not an option”. Sono due approcci diversi.
            Ma quello di Space X ci ha già dato un vettore riutilizzabile che ha abbassato drasticamente il costo per KG in orbita, e ha permesso agli Stati Uniti di avere la leadership nel settore spaziale, altrimenti avrebbero dovuto chiedere un passaggio ai Russi ogni volta – comodo di questi tempi, no?
            Ha anche permesso la realizzazione di un sistema di comunicazione veloce a livello planetario (Starlink) che non ha eguali o concorrenza.

          2. Drenare milioni da Tesla??!
            Intanto con la scala di Space X si parla di miliardi, non milioni.
            E’ una società autonoma, per oltre il 40% di proprietà esclusiva di Musk.
            E’ in positivo dal 2023. Nel 2024 si stima abbia fatto oltre 4 miliardi di ricavi dai lanci (il Falcon 9 è il vettore più affidabile e con il miglior prezzo x KG), e oltre 8 da Starlink (in continua crescita, oltre il +50% anno per anno).
            E’ palese a chiunque che quello della disponibilità di soldi non è un problema.

      2. …. e comunque i problemini di BYD sono quelli che ho scritto sotto, il calo delle azioni è solo una conseguenza: vendite farlocche, free cashflow in continua dimunuzione, rilevante parte dei ricavi composti da aiuti di stato.

          1. Io posso permettermi di fare il tifoso.
            Siete voi che pretendete di presentarvi come imparziali, mentre dimostrate costantemente di non esserlo affatto.

  2. https://www.bbc.com/news/articles/c3v5n7w55kpo
    Brazil sues China carmaker BYD over ‘slave-like’ conditions

    Brazilian prosecutors are suing Chinese electric vehicle (EV) giant BYD and two of its contractors, saying they were responsible for human trafficking and conditions “analogous to slavery” at a factory construction site in the country.

    1. Premesso che le auto cinesi mi fanno tutte ribrezzo, nessuna esclusa, questo è il bello della globalizzazione, caro mio
      Si dovevano esportare diritti e invece si importano soprusi dimenticati da decenni.
      O ciucciateveli, adesso.

  3. Antonio Nagliati

    E noi finalmente potremo dire “Grazie Cina” visto il continuo dissanguamento che ci IMPONE l’EU che tanto ci ama!

  4. L’analista @alojoh su X ha alcuni dati interessanti su BYD :

    (1) Tesla is cash flow positive while BYD is burning loads of cash even though it pays it bills much later than anyone else in global auto.
    >BYD was forced to raise almost $6 billion due to escalating cash losses culminating in an all-time high cash loss of $4.0 billion in Q1.

    (2) BYD sells cars wholesale which means a lot of the cars don’t have a real buyer and as we recently found out this has become a huge problem in China: a lot of BYD’s sales are apparently fake as evidenced by the fact that there are loads of “zero miles used” BYD’s sitting around. In contrast, Tesla’s sales are 100% real since Tesla is not using a wholesale model but records a sale only if a buyer paid and signed the documents. There are no used Tesla’s in China with zero miles.

    (3) Tesla is self funding while BYD still has to raise capital. This means BYD’s business model, despite larger sales, is still not sustainable which is a giant red flag.

    (4) BYD is extremely reliant on strong home market China while Tesla is globally diversified.

    1. E ancora :

      1. BYD launched a $5.8 billion capital raise in March 2025, the largest capital raise in BYD’s history.
      2. Two months later, BYD embarks on largest ever price cuts on already discounted and highly competitive prices to stimulate demand.
      3. Government grows concerned about loads of “sold” but never used vehicles sitting around and obviously, as China’s largest vehicle seller, calls on BYD to attend meeting to find a “solution”.
      4. Government subsidies to BYD for “daily activities” more than double.
      5. BYD pays suppliers on average more than 5 months later, significantly slower than any other automaker globally. Open letters from suppliers emerge complaining about this practise.
      6. BYD reports in Q1 2025 the largest ever single quarter cash burn at $4.0 billion (almost 50% above the prior record).
      7. BYD unfollows me in April after I publish a 24-page financial analysis of BYD revealing the extent of government subsidies.

  5. Faccio una considerazione un po’ egoistica, dato che sto cercando un’auto elettrica usata: spero che calino i prezzi anche dell’usato.

    1. Chi ha comprato a prezzo “alto” non credo svenda il suo usato dopo il taglio dei prezzi del nuovo… io compreso che ho preso la mia Tesla model 3 un anno e mezzo fa. Molto probabilmente terremo il nostro usato piuttosto che perderci così tanti soldi; finirai per prendere un’auto nuova perchè le quotazioni dell’usato rimarranno alte…

      1. La prima speranza è che le imprese la colgano come l’occasione per razionalizzare l’offerta e pianificare in modo più efficace.
        Poi arriva la disillusione, visto che quelle stesse imprese sanno solo tirare i remi in barca quando si tratta di ristrutturazione, reinvestimenti e riduzione dei margini al pezzo.

    2. Il prezzo dell’usato potrebbe calare, serve pero’ che l’offerta aumenti. Offerta che di solito e’ spinta da vetture a noleggio breve, leasing, che tornano sul mercato dopo 1, 2 o 3 anni.
      Il mercato UK adesso e’ invaso da Tesla usate ad esempio a prezzi molto competitivi, da cui il calo del nuovo, almeno per gli acquisti privati.

  6. c’è poco da fare… al momento nel mondo globalizzato la capacità produttiva è sovrabbondante rispetto ai potenziali acquirenti (per decennale mancanza di politiche di redistribuzione del reddito aggiunta a paesi stravolti da cambiamenti climatici o perdite significative di democrazia e giustizia sociale ).

    a breve ci sarà una selezione “naturale” dei costruttori automotive (ma anche di tutti gli altri settori, specialmente se impattati da sviluppi tecnologici come I.A. e Robotica )

    molti marchi (storici o start-up, specie in Cina e USA) spariranno o saranno fagocitate dai gruppi più grandi o più supportati dai governi (che selezionano i “campioni nazionali” ).

    allacciamo le cinture di sicurezza… sta per cominciare la corsa sulle “montagne russe”.

    1. Gianluigi Cassin

      A ben guardare è già iniziata. Si veda il caso Nissan. Anche in Cina molti costruttori spariranno.
      Penso che anche in Europa, i molti doppioni (per es in Stellantis) sono destinati a sparire o diventare monomodello (Lancia? Alfa?) o aa essere venduti (Maserati?)

      1. Sai Gianluigi
        più che sparire marchi all’ interno dei gruppi… saranno alcuni gruppi a soccombere: io spero sempre che quelli europei si aggreghino ulteriormente per avere economie di scala e minor concorrenza almeno sul mercato interno EMEA; in campo internazionale la vedo durissima…anche se le varie aree si stanno molto differenziando e global car saranno sempre più difficili da vedere (pure la Tesla fatica a riaffermarsi in Cina.. nonostante le produzioni locali).

  7. roberto guidetti

    Più che un terremoto sarà un bagno di sangue per molti costruttori, cinesi e non . Il problema è che in Europa questi prezzi non li vedremo mai, anche perchè sono richiesti standard di sicurezza diversi rispetto alla Cina: non è solo questione di dazi e costi dei trasporti. Infatti mi risulta che la BYD Dolphin sia stata modifica, rispetto al modello in vendita sul mercato cinese, proprio per la necessità di questi adeguamenti

    1. si infatti nelle citta cominciano a vedersi un sacco di quadricicli leggeri. Cioe piccole macchinine da 45km/h se classificati leggeri 90km/h se pesanti e non hanno praticamente niente della sicurezza delle auto odierne. Questa è l’assurdita. Penso che sia troppo fare capire che magari potrebbero fare un’auto con meno standard rispetto a quelli richiesti oggi ma sicuramente 10 volte piu sicura dei quadricili e magari mettere come compromesso che non possano superare i 130 km/h. Io penso che praticamente rappresenterebbe il 90% del mercato delle utilitarie se facessero una cosa del genere. Ma non penso che siano cosi svegli.

      1. finché ci saranno automobilisti che guidano troppo veloci e magari sotto effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope sarà ben difficile che le attuali auto siano “sufficienti” come criteri di sicurezza, anche perché ci son troppe differenze di “energia” (velocità x massa: K = 1/2 * m * v^2) tra veicoli coinvolti negli incidenti, con tanti SUV lanciati a velocità folli tra vetturette e microcar (con telai da lavatrice).

        se venissero ridotte proporzionalmente le velocità dei veicoli più pesanti ci sarebbero conseguenze minori e gli standard di sicurezza passiva sarebbero sufficienti (i crash test sono a velocità basse, non quelle dei “piloti del mattino” in città e autostrada).

        1. E il brutto è che per me tanti non sono nemmeno ubriachi o drogati, anche perché la quantità di gente che vedo superare nettamente i limiti sarebbe troppo alta rispetto ai dati su chi è alterato per sostanza esogene. Oltre che ne vedo a qualsiasi orario, anzi forse la mattina è il momento pure peggiore.
          Banalmente per fare un esempio potrei raccontare che l’anno scorso entro facevo riabilitazione da una caduta c’era un signore in pensione da qualche mese che non ho capito se prima fosse un ceo o comunque un pezzo grosso di un’azienda e per sua stessa ammissione prendeva una multa ogni pochi mesi con l’ultima presa in centro di un paesino in campagna dove faceva i 120 invece che i 50. Intanto poi l’azienda non dichiarava chi era alla guida quindi punti non ne perdeva e una multa da 6/700 euro non pesa a chi ne prende quasi 10 al mese e ha pure il Mercedes aziendale.

          1. Si Howl…ne conosco tanti pure io ..con auto aziendali e patenti ancora “vergini” nonostante la costanti infrazioni commesse (e pure oggetto di vanto).

            Poi non lamentiamoci se le auto in giorno ci identificheranno per avviarsi ..e poi controlleranno se ci comportiamo bene, altrimenti… Guidano loro! 😂

          2. Invece che l’ acol-lock servirebbe il pirla – lock! Così Mi sa che vedremo un 90% di auto in giro in meno fintanto che non saranno tutte a guida autonoma 🤣

      2. roberto guidetti

        Insomma, qualcosa di simile alle keicar giapponesi, che anche Luca De Meo cita ad esempio. Speriamo che si muova qualcosa in questo senso

    2. Si, e’ cosi. Molti dei nuovi costruttori, incluso Xiaomi, sono ancora in perdita e devono continuare a crescere per arrivare al pareggio. Come fece Tesla qualche tempo fa, sembra vogliano provare a scuotere l’abero e vedere chi cade.
      Certo il gioco funziona finche’ vendono tanto, pero’ quando i margini sono cosi bassi basta veramente poco che ti si ritorca contro.
      Vedere dove era BYD nel 2020 ed anche 2021. Secondo me, magari sbaglio, stanno facendo un gioco molto pericoloso.

  8. ‘ Se la Seagull o altri modelli dovessero arrivare sul nostro mercato, il segmento delle elettriche low cost sarebbe rivoluzionato ‘

    ?? La Seagull è già arrivata sul nostro mercato, con il nome Surf. Anche Vaielettrico ne ha già scritto un paio di giorni fa. Facciamo più attenzione.

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