Se siamo ancora il fanalino di coda d’Europa nella diffusione delle auto elettriche è soprattutto per mancanza di una corretta informazione. Lo dice a “Fuoco amico” un volto noto della TV pubblica come Alessandro Macina. Lo conferma il sondaggio dello studente universitario Moris Comitini, realizzato anche con la collaborazione dei lettori di Vaielettrico. Dal sondaggio Moris ha ricavato una ricerca che conclude: «Se i cittadini fossero meglio informati sui vantaggi della guida di veicoli elettrici, assisteremmo sicuramente a una significativa accelerazione delle loro vendite nel nostro Paese».
Proprio il rapporto fra informazione e diffusione della mobilità elettrica in Italia è l’oggetto della nostra conversazione con Alessandro Macina, inviato di punta della trasmissione di Rai 3 “Presa Diretta” condotta da Riccardo Iacona e molto attenta alla transizione energetica, nonchè autore del libro “Chi ha paura dell’auto elettrica?“.
Ne esce un giudizio molto duro sull’atteggiamento dei media italiani verso le tematiche dell’ambiente e della mobilità sostenibile. E quando chiediamo ad Alessandro a cosa attribuisca il diffuso scetticismo, risponde che è «frutto di un mix di fattori: pigrizia, scarsa preparazione tecnica, ricerca del facile sensazionalismo». Ma anche «compiacenza verso potenti interessi economici».
L’auto elettrica è un campo minato per l’informazione
In conclusione, dice Macina, «l’auto elettrica è un campo minato». Nel quale, auspica, «il servizio televisivo pubblico dovrebbe evitare la retorica del pregiudizio e tirarsi fuori da un dibattito così polarizzato. Attenendoci ai numeri, ai fatti e al racconto di come va correttamente utilizzata un’auto elettrica possiamo aiutare il cittadini ad affrontare un cambiamento al quale nessuno può sottrarsi».
Sulla crisi dell’industria automotive europea, infine, Macina l’attribuisce al ritardo nell’abbracciare la nuova tecnologia, che «ci costringe ad iniziare la partita con 2 o 3 gol di svantaggio». Non per questo possiamo rinunciare a giocarla. «Ripensamenti o addirittura retromarce – conclude – rischiano solo di confinarci nella periferia industriale del mondo».
Quei falsi miti che ostacolano la transizione
Prendendo atto di questo rischio, anche l’analisi di Moris Comitini punta il dito contro la «disinformazione diffusa dai media, dalle case automobilistiche e dalle industrie dei combustibili fossili». Comitini ha rivolto 13 domande a un campione di 522 lettori di due siti specializzati, tra cui Vaielettrico. Di questi, 392 già possessori di auto elettrica, 58 intenzionati a diventarlo entro l’anno e 72 che non l’hanno in programma a breve.
Il profilo medio del proprietario di un’auto elettrica sembra essere quello di un uomo di età compresa tra 40 e 60 anni, residente nel Nord Italia e attento all’ambiente. Infatti il 55,4% del campione si rifornisce esclusivamente di energia 100% rinnovabile; il 54.6% dispone anche di impianto fotovoltaico; solo il 30,7% dispone anche di accumulo domestico.
In una sezione di risposte aperte, le prevalenti motivazioni all’acquisto indicate sono:
- Basso costo e pochi Km giornalieri percorsi;
- L’apprezzamento per uno specifico modello;
- Non avere più odore di gasolio addosso;
- Minore manutenzione;
- Togliere occasioni di guadagno ai petrolieri;
- Comodità di poter caricare a casa e a lavoro;
- Migliore efficienza energetica;
- Piacevolezza di guida;
- La possibilità di caricare il mezzo con il sole;
- Maggiore indipendenza dello stato italiano dai paesi estrattori di idrocarburi;
- La prospettiva di usare la batterie dell’auto come accumulo domestico
Un risultato interessante, scrive Comitini nelle conclusioni, è che «molte persone non hanno scelto di acquistare un’auto elettrica solo perché rappresentano un’opzione più sostenibile rispetto alle auto tradizionali, ma anche per risparmiare denaro e godersi viaggi più confortevoli».
Sono insomma affermazioni che, basate sulle esperienze dirette o su una corretta informazione, smentiscono i falsi miti negativi sulle auto elettriche diffuse dai media. «Purtroppo – continua Comitini – tutte queste false informazioni stanno allontanando molte persone dall’acquisto» e «stanno rallentando la transizione verso veicoli più sostenibili».
- LEGGI anche “La transizione energetica è un buon affare, solo la politica non lo capisce” e guarda la VIDEO intervista a Michele Governatori di Ecco Climate
Io non so te na sinceramente non vado quasi nai a fare benzina a mezzanotte e se lo faccio ci impiego 2 mjnuti, per il GPL è diverso ma siccome l’autonomia “vera” varia nel mio caso sai 400 ai 500 km vedo di farlo durante il giorno e poi per un po sono a posto, ricordiamoci cge la percorrenza Nadia italiana sono 8 – 9000 km all’anno … per cui questa esigenza di ricariche notturne se uno fa il famoso pieno sulle macchine endotermiche e a GPL è piuttosto remota.
E’ piuttosto remota… Dipende. Se i distributori chiudono alle 19 e tu esci dal lavoro a quell’ora, l’unica possibilità che “avresti” è alla mattina, peccato che per un buon 16 anni (5 anni elementari + 3 anni medie + 5 anni superiori + 3 di differenza età tra le figlie) per 9 mesi all’anno non potessi farlo perché avrei dovuto fare deviazioni pesanti che col traffico del mattino sono inconciliabili (a proposito dei lamentati problemi di chi ricarica alle colonnine).
E non mi si dica “ci sono i mezzi pubblici”: se prendere il mezzo pubblico significa farle uscire di casa alle 6:50 mentre accompagnandole in macchina significa uscire di casa alle 7:40 per poi proseguire sulla strada andando al lavoro, è chiaro che il guadagno di 50 minuti al giorno è determinante. 50 minuti tolti al sonno, si badi bene, non a tempi morti).
E poi, attenzione: se parliamo di autonomia “vera” di 400/500 km del GPL come se non fosse un problema dato che gli italiani fanno 8/9000 km all’anno, vale altrettanto per le BEV, dato che hanno la stessa autonomia reale e le persone sono sempre le stesse… (Perché chi fa 8/9000 km all’anno, non li fa in autostrada).
Certo, rispondevo soltanto al lettore che diceva che non ci sono problemi con i distributori di carburante tradizionali, i problemi non ci sono soltanto perché non usi l’app.
E da ex utente ultra trentennale di auto a GPL , io ci ho sicuramente guadagnato in flessibilità e disponibilità .
Era in risposta a Massimo.
Mai capirò perché a volte perda l’indentazione
Flessibilità? Io non so dove tu abiti ma di sicuro qui da me la flessibilità del GPL (ho 2 auto a GPL in famiglia e una fullhybrid) non manca proprio entro 3 km ho 3 distributori GPL e entro 10 altri 2, in compenso ho una sola AC a 2,8 km (no ricarica a notturna) e tutte le DC a distanza entrk i 5km partono da .intimo 0.65 euro al kw (ovviamente un simile costo è impreagonabile al GPL cge peraltro con la bombola più piccola da 30 litri permette a mia figlia di dare circa a 400 km con una spesa tea macchjna usata di 2 annj con 10000 km e impianto dj 11500 euro)
Abito in Emilia ed entro quella distanza ne ho solo uno che stamane era fuori uso, altrimenti devo fare fra andata e ritorno una quindicina di km . Oltre alla rottura che se ho impegni non posso fare il pieno la sera o la mattina presto visto che aprono alle 7:30 fanno 2h di pausa pranzo e chiudo alle 19:30. Quando ho vissuto in città era purs peggio perché non era vicino il distributore GPL e c’era sempre un botto di traffico, però il lato positivo è che ero sempre in bici quindi facevo un pieno al mese salvo gite fuori porta.
Howl scusa ma se tu sei “sfigato” col GPL, come io lo sono con le AC, … mica significa valga la proprietà transitiva e tutti lo debbano essere, c’è chi è messo meglio col GPL e chi con l’elettrico con l’unica piccola differenza che nessuno vorrebbe costringere tutti ad acquistare auto a GPL dal 2035
Antonio , Io abito a Modena . Controlla pure su Google Maps , a Modena città , intesa come distributori all’interno dell’anello delle tangenziali , che abbiano il GPL ce n’è esclusivamente uno , in tutta la città . Gli altri si trovano o sulla tangenziale o al di fuori della stessa .
Informazione aggiornata a 4 anni fa , non credo ci siano state così tante aperture, da allora. Magari adesso ce ne sono due , due in un’intera città da 200.000 abitanti.
Volevo solo portare un esempio mica parlare per tutti. Anche se l’Emilia è teoricamente una della zone con più distributori gPL in giro.
A parte quello al momento viviamo 3 emergenza mondiali gravissime: socioculturale, economica-energetica, ambientale. Bisogna agire fortemente su tutti e tre o anche solo al 2050 non ci arriviamo (anche solo per pagare la pensione in Italia post 2040 o per avere ancora spiagge o terreni da coltivare).
Guido, diciamo che tu sei per il GPL a una situazione simile alla mia per le colonnine, tu hai I distributori sulla tangenziale ed io ho le AC a 3 km e le DC a 0.65 cent decisamente te poco convenienti (ho anche da poco un SUC a 13 km ma su una strada ipertrafficata con lunghe code negli orari di punta per cui veramente poco utilizzabile se non le rare volte in cui vado a prendere la Milano-Roma), per cui restiamo aj soliti punti: costo di acquisto, costo di ricarica, km annui ed eventuali altri risparmi da manutenzione e bollo….punti che nel nostro caso divergono e nel mio fintantoché non avrò la famosa ricarica AC sotto casa libera e funzionante per ricaricare di notte, dubito che il TCO potrà diventare interessante. In un non meglio precisato futuro chissà … chi può dirlo.
Non so dove abiti tu, ma dove abito io ho una AC ad 1 metro dalla porta di ricarica dell’auto, una DC/AC a 500m ed un’altra AC ad 1km. L’unico GPL sta a 6km e non fa 24h ma dovrei controllare perché l’ultima volta che ci passai davanti l’indicatore del prezzo lato strada era spento, a meno di andare all’AdS in autostrada.
Bhe se vuoi saperlo io abito a Lodj (Lombardia) che notoriamente è la regione meglio attrezzate … se tu hai cuxx (pardon fortuna) non è detto che o restanti 60 milioni di italianj siano obbligati anche loro ad averla ….
Avrai fortuna ad avere vicino il distributore di gpl ( e come hai detto tu, non è che altri 60 milioni di italiani abbiano la tua fortuna ), io sto un po’ più a nord di te, stessa regione, ed il distributore di gpl lungo la strada per il lavoro non lo ho.
Ma una comodissima presa di corrente in garage si.
Io non pretendo che la mia sia la normalità per tutti, anche se lo è per molti, ma il gpl di sicuro non lo è.
Tra l’altro, il gpl è Gas di Petrolio Liquefatto, non proprio un bagno di salute.
A parte che il GPL è il meno I qujnante fra le varie tipologie di combustibili fossili, come dicevo il fatto che tu abbia u a ricarica casalinga e non abbia un distributore GPL in zona non è assolutamente estendibile a tutti gli italiani, infatti non a caso a maggio 2025 le immatricolazioni auto a GPL sono state al 9% (4% in più delle BEV è questo senza contare la % di chi ha montato l’impianto su una macchina a benzina). Detto questo tu puoi ricaricare a casa dai bebè ad avere una elettrica a, io non posso per cui in famiglia abbiamo 2 auto a GPL + la fullhybrid dj mia moglie.
Number 1 motivazione è far fallire i paesi petroliferi per me.
Nel senso che io ricordo ancora con rabbia il carburante a 2 euro al litro.
Quindi la sostenibilità è un effetto collaterale che immagino non dispiace a nessuno, anche se non è necessariamente la prima motivazione per tutti.
No vabbè, in realtà la prima vera motivazione è respirare aria pulita, seguita però da una sana autarchia elettrica (l’elettricità ce la produciamo in Europa) rispetto a stati canaglia, anche se non deriva al 100% da fonti rinnovabili (che sono comunque in forte crescita).
E soprattutto nutro un profondo disprezzo per l’OPEC e il suo cartello che hanno rovinato l’operaio/impiegato generico europeo.
Mi fa ridere la gente di destra che è felice di essere schiava del petrolio arabo, di cui più di un paese finanzia o ha finanziato il terrorismo.
in effetti l’idea di autoprodurre in italia l’eletticità e usarcela, riducendo progressivamente la dipendenza economica dai fossili esteri, è un ottimo programma 🙂
Ed il fv sul tetto è il primo passo per l’indipendenza ( nel vero senso del termine, produco quello che mi serve, in toto od almeno in parte ).
Mah secondo me è proprio il contario.
C’è una sovrainformazione sulle auto elettriche.
Ed è proprio quello il punto.
Per acquistare un auto elettrica serve una sana incoscienza perché se uno conosce tutti i risvolti dell’auto elettrica, essa appare come una complicazione della vita non necessaria.
Sono troppo complesse..
L’utente medio vuole un oggetto che ti sposta dal punto a al punto b, come è abitutato negli ultimi 40/50 anni di vita e stop.
Non ne vuole sapere di app, CCS combo, pianificazione dei viaggi, walbox, hpc, kwh ecc.
Mi suona alquanto strano sentire parlare della gente che non ne vuol sapere di app quando tutta la gente ha sul proprio smartphone ed usa decine e decine di app; quindi, quelle tre o quattro app che ti permettono risparmi anche del 40% (non 0,40%, ma 40%) sulle ricariche non vedo che problemi possano rappresentare, il nulla. CCS combo/hpc…., dal momento che anche dal benzinaio si deve scegliere tra tre o quattro pompe, non puoi rifornirti a caso, mi fa alquanto strano sentire parlare di difficoltà nella scelta della colonnina di ricarica da utilizzare, che tra l’altro è di una semplicità imbarazzante. Pianificazione viaggi, in generale è l’auto elettrica che pianifica i viaggi, cioè le eventuali soste per ricarica, in caso contrario impegnare due minuti per visionare un percorso e segnarsi i punti di ricarica anziché impegnare due minuti per vedere qualche balletto su tik tok non mi risulta sia essere un limite o un problema. Il kWh, è l’unità di misura dell’energia elettrica, come sono unità di misura il litro o il gallone, mi suona alquanto strano sapere che qualcuno non sappia cosa siano le unità di misura, a cosa servano e come utilizzarle. La wallbox, un oggetto (tra l’altro non indispensabile) che permette di fare il pieno (di energia) nel proprio posto auto mentre si dorme, cosa ci sarebbe di complesso da capire? Di complesso non c’è nulla nella gestione di un’auto elettrica, sono complessi i limiti cognitivi e l’analfabetismo funzionale di alcuni individui molto ottusi. Questo ahimé non mi suona strano
Non mi risulta che la maggioranza della popolazione vada in giro a smanettare con le app per fare benzina.
E’ proprio uguale scegliere tra due pompe di benzina e le 148248285 tra tipi di coloninne, velocità differenti della quale ogni gestore ha una modalità di erogazione differente.
Senza entrare nel merito delle unità di misura ma il 99% delle persone non sa nemmeno la differenza tra kWh e kW.
La wallbox c’è da capire eccome perché va integrata nel proprio sistema elettrico di casa. E non sono rari i problemi o gente che non sa usarla.
Mi mancava il discorso del limite cognitivo o anafabetismo funzionale…ormai si usa come una clava per insultare qualsiasi persona non condivide il complicarsi inutilmente una vita già complessa.
Non sarebbe più semplice rivoltare il paradigma?
Cioè pretendere che le EV, cioè che ci sia una sola unica e universale modalità di ricarica e il pagamento nelle stesse modalità che i consumatori già sono abituati ad usare?
Pianificare 2 minuti forse in Lombardia e con le colonnine funzionanti..
Solo per quanto riguarda le famigerate app trovo facile, ma molto facile, immaginare che se anche i carburanti per le auto con motore termico si potessero pagare con app che ti farebbero risparmiare il 40%, ovvero pagare un litro 0.90/1€ (per esempio alle Free to X), tutti si scaricherebbero e le utilizzerebbero quante più app possibile per poter risparmiare tantissimo, nessuno si lamenterebbe. Neanche tu evidentemente
beh il discorso non è prorprio cosi.
io una a gpl e a differenza della benzina i prezzi variano nell’ordine di 6-8 centesimi al litro (ovvero un 10%) facendo rifornimento da uno piuttosto che un altro (oggi ad esempio vanno da 0.64 a 0.72 €/lt nel raggio 10 km da casa mia).. 0.79-0.80 in autostrada.
Premesso che il differenziale su un pieno da 35 lt sarebbe massimo 2.90€ (su circa 480 km di autonomia) .. ho app (prezzi benzina) che fornisce mappa e prezzi distributori e ciò nonostante vado ove sono più comodo senza badare troppo al prezzo, l’app la uso solamente se sono in zone che non conosco o quando non son certo di trovare distributore aperto (magari gli telefono pure).
Dovermi connettere ad ogni rifornimento è impensabile e frustrante, ed il dover cambiare il tragitto giusto per far carburante al tal distributore perche costa meno lo sarebbe ancora di più.
certo se il differenziale sarebbe da 0,80 a 0,40 magari sarei più attento al prezzo.. ma che rottura star li ogni volta a verificare.
@Lorenzo: per poter risparmiare fino a quasi il 40% sulle ricariche, parliamo non di 2€ ogni pieno ma di oltre 10€, non bisogna cambiar tragitto o colonnina, stessa colonnina con un fornitore paghi 1€/kWh con un altro 0.62€/kWh. Zero sbattimenti e tanto risparmio proprio grazie alle app di ricarica, che poi ne bastano solo due o tre, non di più. Per facilitare la scelta c’è il prezioso portale TariffEv che per ogni gestore ti dice il fornitore più conveniente al momento
Qualche anno fa la mia azienda regalò ad ogni suo dipendente un buono carburante da 200€, buono “elettronico”, ENI.
App inutilizzabile, ferraginosa, complicata, non tutti i distributori Eni aderivano, la mappa degli stessi era sbagliata, alcuni permettevano di usarla solo al selfservice, altri solo al servito, per altri occorreva andare in cassa a farsela preautorizzare: ho impiegato quasi un anno per utilizzarli (con la macchina di mia moglie) per la scomodità di dovere andare a cercare un distributore che avesse gli orari di apertura che coincidevano con le mie esigenze, nel caso fosse uno di quelli che accettava solo il servito (ovviamente non specificato in app).
Perchè le colonnine, almeno, sono H24.
Guido, obiettivamente direi che i gestori delle colonnine, da questo punto di vista, hanno poco da insegnare a quelli dei distributori di carburante. Anzi, ne hanno copiato il peggio.
Volpesalva … ok con l’appuntamento è decisamente meno comunque 0.62 al kw e decisamente dj pù dello 0.7 del GPL, e lo 0 sbattimento quando devi stare mezz’ora alla colonnina che la tua app ti ha indicato per arrivare al famoso 20 – 80% … bhe parliamone.
Perché siete convinti che se attacchi l’auto alla colonnina poi devi stare lì ad aspettare?
Perchè invece tu vai a vedere il panorama che ti riservano i distributori delle DC? Capisco che ciascuno dj noi ha gusti diversi ma sinceramente i tuoi sono piuttosto “strani” e se intendi invece fare shopping ai supermercati… bhe di svelo che quj da me le ricariche fra tutti j supermercati le ha solo la COOP dove notoriamente mia moglie (dato che la spesa la fa lei) non va in quanto ritiene che sia troppo cara.
Hai le idee confuse.
La DC la uso se sono in viaggio, per cui mi fermo, collego l’auto e faccio una capatina in bagno, bisogni fisiologici ed una lavata di mani, se proprio un caffè, non fumo ed un 15/20 min se ne sono andati. La carica parte a 170kW circa, la batteria viene preriscaldata apposta, in 20 min riparto con almeno il 70% di carica.
Non è che devo aspettare molto, anzi, sto facendo altro.
Se ho bisogno di attaccarla alla AC, è perché sto visitando un qualche luogo, città, museo, etc etc, quindi attacco lauto e me ne vado.
In nessun caso resto ad aspettare la ricarica.
Athos …. tu attacchi l’auto alla AC quando sei in visita a musei? … immagino che tu li conosca a memoria a questo punto, la DC solo quando sei in giro nelle soste (immagino in viaggi lunghi non credo che tu sia incontinente facendoti un caffè) pagando poi per questa ricarica un prezzo da gioielleria.
Probabilmente io e te abbiamo vite molto diverse, io i musei li visito in città abbastanza lontane (quelli vicini li ho già visti e una volta basta e avanza) che raggiungo di solito via treno o aereo (non sono amante delle 1000 miglia fatte in giornata).
Non potendo ricaricare a xasa le DC non sarebbero un optional per i bisogni fisiologici ma una costante per tutte le ricariche e verrebbero intorno agli 0.6 euro a kw diciamo 8 – 9 euro per 100 km con sosta “fisiologica” obbligatoria di circa 30 minuti, bene io col GPL (che tu sfiga non potresti avere ma io si) 100 km con la mia sportage mi costano circa 9 euro e con la lancia Y di mia figlia poco più di 5 euro … con sosta “fisiologica” di 3 minuti.
Patisco esser masochisti ma se scegliessi una BEV sarei anche un po un pirla
@Antonio Gobbo:
Provo a rispiegarlo, magari riesci a capire; se vado a vedere un museo, una mostra, un concerto, un evento, una cena al ristorante, se l’auto è ferma e ne ho la possibilità perché non ricaricarla? Cerco la colonnina AC e carico a quella. Certo non vado a visitare un museo od altro per caricare in AC, casomai è il contrario.
Una DC mi obbligherebbe a tornare a spostare l’auto dopo 20 min.
Se sono in viaggio da A a B e devo ricaricare, mi fermo ad una DC ed in 20 min riparto.
Mi costa tanto? Chissenefrega per quelle poche volte che mi capita, per almeno il 90% dei kWh ricaricati li prelevo dalla rete a casa, non saranno quelle sporadiche ricariche in DC a farmi sballare i conti.
Tra l’altro preferisco uscire dall’autostrada ed usare i SuC Tesla, costano meno ed hanno molte più prese delle FreetoX.
Ora il discorso ti è più chiaro?
Come ho già detto prima, ma tu non hai letto, non pretendo di imporre la mia situazione come la normalità per tutti, così come nemmeno la tua lo è.
Giusto per info, visto che i costi li hai tirati fuori tu, con una model3 percorro 100km con circa 3€.
La e-up 2€/100km.
Questo con le tariffe del mio fornitore; se faccio i conti con il FV il confronto diventa impietoso.
Il problema non è di chi non può, ma di chi potrebbe e non lo fa, perché non lo capisce, grazie ad una disinformazione generalizzata di riviste, politicanti e youtuber prezzolati.
Goditi la Sportage e la Y, io mi godo le mie EV.
Athos, ripeto, io e te abbiamo vite diverse e probabilmente anche interessi diversi, io a mostre fiere e ristoranti vado qualche volta (in zona) e di certo non scelgo questj eventi in base in base al fatto che vicino all’ingresso vi sia una AC per la ricarica, nel tempo libero vado o a giocare a tennis/nuotare alla canottieri o a fare passeggiate col cane lungo le rive di Adda o a casa mia al mare in Liguria (e li le colonnine te le raccomando, già è buona trovare un parcheggio non troppo distante da casa, per cui tutte le varie occasioni di ricarica che tu citi non le ho e sinceramente poco mi interessa di averne e quello che tu definisci come “rara volta du ricarica in DC” per me sarebbe una costosa normalità.
La soluzione più economica e pratica nel mio caso è sicuramente il GPL, ora mia moglie ha appena acquistato una fullhybrid e vediamo se come alternativa risulta interessante pef quando cambierò la mia, ma sempre di ibrida (non plugin) si tratta.
Comunque a volte credo che dobbiate anche voi prender atto che la realtà che raccontate non è la realtà della maggioranza degli italiani, vuoi per le condizioni economiche (non è il mio caso ma per tantissimi lo è) vuoi per praticità/economicità nelle ricariche e queste cose sommate danno il famoso 5% e fintantoché le cose resteranno come sono ora dubito che si sposterà di molto, comunque vedremo … da qui al 2035 ci sono 10 anni e in 10 anni di cose ne succedono tantissime sia in un senso che nell’altro.
@Antonio Gobbo
Niente, non ce la fai.
Sei solo riuscito a capire che vado ad un evento solo se c’è la colonnina vicina, oche il tempo libero lo spreco cercando una colonnina dove ricaricare.
Evidentemente dove ho scritto che il 90% delle ricariche le faccio a casa non hai leggetto.
Complimenti per l’arte della comprensione.
Quello è un esempio per comprendere quanto si può risparmiare grazie alle app anche durante i viaggi, considera che io nei viaggi ricarico direttamente ai Tesla Supercharger anche a 0.36/0.38 €/kWh, che non è affatto male
Verissimo, una complessità incredibile.
La wallbox si sceglie, come qualunque altro elettrodomestico, la si fa installare e poi rimane quella, mica si cambia come il cambio stagionale degli armadi.
E per il 90% del mio uso, nonostante percorra circa 30/35000km all’anno, la complessità è quella di arrivare a casa la sera e collegare il cavo della wallbox all’auto; la mattina mi tocca scollegare il cavo e riporlo.
quasi non dormo la notte per queste complessità.
Installare un’app, collegarci una carta di credito e richiedere una card RfID per l’attivazione delle colonnine senza problemi di rete, è una complessità inimmaginabile, soprattutto in un’epoca di smartphone con installate le più disparate app.
ah non credo propio che la la wallbox si sceglie come qualunque altro elettrodomestico.
Ci devi fare un impianto dietro, altrimenti di per sè mica va.
Non è mica plug&play come una lavatrice.
Altrimenti non sarebbe necessario (in box con cpi) incaricare un architetto.
Al come collegarla ci pensa l’elettricista qualificato, non l’utente.
Anche la lavatrice ha bisogno di un impianto dietro, se non c’è l’attacco per l’acqua e quello per la fogna non la si mette.
Ma ci pensa l’idraulico a predisporre l’impianto una volta stabilito dove verrà messa.
Anzi, con la lavatrice è più complicato, perché lo scarico vuole una pendenza ben precisa.
La corrente va in qualunque direzione.
Quindi no, nessuna difficoltà.
Nessuna difficoltà a parte quella di avere un box con un impianto che regga bene il carico, collegato al proprio contatore.
Nel mio caso e in quello di altre centinaia di migliaia di italiani, o il box manca, oppure bisogna far portare un cavo dedicato dalla cabina più vicina, con oneri per spaccare il marciapiede e tutti gli annessi e connessi amministrativi.
Questa fesseria dove l’ha letta?
@federicofacchinettimilano
L’utente veneggia sulle difficoltà di scegliere ed installare una wallbox, ergo il luogo ove installarla c’è.
Di conseguenza la sua uscita è fuori tema.
Sempre la stessa storia, quando si fa notare ad un no-watt che il problema espresso è un non-problema, ci si deve attaccare a qualcos’altro.
Sempre a cercare di scalare vetrate con le unghie, eh?
Athos il problema numero 1 è avere la possibilità di ricarica a casa, se c’è l’hai la wall box è un problema secondario, secondo ancge con le app se non hai una AC sotto casa le colonni e comunque a 0.6 al kw sono comunque care rispetto a un GPL piuttosto che a una fullhybrid e in aggiunta devi starci la famosa mezz’oretta per il 20 – 80 % (il che porta al 60% di autonomia) altrimenti la sosta 20 – 100% raddoppia nei tempi.
Percui come si è più volte detto … se puoi ricaricare da casa ok no problema, in cado contrario devi fare bene i conti e spesso scopri che non ti conviene.
Alla colonnina in AC sotto casa puoi caricare a 0.52 €/kWh con EVDC, che non è male
Casa tua forse a casa mia per ricaricare la notte con una AC ti devi fare 3 km andata e 3 al ritorno … insomma un buon allenamento se volessi provare a fare la maratona di NY
Ma hai letto cosa ha scritto l’utente?
Il posto per installare la WallBox c’è già, non ti devi inventare nulla tipo che il posto non c’è o chissà che altro!
Ha esposto un problema ed ho spiegato come sia un non-problema il suo intervento è fuori luogo, esattamente come un altro utente prima di lei.
Ma leggetevi bene domande e risposte, che magari il vostro problema è già stato risolto.
Ok avevo interpretato male la risposta, comunque il problema di poter avere la ricarica a casa o meno, al di la della facilità dell’installazione della wall box, sussiste eccome e questo già divide subito i potenziali acquirenti di auto elettriche tra chi può e chi non può e per una tipologia di mobilità che dovrebbe diventare universale non è certo una bella premessa.
quello che hai descritto a me sembra la fascia di utenti relativamente benestanti e molto negli ‘anta e poco inclini alle novità, che per carità sono una bella fetta
ma ci sono anche utenti che si mettono a “studiare” le novità, se gli permette di risparmiare, cioè se possono ricaricare a casa o ai superchargers, ed avere confort di guida e altre comodità (es. preriscaldo/sbrinamento auto, meno tappe officina, basta odori e macchie olio e gasolio), e magari in seconda motivazione un poco anche per il gusto del nuovo e del pensiero di mitigare l’inquinamento
Confort di guida ok.
Risparmiare ni (dipende quanto paghi l’energia)
Mitigare inquinamento ni (se si vuole mitigare l’inquinamento non la compri propio l’auto)
Il resto anche no direi.
Quindi chi compra l’auto termica vuole a tutti i costi peggiorare l’inquinamento?
Ricarico nel garage del mio appartamento e per tutta la vita ho viaggiato a metano (scomodo ma conveniente).
Ora con l’EV risparmio fra il 40/50% rispetto al metano ai prezzi attuali.
Beato te che hai un garage per ricaricare e il tuo jnqujnamento si limita al 59% dell’energia elettrica prodotta in Italia da fonti non rinnocabili… non tutti hanno qursta fortuna.
Quindi inquina anche l’energia che viene dal nucleare francese?
Il 4.5% che importiamo dalla Francua non inquina certo l’aria, sui rifiuti radioattivi bhe oarlamone
secondo i calcoli dei tecnici/scienziati
auto elettrica già oggi sull’intero ciclo di vita riduce l’impatto di Co2 di oltre la metà rispetto alle termiche, e il dato migliora ogni anno
e non ha una marmitta che emette gas e pm-1 nelle città, poi anche dai freni emette quasi niente come particolato rispetto alle termiche
sono il primo a usare bici e treno ma realisticamente anche le auto le usiamo
Immagino tu tj riferusca a questi dati:
https://www.qualenergia.it/articoli/emissioni-totali-co2-auto-elettrica-batte-nettamente-benzina-diesel/
cge sono calcolati dopo 18 anni di vita e con una percorrenza di 14000 km circa in Europa (Germania) che è 5 – 6000 km in più della percorrenza media italiana per cui se parifichiamo questi dati gli anni andrebbero aumentati almeno del 50% per cui il guadagni di CO2 lo sj avrebbe dopo 27 anni …
Di solito nemmeno le rispondo. Tuttavia non le consento di scrivere idiozie, suppongo volute.
A) la percorrenza media delle auto in Italia è di oltre 12.000 km, quindi semmai solo poco più di 1.000 km in meno rispetto alla Germania (dove sono 13.500 e non 14.000).
B) Lo studio sulle emissioni nell’intero ciclo di vita (18 anni) dimostra che per le BEV sono inferiori fra il 41% (in India) e il 58% (Usa e Germania), quindi è una baggianata scrivere che “vanno in pareggio dopo 18 anni.
Occorre rileggere questo messaggio sostituendo la parola “complicazione” con “novità”, e a “semplicità” la parola “abitudine”.
Le auto elettriche non piacciono perché non ci sono abituati. È una cosa nuova, strana, quindi complessa da capire se non si è abituati alle cose nuove. Ho passato serate a cercare di convincere mio padre che non avere il pedale della frizione è meglio che averla… Niente, lui era “abituato” così, che è mo sta cosa che non c’è la frizione…!
Siamo un paese vecchio con una mentalità vecchia, conservatrice e restia alle novità, anche i giovani sono vecchi, sembra di stare negli anni 90. Solo che il mondo non è rimasto negli anni 90 (…oddio, qualche nostalgico in giro c’è, ma lasciamo perdere).
Se qualcuno (le case costruttrici) volesse convincere la gente che una bev è migliore di una termica, basterebbe noleggiare a gratis l’auto per qualche mese pagando al cliente anche una Kasco. Così si vedrebbe chi rimane con la bev o la riporta in concessionaria a fine noleggio.
@Guido Baccarini
Nessuna invidia malata e, soprattutto, nessun desiderio che lei perda la sua bella villetta nel bosco incantato, costruita con tanto sudore e sacrificio.
Il mio è semplice e puro REALISMO o, se preferisce, stretto contatto con la vita vera.
Ogni tanto, però, provi ad uscire dal paese delle meraviglie e a farsi un giro nelle periferie cittadine.
E provi a parlare della sua Tesla e del furgone elettrico ai muratori o ai manovali che sul furgone – rigorosamente a gasolio – ci salgono alle 5 mattina per andare a LAVORARE.
Poi, mi fa il resoconto del colloquio.
Buona giornata!
-provi a parlare della sua Tesla e del furgone elettrico ai muratori o ai manovali che sul furgone – rigorosamente a gasolio – ci salgono alle 5 mattina per andare a LAVORARE.-
Mi è capitato di farlo, forse non le ho fatto passare bene il messaggio, ma ci vivo in mezzo a quella gente.
Ovvio che non vado a fare certi ragionamenti con chi so perfettamente che si troverebbe male.
Chessò… il movimento terra, lo smaltimento macerie, le consegne di bancali da una tonnellata… Tutte cose che ho anche fatto personalmente se la conforta saperlo.
Ecco, diciamo che lì l’elettrico oggi come oggi anche no, dai.
Ma come ho detto sotto, ed è inutile che mi ripeta, i tanti che fanno giri quotidiani ma non troppo distanti dalla base e che trasportano cose voluminose ma non particolarmente pesanti quando cominciano a farsi i loro conti dovrebbe vedere come drizzano le antenne pensando al ghello risparmiato.
Poi chiaro, non si precipitano a comprare il doblò elettrico, ovvio.
Ma non per forza tirano in ballo la corazzata kotiomkin come fa lei.
E le assicuro, gente vera, coi calli sulle mani.
Poi se non vuole credermi, ci mancherebbe. 😉
Continua a NON volere capire e a ricondurre il mio commento al suo mondo, come se io la facessi facile per gli operai delle 5 della mattina. Questa è la SUA interpretazione.
La mia tipica conversazione avviene con le persone che tipicamente frequento: o pensa che me la sia immaginata con quelle che frequenta lei, che ovviamente non conosco? O quelle di cui parla Alessandro (e siamo due persone distinte, non l’avesse notato)?
La mia frase “Ci sono milioni di persone” ha come conseguenza logica che quelli che non appartengono all’insieme che ho citato NON rientrano nel mio discorso.
Sembrerà strano, ma vivo nella realtà molto più di quello che pensa lei, lavoro da 38 anni e il mio primo stipendio fu di 945.000 lire (488€ al mese), lavoravo come trasfertista e la mia macchina personale era una Fiat Uno 45 nella parte anteriore e Fiat Uno 55 nella parte posteriore dato che a seguito di un incidente era stata rabberciata con metà di un’altra macchina, essendo il retro distrutto.
E’ un po’ come quelli che vogliono spiegare a chi guida BEV da anni come sia meglio guidare una ICE, dimenticandosi che tutti noi guidatori di auto elettriche prima usavamo le ICE e sono LORO che non sanno di cosa parlano.
Esattamente come Lunetta che vuole spiegare a me che esiste il mondo da cui io provengo e che ho vissuto per metà della mia vita: forse tra noi due non sono io quello che parla di ciò che non conosce, sia in ambito di auto che di vita reale.
Troverà decine di messaggi in cui mi arrabbio con chi potrebbe passare alla BEV ma non lo fa per pregiudizio danneggiando chi oggi non può farlo per costo/autonomia.
PS: la ditta che mi ha installato la pompa di calore usa Tesla per i commerciali e Proace elettrico per gli installatori/operai, non hanno veicoli termici. Pare, si dice, che lavorino persino fuori dalla cerchia delle tangenziali.
-Pare, si dice, che lavorino persino fuori dalla cerchia delle tangenziali.-
Io conoscevo una che lavorava fuori dalla cerchia delle tangenziali. Aveva un concetto tutto suo di “plugin”
Poi c’è la disinformazione opposta, quelli che caricano 5 minuti che poi sono sempre dai 20 minuti in su, quelli che vanno sempre e solo in discesa, quelli che fanno i video con la media a 130 km/h ma poi se ingrandisci sono 110 km/h e se fai i conti tempo/km forse anche meno… detto da un felice possessore di bev
Di questi video, quanti ne ha visti in TV? Io ho visto solo Milano-Roma in due giorni (Rete 4), Roma-Reggio Calabria in 52 ore e una Fiat 500 elettriche consumare 35 kWh per 100 km su La7.
Per rimuovere qualsiasi dubbio, più che lecito, converrebbe fare personalmente una lunga prova di un’auto elettrica, così ci si può fare un’idea reale ed obiettiva sulle qualità dell’auto elettrica. Io la feci qualche anno fa, dopo 32 anni di guida di varie auto con motore termico, così capii subito che possedere e guidare un’auto elettrica è di gran lunga molto meglio di un’auto termica (e non ricarico nemmeno a casa). Provare per credere, ci faccia poi sapere come sarà andata la prova dell’auto elettrica, anche se spoilerando so già che ne avrà subito ordinata una.
Effettivamente l’idea di andare solo in discesa non mi era venuta, da oggi farò così, peccato solo che la mia batteria al 100% di carica smette di ricaricare.. pazienza.
Ci prendiamo in giro??
250 km per un furgone sono una grave deficienza.
Beato che ne fa così pochi ogni giorno e che si dimena sempre vicino alla sede aziendale.
Tutto ciò va a inficiare sulla competività aziendale e fa aumentare a dismisura i costi di gestione. Chi ci paga le ore di attesa di due, magari quattro tecnici in attesa per le ore di ricarica sprecate, alle colonnine?
Magari su lunghi viaggi, ti tocca pure dormire in albergo a causa di ciò.
Albergo e tempo, naturalmente gratis.
Quando i furgoni faranno 800 km a 120 km/h, ricarica 100% in max10 minuti, allora sarò il primo a sostituire la mia intera flotta di termici.
Non certo oggi.
La stra grande maggioranza di imprenditori, professionisti e artigiani la pensa così.
Certo, poi ci sono le mosche bianche.
Mi spiace, io mi occupo di immobili (compreso cantieri, costruzioni e ristrutturazioni) e le posso assicurare che le necessità sono molto più variegate di quel che dice.
Conosco decine (DECINE) di artigiani che passano la quasi totalità della loro vita lavorativa entro 100 km da casa.
Idraulici, imbianchini, elettricisti, muratori/gessisti/decoratori… gente valida, che si può permettere di fare “selezione all’ingresso” e nemmeno lo prende un lavoro troppo lontano.
Per loro il mezzo elettrico è senza dubbio un’ottima opzione, tantopiù che quasi sempre è gente che vive in situazioni dove non ha problemi a ricaricare la notte.
Quando si va sull’argomento e glielo spiego come si deve, sono loro i primi a rendersi conto del fatto che l’idea nella loro vita non sarebbe campata per aria.
E dovrebbe sentire come iniziano alla svelta a farsi i loro conti e con che precisione.
Poi ovvio che non andrei mai e poi mai a consigliare un furgone elettrico ad un “trasfertista”. Ma lo dico subito: ” se sei uno che anche solo una volta alla settimana va da Milano a Torino a fare un lavoro, lascia perdere il furgone elettrico”.
Noi dobbiamo fatturare, non siamo qui a far ballare la scimmia. 🙂
Ma le posso assicurare che di mosche bianche glene potrei presentare davvero tante 😉
Ci sono soprattutto quelli che sanno di cosa parlano. Lei non mi sembra tra questi. Nessuno spreca ore alle colonnine. I furgoni si ricaricano di notte e in un giorno nessuno riesce a fare più di 250 km in città, nell’arco di 8 ore lavorative alla media oraria di 30 km/h (ad essere ottimisti) e inserendo pausa pranzo e soste per gli interventi programmati.
Se facesse una semplice prova di gestione ed utilizzo di un veicolo elettrico si renderebbe facilmente conto che nella maggior parte dei casi quanto da lei affermato non corrisponde al vero, con un furgone elettrico migliorano costi di gestione, interventi di manutenzione, tempi di rifornimenti (si ricarica di notte in ditta), comfort per i dipendenti, impatto ambientale… Provi e vedrà
Stasera ho scoperto come si fa a spiegare i furgoni elettrici a un certo tipo di utenza produttiva.
Parlavo con un titolare di impresa che si occupa di serramenti ed affini, stiamo parlando di una bella impresa con tanto di magazzino e movimentazione merce.
Per farla molto breve a un certo punto del discorso lui mi chiede ” Sì, ma come lo gestisco un furgone elettrico?”
” parti la mattina con l’80% o con il 100% di batteria a seconda di quello che devi fare, fai sti 250 km di autonomia, poi la sera arrivi lo attacchi e lo ricarichi. ”
“Ah… come il muletto?”
” Ecco, sì, come il muletto!”
” Ma allora voglio un furgone elettrico!”
Grande Alessandro!
“Ma ci metti molto a caricarla? Cosa fai mentre si carica?” – “Di solito dormo… si carica di notte, quindi se mi chiedi se ci metto molto, ti rispondo zero, il tempo di infilare un cavo che è accanto alla presa della macchina, ogni 7/10 giorni” – “Come ogni 7/10 giorni? Ma quanti chilometri ci fai con una carica?” – “Beh, dipende, siccome la uso in città e sulla tangenziale prevalentemente, almeno 400 km, se ci vado in montagna, circa 500” – “Ma ha una batteria gigantesca!” – “Affatto, è la versione con la batteria più piccola, le altre hanno il 50% in più” – “Ma che razza di contratto hai con Enel??” – “Veramente non ho nemmeno i 6kW.. Sai, di notte non è che consumi molto, di solito dormiamo tutti quanti!” – “E quando sei in giro? Aspetti un’ora e intanto che fai?” – “C’è stata una sola volta, in 4 anni, in cui abbiamo dovuto aspettare che finisse, in tutte le altre il problema è stato il contrario, lei finiva prima di noi, sai, in 4 in bagno è lunga e devi anche arrivarci” – “Ha già 4 anni? E la batteria va ancora?” – “Ha la garanzia di 8 anni. La tua macchina, invece, quanto è garantita?” – “E non hai paura che prenda fuoco?” – “La mia assicurazione ha talmente paura che prenda fuoco che mi chiede un quarto dell’assicurazione dell’auto di mia figlia, con la differenza che la sua è assicurata per 15k, la mia per 50k, valore a nuovo, fai un po’ i tuoi conti quanto sia probabile che pensino che la mia prenderà fuoco”
Tipica conversazione, ripetuta decine di volte, in varianti molto simili…
Ok allora, prima ero di fretta.
racconto più diffusamente e poi faccio la “morale”.
Arrivo con la Spring dove trovo questo tizio che sta consegnando e montando delle inferriate.
“uh, elettrica, carina, come ti trovi, dove ricarichi…” e tutto il repertorio.
“eh ma sai, ci stavo pensando anch’io, però non so molto, però in città è comoda, e comunque potrei ricaricare a casa… e poi pensavo anche ai furgoni, se davvero mi costa meno la gestione…”
e io “ah guarda, se normalmente rimani grossomodo a 100 km dalla sede, dove puoi ricaricare tutte le notti, fondamentalmente hai fatto bingo. Ti tieni un furgone diesel se devi fare la consegna a Trieste e gli altri pian piano li cambi in elettrico”
“Eh si, ma quanto consumano?”
“Calcola l’un per l’altro 20 kw per 100 km in ambito urbano, se la tua consegna-tipo è massimo a 30+30 km i conti son presto fatti. Se hai la trifase in azienda ogni notte puoi caricare fino all’80% anche tre furgoni. Perché li carichi al 100% solo se sai che devi fare tanta strada…”
“Ah, all’80? come i muletti?”
“ecco, si, come i muletti. Tu non hai i muletti a gas, vero?”
“Con la bombola? ma sei scemo? 😀 tutti elettrici ovviamente”
“Ecco, allora i furgoni elettrici li gestisci come i muletti”
“Carico la notte, nei tempi morti…”
“esatto, uguale”
“E quanto spendi?”
“di gestione un mezzo elettrico ricaricato a domicilio l’un per l’altro costa circa la metà di un equivalente mezzo a benzina/diesel. Il più è comprarlo, ma se lo prendi in leasing e poi scarichi tutto lo scaricabile non ne esci male, anzi… lì devi sentire il commercialista”
“Figata! Ma allora è facile, ho capito, lo voglio anch’io un furgone elettrico”
Morale:
Se si veicola il messaggio giusto alla persona giusta, poi le cose vengono recepite.
Se mi fossi messo a parlare con questo tizio del permafrost, degli orsi bianchi e dei ghiacciai che si ritirano, lui ora sarebbe ancora convinto che l’elettrico è adatto solo ai suoi muletti.
La storiella di oggi, succesa stasera, è inerente con l’articolo.
Io continuo a pensare che sull’elettrico e tutto ciò che ci ruota attorno, tra i troppi sbagli, in primis ci sia quello di una comunicazione al limite dell’autolesionismo.
Ma ahimè, continuo a gridare nel deserto. 😉
Avete trovato persone con una mentalità aperta: anche io ne incontro, ma incontro anche degli ottusangoli che tirano fuori qualsiasi scusa per dire “Elettrico? MAI!”. La settimana scorsa uno mi chiedeva dove fossero fatte le batterie della mia auto, la 208 ha le CATL, Cina “Vedi? Qui non rimane niente” e quando gli chiedo dove è stata fatta la sua auto non lo sa e non gli importa neanche. Con un bel telefono cinese sul tavolino. Questo doppiopesismo lo vedo spesso, troppo spesso, e se glielo fai notare si offendono e cominciano a darti del “paladino dell’elettrico”. Casi persi. Il ban del 2035 servirà anche a tirare fuori dal medioevo questi soggetti
L’offerta di modelli è ancora molto limitata. Correggetemi se sbaglio, ma al di sotto dei 20k la scelta è limitata solo a vetture tipo leapmotor e dacia spring. mentre con 20k si può trovare un buon usato. Un’auto, oltre a potermela permettere economicamente, deve anche un pò soddisfarmi dal punto di vista estetico. Ci penserò fra un paio d’anni, quando mio figlio farà la patente e dovrò acquistare un’altra auto….intanto mi tengo informato….
Un buon usato ibrido/benzina intendevo.
Aggiungi alla lista la BYD Dolphin Surf
Sotto i 20k ormai la scelta è limitata qualsiasi sia la motorizzazione
In realtà con 20k euro di usato elettrico trovi il mondo creato: Zoe, e208, corsa e, Mokka, 2008, anche id3…
Si Andrea ma io con 20k (e bonus rottamazione) ho appena preso una MG ZS fullhybrid nuova con 7 anni di garanzia non una BEV usata con 7 – X anni di garanzia sulla batteria e probabilmente 0 anni sul resto… sai fidarsi è bene …
non fidarsi è meglio!
Ha dimenticavo Andrea, con 11500 euro mia figlia ha preso una lancia Y con usata 9500km (10000 euro) e con 1500 ha montato un impianto GPL ed ora con 21 euro fa circa 400 km.
Che la disinformazione, da parte di Ex riviste blasonate , giornalisti incapaci , concessionari disinformati , la mancanza di capacità a spiegare il funzionamento dell auto elettrica sta creando questo problema .
Io spero che il 2035 venga tolto al fine di togliere anche l alibi dell obbligo .
Non puoi togliere il BEN del 2035. Altrimenti passerebbe il messaggio: “vedi, allora era vero che le BEV non risolvono il problema, era tutta una farsa”.
Il messaggio che deve passare è che il BAN del 2035 è solo il primo passo al divieto alla vendita di tutti i combustibili fossili che si avrà nel 2050.
Una volta capito questo, in molti forse capiranno che i 15 anni dal 2035 al 2050 serviranno proprio per usare e poi smaltire tutti quei mezzi a combustibili fossili che circoleranno fino al 2050.
@Fabrizio Isacchi
Caro Fabrizio, non ti meravigliare!
Il problema nasce dal fatto che i nostri cari Alessandro e Guido guardano il mondo dalla terrazza della loro bella villetta con wallbox e fotovoltaico.
Da lì, tutto è più bello e ogni giorno di vita diventa una favola
Io sono un privilegiato. E sono anche fortunato. Infatti sono nato senza possedere l’invidia malata, quella che ti fa desiderare che gli altri perdano quello che hanno (guadagnato) anziché provare a raggiungerli.
Ci sono svariati milioni di persone che hanno il reddito, la casa, l’opportunità, il mestiere che permetterebbe loro di passare subito alla bev, ma non lo fanno: ecco, cominciamo a prendercela con loro, magari.
Io il FV l’ho installato nel 2011, un investimento: potevo andare alle Maldive con la famiglia per una settimana allo stesso prezzo: scelte, che io posso fare.
Non sono nato ricco: nei primi 15 anni della mia vita l’affitto lo pagava mio nonno ai miei genitori. Madre con pensione integrata al minimo.
Poi ho iniziato a lavorare e a non buttarli e oggi posso permettermi di dire al Lunetta di turno che se dai discorsi di Alessandro e miei ha capito solo quello che ha scritto, la risposta è dentro di te, ma è sbagliata.