Home Scenari Aerautodromo di Modena: l’auto elettrica ha la sua pista

Aerautodromo di Modena: l’auto elettrica ha la sua pista

0
CONDIVIDI
auto elettrica

L’Autodromo di Modena cambia faccia e nome e si prepara all’arrivo dell’auto elettrica. Diventerà lungo almeno il doppio, avrà un tracciato pensato in particolare per l’auto elettrica e a guida autonoma. Si espanderà alla pista del vicino aeroporto. E di conseguenza si chiamerà aerautodromo.

Così, nei giorni del Motor Valley Fest, che vivrà proprio qui momenti di grande emozione, , abbiamo intervistato l’ingegnere Giulio Rimini diArchilinea. Archilinea è  lo studio di architettura di Sassuolo che dal 2004 ha sviluppato il progetto  e poi ne ha seguito negli anni gli sviluppi.

auto elettrica
E’ prevista una potenza complessiva di un megawatt, utile a far gareggiare insieme 24 auto elettriche

Tre diverse esigenze in un solo tracciato

Rimini racconta a Vaielettrico come cambierà nel giro di due anni il volto della struttura, con l’avvio dei lavori è previsto entro l’anno. E ci mostra planimetrie e rendering del nuovo percorso, che risponde a tre diverse esigenze. Quella originaria della guida sicura. L’altra, cresciuta negli anni, di un turismo sportivo legato ai marchi dell’automotive che qui intorno hanno sede. Infine, la terza, proiettata verso la sperimentazione dell’auto elettrica e, in particolare, a guida autonoma.  Perché vale la pena di ricordare che ai marchi della Motor Valley, come Ferrari, Lamborghini, Maserati, Bugatti, Dallara, Ducati, Pagani, Tazzari, Energica si aggiungerà a breve quello della Silk Faw, che avrà sede a 18 chilometri da qui, alla periferia di Reggio Emilia. Sempre a Modena sarà realizzata Estrema Fulminea di Gianfranco Pizzuto.

auto elettrica
Super car in pista sull’autodromo di Modena

Così si sperimenta la guida autonoma

L’esigenza della nuova infrastruttura porta con sè l’allungamento dell’autodromo. Così abbiamo creato un rettilineo importante di almeno un km e sviluppato piste prova per autovetture di serie a guida autonoma ed elettrica. Al circuito esistente, oggi di due km, sarà aggiunta una pista prova di altri due km, con rettilinei da un km ciascuno, pensati  e sviluppati simulando l’attività “tipo città”, da una parte, e dall’altra creando una regolarità sulla guida autonoma “tipo tangenziale” da 70-90 km/h. Queste due realtà nel “fine settimana” diventano un unico grande autodromo che svilupperà sia la parte turistica sia quella delle gare. Un vero autodromo in cui il nuovo curvone è uno di quegli elementi decisivi proprio per la parte sportiva.

U n rendering delle nuove strutture previste dal progetto di ampliamento dell’Autodromo

Quindi parliamo di un autodromo che può essere modulato per soddisfare vecchie e nuove esigenze. É così ingegner Rimini?

Sì, a questo punto le configurazioni immaginate diventano tre. Quando, speriamo nell’anno prossimo, l’autodromo sarà concluso, avremo 4 km e 300 metri di tracciato complessivo per un evento sportivo, privato o pubblico, o una gara con auto preferibilmente elettriche o anche tradizionali. Durante la settimana abbiamo il circuito nella configurazione attuale com’è adesso, dove dal lunedì al venerdì provano le auto sportive o si fanno corsi di guida sicura mentre sugli altri due chilometri di pista si testa lo sviluppo della guida elettrica e autonoma. Poi nel fine settimana la configurazione è quella tipica degli eventi turistico-sportivi.

Come mettere sotto stress i componenti elettrici

Archilinea ha disegnato dall’inizio, nel 2008, l’autodromo di Modena che all’inizio era un centro di guida sicura sulla base delle linee guida europee e poi ha abbracciato il turismo sportivo per fare oggi una sterzata decisa verso l’auto elettrica e a guida autonoma. Che caratteristiche deve avere un circuito per auto elettriche?

La guida elettrica ha bisogno di una configurazione che ne permetta l’utilizzo per periodi lunghi durante la giornata. L’attività della guida sportiva su auto tradizionali, viceversa,  dura circa un’ora e mezza. Basandoci su questa nuova esigenza abbiamo simulato una situazione di pista prove utilizzando il nastro di 2,2 km e di 1,2 di rettilineo per fare simulazioni continuative su tutta la componentistica elettrica e poi anche sulla guida elettrica e ancor più autonoma. Per fare degli esempi, sulla parte del tracciato che simula la situazione cittadina avremo il semaforo e  l’ostacolo da evitare con guida elettrica e autonoma insieme. Abbiamo voluto creare un nuovo contenitore di pista prove che segua di più lo sviluppo di componentistiche dell’auto elettrica. Cercherà di coniugare, cosa che ha sempre fatto Modena, lo sviluppo dell’auto elettrica con l’auto sportiva, che ha particolari esigenze di prestazione.

Tradotto?

Avremo attività di gara coniugate in un circuito molto più complesso che prevede cinque configurazioni, dal curvone al cavatappi in un circuito esistente già molto mosso, che nasceva dall’esigenza della guida sicura. Ora aggiungiamo la pista prove e ampliamo al massimo la possibilità di mettere sotto pressione la guida elettrica, autonoma e sportiva insieme.

Officine e laboratori dedicati all’auto elettrica

Per i tempi?

La configurazione del progetto sviluppa una serie di attività a fasi. Il circuito esistente di due km di circuito si porta dietro box, palazzina uffici e un’area ricettiva con una serie di sale per 1500 metri quadrati coperti. La prima fase partirà entro l’anno, terminata la complessa procedura di valutazione di impatto ambientale. Prevede i lavori di ampliamento di quella che abbiamo definito la pista prove. Insieme a questa, sempre entro il 2021, partirà una parte immobiliare di quattro nuovi fabbricati, due su 2500 metri quadrati destinati a laboratori di startup per la guida elettrica e a officine specializzate nello sviluppo di proposte innovative sempre nell’elettrico.

Un dettaglio della parte del nuovo aerautodromo che incorpora la pista degli aerei

Poi ci sono altri elementi del progetto, già autorizzati, con tempi probabilmente più lunghi: una tribuna da 3000 persone e un centro servizi con ristorante e altre strutture. Nella terza fase sono previsti un albergo, un museo e attività commerciali legati al tema dell’automotive, con contenitori di tipo fieristico e soluzioni temporanee legate agli eventi, da sviluppare su una superficie di oltre 10000 metri quadrati.

Ricariche veloci con un Megawatt di energia green

Per quanto riguarda la parte strutturale legata all’auto elettrica e a guida autonoma?

Abbiamo previsto infrastrutture impiantistiche ed energetiche. In quest’area ci sono investimenti, anche pubblici, da completare entro l’anno, che porteranno una energia pari a un Megawatt. Questa servirà per dotare l’autodromo di ricariche veloci per 12 o 24 vetture sportive, che potranno ad esempio fare gare nel weekend. Tema centrale è lo sviluppo impiantistico, con una società specifica che segue lo sviluppo della guida autonoma, ad esempio il cablaggio della rete 5G con videocamere per i test. Entro l’anno l’iter dei permessi sarà completato. In una fase successiva, diciamo entro due anni, con la media tensione e le cabine di sviluppo di rete, si potrà quasi triplicare il Megawatt garantito in partenza.

—Vuoi far parte della nostra community e restare sempre informato? Iscriviti alla Newsletter e al canale YouTube di Vaielettrico.it —

 

Apri commenti

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci qui il tuo nome