Home Scenari Auto elettrica, italiani incuriositi ma due su tre ne sanno poco

Auto elettrica, italiani incuriositi ma due su tre ne sanno poco

20
auto elettriche italiani
Training Academy Varta
L’ auto elettrica incuriosisce gli italiani,  ma ne sanno poco o nulla. Persistono limiti veri o presunti (costi di acquisto, manutenzione, ricarica), dubbi (sulle batterie e le modalità di guida) che ne frenano una più ampia diffusione.  In gran parte frutto di scarsa conoscenza sulle principali caratteristiche. Due italiani su tre, infatti, non dispongono di informazioni corrette sul funzionamento di queste motorizzazioni, né sui punti di ricarica e sulla gestione di questi veicoli.
E’ quanto emerge dalla nuova instant survey “Auto ibride ed elettriche, quali sono i dubbi dei consumatori?”, condotta dall’azienda di consulenza strategica Areté.

La survey è stata promossa a 11 mesi di distanza da un precedente studio. Evidenzia un’attenzione crescente da parte degli italiani per le auto elettrificate, a cui pare non corrispondere un’altrettanto crescente conoscenza.

Elettrico, ibrido o endotermico? Vince la confusione

Lo studio parte dall’analisi della conoscenza di queste vetture. Quanti realmente sanno come funzionano, come si ricaricano, quanto inquinano, quanto costa i quantitativi di emigestirle e che autonomia hanno? Complessivamente di auto elettriche ne sanno poco. A prevalere è l’incertezza su quasi tutte le caratteristiche tecniche di questi modelli; oltre 2 italiani su 3 sono indecisi o possiedono informazioni non corrette in merito.

Per esempio, solo il 40% degli intervistati sa che differenza ci sia tra le varie tipologia di ibridi (full, mild e plug-in). Addirittura il 31% ritiene che tutti i modelli Hybrid necessitino di ricarica alla spina, il 42% che tutte le vetture ibride ed elettriche siano a emissioni zero. E  il 63% pensa che tutte le ibride siano in grado di percorrere almeno 50 km viaggiando in modalità elettrica.

E le batterie, e i costi, e la ricarica…

La scarsa conoscenza contribuisce ad alimentare i dubbi: il 43% ha ancora perplessità legate al tema batteria (durata, autonomia, luoghi e tempi di ricarica), il 21% non ha chiari costi e tempi della manutenzione, il 12% ha dubbi sulle infrastrutture di ricarica (forse l’unico legittimo n.d.r.) e soccorso in caso di riserva.

Eppure il 77% del campione si dice pronto in futuro a scegliere una vettura elettrificata (il 23% addirittura elettrica). Tra i motivi che spingono in questa direzione, l’attenzione all’ambiente resta dominante (54%), seguita poi dai possibili risparmi sui costi di carburante (19%). 

Auto elettriche, gli italiani si guardano in tasca

auto elettriche italiani

L’alto costo iniziale dì acquisto risulta essere l’ostacolo decisivo  alla diffusione della motorizzazione elettrica. Alla domanda “quali dei seguenti aspetti ti spingerebbero ad acquistare un’auto elettrica?”, le risposte più gettonate sono infatti quelle di natura economica: prezzo più contenuto (24%), incentivi più consistenti (21%), un piano di finanziamento vantaggioso (10%). E la percentuale sale a un complessivo 76% se si considera anche il desiderio di installazione del sistema di ricarica a casa compreso nel prezzo.

Ma quanto sarebbero disposti a pagare in più gli italiani per passare da vetture con motore endotermico all’elettrico? Il 63% del campione si dice disposto a pagare solo tra il 5% e il 10% in più per una vettura elettrificata.

Ma le case auto devono comunicare di più e meglio

Se di auto elettrica gli italiani sanno poco o nulla è anche colpa dei costruttori. «Lo studio evidenzia come in Italia l’interesse per le auto elettrificate sia ulteriormente cresciuto nell’ultimo anno _  sottolinea Massimo Ghenzer, presidente di Areté _ ma ad aumentare è anche la confusione da parte dei consumatori sulle differenze e sul funzionamento di queste motorizzazioni. Un’incertezza che riguarda anche le infrastrutture e i costi di ricarica. Serve maggiore e più efficace comunicazione da parte delle Case automobilistiche per riuscire superare lo scetticismo che ancora avvolge alcune tematiche chiave per questo mercato, in primis sul tema batterie e costi di manutenzione».

—-Vuoi far parte della nostra community e restare sempre informato? Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter e al nostro canale YouTube

Apri commenti

20 COMMENTI

  1. Io sono un vecchietto e mi diverto sia con la Eclipse 2000 ormai d’epoca che con la Renault Twingo elettrica consegnatami i primi di dicembre. Sono divertimenti differenti ed entrambi appaganti. Se al semaforo scatti con un 2000 pochi si meravigliano, ma se hai superato l’incrocio con la Twingo mentre tutte le altre sono si e no quasi a metà strada beh! è un’altra cosa…
    Ma il silenzio è qualcosa di assolutamente fantastico. Ascolti la musica in modo meraviglioso e puoi conversare senza dover urlare. Sono in fase di “prova percorrenza” e posso affermare di poter tranquillamente percorrere 150 km con un “pieno”. Significa che per spostamenti urbani (Roma, Aprilia, Latina, Anzio e similari) non ho problemi. Per viaggi più lunghi userò il multimodale usando il traghetto da Civitavecchia per andare in Sicilia.
    Occorre programmare e imparare a viaggiare invece di volersi solamente spostare.
    Buon anno a tutti.

    • Buon anno Mario, grazie per la pacatezza del tuo racconto e anche per la capacità di apprezzare le piccole cose, senza fasciarsi la testa ad ogni minima complicazione: di questi tempi…

  2. Oggi ho incontrato una ex collega che non vedevo da tempo. Ha acquistato una settimana fa una Zoe elettrica usata (non so che pacco batterie monta). Suo marito intende usarla per fare 200 km totali giornalieri (andata + ritorno) di superstrada d’inverno con temperature sottozero, senza possibilità di ricarica sul luogo di lavoro. A casa non ha la wallbox. Non ho avuto il coraggio di dirle la verità …

    • Ci sono sempre stati, l equivalente termico di quel tipo di acquirente potrebbe essere chi compra un diesel ma lo usa solo in città e poi si lamenta che si accende sempre la spia del FAP.. semplicemente comprano in modo inconsapevole (e poi si pentono).

      • L’auto precedente, una citycar a GPL, le consumava pochissimo. Era arrivata a fine vita, 250000 km con pochissima manutenzione. Gliela consigliai io (ai tempi eravamo colleghi). Altro che diesel da città: mi ringrazia ancora per quanto poco ha speso in questi anni. Stavolta ha fatto da sè, in bocca al lupo … Spero almeno abbia la batteria da 41 e non da 22 …

        • cosa dovremmo ricavare dal tuo aneddoto, caro Enzo!?

          che tutti gli acquirenti di EV, agiscono così completamente d’impulso, per moda, e poi “se ne accorgeranno che scherzetto gli tira, l’elettrico!!”?

          se esiste questa tua amica.. (francamente io NON lo posso sapere e mi fido della tua parola..) ovviamente non ha fatto bene i suoi conti.

          mi domando invece che percentuale di casi di “cittadini/lavoratori” è nelle necessità di cui sopra.. francamente marginale, ritengo.

          per tanti altri, una EV recente è perfettamente in grado di sostuire la macchina “vecchia” con soddisfazione e direi pure un TCO interessante.

          PS questo commento, lo ho scritto mica tanto per te, ma per i lettori veloci, che magari dal tuo “nanetto” potrebbero fare indebite generalizzazioni, spero che capirai..

          • Andrea non sento il bisogno di inventare “cose”. Anzi, prima di scrivere il post sono andato a riguardare le foto delle varie versioni senza riuscire a capire la sua che versione è e infatti nulla ho scritto al riguardo (l’autonomia di quel modello cambia in base alla versione/anno di produzione, a parità di capacità della batteria). Mi limito a dirti quello che mi è capitato ieri.

            Problemi ce ne sono anche con le termiche, anche se molto più rari. Una conoscente di Firenze acquistò anni fa una Ypsilon a GPL (toh, guarda caso) al posto della precedente Ypsilon diesel e si lamentò della minor coppia della versione GPL (il motore era un vecchio aspirato con pochi CV). Anche in quel caso non mi consultò, altrimenti l’avrei avvisata.

            Di fatto, però, viste anche le lettere inviate alla direzione, possiamo convenire che l’ “ignoranza” (ctz. VaiElettrico) verso il mondo dell’elettrico e alcune limitazioni producono un maggior rischio di fare un acquisto non adeguato alle proprie esigenze. Da qui il mio post in linea con l’articolo. Possiamo convenire su questo?

      • Alle 6:30 del mattino su una superstrada totalmente libera? Mmmm … al ritorno in effetti sì, troverà traffico, ma all’andata 90 km/h è la velocità minima (che poi non rispetta nessuno) su una strada scorrevole e senza traffico

    • Storiella perfettamente calzante e rappresentativa della superficialità con cui si prendono decisioni. Riportato in altri ambiti, si tratta di quelle persone che demoliscono la reputazione di qualsiasi oggetto/azienda/persona/processo perché scaricano su di esso il proprio errore di avere fatto una valutazione totalmente disinformata.
      Se per “non ha la wallbox” si intende che non ha possibilità di caricare a casa in alcun modo, allora che Nikolas Otto e Rudolf Von Diesel abbiano pietà di lei…
      (se invece avesse almeno una shuko e la batteria da 44kWh, c’è speranza, anche se senza alcun margine: in 12 ore a 3kWh comunque ne ricarichi 36)

      • Ma infatti Guido le ho già detto della sperimentazione del 6kw, non sapeva neanche di quello … ora un po’ alla volta cerco di aggiustarle la situazione e le farò “formazione” …

  3. Trovo naturale che in un paese anziano come l Italia ci sia confusione.
    Ci sono 3 tipi di ibrido, le elettriche pure, connettori diversi, potenze alla colonnina diverse, tipo di corrente diverso.
    Se non sei un patito o un nerd si fa difficile.
    Con la termica giri la chiave e parti, quando devi rifornire ti fermi al benzinaio e per assurdo potresti non sapere con che carburante vai che ci pensa l addetto (dove c’è)..
    Hanno trasformato l auto in un ibrido fra in elettrodomestico e uno smartphone, normale che ora ci sia confusione, non tutti sono informati e non tutti anche se lo fossero capirebbero davvero.

    • Mia madre ha 80 anni, ma sono pronto a scommettere che se le spiego come si fa, riuscirebbe a ricaricare un’auto elettrica. 😀
      del resto se ce la fa alla grande con lo smartphone e mi tartassa i cabbasisi con wazzapp, non vedo perchè non potrebbe farcela pure lei. Sugli elettrodomestici, poi, è addirittura cintura nera. Poi chiaro che un V12 ha tutto un altro fascino, ma se vogliamo portare delle obiezioni portiamole oggettive.

      • Concordo Alessandro.
        Sul fatto poi che il V12 abbia più fascino… potrebbe anche essere plausibile, quando te lo puoi permettere però, altrimenti rimane un fascino abbastanza effimero.

        • Fascino vintage, però.

          Con pochissime eccezioni alle nuove generazioni un V12 non esprime alcun fascino, almeno non quanto il computer di una Tesla.

          Panta rei.

          • Sono uno dei pochi (di vecchia generazione) che è affascinato dal rumore di un V12 ma altrettanto dal sibilo lacerante di una Tesla che accelera schiacciandoti sullo schienale e dagli update OTA che arrivano con cadenza mensile e ogni volta ti aggiungono qualcosina (o qualcosona)…

Rispondi