The Economist, uno dei più “ascoltati” settimanali finanziari a livello globale prende posizione a favore dell’auto full electric. In un editoriale, dopo aver ammesso il successo delle ibride e ibride plug in, secondo gli ultimi dati delle vendita, prevede che le cose a breve cambieranno. Grazie “al continuo calo del prezzo delle batterie e il miglioramento delle infrastrutture di ricarica” l’auto elettrica prevarrà sull’ibrido.
Per dirla con gli anglosassoni, un endorsement che pesa tantissimo. The Economist, settimanale pubblicato a Londra fin dal 1843 e “bibbia” del liberismo in campo economico, si è sbilanciato a favore del successo delle auto elettriche. In un editoriale appena pubblicato, non si dilunga sulle resistenze delle case automobilistiche contro la transizione. Viene dato per assodato il passaggio alla mobilità elettrica. Si domanda piuttosto di quale tipo.

“L’auto elettrica sarà scelta dagli automobilisti rispetto all’ibrido non appena caleranno i prezzi delle batterie”
In sostanza, quello che interessa al settimanale britannico, è indicare il vincitore tra i modelli “green” e tra le tecnologie. La premessa – e non poteva essere diversamente – sottolinea il successo attuale delle ibride, che sembrano avere il favore degli automobilisti. Senza distinzione di portafoglio: “Gli appassionati di motori benestanti potrebbero essere tentati supercar superveloci i cui sistemi ibridi sono per lo più un tentativo di aumentare le prestazioni di motori già immensamente potenti“.
Finisce “l’ansia da autonomia delle batterie”
Ma anche “chi ha un budget più modesto – si legge ancora – potrebbe prendere in considerazione uno dei tanti modelli di ibridi plug-in. Questi ibridi sono un’opzione più economica rispetto alla piena carica a batteria e alleviano l'”ansia da autonomia” delle auto solo elettriche“.
Ma sarà un successo momentaneo. E, come spesso accade, sarà lo sviluppo della tecnologia vincente a indicare la direzione. “Con il continuo calo del prezzo delle batterie e il miglioramento delle infrastrutture di ricarica, le auto completamente elettriche diventeranno più economiche delle auto ibride o esclusivamente a benzina“.
L’editorialista aggiunge alcune considerazioni “personali”, che sottolinea gli aspetti positivi di una “guida silenziosa, fluida e rapida“. A suo dire guiderà gli automobilisti verso modelli per tutte le tasche, senza il bisogno di “prestazioni da super car”.
Parole che non potrebbero essere più chiare.
Certo l’Economist ha scoperto l’acqua calda….
È ovvio che in futuro ci saranno solo auto con motori elettrici.
Probabilmente dalle Ibride attuali fatte da motore termico ed elettrico, avremo auto con motore elettrico, o meglio con motori elettrici ben distribuiti, con alimentazione ibrida fatta da batterie e serbatoi di Idrogeno.
Per percorrenze molto ampie e minore sovraccarico delle reti di distribuzione eletrica.
Questo sarà il futuro, ma ci vuole tempo e tanti soldi.
È bene ricordare che chi al momento sul pianeta vanta numeri da capogiro sull’elettrico ha usato o sta usato tantissime fonti fossili per arrivarci.
Parliamo di Cina e Norvegia.
La prima campione mondiale di produzione di Auto Elettiche e di Batterie.
Ha raggiunto questo primato prevedendo per tempo, e progettando una industria innovativa anni prima degli altri.
Per farlo il Governo Cinese ha messo sul piatto 230 miliardi di dollari a fondo perduto.
(In Europa invece si volevano chiedere 25 miliardi alle industrie…follia pura..)
La Cina ha finanziando e programmato questa rivoluzione insieme alle aziende industriali.
Poi il costo degli operai, bassissimo, e il costo dell’energia quasi tutta fatta da Carbone ha realizzato un connubio esplosivo.
(Oggi fatta anche dal Petrolio Russo super scontato…)
La Cina ha aumentato il consumo di Carbone così tanto da essere l’attuale campione mondiale di consumo.
Poi sta installando anche tanto Fotovoltaio ma per la sua forte espansione non basta. Ha infatti triplicato il consumo di Carbone e da sola ha assorbito oltre il 50% del carbone mondiale…
Veniamo alla Norvegia, campione mondiale di Auto Elettriche circolanti pro capite.
Ha messo in piedi un circolo virtuoso green senza precedenti, investendo una quantità di denaro impressionante.
Purtroppo questa enorme quantità di denaro proviene tutta dalla produzione di petrolio.
In questo anni la sua già immensa produzione è stata aumentata del 30%, che è una quantità enorme.
Ovviamente per fare soldi tutto questo petrolio lo ha venduto, a chi? Ai paesi in via di sviluppo.
Dai dati UE, si vedono paesi che proprio bruciando questo Perrolio hanno aumento le loro emissioni di Co2 del 576%. Non del 10%, ma del 576%…
Mentre l’Europa diminuiva del 30% le sue emissioni.
Come dire puliamo da una parte e portiamo i rifiuti dall’altra… del mondo…
Essere green costa tantissimo, non solo nell’industria dell’Auto.
Ci arriveremo, dobbiamo farlo.
Produzione e distribuzione dell’energia green è obbiettivo importante che richiede investimenti enormi.
E bisogna farlo tenendo conto anche di tutte le risorse necessarie anche in altri ambiti.
I soldi non si trovano sotto il cavolo..
Lo faremo ma sarà un bagno di sangue, i prezzi dell’energia elettrica non scenderanno prima di 10 anni.
Non ci possiamo illudere…purtroppo…ma ci possiamo convivere.
buongiorno,
le lascio una possibile buona notizia 🙂
forse (vedremo nei prossimi mesi) a fine 2024 la Cina ce l’ha fatta
– ha aumentato la generazione di elettricità da energie rinnovabili cosi tanto da superare l’aumento annuale dei suoi consumi elettrici; il suo settore produzione elettrica sta sia crescendo di energia generata che riducendo le emissioni in senso assoluto
– se si sommano anche gli altri settori ( combustibili fossili per trasporto, riscaldamento, industria, e la produzione di cemento) sembra che le emissioni totali di Co2 della Cina siano a un plateaux, forse ora inzieranno a scollinare 😉
Grafico
https://energyandcleanair.org/wp/wp-content/uploads/2025/01/image-14-1024×575.png
Di sicuro il futuro per la Cina 😏
Un litro di benzina consumato in un motore a scoppio produce al max 3 kwh di energia meccanica. Se fosse bruciato in una centrale a ciclo combinato produrrebbe poco meno di 6 kwh di energia elettrica, alle ruote di una BEV arriverebbero circa 3,5 kw. Quindi si consuma meno energia rispetto al ciclo otto.
Mi sembrano un tantinello esagerate le dispersioni per le bev. 6kwh possono avere il 10% di perdite per trasformazione e trasporto, quindi 5,4 kwh, al quale sottrarre un altro 10% in fase di ricarica, quindi 4,8 kwh. Sottraiamo un altro 10% di inefficienza del motore-inverter e arriviamo a 4,3 kwh. Tutto secondo me calcolato per difetto
The Economist sostiene giustamente che le motorizzazioni elettriche soppianteranno le rumorose, inquinanti e scomode unità “termiche”..
È solo questione di tempo per lo scontro tra forze economiche opposte che devono creare i propri spazi di espansione..
Gli arabi produttori petroliferi già da lungo tempo sostengono direttamente enormi investimenti Anche nel settore F.E.R. e NEV…(2 piedi in due staffe..se lo possono ampiamente permettere).
Nei paesi meno dotati di forza economica.e molto (troppo) legati a vecchie forme di economia ci vuole più tempo per il cambiamento.
Più che i costi delle batterie deve crescere tutto l’ Ecosistema elettrificato: energia elettrica trasferibile da una regione europea all’ altra (e da un continente all’altro..come le future conneissioni con Africa e Arabia)..e la distribuzione omogenea sul territorio.
Quando sarà normale andare al lavoro, commissioni, in palestra etc e ricaricare sul posto (magari wireless) diventerà tutto ovvio e normale come ora lo è trovare il segnale 4G ovunque per i nostri smartphone..
Così come sarà normale pagare Tariffe Flat per la ricarica elettrica (a soglie di kWh mensili) visto che sempre più da F.E.R. saranno prodotti..
In Italia vanno solo fatte conoscere le prerogative delle nuove motorizzazioni.. ma occorre anche che siamo inseriti pure noi nella catena produttiva delle nuove motorizzazioni elettriche… Il settore è da sempre molto impattante sull’economia nazionale ed il reddito distribuito (seppur con numeri progressivamente calanti con le nuove tecnologie di assemblaggio). Si apriranno nuovi spazi anche per attività collegate (come quelle legate ai cicli recupero e ripristino batterie difettose o esaurite), e più lavoro per gli installatori di WB e FV sia a livello B2B che B2C.
Forse il 2030~35 è un’ orizzonte temporale corretto per arrivare naturalmente alla svolta tecnologica… a prescindere dalle forze politiche che guideranno il paese o l’Europa.
Il 2030 sembra corretto, forse il 2035 è perfino conservativo.
Voglio essere anche più positivo…il 2027~28😁..
L’ iniziativa privata sarà più veloce ad adattarsi…
Certi personaggi resistono nelle loro convinzioni fino all’ ultimo… Dopo..sembra che le abbiano scoperte loro le auto elettriche..
Ci vuole pazienza…
In tanti anni di automotive ho visto accettare di allacciare le cinture di sicurezza… Le contestazioni ai primi Diesel per auto uguali a quelle contro le BEV (anche all’ epoca le riviste di settore erano schierate su 2 fronti contrapposti)…poi l’ arrivo delle prime auto catalizzate (coi contestatori dell’ utilità per l’ inquinamento…e le polemiche sui materiali costosi e l’ estrazione del platino)…
A leggere i commenti dei no_NEV francamente sbadiglio 🥱…so che è disinformazione…in parte da ignoranza e paura del cambiamento…o piccola, rumorosa e disperata quota di persone che vedono i loro vecchi sistemi di business venire superati dal progresso.
Tanto sappiamo bene che il progresso non si ferma, specialmente se si afferma nelle nazioni che contano..
Vedrai @caprone manicheo che pure i tuoi 🐐🐐🐐 cabroncitos ti faranno penare quando cambieranno idea…
Visto che lo citate, sarebbe bello avere anche il link dell’articolo originale.
In ogni caso, in quello che riportate voi, non si parla di tempi, ma genericamente di “Futuro”, quindi potrebbe essere l’anno prossimo, così come tra 100 anni.
Certo, prima o poi si arriverà lì, ma è il “quando” la cosa più importante, perlomeno per quanto mi riguarda
https://www.economist.com/business/2024/09/17/why-the-hype-for-hybrid-cars-will-not-last
A proposito di tempi di cui non si parla: è del settembre 2024, “appena pubblicato”
Ibrido è un insieme di sistemi, avrebbero dovuto chiamare queste auto doppia trazione doppia alimentazione e doppi costi = D2TAC 🙂
Al di là dell’editoriale, che suppongo dato il peso della testata permetterà di influenzare in qualche modo lo svolgersi degli eventi, la mobilità elettrica è l’unica sana via che può prendere l’automotive. Al di là degli innegabili vantaggi ecologici, che non possono che migliorare nel tempo a differenza degli altri sistemi di propulsione, l’elettrico offre un potenziale di efficentamento alto, tecnologia e si…anche risparmio economico. Mettendo da parte l’italia , l’ignoranza becera dilagante che la contrddisingue, l’europa deve dare una vera direnzione alle cose. Bisogna prendere decisioni per il nostro futuro, decisioni coraggiose, che trancino con il passato, che ormai mi sembrano essere l’unica via per non diventare i vassali di qualcun’altro, di rimanere indietro. Se non abbiamo le competenze dobbiamo allearci con chi le possiede e trovare un accordo politico ed economico vantagioso per entrambi.
Finché le persone non riusciranno a capire che la povera auto elettrica è annegata di cattiva informazione prezzolata non si andrà molto lontanto.
Io ho fior di laureati in ufficio che affermano con convinzione che il riscaldamento globale non è correlato all’atttività umana!?!?!?!?
A prima vista sembrerebbero lauree di scarso valore
Anche diversi ingegneri sono contro l’elettrico, un mio cliente, ingegnere che lavora nel settore energetico (esattamente non saprei quale) mi ha sciorinato gli stessi luoghi comuni di Greg Garage e di 9000 Garage… chiamando l’elettrico automotive una truffa. Ho evitato la discussione perchè è uno che chiacchiera troppo 🙂
Contro l’elettrico ho avuto l’installatore del fotovoltaico ed il tecnico dell’Enel che l’ha attivato.
Giusto per avere la dimensione dell’intelligenza italiana.
C’è un secondo motivo per cui le BEV metteranno sotto le ICE ed è il COSTO ENERGIA che se fatto con FER non ha paragone con i derivati del petrolio.
Quando l’industrializzazione dei processi, le economie di scala, le scoperte tecnologiche permetteranno segB/C intorno ai 25000€ con 60KWh netti di batteria, carica rapida a 150KW e costi a KWh tipo 35 cent le AC, 40cent le DC fast e 50cent le HPC non serviranno certo incentivi.
Oggi si paragona un sistema rodato da 100 anni con uno nato 10 anni fa.
Ma gli anni passeranno e le FER aumenteranno le reti ricarica si espanderanno e i prezzi delle BEV caleranno.
Le ICE si ritaglieranno un piccolo spazio fra gli appassionati facoltosi che vogliono la terza auto da sfoggiare al circolo del golf.
Ma poca roba insomma
Da queste parti (in Vaielettrico) è come pitturare di bianco una parete bianca.
Da altre parti (La Verità, Il Giornale, Etc.) è come pitturare a tempera bianca sul catrame mentre diluvia.
Però è buon segno. Aspettiamo il nostro Sole24Ore.
Non vorrei che alla fine tutti ne dovessero prendere atto perché… Dalla Cina con Furore.
Il Sole 24 Ore? ROTFL!
A proposito di sole, fate tutti bene attenzione a cosa scriveranno i giornali perché negli anni a venire ci sono un sacco di azioni e obbligazioni di aziende di idrocarburi e affini da scaricare sul mercato retail. Da evitare come la peste, e attenzione anche ai fondi comuni.
Prima o poi dovranno salire anche loro sul carro.
Magari dopo un giro piuttosto articolato, se non altro per non dare dispiacere a qualcuno di molto molto importante che sta al di là dell’Oceano.
Persino 4R alla fine…